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Edith

"Esme potresti non urlare? L'orecchio comincia a farmi male"
Cerco di tenere stretto il telefono tra la spalla e l'orecchio mentre riordino gli scaffali del negozio, mi ha chiamata tipo mezz'ora fa per raccontarmi appunto cosa è successo tra i due ieri sera e per farsi perdonare

"Edith io credo di essermi innamorata pazzamente di Kyle, non so come sia possibile ma dalla prima volta che l'ho visto dalla finestra della tua camera il mio cuore è impazzito per lui, sembra come se ci fosse qualcosa che ci lega"

Prendo con non poca fatica il pacco e quasi cado dalla scala, mi scappa un urlo mentre il telefono vola via, chiudo gli occhi pronta a spezzarmi la schiena, l'impatto non arriva, apro un occhio e la scala non è caduta, non è caduta grazie ad un ragazzo, un ragazzo piuttosto familiare

"sei proprio una combina guai"
Mi sorride mettendo in mostra i suoi denti perfettamente dritti e fastidiosamente bianchi

Scendo dalla scala per evitare altre brutte figure, le mie guance si surriscaldono

"diciamo che non è stata un ottima idea prendere quel pacco così pesante"

Lui si poggia con la schiena nel bancone della cassa e incrocia le gambe

"non ti ricordi? Sono Carlos, ci siamo presentati al lago"

Una piccola lampadina si accende nel mio cervello da gallina, la scena della sua mano, la voce infastidita di Jeb che rovina il momento

"ah si giusto, Edith piacere"
Porgo la mia mano che stringe tra la sua in una stretta forte e sicura

"sai passavo da queste parti e mi sono accorto di te, volevo dirti se ti andrebbe di venire sta sera ad una festa in maschera"

Raccolgo il telefono da terra accorgendomi della chiamata ancora aperta, Esme ha sentito tutto

"una festa in maschera? Ho fatto più cose qui che in tutta la mia vita" sorrido imbarazzata cercando di sdrammatizzare, lui punta i suoi occhi nei miei
"beh un buon modo per farsi degli amici non credi?"
La sua affermazione è corretta ma non sa che in realtà nemmeno prima di venire qui avevo avuto molto successo con il contesto sociale , sono sempre stata una ragazza chiusa in sé stessa, con problemi di autostima e che ogni volta che provava ad aprirsi veniva ferita dalla falsità delle persone

"io credo di passare la proposta"

Passo la mano tra la coda ormai scomposta, lui non si arrende
"ci vediamo alle 8, ti passo a prendere, ah dimenticavo ovviamente trovati un costume ed una maschera"

Esce dal negozio lasciando solo la scia del suo profumo

"Edith, vengo da te tra mezz'ora, devo salvarti"

Sbuffo ritornando al mio lavoro.

"non metterò mai quel vestitino" accarezzavo Sparta mentre Esme usciva e lanciava ovunque vestitini, piume e brillantini

"Edith, devi andare in qualche modo quindi non complicare la situazione"
Sembrava impazzita mentre scartava alcuni vestiti, dopo una piena mezz'ora di scleri il suo viso si illumina

"che ne dici di questo? Si addice alla tua purezza"

Il vestito era pura seta, di un bianco latte, aveva uno spacco abbastanza importante e che mi avrebbe messo parecchio a disagio, era veramente bellissimo

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Il vestito era pura seta, di un bianco latte, aveva uno spacco abbastanza importante e che mi avrebbe messo parecchio a disagio, era veramente bellissimo

"non so Esme, non credo mi stia bene"
Avrebbe messo troppo in risalto le mie forme che pur non essendo esagerate davano comunque all'occhio

"Edith va subito a provarlo, abbiamo solo un'ora per sistemare il trucco e i capelli"
Mi lancia il vestito e mi spinge verso il bagno

"oh mio dio, Edith sei meravigliosa"

La sua espressione stupita lascia notare la sorpresa, il vestito fascia a pennello le mie forme, lo spacco mette in risalto le mie gambe e lascia intravedere la mia pelle chiara

"aggiungiamo qualche dettaglio e ci siamo quasi"

Esme mi fa indossare dei guanti al gomito dello stesso colore, raccoglie i miei capelli in uno chignon alto da cui escono dei boccoli morbidi, il trucco molto leggero per poi puntare sulle labbra ricoperte da un rosso fuoco

"sei stupenda Edith" la sua figura slanciata accanto a quella mia minuta compare nello specchio, quasi non mi riconosco e devo ammettere di stare davvero bene

"grazie Esme veramente" lei mi sorride contenta e la stringo in un'abbraccio che dura un bel pò

"tesoro sei pronta? C'è un bel giovanotto che ti sta aspettando fuori"

Amie interrompe il momento, Esme si stacca subito gasata
"bene mancano solo due cose"
Prende delle ali bianche e piene di piume super morbide e me le fa indossare a mo di zainetto ed infine mi passa una maschera da mettere dentro, ricoperta da decorazioni color oro

"grazie ancora Esme, sei unica"
Lei mi stringe ancora una volta tra le sue braccia
"dai forza corri che il tuo cavaliere ti sta aspettando"

Mi spinge verso l'uscita, metto i tacchi su cui ovviamente non so camminare ed esco fuori sotto lo sguardo ammaliato di Amie

L'aria gelida mi travolge in pieno, la pelle d'oca ricopre completamente le mie gambe mentre cerco di non cadere sui tacchi

Carlos esce dalla sua macchina nei panni di Batman

"oh porca vacca" gli scappa un commento mentre resta immobile a guardarmi,gli occhi spalancati

"scusami, sei veramente bellissima"

Le mie guance ovviamente diventano rosse e lui ne sorride divertito

"stai molto bene pure tu, Batman"
Lui ridacchia e mi invita a salire su, mettiamo le cinture e partiamo.

"stai tranquilla, metti la maschera e pensiamo solo a divertirci"

È l'ultima cosa che sento prima di entrare dentro la discoteca, si trova in un angolo di paesino sperduto, ci abbiamo messo una bella mezz'ora per arrivare

Carlos è molto simpatico, gentile e divertente, il viaggio è passato veramente molto veloce

La puzza di sudore mi colpisce in pieno, la musica che quasi mi spacca il timpano, l'alcool che mi rende brilla senza nemmeno averlo provato

"Edith aspettami sul divanetto vado a cercare gli altri"

Ascolto ciò che mi urla praticamente e prendo posto sul divanetto libero, il resto sono tutti occupati da ragazzi che pomiciano tra di loro

La maschera mi pizzica leggermente la pelle delle guance, le ali pesano un bel pò

"sei stupenda"

Tutto si blocca, la musica cessa, la puzza sparisce e al suo posto un odore familiare, la voce rauca, il calore fuori dal normale
Le sue labbra hanno appena sfiorato il lobo del mio orecchio che adesso è incandescente

Mi volto appena verso di lui, quel che basta per notare due occhi rossi, nonostante la maschera, il buio e la miriade di persone riesco a riconoscerlo, è Jeb.

Buongiorno ragazze, intanto volevo ringraziarvi per il supporto, spero vi piaccia la storia e spero possano crescere con voi Edith e Jeb

Comunque che ve ne pare? Di Carlos? E di Jeb invece?

La respinge in tutti i modi e poi finisce sempre da lei

Chissà cosa accadrà

Full Moon Where stories live. Discover now