XXXV

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I quattro giorni seguenti sono passati in fretta e furia, tanto che a me son sembrati un minuto. Devo dire che queste vacanze in montagna ci sono servite molto, anche per conoscerci. Ky mi è stato sempre attaccato come una cozza, sicuramente per il fagiolino che cresce dentro di me. Il ventre è ancora piatto. Io sto bene, le nausee non mi sono ancora arrivate.

Oggi è domenica 7 luglio, è arrivato il giorno di lasciare questo posto meraviglioso, tanto significativo per me.
Alle 17:00, l'autista di Kyl passerà a prenderci. Stamattina ci siamo svegliati con molta calma ed ora, che sono le 15:00, stiamo facendo le valigie.
"Uff, ma che merda!"
Esclama, con tono esaurito, Ky.
Lo guardo, con un sopracciglio alzato, e ridacchiando.
"Che c'è?"
Gli chiedo.
"Sta cosa non si chiude!"
Esclama Kyl, indicando la sua valigia, poggiata sul suo lato del letto.
Rido e mi avvicino a lui.
"Certo che voi maschi siete proprio un caso perso con i avori domestici, eh! Ma E così semplice chiudere una valigia se dentro si mettono tutte le cose ad incastro!"
Esclamo, iniziando a sistemare i suoi vestiti all'interno della valigia.
"Ma con che pazienza!"
Sbotta il mulatto.
"Con quella che voi maschi non avete."
Dico.
Riesco a chiudergli la valigia e torno poi a pensare alla mia.
Le ore sono passate e si sono fatte le 16:50.
Usciamo di casa e chiudo la porta alle mie spalle con le chiavi, che poso in borsa.
"Mi è piaciuto questo posto!"
Afferma Ky, sorridendomi.
Ricambio il suo sorriso.
"Anche a me, amour."
Dico.
Poggia una mano sul mio ventre ed io poggio le mie mani sulla sua, accarezzandogliela.
"Anche per questo le vacanze sono state bellissime."
Dice.
Gli accarezzo il volto.
Improvvisamente, una macchina nera parcheggia davanti a noi.
Dal lato guidatore scende il solito autista di Kyl, che va ad aprire il bagagliaio.
"Prego, signorini, riponete pure le vostre valigie!"
Ci dice, cordiale.
Dopo averlo ringraziato, possiamo i nostri bagagli ed entriamo in macchina.
"Allora, ragazzi, vi siete divertiti?"
Ci chiede, l'autista, guardandoci dallo specchietto retrovisore.
"Molto, grazie per l'interessamento."
Afferma Ky, abbozzando un sorriso.
"Felice per voi. Dove vi porto? A Parigi o altrove?"
Ci chiede.
"Oh, vorremmo andare a casa dei miei genitori...ecco, questo è il loro indirizzo."
Affermo, condividendoli la via.
"Visto il posto, penso ci metteremo circa 5 ore."
Ci dice.
Annuiamo.
Parte ed il viaggio ha inizio.
"Vi vedo particolarmente felici, è successo qualcosa? Se posso permettermi."
Dice l'uomo
Ky sorride a trentadue denti.
"Oh, ma dai, è da anni che lavori per me, nessuna indiscrezione. Comunque, siamo semplicemente felici per le bellissime vacanze passate insieme, vero cherie?"
Afferma Kyl, chiedendo conferma a me
"Concordo."
Dico, ricambiando dolcemente il suo sorriso.
"Oh signorino, mi scusi...son contento per voi."
Dice, sorridendo lievemente l'uomo.
Kyl inizia ad accarezzarmi l'interno coscia, poi i fianchi per poi circondarmi le spalle con il braccio. Mi lascio trasportare dal momento ed appoggio la testa sulla sua spalla.
"Non vedo l'ora di rivedere i miei."
Affermo.
Ky mi lascia un bacio tra i capelli e sorride.
Iniziamo a chiacchierare, sbaciucchiarci e fare battute con secondi fini.
Dopo quattro ore e mezza, raggiungiamo la Francia meridionale, la parte della Francia che si affaccia sul mare, quella che confina con l'Italia. Siamo a Mentone. Si vede il mare.
"Guarda! Guarda com'è bello il mare!"
Esclamo, scuotendo le spalle di Kyl.
Lo sento ridacchiare.
"Bellissimo."
Afferma.
"Uh, quel promontorio me lo ricordo...mi ci portava sempre mio papà, con mamma ed Edu....ci possiamo fermare lì? Non c'è mai nessuno, nessuno ci vedrà!"
Affermo, sorridendogli.
Sorride dolcemente ed annuisce.
"Certo, cherie. Ci possiamo fermare un attimo?"
Chiede Ky all'autista, che annuisce e parcheggia.
Ky, per sicurezza indossa cappello, occhiali ed alza il cappuccio della camicia. Esce dalla macchina e mi allunga la mano, che afferro.
Ky dice all'autista di aspettarci qui. Poi, prendendomi per mano, a testa bassa si avvicina al promontorio. Ci fermiamo ad osservare il mare e l'orizzonte.
Kyl si mette dietro di me.
Posa le mani sui miei fianchi.
"Chiudi gli occhi."
Sussurra al mio orecchio.
Lo faccio. È come la scena di "Titanic", la scena del 'volo'.
Lui porta le mani sulle mie mani, stringendole ed allantonandole dal mio corpo. Mi allunga le braccia e torna poi ad appoggiare le sue mani sui miei fianchi, per poi unirle sul basso ventre.
"Puoi aprirli, ora."
Dice, baciandomi il collo.
"Sei fantastico, ma questa scena l'hai copiata!"
Esclamo, ridacchiando.
"Si capisce, eh!"
Esclama.
"Troppo, chi non conosce questa scena, Ky!"
Esclamo.
"Lo so, lo so."
Dice.
"Ma se vuoi, possiamo renderla nostra."
Affermo, girando il volto.
Si volta verso di me.
Porto la destra sulla sua nuca, avvicinando la sua testa alla mia, le nostre labbra sono a pochi centimetri di distanza. Decido di annullarla, poggiando le mie labbra sulle sue, unendoci in un bacio.
"Sei il mio Jack."
Dico, sorridendogli.
"E tu la mia Rose, ti amo."
Dice, ricambiando il sorriso.
Lo abbraccio e gli bacio la guancia.
Quanto vorrei andare a fare un bagno, ma non posso, non voglio che la mia relazione venga alla luce, non voglio finire suo giornali.
Abbasso lo sguardo. Ky poggia due dita sotto al mento ed alza il mio volto.
"Ehy, Chacha, che hai?"
Mi chiede, con tono preoccupato.
"Oh, niente, tranquillo."
Dico, dorzando un sorriso.
"Non sono un'idiota, ok? Penso di conoscerti abbastanza per riconoscere i tuoi stati d'animo. Sei pensierosa. Cosa ti turba?"
Mi chiede, dolcemente.
Porto le mani sotto il suo cappuccio e gli faccio i grattini alla nuca.
"Pensavo che sarebbe stato bello fare un bagno al mare, ma ancora non me la sento di rendere pubblica la nostra relazione."
Ammetto.
Sorride.
"Ehy, a me non cambia niente renderla pubblica o meno, ok? Io ti rispetto ed aspetto una tua decisione...io voglio che tu sappia che io ti amo...anzi vi amo."
Afferma, baciandomi la fronte.
"Ti amo anche io, Kylian."
Dico, appoggiando la testa sul suo petto, lasciandomi coccolare.
"Che ne dici di tornare in macchina, così andiamo dai tuoi?"
Propone.
Sorrido ed annuisco.
"Certo, tanto non penso manchi molto."
Affermo.
Mi accarezza il volto e, mano nella mano, raggiungiamo e saliamo di nuovo in macchina.
"Possiamo ripartire."
Comunica Ky all'autista, che riparte.
Dopo circa dieci minuti, sento il mio telefono squillare. Controllo chi è. Anto.
Strano, di solito mi scrive solo. Decido di rispondere. Porto il telefono all'orecchio.
"Ehy, Toto!"
Dico.
"Bimba, ciao! Come stai?"
Mi chiede, con tono felice.
"Oh, sto bene, molto bene. Tu? Anzi, voi?"
Chiedo.
"Alla grande."
Risponde.
"Senti, non mi chiami quasi mai, e quelle volte in cui mi chiamo hai qualcosa di importante da chiedermi. Cosa succede?"
Dico, andando al punto.
"Dimenticavo che mi conosci così bene. Beh, io domani parto e devo andare in Italia...vorrei fare una fermata a Nizza, a casa dei tuoi, tu quando scendi?"
Mi chiede.
"Io sono già in viaggio, tra un'oretta dovremmo essere dai miei."
Dico.
"C'è qualcuno con te?"
Chiede.
"Sì, Kyl. Gli vorrei presentare i miei genitori ed anche Edu."
Affermo.
"Oddio, Edu finirebbe sotto shock totale! Ahahahah, va matto per il calcio, conosce quasi tutte le squadre esistenti sulla faccia della Terra!"
Esclama, ridendo, Anto.
"A chi lo dici. Forse sarà per questo che non vado pazza del vostro lavoro!"
Dico.
"Dai, ti lascio. Domani, appena arrivo a Nizza, ti scrivo."
Dice.
"Aspetto tue, allora!"
Esclamo.
"Va bene, a domani, bimba! E salutami Kyky."
Mi saluta.
"Certo, e tu salutami la tua donna ed i tuoi angioletti!"
Esclamo.
Dopo un ultimo saluto, attacchiamo.
Kyl mi guarda incuriosito.
"Chi era?"
Mi chiede, con un tono geloso.
"Era Anto, ha detto che deve andare in Italia, in vacanza con la sua famiglia, e domani passa a casa dei miei, per fare un saluto veloce."
Affermo, sorridendo.
"Ah, bene, dai."
Dice, abbozzando un sorriso.
"Geloso."
Affermo, ridacchiando e dandogli uno scappellotto sul braccio.
Mette il broncio.
"Non sono geloso."
Sbotta.
Scoppio a ridere.
"Si capisce da un miglio di distanza che lo sei."
Affermo.
Mi guarda male.
Avvicino il mio volto al suo.
"Stai tranquillo, amo solo te."
Sussuro, a poca distanza dalle due labbra.
Mi ruba un bacio.
"Lo so, sono il solo e magnifico Mbappé, il tuo fidanzato."
Afferma, vantandosi.
"Non vantarti, faccio presto a cambiare fidanzato, sai."
Affermo.
Assottiglia gli occhi e poggia una mano sul mio ventre.
"Non con lui dentro di te."
Afferma, serio.
Lo bacio.
"Sono solo tua, tranquillo."
Dico.
"Non ti lascerò andare tanto facilmente."
Afferma, facendo naso naso con me.
Sorrido dolcemente e lo abbraccio.
"Je t'aime, Kyky!"
Esclamo, nascondendo la testa nell'incavo del suo collo.
Mi stringe a sé.
"Je t'aime aussi, cherie!"
Afferma, lasciandomi un bacio in testa.
Faccio uno sbadiglio.
"Vuoi chiudere un po' gli occhi?"
Mi chiede, dolce.
"Ma manca poco per arrivare a casa dei miei, non me vale la pena, andremo a dormire prima questa sera."
Affermo.
"Hai ragione."
Afferma.
Appoggio la testa sul suo petto e mi lascio coccolare.
Il viaggio continua, per circa mezz'ora.
Poi, la macchina si ferma.
"Ragazzi, siamo arrivati."
Afferma l'autista.
Improvvisamente, mi trovo a sorridere.
Kyl scende dall'auto, lo imito. L'autista scende e ci apre il bagagliaio, aiutandoci a tirare fuori le valigie.
"Vi auguro buona permanenza, ragazzi. Signorino, mi chiami quando vi dovrò venire a prendere."
Afferma.
"Certamente, grazie mille. Goditi anche tu questa settimana di vacanza."
Afferma Ky.
L'uomo annuisce, sale in macchina e se ne va.
Prendo le mie valigie e mi volto verso la casa dei miei. Una villa, né troppo grande né troppo piccola, circondata da un giardino verde con alberi e cespugli di rose e fiori.
Ky nota la mia felicità.
"Sei felicissima."
Afferma.
Mi volto a guardarlo e, senza dire niente, lo abbraccio, circondandogli il collo con entrambe le braccia.
"Sì, sono felicissima, e questo anche grazie a te...sono sicuro che piacerai molto ai miei, parlo di come sei tu come persona, non come calciatore. Mio padre, di sicuro, ti riconoscerà."
Affermo, ridacchiando.
"Beh, chi non mi conosce!"
Esclama, facendo trasparire il suo ego egocentrico.
Alzo gli occhi al cielo e ridacchio.
"Forza, andiamo, dai."
Affermo.
Annuisce.
Entriamo dal cancelletto e raggiungiamo la porta d'ingresso. Faccio un respiro profondo e busso.
Dopo un minuto, sentiamo, dall'altro lato della porta, smuoversi qualcosa e la porta viene aperta.
Non c'è né mia madre né mio padre. Abbasso lo sguardo e vedo Simon, il mio dolce nipotino.
Appena il piccolo alza lo sguardo, spalanca gli occhi e la bocca ed urla di gioia.
Sorrido a trentadue denti e mi abbasso alla sua altezza.
"ZIA!"
Urla saltandomi addosso.
Rido di gioia e lo stringo tra le mie braccia, accarezzandogli testa e schiena.
"Simon, cucciolo mio! Come stai?"
Chiedo, felice.
"Bene, tu?"
Mi chiede, sorridendo.
"Oh, io sto bene, amore."
Dico.
Alza lo sguardo spostandolo alla figura maschile al mio fianco. Spalanca ulteriormente gli occhi.
"L-lui è..."
Inizia la frase, balbettando.
Lo ha riconosciuto.
Kyl ridacchia e si inginocchia per terra.
"Sì, sono io."
Afferma, sorridendo, il mio compagno.
Simon scaccia un urletto.
"Che ci fai tu qui? A casa dei miei nonni?"
Chiede, curioso, il bambino.
"Oh, beh..."
Inizio a dire.
"Sono il fidanzato di tua zia."
Afferma Ky.
Simon mi guarda stupito.
"Davvero, zia?!"
Mi chiede, stupito.
Annuisco.
"Ehy, che ne dici di farci entrare?"
Gli chiedo.
Annuisce e si sposta dalla porta. Entriamo in salotto.
Simon si attacca alla mia gamba.
"Simon, tesoro, cos'è tutto questo baccano che stai facendo?"
Chiede una voce fin troppo familiare, dalle scale. Adele, mia madre.
Appena spunta dalle scale e mi vede, si blocca improvvisamente.
Sorrido.
"Charlotte? Sembra un sogno."
Chiede.
"Mamma, sono io, sono qui!"
Esclamo.
Apre le braccia venendomi incontro. Mi stringe a sé. Mi lascio coccolare dalle accoglienti braccia di mia madre. La donna che mi ha cresciuto. Ricambio subito l'abbraccio.
"Amore della mamma, oddio! Com'è bello rivederti!"
Esclama, quasi piangendo di gioia.
"Mamma, mi sei mancata tanto!"
Esclamo.
Mi accarezza il volto e mi bacia la guancia.
"Tesoro, sei diventata così bella."
Afferma, sorridendo.
Ricambio il sorriso.
"Papà?"
Chiedo.
"Oh, è fuori. Simon vai a chiamare il nonno, dai!"
Lo incita mamma.
Il piccolo, felice, esce subito fuori sul giardino sul retro.
"Tesoro, mi vuoto presentare il tuo amichetto?"
Chiede mia madre, indicando con la testa Ky e sorridendo maliziosamente.
Mi avvicino al mulatto e poggio le mani sul suo braccio. Sento di essere arrossita lievemente.
"Come me, non si intende di calcio, mia mamma. Kyl, lei è mia mamma, Adele. Mamma lui è Kylian, il mio fidanzato."
Affermo.
Mia mamma sorride a trentadue denti e si avvicina a Kyl. Si stringono la mano.
"Sono felice per voi, ragazzi. Trattacela bene."
Afferma, mia mamma.
"È la mia principessa."
Afferma Ky, sorridendo.
"Ohhh, che dolce."
Dice mia mamma.
"Mamma, dai."
Dico.
"Comunque, hai un volto familiare, ragazzo!"
Esclama mia madre, puntando l'indice contro Ky.
Ky ridacchia e si gratta la nuca.
"Beh, non so se si intende di calcio, ma Char ha detto di no, comunque io sono Kyl..."
Ky non fa in tempo a finirai di presentare, che spunta mio padre.
"Kylian Mbappé, il campione del mondo in carica."
Continua la frase mio padre, stupito.
Ky volta lo sguardo ed annuisce, imbarazzato.
"Sì, esatto."
Dice il mio compagno.
"Papà!"
Esclamo, correndo ad abbracciarlo.
"Figlia mia, sono contento di rivederti!"
Esclama, stringendomi.
"Anche io!"
Esclamo, di rimando.
"Ma lui cosa ci fa in questa casa?"
Chiede, riferito di sicuro a Kyl.
Ridacchio e torno al fianco del mio ragazzo.
"Beh, papà, lui...lui è il mio fidanzato."
Affermo, sorridendo.
Mio padre spalaca gli occhi.
"CHE COSA?! T-tu...tu, mia figlia, stai con Mbappé e...ok, sembra un sogno. Comunque, sono felice per voi. E tu, ragazzino, tratta bene mi figlia, se no, nonostante sia un calciatore, ti spacco la faccia!"
Esclama mio padre, fuominandolo con lo sguardo.
Kyl ridacchia, imbarazzato, ed alza le mani a mo' di resa.
"Certo, certo!"
Esclama.
"Quindi, ora saresti mio zio?"
Interviene Simon.
Kyl lo guarda, con sguardo dolce.
"A quanto pare, sì, piccolo!"
Dice Kyl.
"Zio!"
Esclama Simon, saltandogli addosso.
Kyl si apre in una risata liberatoria e lo accoglie tra le sue braccia.
"Sai, tu sei il mio idolo, zio!"
Esclama Simon.
Kyl ridacchia.
"Ah sì?"
Chiede.
Il piccolo annuisce.
"Ti posso fare vedere una cosa, zi"
Chiede il piccolo, prendendolo per mano.
"Oh, certo che puoi, piccoletto!"
Esclama Kyl.
Simon saltella e lo trascina al piano superiore.
Mi ritrovo a sorridere per la scena.
"Amore mio, come si vede che siete innamorati."
Afferma mia mamma, stringendomi la guancia, come fanno le nonne.
"Ma', dai, non sono più una bambina!"
Esclamo.
"Hai visto, Adele?! Nostra figlia insieme ad un calciatore di fama mondiale. Non ci credo!"
Esclama mio padre.
Alzo gli occhi al cielo e ridacchio.
"Edu ed Adelaide?"
Chiedo.
"Oh, sono andati un po' in vacanza, da venerdì. Dovrebbero tornare martedì."
Afferma lei.
Annuisco.
Volevo rivedere mio fratello.
"Papy, mi aiuti a portare le valigie nella mia camera?"
Gli chiedo.
"Ma certo, tesoro!"
Dice.
Lui prende le valigie di Kylian ed io le mie. Saliamo al piano superiore ed entriamo nella mia stanza. Sorrido. È esattamente come l'avevo lasciata l'ultima volta.
Poggio le valigie per terra e mi guardo intorno.
"È come l'avevo lasciata!"
Esclamo.
"Tesoro, non abbiamo cambiato niente."
Mi dice papà.
"Ho visto, e ve ne sono grata!"
Dico, abbracciandolo.
"Io vado giù, se hai bisogno, vieni."
Afferma, scomparendo dalla mia stanza.
Sento delle voci ridere. Esco dalla mia stanza e raggiungo due stanze dopo la mia.
Sbircio e vedo Simon seduto per terra e Kyl che ride. Simon ha tra le mani delle foto, di Kyl, e lui gliele sta autografando. Resto a guardare la scena, con un sorriso stampato sul volto.
Simon alza lo sguardo e mi vede.
"Zia, vieni!"
Esclama, alzandosi e venendomi incontro.
Mi trascina e mi fa sedere per terra, al fianco di Kyl, che poggia una mano nel mio interno coscia.
Gli sorrido e poggio la mia mano sinistra sulla sua. Ricambia il sorriso.
"Tesoro mio, non lo stai un po' stressando?"
Chiedo a Simon, passandogli una mano tra i capelli.
Mi guarda, triste.
"È il mio calciatore preferito."
Afferma.
"Lo so, cucciolo, ma è anche tuo zio, penso che tu lo debba conoscere per com'è realmente, non per come si presenta in ambito sportivo."
Affermo, sorridendogli.
Sorride.
"Hai ragione, zia."
Afferma.
"Simon, sai, io ho due nipotini, che sono quasi tuoi coetanei."
Afferma Kyl, riferendosi ad Isa e Lana.
Simon spalanca gli occhi.
"Davvero, zio? Quando li posso conoscere?"
Chiede, euforico, mio nipote.
Ridacchio.
Kyl sorride.
"Quando ci verrai a trovare a Parigi, proverò a convincere mio fratello Jirès a portarli da me qualche giorno."
Afferma Ky, sorridendo ed accarezzando la guancia a Simon.
Il piccolo salta di gioia e lo abbraccia.
"Grazie, zio!"
Esclama, per poi nascondersi tra le braccia del mulatto.
Mi ritrovo a sorridere per la dolce scena. E a pensare che, al posto di Simon, tra qualche mese ci potrà essere il nostro bambino, il nostro fagiolino che cresce in me.
D'istinto, porto una mano sul mio ventre.
Ky lo nota e mi sorride dolce, allungando una mano verso di me, che afferro. Mi unisco all'abbraccio.
Do un bacio in testa a mio nipote.
"Vi voglio bene, zii!"
Esclama Simon.
"Anche io te ne voglio, tesoro mio."
Affermo.
"Anche io. La zia mi ha parlato tanto di te."
Afferma Kyl.
Il volto del piccolo si illumina.
"Davvero?! È vero zia?"
Mi chiede, con gli occhi spalancati.
"Sì, cucciolo, sì."
Rispondo.
Simon passa a guardare Kylian, che sorride. È così dolce con i bambini.
"E cosa ti dice di me?"
Chiede il piccolo, curioso.
"Oh, mi dice che sei un bravo bambino, bello, che assomigli tanto al tuo papà."
Afferma lui.
Ridacchio, è dannatamente vero.
"Me lo dicono in tantissimi che assomiglio a papà. Ma tu lo conosci il mio papà?"
Chiede il piccolo.
"Mmmh, a dir la verità ero venuto qui per conoscere la famiglia della zia, ma, a quanto pare, tuo papà non è a casa."
Afferma Ky.
"Oh, mia mamma ha detto che sono in vacanza da venerdì e dovrebbero tornare martedì."
Spiego.
Ky annuisce.
"È vero, e mi hanno lasciato con i nonni. Perché non siete venuti prima?! Almeno non avrei passato tutto il weekend con i nonni a fare niente."
Si imbroncia mio nipote.
"Amore mio, io e lo zio volevamo goderci un po' di vacanze da soli, capisci? Ma poi siamo venuti, no? Hai tutto domani per giocare con me e con Kyl."
Affermo.
Annuisce e mi abbraccia.
Che tesoro.
Qualcuno bussa alla porta. Mia mamma.
"Non vorrei interrompere niente, ma ho bisogno che qualcuno venga ad apparecchiare, è quasi pronta la cena!"
Afferma lei, guardandomi.
Ridacchio e mi alzo.
"Va bene, ma', ho capito."
Dico.
"Bene, ti aspetto giù."
Dice, andandosene.
Ridacchio di nuovo.
"Vi consiglio di lavare le mani, se no mamma ci ammazza."
Affermo, alzando gli occhi al cielo.
Ky e Simon scoppiano a ridere.
Kyl si alza e, prendendo per mano Simon, si fa guidare in bagno. Io scendo e lavo le mani al bagno del piano terra. Poi, raggiungo mia madre in cucina ed apparecchio.
"Sai, amore, sono felice che sei riuscita ad andare avanti dopo ciò che è successo con il tuo ex."
Afferma mia mamma.
Sorrido lievemente.
"Oh, lo sono anche io."
Dico.
"Poi, quel ragazzo ti guarda con sguardo talmente innamorato...penso stiate bene insieme. Ma fatti chiedere una cosa: ti tratta sempre così?"
Mi chiede, alludendo al fatto che Kyl sia un calciatore.
"Sì, mi tratta da principessa, anche se non dovrebbe. Sai, capisco perche mi hai fatto questa domanda, mamma. Forse perché è ricco. Ma in questi mesi che stiamo insieme non ha mai dimostrato troppo attaccamento ai soldi, piuttosto a me."
Affermo.
"Bene, bene. Davvero, figlia mia, state bene insieme."
Afferma, mentre prepara i piatti
Le do un bacio sulla guancia.
"Vai a chiamare gli uomini, va'. È pronto."
Afferma mamma.
Annuisco e, ridacchiando, esco dalla cucina.
"È PRONTO, A TAVOLA!"
Urlo, mi sembro la mamma.
Papà si alza di scatto dal divano e, dopo aver fatto il saluto militare, procurandomi una risata, si siede a tavola.
Kyl e Simon scendo di corsa le scale e si siedono anche loro. Vado a tavola. Mamma di fronte a me con Simo al suo fianco, papà a capotavola ed io e Kyl al lato sinistro, vicini.
"Allora, fino ad ora ci avete detto che state praticamente insieme, ma ci volete raccontare come vi siete conosciuti?"
Chiede, curioso, mio padre.
"Beh, ci siamo visti per la prima volta dopo la partita Francia-Spagna, mi aveva invitata, anzi obbligato, as andarla a vedere allo stadio Anto e ci sono andata. Niente, dopo la partita, stavo parlando con Totò, fuori dallo stadio ed è venuto lui. Poi, siamo usciti per cena tutti e tre. Da quel momento abbiamo iniziato a frequentarci e ci siamo fidanzati. Io...davvero, ringrazio Totò per avermi permesso di incontrare un ragazzo così speciale, dolce e premuroso come lui."
Affermo, sorridendo a trentadue denti. Ky poggia la sua mano destra sulla mia mano sinistra, stringendola.
"Oh, che bello. E pensare che tu non hai mai visto una partita di calcio in vita tua!"
Esclama mio padre.
Lo guardo male.
"Domani ringrazierai Antoine, allore. Ci verrà a trovare qui, poi vanno in Italia!"
Esclamo.
Mi madre sorride.
"Oh quel giovanotto...me lo ricordo ancora quando era un bambino e giocavate insieme, eravate carinissimi. Beh, vorrà dire che preparerò una gran cena!"
Esclama mia mamma, sfregandosi le mani.
"Viene zio Toto?!"
Esclama Simon.
Simon lo conosce, quando era piccolo Anto ci è venuto a trovare ogni weekend, naturalmente quando non era impegnato.
"Sì, cucciolo."
Dico.
Il piccolo esulta felice. Ha un buon rapporto con Toto, tant'è che lo considera come uno zio.
"Char, e tu hai mai assistito ad una partita del PSG?"
Mi chiede papà.
"Oh, beh, sa quando abbiamo iniziato a frequentarci sì, alcune volto sono andata anche ai suoi allenamenti."
Affermo, guardando Kyl, che mi sorride.
"E vedi un po' la mia bambina, non intenditrice di calcio che si mette con un calciatore, con tutto il rispetto, eh, Kylian."
Afferma mio padre, ridacchiando.
"Nessun problema, d'altronde è quello che sono."
Afferma, ridacchiando anche lui, Kyl.
"Ragazzi, ma quindi penso che la vostra relazione sia pubblica, no?"
Interviene mia madre.
"Oh, a dire la verità, no. Char preferisce tenerla privata e a me non cambia niente. La renderemo pubblica quando lei si sentirà pronta."
Afferma Kyl, stringendomi la mano e sorridendo.
Sorrido, dolcemente. Questa è una delle sue tante caratteristiche che amo.
"Oh, ma che dolce che sei, Kylian! State così bene insieme, ti ringrazio per essere entrato nella vita di nostra figlia!"
Afferma mamma, sorridendo a Ky.
"Ed io ringrazio lei, per essere entrata a fare parte della mia...qualche anno fa sono uscito da una relazione che, come dire, mi ha stravolto, ma in senso assolutamente negativo...e lei, Char...Char mi ha fatto ritrovare me stesso ed il sorriso."
Afferma, guardandomi con orgoglio.
Mia madre sorride.
Lo guardo e sorrido, felice per le sue parole.
Prendo il suo volto tra le mie mani e Poggio delicatamente le mie labbra sulle sue, unendoci in un dolce bacio. Poggia la mano destra sulla mia nuca.
"Bleah, che schifo!"
Esclama Simon.
Io e Kyl scoppiano a ridere, seguiti dai miei genitori.
"Simon, lo vuoi anche tu un bacino?"
Gli chiedo.
Mi fa la linguaccia, si alza dal tavolo e mi viene ad abbracciare.
Gli do un bacio in testa.
Dopo cena, io aiuto mamma a sparecchiare, mentre Kyl, Simon e papà stanno seduti sul divano a giocare a Fifa.
Per quanto sto sentendo, dalle loro urla, mi sa che sta vincendo Kylian.
"È un ragazzo d'oro."
Dice mamma.
"Mamma, me lo hai detto mille volte, da quando ha messo piede in casa."
Affermo.
"Oh lo so, ma non puoi capire quanto una madre possa essere felice per una proprio figlia quando si fidanza...magari, quando deciderai di avere un figlio, capirai!"
Afferma.
Lei non lo sa, non sa che aspetto un bambino. Per ora preferisco non dirglielo, lo voglio annunciare quando ci saranno anche Edu ed Adelaide: quindi, martedì.
Finito di lavare i piatti, raggiungiamo gli uomini in salotto.
"Amore di nonna, che ne dici di andarci a lavare?"
Chiede, sorridendo, mamma a Simon, che dopo aver sbuffato, saluta Kyl e segue la nonna al piano superiore.
"Ky, andiamo anche noi a sistemare le valigie, dai."
Affermo, abbracciandolo da dietro.
"Va bene, cherie."
Afferma, alzandosi dal divano.
"Buona notte papà, ci vediamo domani!"
Affermo, dandogli un bacio sulla guancia.
"Notte a te, Charlotte. Anche a te, Kylian."
Afferma lui.
"Notte anche a...a te, Maurice."
Dice Kyl.
Saliamo nella mia camera, che in questa settimana sarà la nostra.
Inizio ad aprire la mia valigia, Ky mi imita. Dopo mezz'ora, finiamo si svuotarle.
"Ky, mi vado a fare una doccia, tu la fai dopo, ok?"
Dico.
Annuisce.
Vado nel bagno della mia camera ed inizio a spogliarmi, piegando e poggiando i vestiti su una cesta.
Mi infilo sotto la doccia e faccio scorrere l'acqua calda sul mio corpo. Dopo un quarto d'ora, ho fatto. Mi copro con un'asciugamano ed esco dal bagno.
Ky, seduto sul letto, mi guarda. Si alza e mi viene incontro.
"Dannazione, se sei bella!"
Esclama, lasciandomi un bacio in testa e scomparendo dietro la porta del bagno.
Scuoto la testa sorridendo. Poi, mi tolgo l'asciugamano da dosso e metto indumenti intimi e pigiama, solo quello di sopra, fa molto caldo.
Mi sdraio sul letto matrimoniale e smanetto un po' col telefono.
Dopo un quarto d'ora, anche di meno, dal bagno esce Kyl a torso nudo con un'asciugamano bianco legato in vita. Certo che l'asciugamano mette in evidenza la sua pelle ed il suo fisico, eh.
Mi mordo il labbro inferiore. Sento di essere arrossita vistosamente. Lui ghigna.
Lo fulmino con lo sguardo.
"V-vestiti..."
Balbetto.
Buttando il viso nel cuscino.
"Oh ma dai, mi hai visto molte volte senza niente indosso ed ora ti imbarazzi?"
Dice, mentre apre l'armadio e tira qualcosa fuori.
Poi, si sdraia sul letto. Ha indossato solo i boxer.
"È che... è che mi fai venire voglia di saltarti addosso tutte le volte che resti così, a torso nudo."
Affermo, girando la testa e guardandolo dritto negli occhi. Mi accarezza la guancia.
"Sai, i tuoi genitori sono molto gentili e bravi, si vede come ti vogliono bene. Sono contento che mi hai permesso di conoscerli, mi hanno accolto subito come uno di famiglia."
Afferma, mentre scende ad accarezzarmi la schiena.
Sorrido.
"Ma sei uno di famiglia, sei il mio ragazzo ed il padre di questo fagiolino."
Affermo, abbassando lo sguardo a guardare il mio ventre.
Sorride.
"Quando glielo diremo?"
Chiede.
"Quando ci saranno anche Edu ed Adelaide, la compagna. Quindi, martedì...domani lo diremo ad Anto ed Erika, magari mentre i miei saranno fuori..."
Affermo.
Annuisce.
"Va bene...comunque, Simon è un bellissimo e bravissimo bambino, si affeziona sempre così in fretta alle persone?"
Chiede.
Annuisco.
"È aperto, è fatto così. Già ti vuole bene, nonostante sia un tuo fan mentre giochi... è un bambino d'oro, proprio come Isa e Lana."
Affermo.
Mi bacia la fronte.
"Direi che assomiglia più a Lana che ad Isa, lui è un po' più chiudo, invece Lana ha iniziato a chiamarti subito zia...ma sono sicuro che entrambi già ti vogliono tanto bene."
Afferma.
"Sono due angioletti."
Dico.
"Anche Simon lo è...poi, sai, adoro i bambini!"
Esclama.
Sbadiglio.
Si sdraia di schiena, portandomi a poggiare la testa sul suo petto. Mi lascia un bacio in testa.
"Buona notte, madamoiselle!"
Afferma, dolce.
Gli do un bacio sul collo.
"Notte a te, frenchie."
Affermo.
Inizia a farmi i grattini sulle spalle. Chiudo gli occhi e mi addormento, tra le braccia del mio uomo.

~L'enchevêtrement de la vie~Kylian Mbappé Where stories live. Discover now