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Edith

Rovistavo tra le varie scatole in cerca di una tela abbastanza grande, che potesse soddisfare la richiesta di quella ragazza.

"hai trovato qualcosa di utile?"

Riuscivo a sentire la conversazione tra la madre e lei

"sto aspettando la commessa, è così lenta"

Mi sentivo abbastanza nervosa già di mio, la situazione in cui Anthony mi aveva cacciata non mi rendeva le giornate tranquille, non riuscivo nemmeno a dormire dai sensi di colpa.

"è così incompetente, dovrebbero trovare qualcun'altro"

Con un diavolo per capello lancio la tela che avevo trovato proprio ai loro piedi e ne restano sconvolte

"sono 40$"

Avevo sparato veramente alto, quella tela costava intorno ai 10 dollari ma la stronza si meritava di peggio

"sono veramente tanti per una misera tela"

Il picchettio continuo degli artigli affilati che aveva la madre al posto delle unghie, mi stava mandava fuori di testa.

"non è un problema mio, volete prenderla si o no?"

Non era da me, essere così scortese con i clienti, non riuscivo ad esserlo nemmeno con i clienti più puntigliosi

"tieni"

Le strappo praticamente i soldi dalle mani e non incarto nemmeno la tela.

"arrivederci e buona giornata"

Il sorriso finto che nasce sul mio volto le fa borbottare fino alla loro uscita, mancavano veramente pochi giorni al Natale e lavoravo di continuo, anche il pomeriggio, le persone continuavano a comprare per fare i regali e non potevo assolutamente mancare.

Con Jeb andava veramente tutto bene, quella sera non aveva capito nulla, Anthony si era dissolto nel nulla e Jeb aveva deciso di non intromettersi e di non forzare la cosa, io mi sentivo completamente distrutta mentalmente, i sensi di colpa mi divoravano e pur di non rovinare il loro rapporto, cercavo di mantenere il segreto, ma non riuscivo più, volevo dirlo a Jeb, volevo essere chiara con lui per evitare spiacevoli situazioni e soprattutto per evitare di mandare a fumo tutto quello che avevamo costruito.

Chiudo il negozio quando ormai la sera è calata, le temperature sono veramente basse e provo a trovare del calore nel mio cardigan, dei fanali illuminano la mia figura e in poco tempo mi ritrovo la macchina di Jeb davanti

Chiudo il negozio quando ormai la sera è calata, le temperature sono veramente basse e provo a trovare del calore nel mio cardigan, dei fanali illuminano la mia figura e in poco tempo mi ritrovo la macchina di Jeb davanti

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La sua testolina si sporge dal finestrino, i capelli spettinati e coperti dal cappuccio della sua felpa grigia, si sarà sicuramente allenato con il branco

"mocciosetta sali? Ti porto a casa"

È così premuroso, mi aspetta molto spesso fuori nel parcheggio per evitare di farmi fare la strada a piedi o di farmi tornare a casa in macchina da sola, amavo le sue attenzioni e ne avevo veramente bisogno.

Salgo nella sua macchina e subito accende l'aria calda, poco dopo il freddo sparisce e mi sento molto più tranquilla, rilascio il fiato che avevo trattenuto presa dall'ansia della situazione.

"è andato tutto bene oggi?"

Parte con la macchina mentre dei piccoli chicchi di neve colpiscono il vetro del finestrino

"si si abbastanza, tu invece? Con il branco come procede?"

Ammiro la magia dell'inverno, il contrasto tra le varie luci e sembra quasi di stare in un luogo magico, il Natale è veramente una delle mie festività preferite

"sono tutti molto esaltati dal Natale, riesco comunque a gestirli"

Lascia la sua mano calda sulla mia e i miei occhi si concentrano sui riflessi lucenti che lancia l'anello che mi aveva dato Jeb, sarebbe rimasto per sempre con me, aveva detto questo, mi avrebbe protetta e non mi avrebbe lasciata da sola, cercavo di convincermi, cercavo di mettere davanti ai miei occhi una realtà che con le mie stesse mani stavo distruggendo.

"tesoro entrate, ho preparato la cena"

Amie ci accoglie con il suo solito sorriso, entriamo e Jeb comincia a parlare di ricette con Amie mentre io prendo posto a tavola, persa nei miei pensieri.

"tu che dici Edith?"

Il mio sguardo completamente confuso punta i suoi occhi profondi e noto lo scompiglio nel suo volto, si mette seduto accanto a me mentre Amie comincia a portare le portate a tavola

"Edith, ti vedo molto sulle tue ultimamente, va tutto bene?"

Volto di poco il viso verso la sua direzione e decido di farlo

"Jeb, io, io devo dirti un-"

Non finisco la frase perché arrivano Kyle ed Esme

"potresti portare almeno la borsa non credi,scansafatiche?"

Kyle sbuffa mentre Esme viene dritta verso di me tutta sorridente, la pancia comincia a vedersi ed è così bella

"ciao pasticcino, ei tu togli le tue zampe dalla mia amica"

Jeb alza le mani colpevole e un piccolo sorriso nasce sulle mie labbra, stringo Esme tra le mie braccia e lei ricambia

"ciao fratello"

Kyle e Jeb si scambiano la solita pacca amichevole e subito dopo cominciamo a cenare tutti insieme, Esme ci racconta di tutti i suoi nuovi acquisti per il bambino/a mentre Kyle si lamenta per lo stress che stava subendo, ammiravo il viso rilassato e felice di Jeb, sembrava veramente al suo agio, sembrava stare così bene e avevo così tanta paura di farlo tornare come prima.

"Esme, stai seduta, riordiniamo io ed Amie"

Esme mi fulmina con i suoi occhi da cerbiatto e tutte e tre insieme riordiniamo la cucina, quando abbiamo finito Esme sale in camera con Kyle mentre Jeb rimette la felpa pronto ad uscire per tornare a casa

"dove vai Jeb? Non vedi come sta nevicando? È pericoloso uscire, puoi restare qui"

Amie lo blocca e lui cerca il consenso nei miei occhi, quando annuisco lui stringe Amie tra le sue braccia ringraziandola.

"però signorino, tu dormirai sul divano e lei nella sua camera"

Jeb ridacchia

"si signora, sarà fatto"

Ridacchio per il suo essere buffo e do la buonanotte ad Amie, quando restiamo da soli, lo aiuto a sistemare il divano

"che stavi per dire prima?"

Apre la conversazione lui, non riesco a farlo, non riesco a dirlo

"ah no nulla, volevo chiederti se ti andava di fare insieme il regalo per il bimbo di Kyle ed Esme"

Alza un sopracciglio confuso e poi scuote la testa

"certo che mi va"

Ci mettiamo sul divano entrambi e subito dopo mi attira tra le sue braccia calde, chiudo gli occhi beandomi del suo calore

"sei la cosa più bella che mi potesse capitare Edith"

Lascia un dolce bacio sulla mia fronte e dopo un pò sento il suo respiro regolare, segno che sta dormendo, mi sposto cercando di fare il minor rumore possibile e salgo in camera mia.

Resto sveglia tutta la notte, Jeb si stava fidando, aveva così tanta fiducia in me, perdere la sua fiducia significava perdere lui, e non potevo permetterlo.

Buonasera ragazze, come va?
Questo capitolo è un capitolo tra virgolette leggero e di passaggio, nel capitolo scorso abbiamo visto un pò Jeb e le sue emozioni, in questo abbiamo avuto il punto di vista di Edith, e niente fatemi sapere che ne pensate 💞

Full Moon Where stories live. Discover now