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"Sto arrivando Jackson! Sono quasi lì!"

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"Sto arrivando Jackson! Sono quasi lì!"

Taehyung ci era ricaduto per l'ennesima volta: era in ritardo.

Arrivava in ritardo a lavoro, alle lezioni in facoltà, in stazione... e adesso stava arrivando in ritardo anche a quello pseudo appuntamento che si era dato con Jackson.

E dire che era stato proprio lui a decidere l'orario dell'incontro.

Che figura di merda, sono minuti interi che mi aspetta... E se arriviamo tardi e ci perdiamo una parte di film? Voglio morire.. E mi sono perfino raccomandato con lui di non fare  e indovina un po' chi è quello in ritardo? Esatto, io.

Dopo minuti infiniti di frustrazione, monologhi interni in cui cercava di trovare una scusa plausibile al suo ritardi e secondi -che parevano ore- aspettando che quel dannato semaforo diventasse verde, Taehyung aveva finalmente raggiunto la fermata del bus concordata come punto di incontro ed era già riuscito a riconoscere il profilo del viso di Jackson, mentre stava con la schiena poggiata contro un palo le mani in tasca e lo sguardo rivolto verso l'alto.

"Ciao Jackson... Come ti va?" Aveva pronunciato con un sorriso forzatissimo Taehyung. Quando gli occhi di Jackson si puntarono sul suo viso, Taehyung si era sentito piccolo piccolo, il cuore aveva iniziato a battere velocemente e le sue guance si stavano colorando e scaldando lentamente. Si sentì costretto ad abbassare lo sguardo: lui odiava aspettare, odiava dover attender qualsiasi cosa, che fosse un treno, l'ordinazione al ristorante o una persona. Si stava mettendo nei panni di Jackson e poteva sentire la rabbia quasi come se fosse la propria. Era una contraddizione vivente.

"Sono riuscito a stare seduto soltanto per quattro minuti, poi sono arrivate quelle due vecchiette e la mia parte da gentiluomo mi ha fatto sentire moralmente obbligato ad alzarmi dalla panchina per farle sedere. Ero fermamente convinto che avrebbero aspettato l'autobus per poi prenderlo e levarsi dai coglioni, e invece hanno ben deciso di fare salotto e rimanere sedute a parlare di politica e del fatto che sia inconcepibile far pagare una toletta per cani di taglia media ben 34000 won!" Aveva detto il biondo, incominciando a imitare la voce della donna e facendo ridacchiare il castano, che non perse comunque l'occasione per scusarsi.

"Mi dispiace per il ritardo... Mi piacerebbe avere una bella scusa da tirare fuori per pararmi il culo in questo momento, ma la verità è che Jane The Virgin mi sta consumando come una vecchia scarpa già consumata... Non mi ricordo più cosa voglia dire dormire e infatti ho due enormi occhiaie blu che possono confermarlo"

"Beh, effettivamente la storia di Gina Rodriguez causa dipendenza..."

"Non ci credo conosci questa serie?!"

"Tae... L'avrò vista come minimo quattro volte!"


Tra fanatismo, risatine e battute squallide, il tragitto in autobus era finito e i due giovani fanciulli erano arrivati al cinema.

Parigi di Notte KookTaeWhere stories live. Discover now