XII

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Mi sveglia un rumore assordante. Quanto odio la sveglia. Mi alzo sbuffando. Mi cambio e scendo in salotto. Mi preparo un caffè. Lo bevo. Ne lascio un po' anche per Bebe. Vado a finirmi di preparare. Torno in salotto. Bebe ancora non c'è. Cavolo, poi dice che io sono la dormigliona. Salgo e busso alla sua porta. Non ricevo risposta. Entro ed accendo la luce.
"Bebe, ma insomma, tu vuoi svegliare o no? Tra quaranta dobbiamo essere a scuola! E poi dici che la dormigliona sono io, scema!"
Esclamo a gran voce. Sono le 06:20.
Alzo le tapparelle.
Mi avvicino al suo letto e vedo due figure. Bebe e...Neymar? No, non può essere.
Scuoto la mia amica finché non apre gli occhi.
"Preparati e scendi giù!"
Le dico a bassa voce. Neymar, nonostante il mio iniziale tono di voce, non sembra essersi svegliato. Sonno pesante.
Bebe annuisce ed esco dalla sua camera. Torno in salotto e mi siedo sul divano ad aspettarla.
Arriva dopo qualche minuto. Bebe il caffè e si siede al mio fianco.
"Ma che caspita hai fatto?!"
Esclamo non troppo ad alta voce.
"Niente."
Dice.
"Niente?! Ah certo, allora quello che era nel tuo letto era un pupazzo di Neymar?!"
Chiedo sarcastica alzando la voce.
Alza gli occhi al cielo e sbuffa.
"No no, mia cara. Adesso tu mi spieghi tutto. Non puoi continuare a conoscere ragazzi e protarteli a letto! Non puoi. Tu, di tutti i ragazzi che ti sei scopata, non ne hai mai amato uno. E ora ti porti a letto un compagno di squadra del ragazzo con cui mi sento?! Nonché un calciatore famoso?!"
Esclamo a voce alta.
Questo suo comportamento deve finire.
Non può continuare ad usare i ragazzi per accontentare i suoi piaceri.
"Tu pensi che io non ne abbia mai amato uno, eh?! Veramente pensi questo della tua migliore amica?!"
Esclama lei alzando la voce.
"Cosa dovrei pensare?! Ogni sera, qualche mese fa, ne cambiavi sempre uno, Barbare. E non dire che non è vero. Prendi un giro te stessa se neghi."
Dico.
"Va bene, avrai anche ragione. Ma con Lui è successo qualcosa di diverso. Non siamo stati a letto, non abbiamo scopato. Semplicemente, ieri sera siamo usciti ed andati in un bar, mi sono ubriacata, non esageratamente però, mi ha riaccompagnata a casa e gli ho chiesto di restare visto che non tornavi più!"
Esclama a voce alta.
"Ah sì?! Come faccio a crederti se era mezzo nudo nel tuo letto?!"
Esclamo ancora.
"Fattelo dire da lui quando si sveglia, allora. Sei solo una scema, non credi alla tua migliore amica. Ti compri come una mammina, ma io una madre già la ho e la devo anche sopportare, sopportare tutte le sue lamente sulla sua crisi con papà. E poi sono grande, posso fare ciò che voglio con i ragazzi. Sì, ho usato tutti per procurarmi piacere semplicemente perché non ho mai trovato l'uomo giusto. Ed adesso che ho avuto l'occasione di incontrare la mia celebrity crush del calcio da vivo, non posso portarmela a letto?!"
Esclama ancora.
"Io non sono tua madre, non sono niente. Solo la tua migliore amica. Ma quello che ti voglio fare capire è che la devi smettere. Smettere, ok?! Se fossi al posto di uno di quei tanti poveri ragazzi che ti sei scopata senza un domani, io mi sentirei usata e poi buttata. Perché è questo quello che hai e, forse, fai ancora. Penso che quello che hai fatto a quel povero ragazzo non eygiusto. E non dirmi ancora che non te lo sei scopata. Non ti crede neanche il muro!"
Esclamo quasi urlando.
"SÌ, OK, ME LO SONO SCOPATA, CONTENTA?! MA HO O NON HO IL DIRITTTO DI FARE QUELLO CHE CACCHIO MI PARE, CHARLOTTE?! PER ORA NON VOGLIO STORIE SERIE. E SE PROPRIO TI INTERESSA, A ME DI TUTTI QUEI RAGAZZI CHE MI SONO PORTATA A LETTO, NON ME NE FREGAVA UN CAVOLO!"
Urla lei.
"Quindi, non ti interessa niente di me, eh?"
Sentiamo chiedere da una voce all'ingressi della sala.
Ci voltiamo entrambe. È Neymar. Si sarà svegliato appena avrà sentito le urla.
Mi alzo dal divano e vado in cucina.
"Buongiorno."
Lo saluto.
"A te."
Mi dice.
Preparo un altro caffè e glielo do.
Lo beve.
"Vorrei una risposta alla mia domanda."
Dice il ragazzo freddo,fulminando la mia coinquilina.
"N-no...di...di te...mi interessa di te.."
Dice Bebe.
"Ah certo. Dopo tutto quello che ho sentito, ti credo proprio, Barbare. Sai, io ho sempre, anche tutt'ora, creduto nel colpo di fulmine e fino ad ieri sera ho pensato che tu lo fossi. Ma a quanto pare mi hai solo preso per il culo."
Dice lui appoggiandosi allo stipite della porta ed incrociando le braccia al petto. Guarda fuori dalla finestra.
"No...non è vero...anche tu...anche tu sei il mio colpo di fulmine, Ney..."
Prova a dire lei.
"Bel panorama dalla finestra. Bella Parigi, la città dell'amore, eh?!"
Dice lui avvicinandosi alla finestra.
"Non mi chiamare più con quel nomignolo, non lo pronunciare più. Non mi merito di essere chiamato con il nomignolo che usano i miei amici da una figlia di buona madre come te!"
Esclama Neymar incazzato.
"Anzi, io vado a vestirmi e me ne vado. Non ti voglio più vedere!"
Dice andando verso la camera.
"No! Aspetta..."
Dice Bebe provando di raggiungerlo.
"NO! NON MI RIVOLGERE PIÙ LA PAROLA, INTESI? SEI...SEI SOLO....AAARGHH, NON LO DICO PERCHÉ C'È LA TUA AMICA CHE NON C'ENTRA NIENTE IN QUESTA STORIA!"
Urla lui.
Fulmino Bebe con lo sguardo.
"Complimenti."
Le mimo con le labbra.
Mi guarda male e sbuffa. Si siede sul divano.
Mi sa tanto che oggi né io né Bebe andremo a scuola, visto anche l'orario.
Vado al piano superiore. Vedo la porta della camere della mia coinquilina aperta.
Busso.
"Vattene, non voglio più vederti."
Dice.
Pensa sia Bebe.
"Non sono Barbare."
Dico.
Silenzio. Entro.
"Mi dispiace."
Dico.
"Non è colpa tua."
Dice.
"No, è colpa mia. Ho iniziato io a parlarle. Non c'è la facevo più a vedere tutti quei ragazzi usati da lei solo per i suoi piaceri."
Dico.
"Ti posso chiedere una cosa?"
Mi chiede guardandomi.
Annuisco.
"È sempre stata così? Cioè, si è sempre comportata così con gli uomini?"
Mi chiede.
Abbasso lo sguardo. In realtà, non sempre. Ha un duro passato alle spalle, non penso però che glielo debba raccontare io.
"In realtà, non sempre. Ha cominciato da un preciso momento. Ma non te lo dovrei dire io questo. Ti dico solo che prima si fidava di più degli uomini, adesso no. Penso sia per questo che usa tutti i ragazzi per soddisfare i suoi piaceri."
Dico.
"Ok, va bene. Io adesso devo andare. Beh, penso che con te ci rivedremo presto."
Dice.
"Penso di sì."
Dico.
Mi sorride leggermente. Ha gli occhi lucidi. Vorrebbe piangere, ma non vuole.
"Neymar, se è veramente stato un colpo di fulmine, prova a conquistarla. Corteggiarla. Voglio che torni ad essere com'era prima. Una ragazza che si fidava dei ragazzi."
Dico.
"Non me la sento. Non mi piace sentirmi usato."
Dice.
"E ti capisco, anche a me non piacerebbe. Pensaci su, ok? Poi, fammelo sapere."
Dico.
Annuisce.
Lo accompagno giù. Bebe non c'è. Dov'è?
"Grazie."
Dice.
"Per cosa?"
Chiedo.
"Per il caffè, era buono."
Dice.
Ridacchio.
"Grazie."
Dico.
"E anche per quello che mi hai detto. Ci penserò."
Dice.
Annuisco.
"Non vai a scuola oggi?"
Mi chiede.
"No, oggi no."
Dico.
Annuisce.
"Ci vediamo!"
Dice salutandomi.
"Certo, ciao!"
Ricambio il saluto.
Se ne va.
Mi siedo sul divano e sospiro rumorosamente.
Trovo un bigliettino.

~L'enchevêtrement de la vie~Kylian Mbappé Where stories live. Discover now