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"Ti vuoi decidere o no a darti una mossa?! Dobbiamo andare a scuola!"
Esclama la mia migliore amica e compagna di appartamento, Barbare.
Oh, non mi sono presentata.
Io sono Charlotte Laroix, ho 20 anni e vivo in Francia, a Parigi, in un trilocale, nei pressi del centro, con Barbare. I miei genitori, Adèle e Maurice, vivono da sempre a Nizza; da quando ho compito la maggiore età mi sono trasferita a Parigi. Frequento l'ultimo anno di Università, vado alla Sorbonne di Parigi, all'indirizzo lettere, come Barbare. Infatti, siamo in classe insieme.
"Sisi, adesso arrivo, Bebe."
Dico di rimando.
"Sono già le 7:40, per arrivare a scuola ci vogliono dieci minuti, muoviti, s'il vous plaît!"
La sento ancora esclamare.
Sbuffo e alzo gli occhi al cielo. La raggiungo in salotto ed usciamo di casa.
Camminiamo a passo veloce e, dopo i soliti dieci minuti, arriviamo davanti alla nostra università. C'è il nostro gruppo di amici, Agathe, Agnès, Alexis e André.
Ci avviciniamo a loro.
"Ciao ragazzi!"
Saluta Bebe.
"Ehy, Bene. Ciao anche a te, Char!"
Ci salutano sorridendo i ragazzi.
Ricambio il saluto.
Ci mettiamo a chiacchierare del più e del meno, fino a quando suona la campanella. Entriamo nell'aula assegnataci per il corso di letteratura. Mi sedio affianco a Bebe.
"Dopo devo parlare a te e agli altri, ok? Riguarda il tuo amico."
Mi sussurra all'orecchio la mia amica.
Annuisco.
Entra il professore e tutti ci alziamo. Inizia la lezione. Dura due ore. Suona la campanella dell'intervallo, il professore se ne va. Io e Bebe raggiungiamo i nostri amici fuori dall'aula con le nostre cose tra le mani.
"Allora? Di cosa ci volevi parlare?"
Le chiedo.
"Oh beh, penso sia meglio che lo dica a fine giornata."
Dice lei.
"Nooo, ora. Adesso siamo curiosi."
Dice Agathe.
Noi altri annuiamo.
"E va bene, ho sei biglietti per la prossima partita della Francia, solo che non so i posti. La partita è mercoledì, tra due giorni."
Afferma Bebe.
Io e gli altri ci blocchiamo.
"Come scusa?"
Chiede André.
"Andremo alla prossima partita della Francia, hai capito bene."
Ripete Bebe.
"E penso anche ci ci possa aiutare a prendere i posti migliori."
Afferma la mia migliore amica guardandomi e ghignando.
La guardo interrogativa.
"Perché io?"
Chiedo.
"Perché forse sei un'amica d'infanzia di uno dei giocatori? Anche se sono stupita dal fatto che non conosci il resto della squadra."
Dice Bebe.
"Ah, solo perché conosco Antoine. Non conosco gli altri perché, semplicemente, lui non mi ha mai chiesto se li volessi conoscere ed io non ho mai parlato di questo argomento."
Affermo.
"Okok, però, gli potresti chiedere di conservarci i posti migliori?"
Chiede André facendomi gli occhi dolci.
"...Uff...ci proverò..."
Dico.
Suona la campanella di fine i tervallo, andiamo in un'altra aula per filosofia.
Prendo velocemente il telefono, poiché il prof non arriva mai in orario, e apro la chat di Antoine.

Oggi pomeriggio ci possiamo vedere? Ti devo chiedere un favore.

Aspetto una sua risposta.
Intanto, entra il professore ed inizia la lezione, anch'essa di due ore. Suona la campana di fine lezione, adesso, c'è l'ultima ora. Storia, la mia materia preferita. Entra la professoressa ed inizia la lezione.
Alle 13:00, come sempre puntuale, suona la campana di fine giornata. Preparo il mio zaino e prendo il telefono. Mi è arrivato un messaggio.

Certo. Per le 15:30, ti va bene? Alle 17:00 ho allenamento.

È Antoine, mi ha risposto mezz'ora fa.

Bien sûr, à plus tard, Anto.

Ahahaha, a dopo.

Sorrido lievemente.
"Forza, andiamo, Char?"
Dice Bebe.
"Sisi, sono pronta. Salutiamo gli altri e torniamo a casa."
Dico.
Annuisce.
Usciamo dall'aula e salutiamo i nostri amici.
Torniamo a casa.
"Ho visto che hai scritto a qualcuno!"
Esclama guardandomi.
"Sì, ho chiesto ad Antoine se potevamo vederci. Vedo se riesco a farci dare qualche posto decente."
Spiego.
"Sei una grande, Char."
Afferma sorridendomi.
Ricambio il sorriso e scuoto la testa.
"Poi incontrerai uno dei campioni del mondo in carica dal 2018!"
Esclama battendo le mani.
"Guarda che lo era anche l'anno scorso ed anche l'anno scorso ci siamo visti, quindi, oggi non sarebbe la prima volta che vado uno dei campioni del mondo in carica."
Dico alzando gli occhi al cielo e ridacchiando.
"Sisi va be', a che ore vi dovete vedere?"
Mi chiede.
"Alle 15:30. Alle 17:00 ha allenamento."
Dico.
Annuisce.
"Sono già le 13:45. Preparo velocemente qualcosa da mangiare."
Dice andando in cucina.
Prendo il telefono e le faccio una foto mentre è ai fornelli, cosa che lei odia a morte, a differenza mia.
Appena sente lo scatto, si volta e mi fulimna con lo sguardo.
"Charlotte De La Roix, elimina subito quella foto."
Afferma autoritaria.
"Ma certo che no, è venuta troppo bene."
Affermo.
"Charlotte, daiii."
Mi prega.
"No. Prepara da mangiare, il mio stomaco reclama cibo."
Affermo massaggiandomi la pancia.
Sbuffa e torna ai fornelli.
Dopo una decina di minuti, il pranzo è pronto. Ci sediamo a tavola e mangiamo. Subito dopo pranzo, corro nella mia camera e mi lavo. Poi, mi vesto. Metto dei jeans bianchi aderenti, una camicia blu e delle snickers. Lascio i capelli sciolti e non mi trucco.
Prendo una borsa e ci metto le chiavi e le cose più importanti, si sono fatte intanto le 15:20. Prendo il telefono e vedo che mi è arrivato un messaggio.

