Capitolo 30

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"Hai intenzione di dirglielo prima o poi?"
Disse Salò mentre si sedeva sul divano di pelle. I due fratelli si trovavano in casa di Reich per la notte, il tedesco stava preparando le loro camere (o almeno la camera di Salò, dato che aveva insistito che Fasci dormisse con lui).

La casa di Reich era un grande appartamento decorato finemente con eleganti mobili di legno di quercia, ogni cosa sembrava essere stata messa in quel luogo e mai toccata, i pavimenti erano pulitissimi e ogni mobile libero dalla polvere. Nulla era fuori posto eppure il posto dava la sensazione di essere pieno di oggetti, il tutto risultava quasi soffocante.

Le librerie erano piene di libri tanto che alcuni erano appoggiati sopra gli altri e altri sembravano sul punto di cadere da un momento all'altro.

"Dirmi cosa?"
I due fratelli fecero un saltino dallo spavento e si girarono all'unisono verso il tedesco che era apparso dal piccolo corridoio che collegava le camere con il soggiorno.

"Ehm n-nulla di importante"
Disse Fasci nervosamente cercando di non guardare negli occhi il nazista.

"Diglielo sorella, dovrebbe saperlo"
Sussurrò Salò all'orecchio della sorella. Fasci fece un respiro profondo e fece segno al fratello di lasciarli soli. Il fratello le diede un pugnetto di incoraggiamento e si scusò per andare in bagno.

"C'è una cosa che non sai di me, siediti qui"
Disse lei facendo segno al suo fidanzato di sedersi vicino.

"Puoi dirmi tutto, non mi arrabbierei mai con te"
Reich cercò di rassicurarla.

"Il fatto è che... io non sono esattamente come tu credi che io sia"
Iniziò lei.

"Non sono esattamente una ragazza al 100%... però... non so come spiegarlo..."

"Sei un ragazzo? Quindi... sei il mio fidanzat... O?"
Chiese Reich confuso.

"No no no! Sono sempre la tua ragazza! ... se vorrai ancora"
Lo interruppe Fasci, Reich sorrise e le diede un bacio sulla guancia.

"Non mi importa se sei un maschio, non mi da fastidio. Non sono uno di quelli che si fa problemi con le persone che amo"
Disse e poggiò una mano sulla spalla della fascista.

"Non capisci, non sono una ragazza... però mi sento una ragazza. Non so se così lo spiega"
Rispose Fasci guardandolo dritto negli occhi. Reich rimase a pensare qualche secondo e poi parlò finalmente.

"Quindi... sei nat...a maschio, ma ti senti una femmina? Giusto? Preferisci essere una donna piuttosto che un uomo?"
Chiese, Fasci annuì freneticamente e sorrise.

"SI! Spero che non sia... un problema per te"
Disse lei, Reich le prese il mento e la baciò in bocca e la abbracciò forte.

"Non può essere un problema, ti amo"
Rispose lui staccandosi dal bacio per riprendere fiato. Fasci sorrise e riprese a baciarlo su tutta la faccia lasciando i segni del rossetto.

"Che ne dici di andare a letto mia bellissima fidanzata?"
Chiese Reich cercando di essere romantico. Fasci ridacchiò e annuì, si presero per mano e andarono verso la camera da letto di Reich.

❄︎❀❄︎

Il giorno dopo Reich finì di preparare le valigie e presero la sua macchina per andare in stazione.

"Mi dispiace non averti potuto mostrare Berlino, spero che al ritorno ti fermerei un po' di più"
Disse mentre salivano sul treno che li avrebbe portati a Mosca.

I due si sedettero in una cabina insieme a Salò, Fasci si addormentò quasi subito mentre Reich e Salò parlavano.

Fecero molti scambi di treno nel corso del viaggio, ma tutto sommato fu un viaggio confortevole e divertente per i tre ragazzi.

❄︎❀❄︎

Arrivarono a Mosca dopo quasi due giorni di viaggio e i due gemelli scesero dal treno quasi correndo mentre Reich portava i loro bagagli. Dietro i tre ragazzi una schiera di politici e diplomatici tedeschi li seguiva in mezzo al caos della stazione centrale. Videro qualcuno più alto di tutti, indossava un colbacco. I suoi occhi erano praticamente coperti dai ricci capelli rossi spettinati, c'era qualche ciocca dorata qua e là che avrebbe dovuto a grandi linee rappresentare il simbolo della sua bandiera ma erano troppo spettinate per capirci qualcosa.

Era circondato da giovani soldati e affianco a lui alcuni politici russi che sorridevano.

"Benvenuti a Mosca, io sono URSS e sono qui per aiutarvi durante la vostra permanenza nella mia capitale"
Disse a testa bassa come se stesse recitando un copione che aveva imparato a memoria. E infatti dalla tasca del suo giaccone si intravedeva un foglietto stropicciato. Il ragazzo russo non li guardò neppure negli occhi e prese tutte le loro valigie in una volta sola e le portò verso una macchina parcheggiata al di fuori della gigantesca stazione.

Il gruppo di diplomatici fu diviso in varie auto e accompagnato ai loro hotel mentre i tre country restarono con URSS. Il russo finalmente alzò lo sguardo e diede una rapida occhiata ai tre. Da quel poco che poterono notare il più alto aveva una benda di cuoio che gli copriva l'occhio sinistro e una spruzzata di lentiggini sulle guance che però venivano oscurate da un paio di occhiaie notevoli.

URSS abbassò subito lo sguardo e i capelli tornarono a coprire la maggior parte del volto.

"Io vi accompagnerò al mio hotel dove alloggerete per questa settimana"
Disse aprendo il portellone della macchina e aspettando che tutti entrassero. Dopodiché mise i loro bagagli nel bagagliaio e si mise al posto di guida partendo verso il centro della città.

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News gente!

In questi giorni verranno editati alcuni capitoli delle backstory (e alcune verranno cambiate quasi completamente)

Perché? Boh, sono pazzo.

Alla prossima!
BYEEEE

𝑾𝒆'𝒍𝒍 𝑭𝒊𝒏𝒅 𝑷𝒆𝒂𝒄𝒆 𝑰𝒏 𝑯𝒆𝒍𝒍 [Axis Powers Story] (CountryHumans)Where stories live. Discover now