Capitolo 10

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Ti ho affidato il mio tesoro più grande

perché te ne prendessi cura quando io non potevo.

Ma si trattava solo di un prestito.

Ed ora... sto venendo a riprendermelo.

- J.D. Blake

È passata più di una settimana da quando ho deciso di partire. I giorni passano lentamente. Neanche la festa a sorpresa di ieri sera per il compleanno di Sara è riuscita a distogliere abbastanza i pensieri dalla mia missione.

Fremo dalla voglia di partire ma Condor dice di aver bisogno di ancora un po' di tempo per organizzare al meglio i suoi affari, la partenza e trovare un posto decente dove vivere. Abituato al lusso della sua villa, immagino che la ricerca si stia rivelando piuttosto difficoltosa.

Mia madre ha già preparato tutto invece per il mio trasferimento nel nuovo liceo che, guarda caso, sarà lo stesso di Clarissa. Grazie a Liam sono riuscito ad avere tutte le informazioni necessarie. Mi spiace per il caos che porterà anche nella sua vita il mio arrivo in città, ma non posso fare altro.

È qualche giorno che non lo sento. Mi chiedo se non sia accaduto qualcosa nel weekend appena trascorso. Sto provando a chiamarlo dall'intero pomeriggio ma non risponde. Comincio ad essere un po' preoccupato quando anche l'ennesima telefonata rimane senza risposta.

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Decido di fare un ultimo tentativo prima di chiudere l'officina e andarmene a dormire. Se non risponde partirò domattina stessa, con o senza Condor. Il telefono squilla solo un paio di volte prima che la voce esausta di Liam risuoni all'altro capo.

«Ehi, amico... Scusa se non ti ho risposto oggi ma è stata una giornata davvero assurda» si scusa subito.

«È tutto ok? Mi sono preoccupato» chiedo allora con ansia crescente. So che dovrei riuscire a controllarmi di più per non destare sospetti... ma è più forte di me. Queste telefonate sono il mio solo contatto con Clarissa e sono diventate ormai una droga. Non posso più farne a meno.

«È tutto ok... più o meno» mi risponde tetro.

«Che significa "più o meno"? Clarissa sta bene? Ha fatto qualche idiozia?».

L'ultima volta ha quasi rischiato di essere investita... che altro le è successo ora?

«Definisci "idiozia"... E comunque... te la sei presa proprio a cuore questa storia, eh? Sembri più preoccupato tu per lei di tutti noi!» ribatte ridacchiando.

Rimango in silenzio qualche istante, senza sapere bene cosa replicare. Dovrei dirgli la verità... ma non posso perdere il mio unico contatto con Clarissa.

«È solo che questa ragazza, di cui mi parli da quando ci siamo incontrati, mi sembra ormai di conoscerla...» ammetto, lasciandomi andare a una leggera risata forzata.

«Accidenti, devo proprio averti fatto sanguinare le orecchie a forza di parlare di lei» si scusa subito.

«Nah... non ti preoccupare. Anzi, dimmi un po' cosa succede». Lo sento sbuffare, carico di frustrazione.

«Non so nemmeno da dove cominciare... Oggi ho visto per l'ennesima volta un lato di lei a me sconosciuto. La ragazza è diventata un bel peperino... e sembra proprio non accettare di farsi mettere più i piedi in testa da qualcuno»

«Cos'è accaduto?» lo incalzo curioso.

«C'è questo tizio, Wheeler, che ci prova con lei praticamente da quando è arrivata in città, ma Clary ha sempre rifiutato i suoi inviti ad uscire insieme. Poi, però, sabato sera, alla festa che ho dato a casa mia per il compleanno del mio migliore amico, lui l'ha baciata»

Tienimi nel cuoreWhere stories live. Discover now