Capitolo 6

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⭑ ⭒ ⭑ ⭒ Aiutare Harry ⭑ ⭒ ⭑ ⭒

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Newt guardò la sua classe del quarto anno prendere posto, "Non mettevi troppo comodi", disse scendendo le scale, "tra poco iniziamo. Tenete i compiti in aria per favore."

I suoi studenti si guardarono straniti ma alzarono comunque i compiti in aria e all'improvviso due barbagianni si precipitano a raccogliere i compiti prima di volare nella stanza sopra l'aula.

"Ci incontreremo con Hagrid nel cortile, sbrigatevi per favore."

La seguirono fuori dall'aula e attraverso i tanti corridoi verso il cortile dove il Mezzogigante li stava aspettando, "Professoressa? Dove stiamo andando esattamente?"

"Questa è una sorpresa, seguitemi e basta."

Li condusse verso la capanna di Hagrid dove un branco di unicorni giaceva al pascolo nella piccola area recintata. Fischiò bruscamente, le loro teste scattarono verso di lei mentre si lanciava oltre la staccionata di legno.

"Newt, non credo-"

"Starò bene, Hagrid, sono stata quaggiù, tutti i giorni nell'ultima settimana."

In silenzio e con cautela si diresse verso gli unicorni con le mani tese, e subito uno degli unicorni maschi più grandi le si avvicinò annusandole delicatamente la mano. L'unicorno si rilassò e avanzò dandole una gomitata con il naso.

Hagrid ridacchiò scuotendo la testa, "Ha un desiderio di morte."

"Sta bene, Hagrid!" Rispose da sopra la sua spalla, "è solo che la settimana scorsa non ci ho approcciato nel modo giusto!"

Ron alzò le sopracciglia, "Cos'è successo la scorsa settimana?" Chiese rivolgendosi ad Hagrid.

"L'unicorno Ruddy l'ha buttata fuori dal recinto."

"Non ti sei fatta male, vero? Sì." Lei rispose.

"Bene, allora," si girò verso la classe mettendo le mani sui fianchi, "Formate una linea, le ragazze per prima, tendono a preferire il genere femminile."

~~~~~

Harry bussò leggermente alla porta della sua nuova Professoressa preferita, lei alzò lo sguardo sorridendogli, "Sì, Harry? Posso aiutarti?"

Lei alzò lo sguardo, appoggiando le mani sul tavolo, "Mi stavo solo chiedendo, quanto ne sa sui... draghi?"

"Draghi?" Lui annuì e lei sospirò alzandosi e conducendolo verso la sua libreria, "Quando ero piccola ho sempre desiderato un drago, un Gallese Comune Verde, nonostante il mio preferito fosse il Panciasquamato Ucraino, ho sempre amato i colori dei Gallesi Comuni Verdi, dev'essere la Serpeverde che è in me."

"Eri una Serpeverde?"

Lei annuì e si rallegrò quando trovò il suo vecchissimo e usatissimo libro sui draghi, "Sì. Non sono durata molto a lungo".

"Quindi le voci sono vere? Lei è stata espulsa?"

Annuì di nuovo, tornando a cercare un altro libro, "Al mio sesto anno, Silente ha cercato di impedirlo, ma è stato inutile, il Ministero è troppo potente in questi tempi."

"Come? Cosa hai fatto?"

"Questa, Harry, è una storia che ti racconterò un'altra volta", gli porse altri due libri e ne prese rapidamente uno per sfogliarne le pagine, "Ecco, tutte le ricerche di mio nonno sui draghi."

"Grazie, Professoressa."

Lei annuì dandogli una pacca sulla spalla, "Oh e, Harry?" Si fermò davanti alla porta.

Lui annuì tenendo in mano i molti libri mentre il suo piede apriva la pesante porta, "Se posso chiedere, perché un Basilisco?"

"È una storia che le racconterò un'altra volta, Professoressa."

Lei sorrise e scosse la testa salutandolo, mentre tornava a segnare i suoi fogli. Rocco le saltò in grembo e lei lo accarezzò con una mano mentre con l'altra teneva il foglio davanti a sé.

Sorseggiando la sua grande tazza di caffè, sospirò e lasciò ricadere la mano per accarezzare la testa di Rocco, il cane alzò lo sguardo percependo la sua noia e saltò in piedi scodinzolando.

"Scusa, Rocco, ho del lavoro da fare."

Rocco le diede un colpetto sul piede e saltò di nuovo indietro facendola ridere, "Rocco, no, magari più tardi."

Prese la sua penna d'oca, ma il cane saltò sul tavolo e gliela strappò di mano. "Rocco, non sto giocando, dammela subito."

Lui si affrettò a uscire dalla porta e lei, con un sospiro, cercò nel cassetto un'altra penna d'oca, Rocco fece capolino dalla porta e la guardò con ancora la penna d'oca nella bocca.

Il cane la guardò con occhi da cucciolo e lei distolse rapidamente  lo sguardo,  "No, Rocco, no."

Camminò lentamente verso di lei mentre piagnucolava sommessamente facendole mordere il labbro e tornando a segnare i fogli, i lamenti si fecero più forti mentre lasciava cadere la penna d'oca ai suoi piedi e guardava in basso con le orecchie abbassate e la coda immobile.

"Rocco..." dice con voce ammonitrice.

"Ugh, bene, una passeggiata, poi di nuovo qui."

Il cane saltò in piedi, premendole il muso e correndo al piano di sopra, in camera sua, per prendere la sua pallina da tennis preferita. "Andiamo, Rocco, piccolo birbante."

Fire and the Flood || Charlie Weasley Where stories live. Discover now