☾31☽

512 38 2
                                    

Ops! Esta imagem não segue nossas diretrizes de conteúdo. Para continuar a publicação, tente removê-la ou carregar outra.







Quel lunedì mattina Jungkook aveva deciso di raggiungere Taehyung per fare colazione insieme prima dell'inizio delle lezioni che, a vantaggio di Kook, iniziavano alle 11:00. Non fraintendete: per il ragazzo che amava si sarebbe svegliato anche alle sette del mattino, anche alle cinque, anzi non avrebbe proprio dormito per poter passare del tempo in più con lui, che fossero due ore, una o anche solo mezza. Ma se poteva dormire due orette in più perchè non approfittare?

Si avviò correndo da casa, vestito come suo solito di quel monocromatico nero che tanto gli piaceva... e sorrideva, sorrideva come un pazzo mentre correva per raggiungere quel dannato posto francese tutto chiccoso e pettinato vicino alla periferia della città. Era felice di vedere il suo ragazzo, della sorpresa che aveva organizzato per lui e del fatto che, finalmente, avrebbe potuto dargli quel dannato regalo che aveva tardato ben due settimane ad arrivare. 

"Non comprerò mai più dai siti che mi pubblicizza Instagram, penso mi abbiano rubato settanta dollari!" spiegò qualche sera prima, al telefono, a Yoongi. "Vedrai che arriverà, qualche giorno di ritardo può capitare, non c'è niente di strano. Se non arriva entro domenica chiedi il rimborso." Cercò di tranquillizzarlo lui. "Sono due settimane di ritardo già! E il sito sembra non esistere più... penso mi abbiano inculato." Sospirò Jungkook, "Ti hanno palesemente inculato, fratello."

Ma, a smentire la loro poca fiducia verso l'internet, fu il corriere che sabato mattina consegnò un pacchetto di cartone indirizzato proprio a Jeon Jungkook. Che sollievo, pensò lui.

"Eccomi!" Urlò Jungkook una volta raggiunto il posto e aver intravisto Taehyung aspettarlo vicino alla fermata del bus.

"Alla buon ora! Ma dove mi hai fatto arrivare? Ci ho messo quasi un'ora in autobus, ma che posto è?"

"Oh fidati, ti piacerà!" Tranquillizzò Taehyung poco prima di lasciargli un bacio sulle labbra, prendergli la mano e trascinarlo per altri dieci minuti, al freddo, in quelle vie buie dimenticate da Dio. La prossima volta scelgo io il posto, rigorosamente vicino casa. Protestò mentalmente il biondo.

Eppure, eccola lì: una bellissima locanda in legno, circondata dal freddo di novembre, con una grande insegna verde che recitava Mon Chou.

Jungkook conosceva l'amore di Taehyung per la Francia, la sua musica - piccolo dettaglio, nel locale giravano costantemente jazz francese, uno dei fattori principali che portò Jungkook a scegliere quel locale - e tutto ciò che avesse a che fare con essa. 

Aveva persino iniziato a studiare il francese infatti, alla vista dell'insegna, storse un po' il naso: "Mio cavolo? Ma che vuol dire?" Rise divertito e intenerito, chou era una parola così carina.

"Ma come, non lo sai?" Lo schernì lui "La parola chou viene usata dai francesi per indicare una cosa tanto bella o tanto dolce.  Mon chou è tipo cucciolo mio, patatino mio, orsacchiotto del mio cuore" continuò a prenderlo in giro. 

Parigi di Notte KookTaeOnde histórias criam vida. Descubra agora