Capitolo 11 (Th¡rd Re¡ch pt3)

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Arrivai alla stazione e trovai un signore che dormiva tranquillo, aveva un biglietto in mano che diceva "BERLINO".
Non sapevo neanche dov'era Berlino, però era un bel nome, magari era anche un bel posto. Facendo attenzione presi dalle sue mani il biglietto e andai verso la banchina ad aspettare il treno.

Quando arrivò salii subito, quasi correndo. Mi sedetti e aspettai, passò il controllore e gli diedi il biglietto tranquillo.

Durante tutto il viaggio guardai fuori dal finestrino e continuai a pensare a mio padre. Chissà cosa starà facendo ora, mi starà cercando? A malincuore mi toccò ridere da solo, era impossibile che a mio padre venisse in mente di cercarmi... magari si sta già ubriacando e si è già dimenticato di me.

❄︎❀❄︎

Il treno arrivò che era già mattina, io avevo passato la notte in bianco e faticavo anche a stare in piedi. Scesi dal treno e uscii dalla stazione per cercare un posto dove dormire. Trovai un materasso abbandonato e mi ci buttai sopra. Era sporco e rotto, ma meglio di quello di camera mia.

Mi addormentai abbastanza in fretta e dormii tranquillo per un po', finché non venni svegliato da alcune guardie.

"Che ci fai qui? Dove sono i tuoi genitori?"
Chiese una.

"I m-miei sono m-morti"
Mentii, se gli avessi detto che ero scappato mi avrebbero riportato da mio padre sicuramente.

"Vieni con noi"
Rispose un'altra guardia. Mi presero per il polso e mi trascinarono verso un grosso edificio, sembrava un misto tra una scuola e una chiesa.

Bussarono alla porta e una suora arrivò ad aprire. La salutarono e mi lasciarono lì con lei. Lei mi salutò e mi prese dolcemente per mano portandomi, in una stanza. C'erano tre letti a castello e nient'altro, la stanza era troppo piccola ed era già piena.

Insieme a me c'erano altri due ragazzini che sembravano molto più grandi di me. Salutai con la mano e loro ridacchiarono.
La sua mi lasciò con loro e se ne andò.

"E tu chi sei?"
Disse uno guardandomi da capo a piedi.
Ci misi un po' a rispondere, in realtà non avevo un nome.

"J-Jan R-Ritter"
Era il nome di un mio vecchio amico di cui persi i contatti dopo la guerra. Probabilmente era morto di fame.

"Jan? Bel nome da fighetta"
Disse uno mentre l'altro rideva.

"Senti tu che sei così magro, hai mai visto un franco in tutta la tua vita?"
Chiese l'altro. Feci no con la testa, forse quando ero piccolo forse mio padre era ricco, ma non ricordavo.

"Hai sentito Josu? Il signorino è povero"
Disse ridendo, poi si alzò e venne verso di me. Mi prese per i capelli e mi avvicinò alla sua faccia.

"Ascoltami bene principino. Ricordati i nostri nomi, Josu Weil ed Elijah Rivkin. Trema quando li senti nominare, noi siamo i più forti qui e tu ci devi rispetto. Capito?"
Disse Elijah. Io annuii spaventato e lui mollò la presa sui miei capelli. Caddi a terra e iniziai a piangere mentre quei due continuavano a ridere.

❄︎❀❄︎

Altro capitolo, scusate il ritardo a pubblicarlo :')

Vabbè, spero vi sia piaciuto

Alla prossima!!
Ciaoo!

𝑾𝒆'𝒍𝒍 𝑭𝒊𝒏𝒅 𝑷𝒆𝒂𝒄𝒆 𝑰𝒏 𝑯𝒆𝒍𝒍 [Axis Powers Story] (CountryHumans)Where stories live. Discover now