Capitolo 64

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«Ancora nessuna notizia?» esordisco chiudendomi la porta dell'appartamento alle spalle, di ritorno da scuola. Condor scuote la testa.

«No. Ancora nulla»

«Ma è passata quasi una settimana! Forse abbiamo sopravvalutato le possibilità di tuo padre...» rispondo nervoso, lasciandomi cadere sul divano.

«Sono certo che non sia così. Solo che eliminare dai giochi uno come Victor Hayes non è proprio come ordinare una pizza, Ethan. Dobbiamo avere pazienza. Mio padre mi contatterà presto, ne sono sicuro» conferma con una smorfia, per poi aggiungere: «Hai detto qualcosa a Clarissa della prossima liberazione di Liam?». Scuoto piano la testa.

«No. Non voglio darle delle false speranze nel caso in cui le cose non vadano come speriamo»

«Ed inoltre non sei pronto a lasciarla andare... vero?» interviene Cole, continuando a fare zapping alla tv. Lascio andare un profondo respiro.

«Non sarò mai pronto abbastanza per quello»

«Ma dovrai farlo alla fine. Hai scelto così» mi ricorda, rimarcando la sua contrarietà alla mia decisione.

____

Anche il weekend è passato senza alcuna notizia su Liam. Condor è sicuro che stia andando tutto secondo i piani di suo padre. Io, invece, comincio a nutrire qualche dubbio.

«Cosa ti succede?».

Clarissa mi afferra la mano chiusa a pugno sotto il tavolo, mentre sediamo l'uno accanto all'altra in mensa. Cerco di rivolgerle un sorriso sereno.

«Nulla di che».

L'espressione scettica sul suo viso rivela che non mi crede, ma fortunatamente veniamo interrotti da Kate: «E tu cosa indosserai, Clary?».

Clarissa guarda confusa la sua amica: ovviamente non ha ascoltato una parola dell'interminabile monologo dedicato all'imminente festa di compleanno di Kate.

«Cosa indosserò quando?» chiede allora Clarissa.

«Per la mia festa di compleanno, questo sabato!» esclama Kate alzando gli occhi al soffitto.

«Oh, certo. Non ci ho ancora pensato» risponde Clarissa, tentennando.

Le leggo in faccia che un party è l'ultima cosa che vuole in questo momento. E sono certo che preferirebbe passare il sabato sera alla pista, proprio come abbiamo fatto per tutto il weekend appena trascorso. Quando varca l'ingresso dell'autodromo il suo umore cambia completamente e torna ad essere per un po' la mia piccola Clarissa, con tanta grinta da scaricare sull'asfalto. È uno spettacolo vedere di nuovo i suoi occhi illuminati di gioia. Peccato che duri così poco: il tempo di tornare alla realtà e tutto quel peso torna a schiacciarla.

Il telefono vibra nella tasca dei pantaloni e quando lo afferro vedo che si tratta di Condor. C'è solo un motivo per cui dovrebbe chiamarmi a quest'ora. Mi allontano senza dire nulla e con lo sguardo di Clarissa puntato addosso. Le do le spalle mentre rispondo.

«Che succede?»

«È fatta».

Mi sento allo stesso tempo sollevato e devastato. «Liam è libero?»

«Più o meno...» risponde vago Condor.

«Che significa "più o meno"? Torna a casa o no?»

«Beh, a quanto pare, il piano di mio padre prevedeva l'intervento dell'FBI... quindi Liam è stato preso in custodia da loro, dopo il blitz avvenuto nell'attico di suo padre ieri sera. Lo stanno trattenendo per interrogarlo» mi spiega Condor con voce tesa.

Tienimi nel cuoreWhere stories live. Discover now