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Jisung camminava da solo in quelle stradine periferiche che portavano alla casa di sua nonna, era da quando era piccolo che quando si sentiva spaesato o confuso, quel posto lo accoglieva sempre, prima con sua nonna sorridente che gli apriva la porta offrendogli biscotti, poi con il passare degli anni, quando la donna morì, Jisung non smise di andarci, era un po' un abitudine, si sentiva ancora un bambino tra quelle quattro mura ed ogni cosa diventava più semplice.
Per questo voleva andarci, per schiarirsi i pensieri e calmarsi, per poi tornare da Minho e chiarire tutto.

Notò che c'era qualcosa di strano quando due tipi incappucciati iniziarono a seguirlo dopo aver girato per due vicoli, provò a mantenere la calma e girare dal lato opposto rispetto alla casa di sua nonna, in modo da tornare nella strada principale, senza accelerare troppo il passo per non fare capire che stava scappando.
Gli sembrò di averli seminati, quindi si girò per averne la conferma e non vide nessuno alle sue spalle. Riportò lo sguardo in avanti sorridendo, ma fu allora che se li trovò davanti.
Jisung porto la mano dove di solito aveva la pistola, ma quella mattina era uscito così di fretta da non essersela portata dietro, l'errore più grave che un poliziotto potesse fare, se poi quel poliziotto era anche il ragazzo di un gangster, l'errore diventava ancora più critico.
Fece dei piccoli passi indietro, ma una figura lo immobilizzò da dietro, l'unica cosa che vide fu una mano con un fazzoletto coprirgli naso e bocca, poi perse i sensi.
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"Dove cazzo è quel ragazzo porca troia?" Faceva avanti e indietro Minho nel piccolo corridoio della stazione di polizia.
"Come mai non è con te?" Chiese Jeongin  "vuoi un caffè?" Chiese
Il castano scosse la testa.
"Forse starà arrivando" provò a dire Changbin per farlo stare fermo, ma non funzionò.
La porta si aprì, Minho guardò subito in quella direzione speranzoso, ma erano solo Felix e Hyunjin e fece un espressione delusa.
"Wow che accoglienza" disse ironico il moro.
"Avete visto Hannie?" Chiese preoccupato
"Perché? che succede?" Si allarmò Felix
"Non lo so, sta mattina era strano e nervoso ed è uscito" disse il castano mettendosi le mani tra i capelli.
"Era nervoso..." ripetè Felix
Minho annuì.
"Forse so dove può essere andato" disse rimettendosi la giacca "vieni o no?" Alzò il sopracciglio guardando verso il castano, ovviamente anche Hyunjin si rimise la giacca.
Felix guardò gli altri colleghi "finite voi di timbrare i documenti del capo okay?"
Gli altri annuirono e lui uscì seguito dagli altri due.

"Il capo non è una persona che si arrabbia spesso..." disse mentre camminava verso le stradine periferiche della città. "Ma quando si arrabbia ha bisogno di staccare i contatti con tutti e andare in un posto" si mise le mani nelle tasche provando a riscaldarsele.
"Tieni" disse Hyunjin porgendogli i suoi guanti.
Felix fece un sorriso bellissimo che scaldò l'aria per qualche secondo, lasciando Hyunjin ad ammirarlo sempre più convinto che quel ragazzo non fosse umano.
"Ma se vuole staccare da tutto..." iniziò Minho "non bisognerebbe lasciarlo stare?" Chiese
Felix si girò verso di lui "ehi ma tu sei veramente il capo di un gruppo criminale? Da quando in qua i gangster sono così insicuri?" Chiese
"Ehi" alzò le mani Minho "non siamo tutti senza cuore come Hyunjin" lo disse scherzosamente, ma su Felix quelle parole ebbero uno strano effetto, abbassò lo sguardo guardandosi le scarpe.
"Comunque sta saltando il lavoro e lo sta facendo saltare anche a me" disse serio andando più avanti e lasciandosi alle spalle i due.
Hyunjin guardò male il castano.
"Cosa ho detto?" Chiese quest'ultimo a bassa voce.
"Vorrei tagliarti la lingua" sibilò l'altro.

Camminarono dietro il biondo per un po' fino a quando l'attenzione di quest'ultimo non fu catturata da un oggetto per terra ed aumentò il passo.
Esattamente dalla parte opposta a dove Jisung sarebbe dovuto andare c'era un suo guanto per terra, Felix non ebbe dubbi fosse suo, perché glieli aveva regalati lui per il compleanno di qualche anno prima facendogli cucire a mano una testa di uno scoiattolo.
"Cosa cazzo è successo qui..." disse piano, ma gli altri due sentirono perfettamente.
Il biondo prede il guanto infilandoselo in tasca e corse verso la casa della nonna di Jisung, trovandola vuota.
Dietro di lui arrivarono Hyunjin e Minho.
"Che succede?"Chiese preoccupato quest'ultimo.
"Minho credo che..." in quel momento il telefono di Minho suonò e lui lo prese.
Le mani iniziarono a tremargli e Hyunjin si avvicinò da dietro.
"Cazzo" sussurrò il moro vedendo l'immagine sul telefono, era una foto di Jisung legato ed imbavagliato, con una mano che gli tirava i capelli per farlo vedere bene.
"Capo..." mugugnò Felix mordicchiandosi il labbro.
Poi arrivò un altro messaggio con un indirizzo e specificava di andare da solo se voleva rivedere Jisung ancora vivo.
"Porca puttana mi ha fottutto" urlò Minho  "devo andare" fece per girarsi, ma Felix gli prese il braccio "fermo" disse serio "se vai così morirete tutti e due" Minho si girò verso il biondo che era entrato nella modalità poliziotto serio.
"Cosa cazzo dovrei fate?"
"Stai perdendo la lucidità e questo è quello che vogliono Minho"
"Come faccio? Loro hanno Hannie"
"Si ma non gli faranno niente perché è il loro unico modo di arrivare a te" lo guardò negli occhi il biondo tenendolo ancora per il braccio.
Solo in quel momento Minho iniziò a tranquillizzarsi un po'.
Felix notandolo gli sorrise.
"Ti prego piccolo genio dimmi che hai un piano" lo supplicò il castano.
Felix ampliò il sorriso "io ho sempre un piano" disse incrociando le braccia.
Hyunjin lo guardava orgoglioso, nessuno riusciva mai a calmare Minho, non senza morire almeno, quindi per l'ennesima volta i biondo stupì il moro.
"Prima però siediti e assicurami che farai e dirai tutto quello che ti dico io" lo guardò negli occhi.
"Come mi sono ridotto a seguire gli ordini della polizia" si lamentò Minho.
"Dobbiamo salvare il tuo ragazzo ed il mio migliore amico, non ammetto errori"
Minho annuì serio e si sedette al tavolo della nonna di Jisung davanti a Felix e Hyunjin.
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Quando Jisung aprì gli occhi, ci volle un po' prima che realizzasse quello che era successo.
A differenza dell'altra volta in cui era stato rapito con Minho, questa volta si trovava in una camera lussuosa, piena di librerie, mobili di legno antichi e quadri di valore alle pareti rosso vino.
Aveva sia i piedi che le mani legati ad una sedia e del nastro isolante che gli tappava la bocca, si scosse un po' per vedere quanto poteva muoversi, ma sentì una forza tenerlo fermo.
"Bene bene bene" disse una voce maschile alle sue spalle "ti sei svegliato finalmente, stavo iniziando ad annoiarmi" l'uomo fece il giro della sedia in modo che Jisung potè vederlo in volto.
"Quindi tu saresti quel ragazzo misterioso che ha fatto rincoglionire Lee Minho eh..."
Gli sollevò il mento con un dito per guardarlo meglio "non vedo nulla di speciale in te, non sei troppo bello, ne troppo alto, i miei ragazzi hanno detto che eri senza pistola, quindi neanche troppo intelligente... spero che almeno tu sia ben dotato ragazzo" ridacchiò lasciando la presa sotto il mento e facendo cadere la testa di Jisung verso il basso, che nel frattempo lo guardava come se volesse ucciderlo.
"Avrai capito chi sono no? Non credo tu sia così stupido" si sedette su una sedia davanti a quella del poliziotto e si guardò le unghie in modo altezzoso, poi si girò verso il poliziotto "ah giusto che scortese, tu non puoi parlare"Soohyun si alzò in piedi e strappò violentemente il nastro dalle labbra di Jisung, il quale si lamentò mentalmente per il dolore.
"Bhe? Non hai niente da dire?" Chiese l'uomo sedendosi nuovamente.
"Fottiti" quasi sputò il poliziotto.
"Ma quanto sei scurrile" fece una faccia schifata per poi farsi serio "arriviamo al dunque" disse accavallando le gambe "dimmi un prezzo, tutti hanno un prezzo"
"Eh?" Si accigliò Jisung non capendo.
"Quando vuoi ragazzo?"
"Cosa stracazzo stai dicendo?"
"Dio sei proprio stupido" si portò le mani alla testa "quanto vuoi per fare fuori Lee Minho?"
Jisung non riusciva a credere alle proprie orecchie.
"Ma sei tutto scemo o lo fai apposta?" Chiese.
"Che c'è? Ti sei innamorato? Non è un po' contraddittorio? un poliziotto ed un criminale spietato" ridacchiò.
"Come hai fatto a trovarmi?" Chiese Jisung
"Sai non è stato difficile, dei miei uomini, compreso quello che ti aveva sparato alla spalla sono morti, e i loro cadaveri ci sono stati mandati per posta pezzo a pezzo, non lo trovi divertente Han Jisung?"
"Minho... non..."
"Si tesorino, Minho l'ha fatto eccome, dovresti vedere in che stato erano, poverini. Quasi quasi piango" disse Soohyun totalmente impassibile.
Jisung restò scioccato da quella notizia.
"Bhe ho indagato e ho scoperto di te e che a quanto pare ha ucciso quegli uomini solo per vendicare una stupida pallottola in una spalla di un poliziotto idiota... e allora ho deciso di usare la sua debolezza per te a mio favore" sorrise in un modo che fece venire i brividi a Jisung.

"Non importa quello che Minho abbia fatto, io non gli farò mai nulla" disse deciso.
"Pf" ridacchiò Soohyun "non importa" si sporse verso di lui "e sai perché? Perché lui in questo momento è diretto proprio qui e ad aspettarlo è niente di meno che Caronte per portarlo all'inferno" rise
"Minho non verrebbe mai, stai perdendo il tuo tempo" disse Jisung a denti stretti.
"Tesrino, la tua ingenuità fa quasi tenerezza, certo che verrà" poi prese il nastro isolante tagliandone un pezzo e poi attaccarlo alle labbra del poliziotto che provava a dimenarsi "tu stupido poliziotto innamorato, sarai la rovina di Lee Minho in un modo o nell'altro" disse per poi ridere e girarsi verso la porta mentre Jisung provava ad urlare e a dimenarsi.
"Ciao tesorino" disse alzando la mano di spalle ed uscendo dalla porta.

Jisung continuava a urlare con nastro isolante sulla bocca che soffocava il suono, le corde erano strette e i piedi legati alle gambe della sedia non gli permettevano nessun tipo di movimento.
-cosa cazzo devo fare?- si chiese quasi sull'orlo delle lacrime.
Non poteva lascare che Minho si trovasse a morire per colpa sua in un modo così stupido, ma era bloccato e non aveva nessuna possibilità di fare niente.
Si lamentò mentalmente per la sua stupidità.
Perché non era rimasto con Minho quella mattina? Non sarebbe successo tutto questo e a quell'ora sarebbero stati sul divano a guardare qualche serie tv.
Delle lacrime iniziarono a scendere sulle guance di Jisung senza che lui potesse asciugarle.
Guardò fuori da una finestra alta di quella stanza.
-ti prego Minho non venire-
Pregò continuando a piangere.

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Buoooooonsalve.
Ho capito come farò finire la storia muahahahha
Credo avrà circa una quarantina di capitoli giù di lì
Spero stiate bene e che il capitolo vi sia piaciuto e anche la storia in generale.
Alla prossima byeee
🌸🌸🌸🌸🌸🌸🌸

||Defenceless|| Minsung+Hyunlix Where stories live. Discover now