CAPITOLO 26 - 26.3 Fino alla fine

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Dedicato ai lettori silenziosi

"Sarete solo voi a decidere se continuare questa battaglia

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"Sarete solo voi a decidere se continuare questa battaglia. Da parte mia non riceverete suppliche. Vi siete già fatti carico di una moltitudine di sofferenze e per quello che vale, trovo sia sufficiente."

"No", disse Taiki interrompendo Lìfe e guardando uno a uno i suoi amici. "Abbiamo dato la nostra parola, non ci tireremo indietro. Diteci solo come tornare a Zemlyan e come sconfiggere Ku- Vark, una volta per tutte."

Lei sorrise e si voltò in direzione del mare: sulla superficie, in prossimità del riflesso della luna, un bagliore si estese ad abbracciarlo, per poi essere inghiottito da un vortice che portò a riva tremule onde senza schiuma. Al centro di quella luce, come accaduto all'arrivo della zemlyana, presero forma cinque figure. La più piccola fu la prima a raggiungerli.

"Mamma, allora è vero!", esclamò Kalooy, che corse il più veloce possibile ad abbracciare la madre.

Esplodendo in una gioia improvvisa, il principe cominciò a presentarle gli umani.

"Allora, quello lì con la bocca aperta è Taiki, poi ci sono Yumiko e Sayuri, l'altro è Eiji e, in ultimo, il mio Custode, Watanabe. Fa delle polpette buonissime e... non so proprio dove sarei senza di lui", concluse quasi senza respirare.

"Li ho conosciuti poco fa, piccolo mio. Convengo che sono tutti straordinari", disse Lìfe al figlio che sfuggì dalla presa per andare ad abbracciare il Custode di Saggezza.

"Questo è per te, da parte di Kana e di tutti noi."

L'altro con gli occhi lucidi e un leggero sorriso gli scombinò i riccioli, un gesto familiare per il giovane.

"Grazie, Kalooy. Mi servirà del tempo per comprendere tante cose. Sappi, tuttavia, che non mi arrenderò. L'ho promesso a tua sorella."

Taiki era ancora incredulo, i loro amici erano davvero tornati, ma non solo: proprio come Lìfe, erano nella loro forma originale, orecchie biforcute e tatuaggi compresi.

Ad alzargli il mento per chiudergli la bocca ci pensò Sayuri, borbottando indispettita.

"È lui che deve venire qui a dirmi che gli dispiace. Mi ha abbandonata. Oh, ecco che si avvicina. Voglio proprio vedere che scuse accamperà! Dovranno essere le migliori che abbia mai ricevuto... e anche molto convincenti. Altrimenti se lo scorda che io...", ma ammutolì quando Namis la raggiunse con assoluta serietà, portandosi a un passo da lei, che non mosse di un millimetro né il broncio né il cipiglio in attesa di una sua reazione.

Dopo una breve pausa il comandante si inginocchiò.

"Sayuri, ti supplico di..."

"SCEMO! Non farlo mai più!", esclamò la ragazza balzandogli al collo e facendolo quasi cadere.

Yumiko sfrecciò loro accanto per raggiungere Heiko, rimasto in prossimità della riva.

"Sono stato così cieco e così stupido... è tutta colpa mia", sussurrò.

Zemlyan: RebirthDonde viven las historias. Descúbrelo ahora