CAPITOLO 19 - 19.3 Dove volano i presagi

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Circondata da una boscaglia insolitamente bassa e fitta, Giustizia ne ammirava ogni piccolo dettaglio

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Circondata da una boscaglia insolitamente bassa e fitta, Giustizia ne ammirava ogni piccolo dettaglio. Era la prima volta che incontrava un'atmosfera naturale ombrosa. Finora si era imbattuta in foreste che con i loro colori di chiome e cortecce illuminavano il circondario di giorno, ma soprattutto di notte. In quella particolare zona, invece, gli alberi avevano rami spessi e foglie larghe dai toni verdeggianti, che lasciavano poco spazio all'azzurro del cielo di mostrarsi al suolo. Quella piacevole ricognizione la faceva sentire in pace, ma qualcosa la preoccupava.

"Non dovrei allontanarmi troppo dal villaggio. Ero sicura che quella ragazza fosse venuta da questa parte. Uffa, mi devo ricredere dopo quasi un'ora di ricerca! Sarà stato saggio non dire a Miu che cosa volevo fare? No, certo che no. Però ero curiosa... Yumiko, insomma! Non puoi metterla nei guai per il tuo stupido ficcanasare. Adesso torna indietro e va' subito a scusarti."

Mentre finiva di rimproverarsi, arrivò in un punto in cui il sentiero si scontrava con una parete di roccia piuttosto alta, percorrendone i bordi e scomparendo dietro una curva. C'era un piacevole profumo balsamico nell'aria che proveniva da singolari macchie di soffice vegetazione che contornavano il costone. Ormai vicinissima, allungò il naso a qualche millimetro dalle chiazze, inspirando a pieni polmoni. A occhi chiusi, si lasciò trasportare in memorie lontane, disturbata però da un umido solletico sul muso: di fronte a lei, una specie di cervo la stava studiando. L'animale aveva il corpo ricoperto di lanugine verde, molto simile al muschio terrestre, ed era nientemeno che mimetizzato accanto alla roccia.

In pochi istanti, altri esemplari si staccarono dalla parete e fecero la loro comparsa avvicinandosi alla Virtù, attratti dal potere che emanava. Cuccioli e adulti, un piccolo branco di una dozzina di esemplari, si schierarono per renderle omaggio.

Poco più indietro si materializzò un imponente esemplare con le corna arrotate e fiorite, dagli occhi di quarzo rosa. Il gruppo si fece da parte e anche lui la raggiunse per inchinarsi con rispetto.

Yumiko, con il cuore che batteva all'impazzata, ricambiò il gesto, lasciando che i più piccoli le si avvicinassero per strusciare il naso contro il suo.

Non fece in tempo a risollevare la testa che i presenti si bloccarono con le orecchie tese e gli occhi spalancati. Giustizia si mise a sua volta in ascolto, poi batté gli zoccoli anteriori, intimando ai suoi spettatori di andarsene. Il capobranco emise un basso verso di risposta e verificato che tutti fossero corsi via, chiuse le fila lasciando la cerva da sola.

"Quindi è questa la forma di una Virtù", squittì una vocina.

Comparsa dal nulla, con il fiore giallo tra i capelli, una zemlyana teneva i lembi dell'abito con entrambe le mani e li rigirava attorno alla vita alla maniera di una bimba imbarazzata. Non appena Yumiko fece un passo nella sua direzione, la giovane strinse la presa tirando il vestito e piegandosi in un inchino sgangherato perdette quasi l'equilibrio.

"Era da molto che desideravo potervi incontrare", disse allungando un braccio. "Posso chiederti di avvicinarti?"

In Yumiko, il ricordo della festa di Eiji apparve come un déjà-vu e decise che era meglio non assecondarla. Sperando tuttavia di ottenere qualche risposta, pronta a chiamare Heiko se si fosse presentato il bisogno, le sorrise.

Zemlyan: RebirthWhere stories live. Discover now