Extra

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Tre anni dopo...

Dio, fa così caldo che credo siano state aperte le porte dell'inferno.

È forse l'estate più calda che si sia mai vista in Texas. Non c'era momento migliore perché si rompesse il climatizzatore, cazzo.

Dopo ore passate a rigirarmi nel letto, ho deciso di tornare a dormire a casa questa notte. Josh si è arreso molto prima di me, ed è tornato anche lui a casa, seppur controvoglia: dopo la morte di suo nonno, non gli piace più stare in quella casa da solo, anche se Sara è una presenza costante.

Così, io e Josh, abbiamo ricavato un appartamento sopra l'officina e praticamente viviamo lì. È più comodo per gestire il lavoro, che sta andando davvero alla grande. Tanto che abbiamo un'offerta davvero alettante sulla quale riflettere... Ma ci sono altre cose su cui devo concentrarmi al momento.

Parcheggio nel vialetto, davanti alla casa buia, illuminata solo dalla debole luce sotto il portico.
La porta d'ingresso si apre con un cigolio fastidioso che mi fa imprecare sottovoce.

Forse è perché è tanto che non tornavo a casa, ma ho come una strana sensazione, una morsa allo stomaco che non riconosco.

Decido di prendere un bicchiere d'acqua prima di salire in camera mia. E lì, appoggiata allo sgabello del bancone, c'è la mia giacca di pelle.

Proprio quella che le ho lasciato tre anni fa, davanti a quel locale in Kansas. L'ultima volta che ci siamo visti.

Da allora è sempre rimasta in contatto con mia sorella, ma noi due non ci siamo più parlati. Non so perché... forse è stato più semplice così per entrambi.

Rimango pietrificato sul posto.

Non doveva arrivare prima di domani mattina... Deve aver guidato senza mai fermarsi.

Non sono pronto per rivederla. Credevo di sì, ma mi rendo conto che non lo sono.
Indietreggio piano, intenzionato a lasciare questa casa il prima possibile.

«Ciao, Ethan».

La sua voce spezza il silenzio della notte in un sussurro. Prendo un profondo respiro e mi volto piano verso la sua voce.

Accendo una piccola lampada lì vicino e la trovo seduta sulle scale, con le ginocchia strette al petto, l'aria stanca, ma gli occhi... ah, quegli occhi! Sono proprio quelli che ricordavo, quelli che ancora troppo spesso mi tengono sveglio la notte. Con quella scintilla che non ho più trovato in nessuna.

A quanto pare mi sbagliavo: il vero inferno inizia solo ora.   

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Vi aspetto nella successiva "nota autrice"❤

Tienimi nel cuoreWhere stories live. Discover now