La dominatrice di draghi-in revisione

XXXII. La quasi dominatrice

I draghi continuavano a ringhiare, facendo indietreggiare sempre di più il drago celestiale, che a sua volta cercava di intimorirli con ringhi molto più deboli.

I due dragoni riuscirono a riportare il drago nella sai zona, dove non avrebbe dato fastidio a nessuno.

La ragazza si girò, e tutti gli occhi le erano appiccicati addosso, come se non potessero fare a meno di guardarla stupiti.

-Sono allibito, nessuno è riuscito a spaventare quel drago spavaldo, nemmeno due draghi come quelli, ma è stato tutto merito del draghetto- disse il capotribù, indicando il cucciolo alle spalle della ragazza.

-Io non direi.- intervenne la donna misteriosa, perché quella voce era così dannatamente famigliare?

-credo che non sia grazie al cucciolo, perché sappiamo come sono i draghi, si fidano solo di chi si vogliono fidare, anche le razze più piccole.- disse lei, con il suo carattere impassibile, particolare caratteristica di quella donna forte come una roccia.

-Ragionamento interessante, ma è stato il drago che ha chiamato i rinforzi- continuò il capotribù, che la guardava sottecchi.

-Mh, pensi che un drago si metta a chiamare i rinforzi a caso, per proteggere una ragazzina? Secondo me è capace di creare legami con i draghi, ci vorrà tempo per insegnarli questa tecnica, ma se è riuscita a domare un cucciolo, riuscita anche con gli adulti.- disse, per poi continuare, -E, visto che sono anche io una dominatrice, sarò io personalmente a farli imparare questa arte.-

-Cos'è tutto questo fracasso?- chiede un ragazzo che Hannah non riuscì a identificare per un po', per poi vederlo in viso e riconoscerlo. Edward.

Gli corse addosso avvolgendo le sua braccia attorno al suo collo, come se non si fossero visti da anni.

Quando Edward si accorse che era Hannah, appoggiò delicatamente le sue mani sui suoi fianchi.

-Cosa ci fai qui? Mi ha sorpreso il tuo arrivo!- disse felice Edward.

-Ti spiegherò tutto, ma non adesso- disse, girandosi verso il popolo che la guardava curioso.