Capitolo 23 (Rep. di S@lò pt5)

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Erano passati anni da quando io e mia sorella eravamo scappati e lei era scomparsa, ormai ero quasi certo che fosse morta. A volte la notte piangevo da quanto mi mancava, ma sapevo che le lacrime non l'avrebbero portata indietro.

Andava tutto bene anche se mia madre a volte mi chiudeva a chiave in camera per ore prima che mio padre se accorgesse e venisse a liberarmi. I miei fratelli erano comprensivi, soprattutto Vichy, anche loro avevano perso un famigliare e tutti eravamo d'accordo sul fatto che nostra madre fosse impazzita del tutto. Ogni giorno ci costringeva ad andare in chiesa e pregare "che il diavolo non si impossessasse anche di noi", perfino Spagna, che era sempre stato dalla parte di nostra madre e difendeva le sue idee ogni volta, era d'accordo. La mamma era impazzita, più del solito.

Un giorno ricevemmo una visita inaspettata. Regno D'Italia, una delle mie sorelle maggiori, era tornata. Bussò alla porta ed entrò accompagnata da suo marito Prussia, si erano sposati dopo le guerre d'indipendenza e lei lo aveva portato a Roma visto che il suo regno era ormai finito.

Impero D'Occidente, nostra madre, non aveva mai accettato che lei non volesse avere figli, diceva che era il suo dovere di donna produrre un bambino (possibilmente maschio) per soddisfare suo marito, aveva un'idea diversa anche sul fatto che Regno D'Italia indossasse sempre un paio di pantaloni e fosse stata in guerra, e le ricordava sempre del suo occhio ferito da una pallottola per dirle che le donne sono troppo fragili per la guerra.

Regno D'Italia e lei litigavano spesso, e i rispettivi mariti delle due dovevano sempre intervenire. Impero Romano stava zitto mentre Prussia dava sempre ragione alla sua sposa (dopotutto l'aveva sposata proprio per quella sua personalità, amava le donne forti come Regno D'Italia, e anche perché era veramente la ragazza più bella mai nata sulla terra).

Ma questa volta Regno non era qui per questo, si avvicinò a me e disse una sola frase che riaccese tutte le mie speranze.

"Vuoi venire a Roma con noi? Ho scoperto che una persona che stai cercando abita lì"
Mi sussurrò all'orecchio e mi fece l'occhiolino, mimando con il labbiale la parola "fratello". Sapevo cosa intendeva e annuii velocemente cercando di trattenere le lacrime.

Mio padre venne verso di noi e chiese cosa mi avesse detto, Regno inventò una bugia e disse che visto che il governo era cambiato toccava a me prendere il suo posto. Lui ci credette e mi accompagnò in camera mia a preparare i bagagli.

"Sono così fiero di te, sei riuscito ad andare oltre la perdita di tuo fratello in così poco tempo e ora stai per diventare il braccio destro del nuovo governo"
Disse mentre prendeva le mie valigie e le portava alla macchina di Prussia e Regbo D'Italia.

Vidi Vichy entrare nella mia stanza poco dopo mio padre, e correre verso di me abbracciandomi forte e iniziando a piangere.

"Mi mancherai tantissimo! Devi andare per forza?"
Mi chiese, io annuii tristemente, purtroppo non potevo portare anche Vichy con me.

Nostro padre tornò in camera mia dicendomi che dovevo andare, salutai un'ultima volta Vichy e andai al piano di sotto dove mi aspettavano Regno D'Italia e Prussia. Lei mi prese per mano e mi accompagnò alla loro macchina.

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Il viaggio fu lungo ma non noioso, i due adulti trovarono un modo per renderlo divertente. Appena arrivati mi portarono nel loro appartamento e mi dissero quale sarebbe stata la mia stanza, era una casa molto grande e non c'era da stupirsi, sia Prussia che mia sorella erano molto ricchi.

Dopo esserci sistemati mi portarono in centro città e andammo verso in un palazzo che sembrava molto importante, infatti uscivano molti politici che ci guardavano a metà tra il sorpreso e il confuso.

Era tardi, e molti stavano tornando a casa, compreso uno che attirò la mia attenzione. Stava parlando con una ragazza, nonostante non riuscissi a vederla in faccia capii che aveva più o meno la mia età.

Probabilmente si sentì osservata e si girò, aveva degli occhi azzurri che avrei riconosciuto ovunque.

"S-sei davvero tu?"
Chiesi guardandola negli occhi, vidi delle lacrime formarsi nei suoi occhi e corsi ad abbracciarla più veloce che potevo. Lei mi strinse con tutta la forza che aveva e cominciò a piangere nascondendo la faccia nella mia spalla, anche io sentii le lacrime scendere e le asciugai con una manica della giacca senza lasciare la presa.

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Spero vi sia piaciuto, una roba soft per concludere la Backstory dei due gemellini

Ora manca solo Reich :')

Alla prossima!!
Ciaoo!

𝑾𝒆'𝒍𝒍 𝑭𝒊𝒏𝒅 𝑷𝒆𝒂𝒄𝒆 𝑰𝒏 𝑯𝒆𝒍𝒍 [Axis Powers Story] (CountryHumans)Where stories live. Discover now