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"Secondo me ha ragione il gatto... il coniglio non ha condiviso i suoi fagioli, è sbagliato!" Ruppe un silenzio Hoseok.

"Sì ma il testo parla della libertà, no? Un coniglietto può essere libero di non scegliere la via della condivisione?"  Rispose contrariato Jungkook.

"Beh, se quei fagioli fossero allucinogeni mi prenderei anche io la libertà di tenermeli tutti per me." Ribattè Yoongi poco dopo essere stato battutto da un giocatore online. Quando prende il lanciafiamme in mano è imbattibile 'sto stronzo, pensò.

"Yoongi!" 

"Che c'è?!"

"Adesso basta, mi fate venire il mal di testa!" Urlò stanco il piccolo Yugi. 

Hoseok stava aiutando il piccolo con i compiti per casa, ma quel dannato esercizio stava facendo impazzire tutti i presenti nella stanza, persino Yoongi e Jungkook, presissimi da un gioco online.

"Qui dice dopo aver letto il brano scrivi chi ha ragione tra i due protagonisti e giustifica la tua risposta. Teoricamente non c'è una risposta sbagliata." Disse Hoseok leggendo la consegna dell'esercizio. 

"Beh problema risolto, Yugi scrivi che ha ragione il coniglio perchè quelli sono i suoi fagioli e uno con i suoi fagioli ci fa quello che vuole." Concluse la discussione Yoongi.

"Ok, ma se la maestra mi sgrida e mi dice che è sbagliato è colpa tua." Rispose Yugi mentre con la matita iniziava a scrivere la risposta all'esercizio.

"Mi assumo pienamente tutte le responsabilità del caso." Promise Yoongi mettendosi una mano all'altezza del cuore.

"E mi compri un gelato."

"Che nano approfittatore che sei. Tutto tuo fratello." Si congratulò Jungkook tirando una pacca sulla schiena al fratellino, forse un po' troppo forte, considerando che lui rispose con un tenero Ahio!

DLIN DLIIIN.

A Yoongi arrivò una notifica sul cellulare. Si allungò verso il tavolino e, evitando di far cadere lattine vuote e un sacchetto semivuoto di Doritos, raggiunse il telefono e sullo schermo lesse un nome che non vedeva da tanto tempo e che, in realtà, non sapeva nemmeno se avesse voglia di rileggere.

Jimin:

Ciao Yoon, ti andrebbe di vederci per un caffè?




"Anche io voglio una fetta di quella!"

"Yugi è piccante, non te la mangi! E qui nessuno vuole mangiarsi una fetta di pizza smordicchiata e insalivata da te!" 

I ragazzi avevano deciso di ordinare un paio di pizze – quattro per la precisione: con la scusa che Yugyeom dovesse crescere erano giunti alla conclusione che due pizze erano poche.  Alla fine è anche grazie ai carboidrati che si diventa grandi e forti, no? – e di restare a pranzare a casa di Jungkook per passare un altro po' di tempo insieme, anche perchè c'era una questione molto importante a cui prestare attenzione: era passato un po' dall'ultima volta in cui Yoongi aveva nominato Jimin, sembrava averlo superato o, per lo meno, accantonato. Ma, dopo aver ricevuto quel messaggio, lo sguardo di Yoongi si era incupito. Era pensieroso, triste, e nonostante l'impegno dei suoi amici, non era stato possibile farlo distrarre neanche un po'. Alla proposta "Restiamo qui a pranzo, Yoon?" di Hoseok, Yoongi rispose con un'alzata di spalle accennata e con un distratto e insicuro "Mhm.".

"Allora..." cercò di aprire il discorso Jungkook, cercando dentro di lui le parole e i toni più opportuni possibili per evitare di ferire l'amico, "... cosa pensi di rispodergli?" chiese azzannando voracemente la sua fetta di pizza. "No." "Oh, ok. Ma, non pensi voglia dirti qualcosa di importante per cercarti dopo tanto tempo?" riprovò Jungkook. "Ma che dici Kook, che portà mai volergli dire? Jimin non si merita una risposta da Yoongi." Hoseok era fermissimo sulla sua idea. Jimin non doveva più esistere, non sarebbe mai più dovuto entrare nella vita del suo amico e lui avrebbe fatto di tutto per evitare che Yoongi venisse ferito ancora da quel ragazzo. Al contrario, Jungkook, sembrava prenderla molto più sul sentimentale: da quando stava ufficialmente con Taehyung, oltre a sentirsi molto più leggero e sereno, aveva acquisito una visione della vita totalmente diversa, era diventato molto più emotivo e empatico verso le altre persone. Aveva iniziato a vedere l'amore, lo aveva assaggiato e ora, come una droga, non poteva più farne a meno, e voleva che, nel proprio piccolo, tutti potessero assaporare uno spicchio d'amore ogni qualvolta fosse possibile e, in qualche modo, Jungkook vedeva qualcosa tra Yoongi e Jimin, una piccola scintilla, una piccola luce che gli diceva Può andare, può ancora funzionare.

"Non penso, Kook. E non so se me la sento, comunque." Yoongi non aveva toccato cibo, al contrario del ragazzino che sedeva di fianco a lui, che era riuscito – stranamente – a mangiarsi anche una fetta di pizza piccante. Si diventa grandi anche così. 

"Se questo è il tuo volere, va bene. Ti appoggerò. Voglio solo che tu stia bene."

"Starò bene, Kook."
















"Cazzo, che peccato! Quel Jimin è proprio uno stronzo!" Ascoltata la storia, Taehyung era rimasto allibito una volta sentito il risvolto finale di quella che sembrava una perfetta storia d'amore

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"Cazzo, che peccato! Quel Jimin è proprio uno stronzo!" Ascoltata la storia, Taehyung era rimasto allibito una volta sentito il risvolto finale di quella che sembrava una perfetta storia d'amore. "Già..." Jungkook si era ripromesso che non avrebbe occupato l'intero appuntamento a parlare dei problemi del suo amico con Taehyung, ma fu proprio quest'ultimo a tirare gli amici di Kook in mezzo: si chiedeva da un po' come stessero, come si fossero evolute le loro vite e, soprattutto, quando li avrebbe conosciuti ufficialmente, magari in una serata pizza, o un picnic, o anche una semplice birra tutti insieme. Taehyung non aveva tanti amici su cui contare, anzi, diciamo che non ne aveva proprio nessuno – tralasciando Jin che però, sfortunatamente, vedeva pochissimo, siccome questo viveva in Giappone da ormai due anni –, considerava tutti bravissime persone ma erano conoscenti, solo e soltanto conoscenti con cui magari uscire a prendere un gelato ma con nessuno di questi si sarebbe mai confidato. Yoongi e Hoseok, invece, gli sembravano due bravi ragazzi, onesti, diretti e premurosi a modo loro, gli sarebbe piaciuto conoscerli meglio e, magari, poter avere qualcuno – oltre a Jungkook – con cui confidarsi, con cui sparlare di Jungkook dopo una litigata, qualcuno con cui andare a scegliere i regali di compleanno di Kook... Non che Jungkook non fosse abbastanza per lui, sia chiaro, ma sperimentare un'amicizia sincera, per la primissima volta, era una specie di goal per Taehyung che, nonostante l'età, non aveva mai avuto.

"Mentre la tua tavola? Com'è andata?" Cambiò discorso Jungkook. 

"Buono, ma non sono pienamente soddisfatto." Disse Taehyung abbassando il tono di voce e socchiudendo leggermente gli occhi, come a prendere in giro qualcuno.

"Ti ha detto così quel nano bastardo?" Rispose ridendo Jungkook, riferendosi al professore del fidanzato.

"Già." 

"Quello è da picchiare! Dimmi chi è che gli rigo la macchina!" Ironizzò il corvino.

"La testa gli devi rigare."

"Quasi quasi!"

Il piano malefico di distruzione del prof. di arte si interruppe a causa della suoneria di Jungkook.

"Chi é?" Chiese Taehyung allungando leggermente il collo cercando di leggere il nome sul display.

"Nessuno." Rispose Jungkook poco prima di silenziare il telefono e rimetterlo nella tasca del jeans scuro.

"Non rispondi?"

"Non è importante." Liquidò Jungkook, "Davvero, Tae. Non è niente."

Parigi di Notte KookTaeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora