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Edith

Masticavo lo stesso pezzo di carne da minuti, non riuscivo proprio a farlo andare giù, il mio stomaco non voleva più collaborare se non per stringersi in una stretta che quasi mi lasciava senza fiato.

Amie era veramente brava a cucinare però qualcosa o più precisamente qualcuno aveva bloccato completamente il mio appetito
"tesoro non ti piace?" gli occhi quasi delusi di Amie fissavano il mio piatto completamente pieno, sentì le mie guance surriscaldarsi dalla vergogna

"no Amie è veramente buona, non ho molta fame credo che andrò sopra a riposare un po" lo sentivo il suo sguardo, più degli altri ed era strano perché non capitava mai con nessuno una cosa del genere

Mentre prendevo la strada verso la mia camera non riuscì a non sentire la sua voce, una voce roca, aggressiva solo nel tono e così sicura che una serie di brividi colpirono le mie gambe
"dovrebbe darsi una lavata, puzza da morire" furono queste le parole che uscirono dalla sua bocca

Mi bloccai e cominciai a sentire un fastidio tremendo crescere dentro di me, come osava sparare insulti a caso senza conoscermi? Avrei voluto chiudergli quella bocca ma preferì salire in camera mia e sbattere la porta con forza.

Presi subito una maglia a caso di papà e andai a farmi una doccia, ovviamente per sbollire la rabbia e non perché puzzassi per come diceva quell'isolente.

Tamponai i miei lunghi capelli con l'asciugamano, indossai l'intimo e misi la maglia, mentre spazzolavo i capelli sentì dei rumori prevenire dalla mia camera, uscì di corsa pronta a colpire chiunque ci fosse con la spazzola di Amie

Spalancai gli occhi più sconvolta che stupita, Jeb si voltó verso la mia direzione con un sorrisetto in viso che presto sparì non appena mi vide, abbassai lo sguardo e ricordai solo adesso di indossare una semplice maglia, cercai di allungarla il più possibile con le mani mentre diventavo rossa

"esci da camera mia s-subito" mi uscì una frase stridula con qualche balbettio per la mia poca sicurezza, il suo sguardo era serio e quando fece un passo verso di me io ne feci altri 3 indietro impaurita da non so nemmeno io cosa

Mi dondoló davanti gli occhi le mie mutandine con gli orsetti
"sei proprio una mocciosetta"
Non scherzava, era serio e pur non conoscendolo le sue parole mi ferirono molto

Strappai con forza il mio intimo dalle sue mani e lo guardai male
"ma cosa vuoi? Nemmeno mi conosci e ti ritrovo in camera mia a frugare tra le mie cose"

Trovai il coraggio di rispondere spinta forse dalla dose di cattiveria che mi aveva riversato senza un motivo logico

La sua mascella si serró e gli occhi diventarono ancora più scuri
"oltre a puzzare come un sacco della spazzatura sei pure una mocciosetta che ha bisogno della mammina"

Mi ferirono tutti gli insulti che mi continuò a sottolineare ma soprattutto al riferimento verso mia madre qualcosa scattò dentro di me

E successe tutto così in fretta, la mia mano partì verso la sua guancia e subito dopo il suo viso che non si spostò di un millimetro al mio schiaffo, avevo il respiro affannoso come se avessi corso una maradona, gli occhi sgranati sconvolti
"non ti permettere più a nominare mia madre non sai nulla di me e ora vai fuori o chiamo Amie" gli sussurrai priva di forze, come se quel gesto mi avesse prosciugato tutte le forze

Lui si avvicinò, pensai volesse scusarsi e invece il suo gesto mi fece tremare le gambe
Mi prese con forza il viso stringendo pure, la sua mano era calda, forse più di Kyle e non riuscivo a spiegarmi il perché, gli occhi che da vicino si mostravano in tutta la loro oscurità, il naso perfettamente dritto, le labbra carnose e i ciuffi ribelli dei suoi capelli sparati ovunque

"la prossima volta che ti azzarderai a darmi uno schiaffo ti staccheró ogni singolo capello che hai in testa e te li farò mangiare come spaghetti"
Lo disse a denti stretti, quasi ringhiando, aumentò così tanto la presa che mi uscì un lamento di dolore, staccò la mano e senza aspettare ancora uscì di corsa dalla mia camera.

Liberai un pò i miei polmoni dall'aria che avevo trattenuto per la paura, tutto andava a peggiorare, cacciata dai miei genitori, a casa con una signora anziana che nemmeno conoscevo, un cugino che mi odiava senza aver fatto qualcosa e soprattutto un suo amico che mi aveva appena minacciato

poteva andare peggio di così?

Buonasera ragazze, ecco il secondo capitolo, che ne pensate? E soprattutto che pensate di Jeb? del suo modo di fare con Edith. E del carattere di lei? Che ve ne pare?
Grazie in anticipo a chi passerà a leggereee
Ps: nella foto sopra ovviamente c'è Jeb Forest

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