Sono sotto casa tua.

Sto scendendo, un minuto.

Sisi, con calma. Ahahah

Scemo.

Saluto Bebe ed esco di casa. Appena esco dal portone d'ingresso, mi ritrovo davanti Antoine.
Lo abbraccio. Ricambia.
"La mia piccola Char. Come stai?"
Mi chiede regalandomi un sorriso che ricambio volentieri.
"Benissimo, tutto alla grande. A te?"
Chiedo.
"Oh bene, dai. Ci dobbiamo allenare veramente tanto. La prossima partita è un'amichevole contro la Spagna."
Mi dice.
"Oh cavolo, buona fortuna, allore. Ci fermiamo in un bar?"
Propongo.
"Poco conosciuto, ti prego."
Dice.
Ridacchio.
"Certo, seguimi."
Dico.
Lo porto in un bar in un vicolo sconosciuto di Parigi.
Ci sediamo ad un tavolino ed ordiniamo due caffè.
"Cosa mi volevi chiedere?"
Mi chiede guardandomi.
Prendo la borsa e tiro fuori i sei biglietti.
Glieli mostro.
"Come hai fatto ad averli?"
Mi chiede prendendoli e guardandoli attentamente.
"Bebe, li ha presi lei, vorremmo venire ad assistere alla partita mercoledì con altri quattro amici. Dove ci hanno assegnato i posti a sedere?"
Gli chiedo.
"Sono felice, sai. Allora, fammi pensare...forse, non vorrei sbagliare, nella centrale bassa. Merda, siete vicini all'area dedicata ai vip, sono tra i posti migliori! Grande la tua amica che è riuscita a prendere questi posti."
Esclama ridandomi i biglietti.
"Solo che questa mia amica vorrebbe stare nell'altra area."
Dico.
"Ho capito, ho capito. Non penso di potervi essere d'aiuto. Mi dispiace. Non vedo l'ora di vederti lì allo stadio."
Afferma sorridendomi.
"A dire la verità, anche io."
Dico.
"Quindi, giocherai contro parte della tua squadra. Ahaha!"
Esclamo ridacchiando.
Antoine gioca nel Real Madrid.
"Esattamente, sarà un po' complicata la cosa, però, dobbiamo vincere."
Afferma.
"Sì, dai, tifo per te, Toto."
Affermo sorridendogli e chiamandolo con il soprannome datogli da me.
"Da quanto tempo non mi chiami così! Ahahaha."
Esclama scoppiando a ridere.
Beviamo i caffè che ci hanno servito, poi paghiamo ed andiamo a fare un giro.
"Come procede a scuola?"
Mi chiede.
"Oh alla grande. Va tutto benissimo."
Dico e mi compare un sorriso sulle labbra.
"Sono felice chebti trovi bene. A proposito, danza la stai continuando?"
Mi chiede.
Faccio danza classica ed il mio sogno è diventare una ballerina famosa dell'Operá di Parigi.
"Oh sisi, la sto continuando. Procede bene."
Dico.
"Mi fa piacere. Dove vivi?"
Mi chiede.
"Convivo con Bebe, Barbare, la mia migliore amica."
Rispondo.
Annuisce.
Continuiamo a chiacchierare del più e del meno. Si fanno le 16:45.
"Io devo andare."
Dice guardandomi.
"Oh va bene."
Dico.
"Ci vediamo allo stadio mercoledì, Totta!"
Esclama abbracciandomi.
Ricambio.
"Certamente, ci puoi contare, Toto."
Affermo.
"Ahaha, ciao!"
Afferma sorridendomi.
"Ciao ciao!"
Ricambio.
Se ne va.
Torno a casa. Trovo la mia amica stesa sul divano con il telefono in mano.
"Bebe, sono tornata!"
Esclamo.
Sussulta. L'ho spaventata.
"Dio santo, Char. Cavolo!"
Esclama.
"Com'è andata?"
Mi chiede sedendosi e facendomi spazio.
Mi siedo vicino a lei.
"Bene, dai. Non sono riuscita a prendere i posti per vip, ma ha detto che i posti che ci sono stati assegnati sono nella centrale bassa, come zona, subito di fianco a quella dei vip."
Affermo.
"Uff...va be', ci accontenteremo di quelli..."
Sbotta mettendo su un muso triste.
Ridacchio.
"Secondo me, da lì, vedremo molto bene la partita!"
Esclamo.
"Va be'..."
Dice.
Accendiamo la TV e guardiamo un film su Netflix. Finisce per le 19:30, Bebe prepara qualcosa da mangiare e poi guardiamo un altro film. Alle 23:30, andiamo a dormire, domani altra giornata scolastica.

~L'enchevêtrement de la vie~Kylian Mbappé Where stories live. Discover now