Capitolo 33

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«Ehi... è tardi. Non vai a scuola oggi?».

Ignoro completamente Cole affacciato alla soglia della mia stanza e nascondo la testa sotto il cuscino. Il weekend non è servito ad aiutarmi a farmela passare per quello che è successo venerdì pomeriggio con Clarissa. Non ho nessuna voglia di cominciare una nuova settimana di scuola in quello che si sta trasformando il mio inferno personale. Cole lascia andare un lungo sospiro.

«Hai deciso di tornare a casa allora?»

«No» rispondo subito. Questo no, non sono ancora pronto ad arrendermi.

«Allora alza il culo e va' a scuola, amico! Sono certo che oggi sarà una giornata interessante...» interviene Condor.

«Certo... lo sono tutte» borbotto contrariato.

Sfilo la testa da sotto il cuscino giusto in tempo per beccarmi in faccia i vestiti che Condor mi lancia prima di uscire dalla stanza fischiettando.

Io e Cole ci scambiamo un'occhiata perplessa dall'improvviso buon umore di Condor. Poi Cole, con un'alzata di spalle, lascia la stanza a sua volta.

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Nel tragitto verso scuola, penso al fatto che quasi nulla di ciò che ho fatto finora ha funzionato: mostrarmi più simile ai suoi amici attuali? Niente da fare. Comportarmi da stronzo? Ancora meno. Tutto ciò che le importa in questo momento è la paura di perdere Liam e deluderlo...

Le importerebbe altrettanto di perdere per sempre anche me? Finora non ho fatto altro che rincorrerla... forse dovrei smetterla e vedere che succede. Decido allora che da adesso in poi proverò ad ignorarla, mostrandomi distante. Cos'ho ancora da perdere?

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Ignorarla è più facile a dirsi che a farsi, a quanto pare. Lo capisco appena varcata l'entrata di scuola, quando dopo appena un paio di minuti la vedo al suo armadietto abbracciata a Liam, mentre si solleva sulla punta dei piedi per baciarlo sulle labbra.

Quando si scosta da Liam, il suo sguardo, colmo di tristezza e preoccupazione, incontra subito il mio. Sembra paralizzarsi sul posto mentre il suo viso diventa una maschera di orrore. So che teme che dica ogni cosa a Liam, dopo averla minacciata di vuotare il sacco al posto suo. E forse sperava che Cole fosse riuscito finalmente a convincermi a tornarcene a casa... In sua difesa va detto che ci ha provato per l'intero weekend.

Ma quando passo loro accanto, mi limito ad un breve cenno di saluto e me ne vado senza fermarmi un secondo.

Ben più difficile è stato ignorarla alla lezione in comune di questa mattina: invece di prendere posto accanto a lei, come ho sempre fatto ultimamente, mi sono seduto il più lontano possibile, in fondo all'aula. Più volte si è voltata a lanciarmi qualche breve occhiata, apparendo sempre più confusa.

Anche quando ci siamo incrociati un paio di volte nei corridoi, tra una lezione e l'altra, ho avuto l'impressione che volesse dirmi qualcosa, ma io ho sempre tirato dritto, senza darle l'opportunità di aprire bocca. Se davvero è la mia assenza che vuole, come dice, deve capire cosa questa comporta.

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Mentre vado verso la mensa, mi arriva un messaggio da Condor: "Ti consiglio di trovarti vicino a Clarissa nei prossimi minuti". Leggo e rileggo quelle parole senza capirne il significato. "Che succede?" gli scrivo allora, ma non ricevo nessuna risposta.

Mi torna in mente quello che mi ha detto stamattina: «...Sono certo che oggi sarà una giornata interessante». E cos'aveva detto a Cole dopo la mia litigata con Clarissa? Che aveva in mente qualcosa per aiutarci... Oh, non va bene per niente!

Tienimi nel cuoreWhere stories live. Discover now