Prologo

31.7K 555 63
                                    

Edith

"Mamma, ti prego dì qualcosa"
Le sentivo le lacrime quasi pronte ad uscire, la supplicavo con lo sguardo

"Edith basta, lascia stare tua madre, ho preso questa decisione e non cambieremo idea"

Non potevo credere di aver sentito ancora queste parole, stringevo le mani in due pugni, conficcandomi le unghie nei palmi

"ma non sono stata io, è stata Lea, non avrei mai potuto fare una cosa del genere, dovete credermi"
Mia madre teneva lo sguardo basso mentre cercavo in tutti i modi di trattenere le lacrime

"sali in camera tua e prepara le valige, tra non molto partirà il tuo aereo e non hai molto tempo"

Li osservai un ultima volta mentre vedevo un sorrisetto compiaciuto nel viso di mia sorella Lea, guardai mio padre negli occhi con tutto l'odio e la delusione che provai verso di lui e senza dire altro salì di corsa in camera mia, sbattendo con forza la porta alle mie spalle.

Buttai alla rinfusa i miei pochi abiti, misi un cappotto per il freddo e senza prendere altro scesi di corsa e uscì da casa mia rifiutando il passaggio di mia madre in aeroporto.

Messa in punizione per una cosa che non avevo fatto, spedita come un pacco di poco valore in un paesino sperduto in mezzo alla foresta, in una casa con una bisnonna che nemmeno conoscevo, ecco come stava cambiando del tutto la mia vita.

"prego signorina siamo arrivati a destinazione" l'autista del taxi mi risveglia con le sue parole, le ore di viaggio in aereo mi avevano sfinita, era ormai calata la sera quando finalmente mi ritrovai nella mia nuova casa, una casa bella grande immersa dentro la natura fitta, tremai al pensiero di cosa si nascondesse lì, presi la mia valigia e suonai.

"e tu saresti?"
Non mi ritrovai una vecchietta dai capelli bianchi davanti, ma bensì un ragazzo abbastanza alto da farmi sentire minuscola, capelli biondi e occhi verdi
Non risposi ancora imbarazzata
e rimasi sconvolta quando lui mi chiuse la porta in faccia

La mia bocca si spalancò sconvolta dal suo gesto e cominciai a sudare, forse avevo sbagliato indirizzo? Presi il telefono per richiamare mio padre ma non c'era campo, stavo per andare via alla ricerca d'aiuto quando la porta si riaprì
"tesorooo, dove vai? Vieni entra" una voce dolce mi fermò, mi voltai e vidi una signora anziana avvicinarsi verso di me, mi prese la valigia con una mano e con l'altra mi trascinó dentro casa sua
"perdonami tesoro, mio nipote è un pò scorbutico, tu dovresti essere Edith, la figlia di Bob" annuì e sorrisi insicura. E lo vidi lì, seduto sul divano ad armeggiare con il suo cellulare mentre mi guardava male, non mi voleva qui ma non sapeva che nemmeno io volevo starci qui. L'avevo capito, non mi avrebbe reso le cose facili.

Passate a leggere la mia nuova storia "the love for the Alpha"

Full Moon Where stories live. Discover now