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"Ho vinto di nuovo, cazzone! Come la mettiamo? Mi devi offrire da bere, non hai più scuse

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"Ho vinto di nuovo, cazzone! Come la mettiamo? Mi devi offrire da bere, non hai più scuse." Yoongi era fierissimo -oltre che incredibilmente sorpreso- della sua quinta vittoria consecutiva. Non era mai stato un videogiocatore abile, soprattutto nei videogiochi strategici, dove si era rivelato più volte essere decisamente mediocre e scarso, diventando vittima di quei bulli farabutti che erano i suoi due migliori amici.

"Oh, ma smettila Hyung. Ci sono cose decisamente più importanti di questo stupido  gioco." Jungkook fece scoccare la lingua al palato, stava incominciando a spazientirsi: Era già sicuramente più di un'ora che aspettava di finire la partita per poter parlare con il suo Hyung del nuovo dipendente della famiglia, che non aveva lasciato i suoi pensieri neanche per un secondo. Continuava a pensare a quanto quel ragazzo fosse decisamente attraente e a quanto gli sarebbe piaciuto riavere una conversazione civile come quella che avevano avuto quella stessa mattina. Le sua attenzioni erano tutte rivolte a quel ragazzo dalla chioma bruna e dagli occhi vispi e indiscutibilmente profondi, per questo motivo aveva lasciato al suo amico così tante possibilità di vittoria. Se fossi nel pieno della mia concentrazione, col cazzo che vincevi Hyungie. Non ti avrei lasciato fare manco un punto, ritieniti fortunato.

Peccato che dopo aver finito quell'ultima partita, Yoongi aveva insistito talmente tanto per farne un'altra, preso dall'euforia della vittoria, che Jungkook -forse anche un po' perché voleva cercare di rimontare e non lasciare il maggiore con la soddisfazione di averlo annientato in un gioco che era stato suo compagno di intere giornate quando ancora frequentava la scuola superiore. Non poteva permettersi di perdere così, aveva la sua dignità da difendere e anni di esperienza che avrebbero dovuto portarlo alla vittoria senza troppi problemi- fu costretto ad acconsentire e giocare l'ennesima partita della serata e poi un'altra e un'altra ancora -e per di più le aveva perse tutte-.

"Dici così solo perché sto vincendo e ti sto stracciando perché sei scarso. Ammettilo, ti sto aprendo il culo e la cosa ti rode." Yoongi cercava di godersi quei piccoli attimi di gloria il più possibile, poiché sapeva che sarebbe stato difficile per lui riuscire ad annichilire in quel modo il nerd, otaku, pro-gamer per eccellenza Jeon Jungkook un'altra volta.

"Vorrei che fosse un altro di culo ad essere brutalmente aperto. Da me magari."

"Jungkook, mi dispiace, ma se questa era una proposta sessuale nei miei confronti, mi trovo costretto a rifiutare. Non sei decisamente il mio tipo." Pronunciando quelle parole, al maggiore, venne in mente il volto angelico e i fianchi sinuosi e provocatori di un certo ragazzino dalla chioma rosata. Jungkook invece si ritrovò ad alzare gli occhi al cielo ascoltando il tono canzonettario che Yoongi aveva usato col solo scopo di prendersi gioco di lui che, per una volta, aveva davvero qualcosa di importante da dire.

"Oddio Hyung, no! Mi riferivo al nuovo babysitter di mio fratello" 

"Non è un po' grande Jin per avere ancora bisogno della tata?" Yoongi quel giorno era decisamente troppo contento -ovviamente a causa del successo che aveva avuto poco prima al videogame, successo che si era già  preso la briga di tweettare sul suo profilo, in modo tale che i suoi ventisette followers potessero essere fieri di seguire un pro abile e capace come lui- per frenare la lingua dal formulare battute pessime. Si girò verso Jungkook con un sorrisetto divertito in volto, ma notando la sua espressione annoiata e fin troppo seria, portò le  mani in alto in segno di resa e si decise finalmente ad ascoltare ciò che il suo amico non vedeva l'ora di condividere con lui.

Parigi di Notte KookTaeWhere stories live. Discover now