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Jungkook  era abituato ad avere tutto nella vita, e ciò che non aveva andava a prenderselo di prepotenza senza troppi giri di parole

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Jungkook era abituato ad avere tutto nella vita, e ciò che non aveva andava a prenderselo di prepotenza senza troppi giri di parole. D'altronde, quando si nasce in una famiglia ricca e si ha un papà pronto a fare di tutto per il suo piccolo campione, cosa ci si può aspettare? Aveva un fratello più grande di quattro anni e uno minore di appena sette anni, che si offriva di portare quotidianamente a scuola -quando si svegliava in tempo- e di andare a riprendere -quando si ricordava o non si riteneva troppo impegnato-. Però lo adorava quel marmocchio irritante: aveva la galleria piena di sue foto mentre lo portava in giro per negozi, alle giostre o al parco; e poi, era un'incredibile arma da rimorchio. Le femmine stravedono per i mocciosi come te, quindi vedi di aiutare il tuo fratellone, fai il tuo dovere da bimbo tenero e aiutami a non rimanere a bocca asciutta anche oggi.

Appena finito il liceo si era ritrovato con un posto fisso in uno dei lussuosissimi uffici dell'azienda del padre, solo per lui, senza alcuno sforzo.

L'ufficio non va da nessuna parte, giusto? Posso concedermi un anno sabatico senza alcun problema, sono anni che mi faccio il culo su quei cazzo di libri!

Anno sabatico che eran poi diventati due, poi tre... anni che avevano portato l'ormai ventunenne Jungkook a conoscere minuziosamente tutti i locali e discoteche più alla moda di Seoul, e a crearne poi una classifica ben studiata dove elencava tutti i pro e i contro di esse, in modo tale da poter scegliere sempre il locale più adatto alle sue esigenze e bisogni del momento.

Quella sera si trovava nella numero quattro -la discoteca con le ballerine più sexy del pianeta ma i cui bagni erano decisamente disgustosi oltre che claustrofobici- alla ricerca di una facile preda da sedurre, in modo tale da non passare l'ennesima notte da solo, due settimane senza svuotarsi le palle gli erano risultate già decisamente eccessive e non aveva intenzione di trattenersi una sola notte di più. E ci sarebbe anche riuscito se solo non avesse avuto un migliore amico decisamente troppo inopportuno e provocatorio.

"Kook! Kook dobbiamo andare, sbrigati."

Yoongi lo stava tirando dalla manica del giubotto di pelle verso la via dell'uscita, aveva il fiatone e uno zigomo decisamente troppo rosso per essere solo colpa dell'alcool. Jungkook roteò gli occhi e incominciò a camminare -decisamente troppo lentamente vista la situazione- dietro Yoongi che pareva sull'orlo di una crisi di nervi.

"Che cosa hai combinato 'sta volta, brutto imbecille?"

"Se ti muovi magari riesco a salvarmi la pelle e posso spiegartelo."

In meno di quattro minuti si ritrovarono nella macchina del ragazzo dai capelli blu che dopo essersi fatto un'isterica risata nervosa, aveva finalmente deciso di mettere al corrente il suo migliore amico degli ultimi favolosi avvenimenti.

Parigi di Notte KookTaeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora