Capitolo 38

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Nei giorni successivi cerco di passare un po' di tempo in famiglia, facendo contenti i miei genitori. Ma la maggior parte della giornata la passo al garage, cercando di aiutare Josh con tutto il lavoro arretrato a causa mia.

«Va proprio così male?» chiede il mio migliore amico ad un certo punto, mentre lavoriamo in simbiosi sulla stessa auto.

«Cosa te lo fa dire?» ribatto distrattamente, continuando a lavorare.

«Sei a casa da quattro giorni e quasi non hai detto una parola. Sei chiuso qui dentro con la scusa del lavoro arretrato, ma in realtà cerchi solo la tua via di fuga personale» mi spiega.

«C'è troppo da fare qui e sei costretto a lavorare il doppio per colpa mia. Sto solo cercando di aiutarti il più possibile»

«Smettila di mentire, lo sai che con me non funziona» insiste lui. Rassegnato, smetto di lavorare.

«È solo che non riesco a non pensare che non dovrei essere qui. Clarissa sta di merda... avrei dovuto rimanere con lei e fare qualcosa... anche se non so cosa» confesso infine.

«Allora torna da lei» dice semplicemente Josh.

«Ho promesso ai miei che sarei stato a casa per il Ringraziamento» gli ricordo.

«Già... e infatti è più il tempo che passi qui che a casa. Non pensi che anche i tuoi si siano accorti che in realtà non vorresti trovarti qui?».

Con una scrollata di spalle riprendo a lavorare e Josh capisce che la discussione è conclusa.

____

Il giorno dopo vengo svegliato da un gran trambusto al piano di sotto. Quando scendo le scale trovo mio padre sulla poltrona a leggere il giornale... e Condor spaparanzato sul nostro divano.

«Che ci fai qui?» gli chiedo ancora assonnato. Lui mi rivolge il suo solito sorriso cospiratorio.

«Non ricordi? Tua madre mi ha invitato per il Ringraziamento» mi risponde riprendendo a fare zapping alla tv.

«Ma il Ringraziamento è domani...» gli ricordo, sempre più confuso. Quanto ho dormito?

«Ehi, fratellone! Buon Ringraziamento!» esclama Sara uscendo dalla cucina con una scodella stretta al petto e mescolando con forza.

«Ma che accidenti succede?». Possibile che abbia dormito un giorno intero? Sara mi osserva allora con sguardo dolce.

«Abbiamo anticipato il Ringraziamento»

«Perché?» domando sconcertato.

«Così puoi tornare in Kansas... che è esattamente dove vorresti essere adesso» dice mia madre raggiungendoci in salotto. Rimango letteralmente senza parole. Qui c'è sicuramente lo zampino di Josh.

«Grazie» riesco solo a mormorare.

«Ah-ah! Ma c'è una condizione...» dice Sara puntandomi il mestolo contro con fare serio.

«Cioè?» domando sospettoso.

«Noi veniamo con te. Io, Josh, Patrick e Patty. Verremo a passare gli ultimi giorni di vacanza in Kansas... E così faremo anche quel viaggio in auto che non abbiamo mai fatto» mi ricorda intristendosi un pochino.

Guardo Condor che con una scrollata di spalle dà il suo silenzioso benestare ad ospitare tutti all'appartamento. E i miei genitori che alzano gli occhi al cielo, ben sapendo che non ci si può mettere contro Sara quando è così determinata. Mia sorella mi rivolge uno sguardo da cucciolo indifeso, sapendo che la decisione finale spetta a me.

Tienimi nel cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora