Capitolo 19 (F@sci pt5)

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Passò una settimana con Elias, lui lavorava e io restavo a casa. Anche se mi sentivo un po' sola, anche i miei genitori uscivano e ci lasciavano spesso a casa da soli ma avevo mio fratello con me di solito.

Mi alzai dal divano su cui ero seduta e andai in giro per la casa e arrivai davanti alla porta dell'ufficio di Elias. Non c'ero mai entrata, non perché me lo avesse vietato, perché non avevo mai avuto l'opportunità di fare un vero giro della casa. Di solito cucinavo nel pomeriggio, ma Elias mi aveva promesso che saremo andati in un ristorante e quindi avevo del tempo libero per girovagare.

Aprii la porta e trovai una stanza molto carina, al centro una scrivania di legno massiccio con una sedia in pelle rossa, c'era un divanetto anche lui di pelle rossa nell'angolo e una libreria piena di fogli e libri. Ma la cosa che mi colpì di più era un pianoforte a muro e un piccolo violino appoggiato sullo sgabello.

Amavo la musica classica, una volta all'anno i miei genitori ci portavano tutti a teatro a sentire un concerto. Era opprimente il più delle volte, una volta mia madre aveva legato mio fratello Spagna alla sedia e gli aveva tappato la bocca con il nastro adesivo perché non smetteva di muoversi. Peccato che l'ultima volta mi avevano lasciato a casa nella gabbia dei cani perché mi ero messa un vestito e non ero potuta andare. Fortunatamente ora ero con Elias, quindi avrei potuto chiedere a lui di portarmi.

Scacciai i pensieri dalla testa e presi il violino, provai a suonare ma non sapevo neanche che corde premere. Nonostante quello continuai a provare finché non riuscii a suonare qualcosa di decente. Non avevo idea di quello che stavo facendo ma continuai lo stesso.

Dopo ore sentii la porta aprirsi e corsi da Elias con ancora il violino in mano. Lui mi guardò e sorrise, si inginocchiò per arrivare alla mia altezza e mi accarezzò la testa spettinandomi i capelli.

"Che dolce, hai trovato il mio violino, ti piace?"
Chiese, io annuii sorridendo e lui ridacchiò.

"Allora quando torniamo dal ristorante ti insegno a suonare okay? Ora vieni, ti ho comprato un vestito elegante per andare"
Disse e mi mostrò un vestito blu bellissimo, lo presi e corsi in camera a mettermelo poi tornai da lui sorridendo. Elias mi prese per mano e sorrise.

"Sei pronta?"
Domandò, io feci si con la testa. Chiuse la porta dell'appartamento e uscimmo dal palazzo salutando il portinaio.

Mi portò ad una fermata del tram e salimmo, era pieno e dovemmo restare in piedi. Io mi aggrappai ad Elias tutto il viaggio, avevo un po' di paura a stare in mezzo a così tante persone.

Finalmente arrivammo a destinazione ed entrammo in un ristorante lussuosissimo. Una cameriera ci accompagnò al nostro tavolo e ci portò i menù.

"Riesci a leggere?"
Mi chiese Elias, io guardai il menù, era scritto tutto in tedesco e non capivo, negai con la testa e lui cominciò a tradurmi tutti i cibi. Scelsimo entrambi e Elias chiamò la cameriera per ordinare. Era tutto buonissimo, alla fine ci alzammo, Elias pagò il conto e tornammo a casa.

Appena entrati andammo subito nel suo ufficio dove mi insegnò a suonare. Fortunatamente ero veloce a imparare e non ci misi molto a capire.

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AAAHH SCUSATE L'ATTESA-

Chiedo umilmente perdono per essere pigro come lammerda QwQ

Alla prossima!!
Ciaoo!

𝑾𝒆'𝒍𝒍 𝑭𝒊𝒏𝒅 𝑷𝒆𝒂𝒄𝒆 𝑰𝒏 𝑯𝒆𝒍𝒍 [Axis Powers Story] (CountryHumans)Where stories live. Discover now