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Ma perché devono essere tutti così coglioni? Con quale necessità mi dici una cosa del genere? In un luogo pubblico poi!

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Ma perché devono essere tutti così coglioni? Con quale necessità mi dici una cosa del genere? In un luogo pubblico poi!

Taehyung era sbigottito. Era seduto da solo su uno degli spalti più alti della piscina che frequentava Yugyeom, e lo guardava mentre si allenava con la sua squadra mentre continuava a domandarsi cosa ci fosse di sbagliato in lui e perché continuasse ad attirare solo casi umani.

Sua madre glielo diceva sempre che aveva la faccia da pesce lesso e che, se non si fosse dato una svegliata, le persone ne avrebbero approfittato. Lui le dava ragione, sapeva di essere stupido, ma era comunque perfettamente in grado di riconoscere una frase da rimorchio, e quella, era decisamente una delle peggiori che mai gli fosse giunta alle orecchie.

Non sopportava i Casanova, quelli che tiravano fuori frasi fatte, scontate e decisamente imbarazzanti, con lo scopo di portarsi a letto qualche ragazzina alla prime armi. Lui non era una ragazzina e di certo non era alle prime armi! Si sentiva offeso da quei comportamenti e commenti che i ragazzi gli riservavano. Lui voleva essere sedotto, voleva essere conquistato con gesti, parole romantiche, carinerie di ogni genere. Ma soprattutto voleva essere rispettato.
Voleva qualcuno che lo conquistasse a suon di sguardi e carezze dolci, non queste stronzate da commedia romantica del duemilaotto! Ma che cazzo!

Prima mi sbattono contro il muro, e adesso ci si mette pure quel cretino di Jackson ad umiliarmi con frasi che non userebbe nemmeno un quarantenne in astinenza! Avete bisogno di un corso avanzato di approccio verso le persone. Tutti quanti.

Il suo nervoso flusso di pensieri fu bloccato da un fischiettio del suo cellulare: aveva ricevuto un messaggio proprio da quel cretino di Jackson che, avendolo visto praticamente scappare da quel locale tutto rosso in viso, -borbottando uno scomposto S-sc-scusa, noi ce ne dobbiamo andare- si era preoccupato. Pensava di aver rovinato tutto e di aver perso l'unica opportunità che aveva di uscire con lui.

"Tae... mi dispiace di averti fatto sentire a disagio, non avrei mi voluto. Mi è uscita spontanea quella frase. Sono patetico."

A quelle parole, Taehyung, si tranquillizzò e si ritrovò a sorridere. Alla fine quello era il suo amico Jackson, sicuramente non aveva alcuna cattiva intenzione e quello era soltanto un modo per essere gentile con lui, per fargli un complimento... Un po' ambiguo, questo è vero, ma era pur sempre un complimento.

"Era patetica la frase più che altro. Tu sei solo uno stupido."

"Mi dispiace, davvero. Non ci hai ripensato riguardo l'uscita, vero? È che ci tengo davvero."

"Assolutamente. Tutti possono sbagliare, sei un essere umano, è normale commettere degli errori ogni tanto. Solo... durante l'uscita cerca di non farlo più (altrimenti un calcio nelle palle non te lo toglie nessuno :3 )"

Parigi di Notte KookTaeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora