Capitolo 4 (Imp&ro Giapp0nese)

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Uno dei miei primi ricordi è quello della mia nascita.
Come ogni Nazione come me nacqui da un bellissimo albero in una pianura del mio paese.

Ricordo una donna, la mia futura madre, raccogliermi come fossi suo figlio e portarmi a casa sua sussurrandomi parole gentili e piene di amore per calmarmi.

Ricordo la porta di quella piccola capanna in campagna aprirsi e un uomo entrare, vedermi e correre verso di noi e abbracciare la donna che mi aveva raccolto da terra.

❄︎❀︎❄︎

Anni dopo mi stavo guardando in un piccolo specchio per prepararmi ad uscire ad aiutare mio padre nel campo di grano. Era estate, quindi il mio lavoro era più che raddoppiato (anche se di solito non facevo molto, non andavo a scuola e quindi passavo il mio tempo con i miei genitori).

Mentre guardavo la mia immagine riflessa notai che i miei capelli neri si stavano schiarendo, ad indicare che la mia bandiera stava "venendo fuori". La bandiera di una nazione è nei suoi capelli, dal colore di essi si può comprendere che Paese sia.

Ero felice, voleva dire che stavo diventando abbastanza grande per governare il mio paese, anche se non sapevo come lo avrei spiegato ai miei genitori che non potevano saperlo.

Gli umani non dovrebbero conoscere noi Nazioni, sarebbe pericoloso per noi e per loro.

Non avevo voglia di pensarci, quindi lasciai perdere andando nei campi con mio padre.
Appena mi vide da lontano mi salutò ma mano a mano che mi facevo vicino mi guardava sempre peggio.

"Come mai i tuoi capelli sono così chiari? Che ti sta succedendo?"
Chiese guardandomi negli occhi.
Io rimasi intimorito da lui, e non risposi.

"Se non vuoi rispondere va' a casa!"
Corsi via mentre parlava e mi rifugiai in camera mia.

❄︎❀❄︎

Aspettai tutta la giornata nascosto in un angolo mio padre tornare e quando lo sentii aprire la porta della nostra "capanna" mi si bloccò il respiro. Avevo paura di lui, sapevo che quando era arrabbiato diventava violento, specialmente con mia madre..

"Mi spieghi perché hai preso quel disgraziato per strada?! Lo vedi che non è giapponese? Sei cieca percaso?!"
Gridò a mia madre. Iniziai a tremare ma mi sporsi comunque per vedere.

Vidi i miei genitori litigare e mio padre prendere una katana e avvicinarsi pericolosamente a mia madre.
Lei provò a farlo ragionare ma lui non la ascoltò e la uccise davanti a me.

Rimasi infiniti secondi a guardare il corpo di mia madre cadere sul pavimento in una pozza di sangue.
Mi ripresi dopo pochi istanti che mi sembrarono ore e corsi fuori uscendo da una finestra.

Corsi più lontano che potevo, e nel tragitto piansi più che potevo.
Mi fermai dopo molto tempo, le gambe mi facevano male e avevo gli occhi lucidi e le guance bagnate. Mi sedetti al bordo di una stradina e cercai di riprendere fiato continuando a piangere.

❄︎❀❄︎

Spiegazione al comportamento del padre in parole più povere di uno stato africano: in Giappone sono un pochetto razzisti e non amano gli stranieri (ancora oggi-). Quindi il fatto che i capelli di Impero (non può dire di essere una nazione) si stiano schiarendo è vergognoso per suo padre perché significa che non è un "giapponese purosangue" per lui

Fare gli headcanon come se fossero parte della narrazione è stato un parto :')

Alla prossima!!
Ciaoo!

𝑾𝒆'𝒍𝒍 𝑭𝒊𝒏𝒅 𝑷𝒆𝒂𝒄𝒆 𝑰𝒏 𝑯𝒆𝒍𝒍 [Axis Powers Story] (CountryHumans)Tahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon