☾12☽

1K 68 14
                                    

la paura era ciò che aveva portato Jungkook a comportarsi così con Taehyung

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

la paura era ciò che aveva portato Jungkook a comportarsi così con Taehyung. Aveva involontariamente scelto di nascondere i suoi sentimenti sotto un velo di odio e rifiuto. Questa strategia merdosa gli si era rivolta contro e ora lui non sapeva come rimediare al suo continuo errore.

Era seduto sul divano e aveva lo sguardo rivolto verso lo schermo nero e spento della televisione, venne distratto solo dal rumore della porta d'ingresso e dalla voce bassa e affaticata di Taehyung, che aveva il fiatone.

"Dana. Dana aiutami: Yugy è caduto e si è sbucciato tutte le ginocchia. Ho provato a pulire un po' la zona, ma va disinfettata con dell'acqua ossigenata o roba del genere."

Aveva sussurrato quelle parole mentre passava il bambino addormentato nelle braccia della domestica che subito si recò verso il bagno del piano di sopra per medicarlo e metterlo a dormire. Eppure Jungkook le aveva sentite chiaramente quelle parole, ed era anche riuscito a scorgere la preoccupazione che ci aleggiava dentro.

Il babysitter si lasciò andare ad un sospiro stanco e si passò le mani sulla faccia.

"Hey, sta tranquillo è solo una sbucciatura" Jungkook cercò di fargli un sorriso timido ed insicuro che però uscì fuori come una smorfia abbastanza imbarazzante. Non sapeva come il ragazzo avrebbe reagito al suo tentativo squallido di aprire una conversazione, ma aveva voluto provarci comunque.

"Non è solo una sbucciatura. Sono due. E poi, non parlarmi." Dallo scontro di pochi giorni prima, loro due, non si erano scambiati alcun contatto, Jungkook non aveva neanche avuto il coraggio di restare ad osservarlo mentre faceva i compiti con il suo fratellino, tanti erano la vergogna e i rimorsi che provava nei sui confronti.

"Tae... Mi dispiace per quello che ho fatto. Sono stato un coglione."

"Sì, lo sei stato. Adesso lasciami stare, devo tornare a casa" Jungkook si alzò dal divano per recarsi di fronte al castano con l'intento di fermarlo e non lasciarlo uscire di casa prima di aver terminato di dirgli ciò che doveva.

"Io... Quando sono con te cerco di dirti qualcosa ma poi, ti vedo, e mi esce fuori l'esatto contrario." Il corvino aveva compiuto ben tre passi in avanti, verso il babysitter, e lui non si era allontanato né aveva compiuto qualche altra mossa cercando di aumentare le distanze tra di loro.

Forse non mi odia poi così tanto.

"Non c'è bisogno di dirmi niente, Jungkook. Cerca solo di stare lontano da me."

A quelle parole e a quella freddezza, Jungkook, non era riuscito a dire altro, aveva schiuso le labbra ed era rimasto fermo quando il castano lo aveva superato ed era uscito di casa. Di nuovo, quel ragazzo, gli faceva perdere il senno e lo faceva sentire tremendamente impotente ed impacciato, come un bambino.








 Di nuovo, quel ragazzo, gli faceva perdere il senno e lo faceva sentire tremendamente impotente ed impacciato, come un bambino

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
Parigi di Notte KookTaeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora