Capitolo 58

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«Liam dice di sbrigarci» informo i miei compagni di viaggio mentre leggo l'ennesimo messaggio di Liam che chiede dove ci troviamo.

«Non posso correre più di così... Il traffico in questa città è assurdo anche di mattina» protesta Cole inveendo contro le auto davanti a noi che rallentano la nostra corsa.

«Mantenete la calma. Saremo a destinazione tra pochissimo ormai» interviene Condor stiracchiandosi sul sedile posteriore e sbadigliando senza ritegno.

Credo sia l'unico ad essere riuscito a chiudere occhio per un po' questa notte. Si rimette gli occhiali da sole scuri e riprende a trafficare con il telefono. Io e Cole ci scambiamo un'occhiata perplessa: non riusciamo più a capire se sia davvero così tranquillo... o se stia solo cercando di tenere calmi noi.

Riporto lo sguardo sulla strada illuminata dal sole del mattino e controllo di continuo l'ora contando ogni minuto che scorre implacabile.

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«Ci siamo... Il palazzo deve essere senza dubbio questo» dico mentre accostiamo davanti ad un enorme palazzo interamente in vetro nero in una zona particolarmente lussuosa della città. Scendiamo tutti dal SUV e osserviamo l'imponente costruzione.

«Davvero un bel posticino...» afferma Condor fischiando tra i denti, ammirato.

«Forza, entriamo e portiamo a casa Clarissa». Condor mi blocca trattenendomi per una spalla.

«Quando saremo lì, lascia parlare me. Qualsiasi cosa succeda non devi perdere la calma e non devi fare cazzate. Ci siamo capiti? E questo vale anche per te...» aggiunge poi rivolgendosi a Cole che risponde facendo scroccare le nocche.

L'espressione di Condor è mutata completamente. Non c'è più traccia della serenità mostrata durante tutto il viaggio. I lineamenti del suo viso sono tesi e lo sguardo vigile corre tutt'intorno a noi.

Annuisco e tutti insieme ci dirigiamo all'ingresso del palazzo dove veniamo fermati da quello che dovrebbe essere il portiere, ma la cui stazza e portamento ricorda invece una guardia del corpo.

«Come posso esservi utile, Signori?» ci chiede con ostentata educazione.

«Siamo attesi dal Signor Hayes» gli spiega con fredda calma Condor. Questo ci studia ancora da testa a piedi, certamente poco convinto dall'aspetto mio e di Cole, in netto contrasto con il completo blu elegante di Condor con la sua aria seria ed impeccabile, il viso pulito e i capelli biondi in perfetto ordine nonostante la nottata in auto. E forse è proprio questo che lo convince infine a farci passare.

Varchiamo l'enorme porta di vetro girevole e ci ritroviamo in un atrio completamente in marmo nero e lucido, senza alcun oggetto d'arredo. C'è solo un banco d'accettazione, anch'esso nero, dove due uomini dalla stazza di armadi parlano tra loro finché non si accorgono di noi.

«Desiderate?» chiede uno dei due, con i capelli biondi raccolti in un codino.

«Ci attende il Signor Hayes» ripete ancora Condor.

«Voi avete un appuntamento con Victor Hayes?» chiede questo in tono di scherno.

Condor sorride, mantenendo la calma, mentre sento Cole, accanto a me, lasciare andare un profondo sospiro infastidito.

«No. Ci attende Liam Hayes» precisa allora Condor.

La guardia del corpo, dopo un momento di perplessità, scoppia in una risata sguaiata, mentre quella dietro al bancone ci osserva ora con aria vigile trafiggendoci con i suoi occhi verdi... Credo proprio si tratti di Asher, la guardia del corpo a cui Liam ci ha detto di rivolgerci per avere un aiuto.

Tienimi nel cuoreHikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin