Capitolo 26

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La mattina seguente Fasci si svegliò prima del solito, si alzò come al solito e si diresse in cucina a prepararsi un caffè. Prese la tazza e si sedette al tavolo guardando fuori dalla finestra. La città era molto più pacifica del solito e le solite strade trafficate erano quasi deserte.

Fasci finì il suo caffè e tornò in camera sua, prese la divisa e si cambiò. Non aveva specchi in camera, non voleva vedersi senza niente addosso, si faceva schifo. Solo quando finì di vestirsi andò in bagno e si guardò allo specchio.

La sua divisa era un po' diversa dalle altre, oltre per la grande croce rossa sul petto e le due più piccole sulle spalle che indicavano la sua appartenenza alla croce rossa anche i suoi pantaloni erano diversi, erano larghi e corti, quasi a ricordare una gonna. Il suo capo glieli aveva dati per creare un effetto che definiva "mascolinizzante", a Fasci non dispiaceva minimamente, il suo capo la credeva una femmina a tutti gli effetti e poteva considerarla una piccola vittoria.

Finì di pettinarsi e si mise il fermaglio che suo padre Elias le aveva regalato tra i capelli. Prese la sua borsa e uscì dall'appartamento camminando verso il suo ufficio.

"Buongiorno Fasci"
Disse una voce dietro di lei, Third Reich era dietro di lei accompagnato da suo fratello.

"Ciao Reich, ciao Salò, che ci fate qui?"
Chiese la ragazza salutando i due con un gesto della mano.

"Il capo mi ha dato il permesso di sostituirti a lavoro, così potrai accompagnare Reich a fare un giro per la città"
Disse suo fratello, si avvicinò alla sorella e le diede una gomitata amichevole sulla spalla.

"Buona fortuna con il tuo 'amico'"
Disse ridacchiando, corse via subito dopo lasciando i due soli. Fasci arrossì leggermente e si girò verso il tedesco.

"Ho chiesto io di accompagnarmi in giro, questa città è affascinante e mi piacerebbe molto conoscerla di più... e con una guida formidabile come te sono certo che imparerò molto"
Disse lui prendendole la mano e dandole un leggero bacio sul dorso. Fasci ridacchiò e annuì.

"Se è questo ciò che desideri non posso fare a meno di accontentarti"
Disse la ragazza e fece cenno di seguirlo.

❄︎❀❄︎

Il sole stava tramontando quando i due decisero di rifugiarsi in un bar.

"Vengo qui quasi ogni sera con mio fratello e alcuni colleghi, ormai mi conoscono tutti"
Spiegò Fasci sedendosi al bancone.

"Ciao Lilith, chi è questo? Un'altra tua conquista?"
Chiese il barista, Fasci iniziò a ridere mentre Reich arrossì leggermente e abbassò la testa.

"No no, è solo un amico, è qui per questioni politiche"
Rispose lei sorridendo.

"Beh, cosa posso offrire a questo tuo amico?"
Disse il barista guardando Reich.

"Nulla di che, non bevo"
Reich disse con un sorriso.

"Prende un po' di stuzzichini, i più buoni che hai, io prendo il solito"
Disse Fasci interrompendo la conversazione, quando il barista tornò nel retro la ragazza si girò verso il tedesco.

"Vedrai, quello che preparano qui è un ben di Dio, non ho mai assaggiato niente di migliore"
Continuò Fasci sorridendo. Reich guardava quel sorriso come se avesse visto dell'oro puro, una parte di sé voleva invitarla a cena e ballare con lei tutta la sera ma l'altra parte gli diceva di essere razionale e ricordarsi che era lì solo per politica.

Fortunatamente ad interrompere il suo flusso di pensieri arrivò il barista che portò i loro ordini. Reich si mise a mangiare immediatamente mentre Fasci sorseggiava il suo martini.

"Hai ragione, è tutto molto buono"
Disse Reich e Fasci rispose con un sorriso mentre prendeva una pizzetta dal vassoio del tedesco.

"Ehm... conosci qualche ristorante? Mi piacerebbe portarti portarti cena... per ripagarti il favore"
Chiese Reich guardando in basso. Fasci ridacchiò.

"Non ce n'è bisogno, puoi venire da me domani a pranzo, oggi non ho nulla da offrirti"
Rispose lei finendo il suo cocktail. Reich sentì le guance arrossire e ricambiò il suo sorriso.

"Sarei onorato"
Finì lui mangiando le ultime cose del suo vassoio.

"Possiamo dividere il conto se preferisci"
Continuò Reich tirando fuori il suo portafoglio.

"Non ce n'è bisogno, per oggi offre la casa!"
Disse il barista interrompendo i due.

"Grazie mille Antonio! Sei il migliore! Ti devo un favore"
Rispose Fasci, salutandolo e uscendo dal bar.

❄︎❀❄︎

I due continuarono la loro passeggiata finché non arrivarno davanti ai fori imperiali e si affacciarono alla ringhiera.

"Questa città è meravigliosa, sono felice che mi abbia accompagnato a vederla"
Disse Reich sedendosi sulla ringhiera.

"Io sono felice di viverci, anche se a volte mi manca l'Austria sento di appartenere davvero a questo posto"
Fasci continuò con un sorriso amaro sul volto.

"Tuo padre è rimasto in Austria? Come mai non è venuto con te?"
Chiese Reich interessato.

"Gestisce un orfanotrofio, e dice che non si fida a lasciarlo a qualcun'altro, quei bambini sono come un'estensione della nostra piccola famiglia, e non voglio che soffrano senza di lui"
Rispose Fasci guardando il cielo. La luna stava già sorgendo e il sole era quasi sparito. Il tipico arancione della sera stava pian piano lasciando il posto al nero della notte.

"Penso che dovremmo tornare a casa. Lasciate che vi accompagni, non è sicuro per una signorina camminare da sola così tardi"
Disse Reich prendendole la mano con eleganza. Fasci ridacchiò e gli indicò la strada.

I due camminarono per un po' e arrivarono davanti al portone del palazzo dove viveva la facista. I due si salutarono e Reich tornò al suo hotel solo con le guance ancora rosse.

❄︎❀❄︎

Nuovo capitolo, amo troppo scrivere di questi due lmao.

Anyway, spero vi sia piaciuto (:

Alla prossima!
BYEEEE

𝑾𝒆'𝒍𝒍 𝑭𝒊𝒏𝒅 𝑷𝒆𝒂𝒄𝒆 𝑰𝒏 𝑯𝒆𝒍𝒍 [Axis Powers Story] (CountryHumans)Nơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