Prologo

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1973

Aquila tirò su col naso, le mani tremanti mentre riponeva un'altra delle sue camicie, odiava doverlo fare, andarsene ma doveva, per proteggere il suo fidanzato, i suoi fratelli... se stessa.

La ragazza amava la sua famiglia più di ogni altra cosa, ma non poteva essere d'accordo con le loro idee, semplicemente non poteva, e seguendo le orme della cugina maggiore se ne stava andando.

La porta si aprì con uno scricchiolio e lei impugnò la bacchetta  in modo difensivo, suo fratello era in piedi sulla soglia, con gli occhi stanchi che la guardavano, ma si allontanò immediatamente quando vide la bacchetta, alzando le mani in segno di difesa e facendo dei passi indietro.

"Siri, mi hai spaventato."

"Cosa stai facendo?"

"Me ne vado."

"Cosa?"

Lei lo zittì rapidamente, ingrandendo con un incantesimo la sua valigia in modo da potervi inserire tutte le sue cose, "È per quel Scamander?"

Sospirò sedendosi sul letto e picchiettando il punto accanto a lei, "Lo amo, Siri, davvero, ma mamma e papà non lo permetterebbero mai, devo andarmene".

Lui appoggiò la testa sulla sua spalla e lei gli baciò la fronte, "Non avevo intenzione di svegliarti, sarei venuta a trovarti un altro giorno, per spiegarti tutto".

"Promettimi solo che ti rivedrò."

"Certo che lo farai!"

Lui annuì, felice della sua risposta, "Promettimi qualcosa in cambio", Alzò lo sguardo e annuì all'istante, "Prenditi cura di Reggie per me, ok?"

La porta si aprì di nuovo rivelando il ragazzino, che si strofinava stancamente gli occhi, con una coperta a maglia, regalatagli dalla signora Scamander - di cui i loro genitori non sapevano nulla - stretta tra le mani mentre guardava i suoi fratelli e la valigia.

L'undicenne si avvicinò e si sistemò accanto alla sorella: "Andiamo da qualche parte?"

Lei sospirò tristemente scuotendo la testa, "No, Reggie, solo io."

 "Perché?"

"Perché devo, Reggie, quando sarai più grande capirai."

"E se non volessi che te ne andassi?"

Aquila sospirò e si alzò dal letto per inginocchiarsi davanti ai suoi due fratelli minori, "Promettetemi, entrambi, che vi prendete cura l'uno dell'altro, e che mi avvertirete se qualcosa va storto, qualsiasi cosa".

Annuirono alla sua voce severa che non aveva mai usato. Aquila era la più affettuosa di tutta la  famiglia, aiutava sempre gli altri, non si curava delle scelte di Andromeda e le parlava ancora nonostante fosse stata stata cacciata dalla famiglia.

"Tieni." Tirò fuori dall'armadio la sua vecchia giacca di pelle e poi si diresse alla scrivania dove iniziò a cercare qualcosa.

Passò a Sirius la giacca di pelle nera che lui sembrava sempre cercare di rubare quando cercava di fare il figo. Lui se la infilò, era un po' troppo grande per lui, ma si rimboccò le maniche e sorrise felice.

Poi fece scivolare un maglione verde smeraldo sopra la testa di Regulus, che gli arrivava alle ginocchia e dovette arrotolare le maniche fino al gomito perché gli andasse bene.

A differenza di suo fratello, Regulus sceglieva sempre i vestiti più morbidi, rubando spesso i maglioni e calzini di lana della sorella o del  fratello per tenersi al caldo in inverno. Mentre Sirius rubava le giacche di pelle di sua sorella o le magliette della band di sua sorella - queste ultime erano quasi troppo piccole per lui al punto da strapparle la sua maglietta preferita.

Fire and the Flood || Charlie Weasley Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora