°50°

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Edith

A volte pensiamo di aver provato il massimo della sofferenza, del dolore, a volte crediamo di aver curato quella cicatrice profonda e speriamo, speriamo di non ritrovarci più nella stessa situazione, speriamo di non soffrire più, ma la realtà è ben diversa da ciò che speriamo, la realtà ti sbatte in faccia le cose così per come stanno, con tutta la crudeltà possibile ed io mi ritrovavo qui, a versare lacrime silenziose per la mancanza di sonno.

Provavo a non pensarci, provavo a non far emergere i ricordi, i momenti passati con lui, volevo solo un attimo di respiro, volevo per un attimo calmare il dolore atroce che sentivo al centro del petto, ma non riuscivo, non riuscivo a non pensarlo, i suoi occhi dolci, le sue attenzioni, i suoi sorrisi sinceri, i nostri progetti, tutto stava crollando ed io non riuscivo più in nessun modo a recuperare tutto ciò, ci provavo, ogni giorno, ma lui non voleva, mi respingeva, non voleva vedermi, non voleva sentirmi, ed io avevo tremendamente bisogno di lui.

Mi rannicchio su me stessa sotto le coperte e chiudo gli occhi mentre le ultime lacrime cadono sul cuscino, la stanchezza mi trascina in un sonno pieno di incubi.

Jeb

Firmo l'ennesimo foglio, non alzo gli occhi dai fogli nemmeno per sbaglio.

È quasi passata una settimana da quello che è successo, una settimana senza di lei, una settimana in cui il mio lupo impazziva per riaverla, sentivo le sue emozioni, la sentivo la sua sofferenza e sentivo pure la mia.

La mia fiducia, i miei sforzi erano stati nulli, mi fidavo di lei, per la prima volta avevo deciso di fidarmi e adesso mi ritrovavo chiuso nel mio studio, sommerso dal lavoro, e con il cuore distrutto, non avevo perso solo lei ma anche mio fratello, l'avevo massacrato di botte e da quel giorno non l'avevo più visto, mi sentivo letteralmente distrutto, le persone più importanti della mia vita non c'erano più, ero da solo, di nuovo.

"bro, hai capito?"

Kyle scuote la mia spalla, i miei occhi tornano di nuovo ad osservare i colori della stanza e capisco di essermi perso nei miei pensieri

"che hai detto?"
Lancio la penna sulla scrivania massaggiando le mie tempie con le mani
Kyle mi scruta e capisce subito che c'è qualcosa di grave

"non esci da questo studio da quasi una settimana, i membri del branco cercano l'alpha"

Incrocio le mie braccia sulla superficie ruvida in legno della mia scrivania e ci ficco la testa, non ho voglia di parlare con qualcuno, non ho voglia di interagire con qualcuno, voglio solo restare chiuso qui, io e il mio dolore e nessun'altro

"Kyle, pensaci tu"

Provo a liquidarlo velocemente ma non demorde

"Jeb, ci conosciamo da bambini, ti conosco e ho capito perfettamente che c'è qualcosa che non va"

I miei occhi diventano lucidi al pensiero di aver fatto del male alla mia piccola Edith, la rabbia mi aveva reso cieco, non avevo capito più nulla, al solo pensiero delle sue labbra toccate da altre, l'avevo vista piangere come una bambina sotto la pioggia per mezz'ora e non avevo fatto niente, sono rimasto immobile a fissarla dietro la finestra e mi sento così in colpa da non riuscire più nemmeno a guardarla in quel suo dolce e perfetto viso

"Kyle, ho rovinato tutto"

La mia voce per la prima volta trema e quando i miei occhi incrociano quelli di Kyle scoppio in un pianto silenzioso, mi stringe tra le sue braccia e subito sento il calore della nostra amicizia

"che hai fatto?"

Mi nascondo nella sua spalla mentre le lacrime continuano a scendere

"ho perso Edith, ho perso Anthony, ho perso tutto"

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