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Passarono altri due giorni.
Felix non migliorava.
Hyunjin non aveva lasciato l'ospedale neanche per un secondo, Minho e Jisung intervallavano il lavoro allo stare con Hyunjin ed il poliziotto aveva riempito il davanzale del vetro dell'amico con tulipani bianchi, Changbin accompagnava Jeongin in ogni spostamento, ma appena poteva tornava in ospedale.
A volte capitava per qualche ora che si trovasse solo con Hyunjin.
Avrebbe voluto insultarlo e prenderlo a pugni così forte da fare entrare anche lui in terapia intensiva, anche solo per sfogarsi un po'.
Il moro invece non lo degnava di uno sguardo, non era per nulla interessato al fotografo. Non dormiva da giorni e riusciva a concentrarsi solo su una cosa e sicuramente non era Changbin.
Alche il più piccolo della squadra non chiudeva occhio da un bel po', non abbandonava mai le ricerche per decodificare la chiavetta, aveva chiamato amici,colleghi e aveva anche contattato degli hacker professionisti. Niente sembrava aiutarlo.

"Bene dovrebbero essere qui a momenti"
Disse Jisung giocando nervosamente con le proprie dita "forse dovresti prenderti una pausa" disse guardando Hyunjin che come sempre era focalizzato sul vetro che gli permetteva di tenere d'occhio Felix.
Non gli rispose neanche.
"Quando mi è capitato di assistere ad una chiamata di quella donna, ho visto che Felix era molto triste quando parlava con lei" disse Changbin.
Jisung sospirò "non l'avrei chiamata se non fosse stato necessario"

Dopo qualche minuto fece ingresso in quel corridoio una donna che venne preceduta dal rumore dei propri tacchi.
I ragazzo si girarono verso di lei.
La donna indossava una pelliccia leopardata lunga fino alle caviglie e gli occhiali da sole nonostante fossero in un ambiente abbastanza scuro.
"Oh Jisung sei qui" disse in modo molto teatrale.
"Salve" la salutò lui educatamente.
"Dovevi chiamarmi prima, non sei cambiato, resti sempre poco intelligente" disse lei togliendosi gli occhiali da sole per poi guardare il vetro della camera.
Sospirò.
"Da quanto tempo è così?" Chiese mentre dietro di lei arrivò anche il padre di Felix
"Sei in ritardo come sempre" disse nervosamente la donna.
"Questo è il quarto giorno" spiegò Jisung.
"Tulipani bianchi" disse l'uomo guardando il davanzale e poi suo figlio.
"Jisung, vuoi fare credere a tutti che sia già morto mettendogli i fiori a mo di tomba?" Sbottò la donna.
Minho si ritrovò a sospirare e Jisung gli diede una gomitata.
"Qualcosa non va ragazzo?" Chiese lei guardandolo "e voi chi siete piuttosto?" Guardò lui e Hyunjin che era appoggiato al muro tra una stanza e l'altra che osservava la scena in silenzio. "Da quant'è che non ti fai una doccia ragazzo?" Chiese al moro.
Hyunjin optò per il silenzio, non voleva insultare la madre di Felix, ma quella donna stava iniziando ad urtargli il sistema nervoso.
"Quindi?" Insistette la donna.
"Loro lavorano con noi" disse Jisung
"Tutti quegli uomini in un posto solo... senza nessuna ragazza?"
Il moro si accigliò e Minho dovette mordersi la lingua per non dire nulla.
"No non c'è nessuna ragazza al momento nella nostra squadra" disse Jisung.
La donna sbuffò portandosi il polso alla fronte con ancora gli occhiali da sole in mano, poi guardò verso il marito "e tu che dicevi che l'accademia gli avrebbe fatto bene" l'uomo non disse nulla, probabilmente abituato al carattere della donna "quindi mi stai dicendo che non ha cambiato 'gusti'?" Disse con un espressione schifata in viso.
"Le preferenze sessuali non si cambiano" disse Jisung stringendo i pugni.
"Non verrai a dirmi che state insieme vero? Blea che schifo" si rimise gli occhiali da sole.
"No, non stiamo insieme"
"Oddio quindi ha ancora speranza... magari se si risveglia adesso diventa una persona normale... di solito con i traumi la gente impazzisce, quindi forse  se ha sbattuto la testa lui potrebbe..."
"Se ne vada" Hyunjin che era stato zitto fino a quel momento, non riuscì più a contenersi.
"Come scusa?" Fece un acuto la donna togliendosi nuovamente gli occhiali.
"Alzi quel cazzo di culo da quella cazzo di sedia a vada a fare in culo da dove è venuta" la donna spalancò la bocca "le è più chiaro adesso?" Disse
"Chi sei per dirmi una cosa del genere? Parliamo di mio figlio!"
"Chiunque io sia a quanto pare tengo a tuo figlio più di quanto ci tenga tu"
"Mi parla anche in modo informale... oddio che maleducato"
Hyunjin alzò le spalle "gli idioti non meritano di essere trattati con rispetto"
La donna si portò la mano alla bocca.
"Questo è troppo per me! Non solo ho dovuto fare cinque ore di macchina con questi bellissimi tacchi Gucci, e ho rinunciato ad un massaggio e una pulizia del viso, ma ora anche questo!"
"Mi rifiuto di parlare con una persona così stupida" disse piano Hyunjin tornando con la schiena al muro ed incrociando le braccia.
"Vergognatevi" disse la donna alzandosi e prendendo il marito dal polso per trascinarlo via.
Dopo qualche istante il rumore dei tacchi si allontanò fino a scomparire del tutto.
"Se ne è andata veramente..." disse sorpreso Minho "ma a suo figlio ci tiene almeno un po'?"
"Non lo so" ammise Jisung.
Minho poi si girò verso Hyunjin "è la prima volta che ammetti ad alta voce che tieni al biondino"
Hyunjin alzò le spalle con lo sguardo basso "non dirlo esplicitamente cambiava forse quello che sentivo?"
Minho sorrise amaramente "no"
"Si senti sono felice che il tuo cervello non sia completamente inutile, ma ora che se ne sono andati come facciamo? Io ho una compatibilità solo del 35% e perché l'operazione venga fatta senza problemi deve essere almeno del 70%" disse Jisung nervoso.
Hyunjin si allontanò dal muro e si mise davanti al vetro guardando la figura esile di Felix.
"Lo farò io. Ho una compatibilità del 75%" disse
"Hai fatto il test?" Chiese Jisung
Hyunjin non rispose.
"Menomale" disse Jisung rilassandosi un po' "so che anche tu tieni a lui, ma donare un rene non è uno scherzo, quindi grazie" disse il poliziotto.
Hyunjin fece un gesto col capo.
"Dovresti andare a farti una doccia e dormire un po', stiamo noi qui" disse Minho.
Il corvino non disse nulla.
"Lo sai che non potrai stare qui per tutto il tempo? Perché non vai un po' dal tuo cane, prima quando gli abbiamo portato da mangiare ti cercava" disse Jisung.
Hyunjin ci pensò un po'.
"Sarò qui al massimo tra quaranta minuti" disse prima di iniziare a camminare verso il corridoio principale dell'ospedale.
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||Defenceless|| Minsung+Hyunlix Where stories live. Discover now