Capitolo 50

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Clarissa si volta guardarmi con aria confusa. «No, non è vero» obietta, del tutto incredula.

«Invece sì. Non di molto... ma hai vinto tu. La Mustang è tua. Di nuovo. Sistemerò i documenti il prima possibile».

Sembra ancora faticare a credere alle mie parole mentre accarezza con dolcezza il cofano della Mustang ed un sorriso felice le illumina il volto.

«Grazie» mormora piano.

«Un patto è un patto» le rispondo subito, ma lei scuote la testa e si volta a guardarmi con l'aria di chi la sa lunga.

«No. Grazie per avermi sfidata ad andare oltre. So quello che hai fatto. E so anche che mi hai fatta vincere». Abbasso un secondo il capo e poi le rivolgo un mezzo sorriso.

«Avevi solo bisogno della giusta motivazione».

Sento le mie spalle alleggerirsi, come se un enorme peso mi fosse stato tolto dalle spalle: finalmente sono riuscito a fare qualcosa di buono per lei.

Dal fondo della pista veniamo in fretta raggiunti da Mark, Kate e Liam. Kate stringe forte tra le braccia Clarissa, forse con l'intento di verificare che sia ancora tutta intera.

«Oddio! È stata una cosa da pazzi! Stai bene?» le chiede apprensiva, scrutandola attentamente.

Clarissa si lascia andare ad una risata cristallina: «Certo, Kate. Mai stata meglio... da molto tempo a questa parte». Sento il cuore riempirsi di gioia.

Clarissa sposta poi lo sguardo su Liam: «Qui sono a casa, questo è quello che sono» gli spiega.

L'espressione tesa di Liam si scioglie in un sorriso, mentre annuisce ed accetta questa parte di Clarissa, allargando le braccia e invitandola a correre da lui. Clarissa, seppur presa in contropiede da questo cambio di marcia di Liam, non se lo fa ripetere due volte e lo raggiunge, lasciandosi avvolgere dal suo abbraccio.

«Piacere di conoscerti, Clarissa Williams» le sussurra Liam.

Il modo in cui il corpo di Clarissa si scioglie nell'abbraccio di Liam e la sua espressione finalmente serena, priva di ombre ad oscurare la sua luminosità, mi fanno capire che il mio compito è concluso.

Sono partito dal Texas con l'intenzione di ridarle il sorriso, di farle superare la paura di guidare, di farla smettere di scappare e nascondersi, di accettare la versa se stessa. Di vederla di nuovo felice.

Credo di aver sempre saputo, fin dall'inizio, che questo non prevedeva per forza la mia presenza al suo fianco. Adesso c'è Liam per lei. È stata la sua scelta. E lui ha scelto lei: la vera lei. Non ho più nulla da fare qui. Mi ero detto che sarei stato pronto a perderla se questa fosse stata la cosa più giusta per lei. E così è stato.

«Andiamo a festeggiare la vittoria di Clary in un locale carino in centro. Vieni con noi, Ethan?» mi chiede Liam, mentre cinge le spalle di Clarissa con un braccio. Il suo tono non è strafottente o sarcastico, me lo sta chiedendo davvero.

Lo scruto a lungo in quei suoi occhi così azzurri e sinceri, e capisco che non vuole più che Clarissa si senta costretta a continuare a scegliere tra passato e presente. Sì, il mio compito è davvero terminato.

«No. Per me la serata finisce qui» gli rispondo, scuotendo piano la testa. Sposto poi lo sguardo su Clarissa, con una stretta dolorosa al petto: «Credo che me ne tornerò a casa. Non ho più nulla da fare qui».

Gli occhi di Clarissa si fanno più grandi ed azzurri che mai. Prima di cambiare idea, volto le spalle a tutti loro.

«Allora ci vediamo lunedì a scuola» mi saluta Liam, mentre apro lo sportello della mia auto. Gli faccio un cenno di saluto con la mano, senza voltarmi, e salgo in auto. Metto in moto e parto immediatamente, senza nemmeno mai guardare lo specchietto retrovisore.

Tienimi nel cuoreWhere stories live. Discover now