XVI

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Mi sveglio alle 06:35, né troppo presto né troppo tardi. Mi cambio velocemente. Metto un jeans bianco a cui abbino una semplice maglia blu elettrica a maniche lunghe e delle Adidas. Racconto i capelli in una coda alta e mi trucco poco. Scendo in salotto e vado in cucina. Preparo il caffè per me e per Bebe. Poi, salgo di nuovo per prendere il mio zaino, che ieri avevo lasciato nell'armadio.
Dopo qualche minuto, Bebe si sveglia.
"Ma buongiorno, Bebe."
La saluto sorridendo.
"Buongiorno a te."
Ricambia lei.
Va in cucina e beve il caffè che le ho preparato.
Alle 07:40, usciamo di casa. Arriviamo davanti scuola e vi troviamo già i nostri amici. Li salutiamo e parliamo un po'.
"Ragazze, che ne dite di venire un po' prima a casa da me? Così ci prepariamo tutte insieme!"
Propone Agnès.
"Per me va bene."
Dico.
Si uniscono anche Agathe e Bebe.
"Bene, vi aspetto alle 16:00 a casa, allora."
Ci dice.
Annuiamo.
"Uff, e noi che siamo sempre esclusi."
Sbotta scherzando Andrè.
Scopiamo tutti a ridere.
Suona la campanella. Inizia la giornata scolastica. Queste prime due ore, abbiamo letteratura latina. Poi, due ore di etruscologia ed un'ora di filosofia.
Appena suona la campanella di inizio ricreazione, io e gli altri andiamo nell'aula di etruscologia. Sento vibrare il mio telefono. Messaggio su WhatsApp. È Kyl.

Ehy, bambola😏😉

Ciao, francesino

Come va?

Bien, tu?

Ca va tres bien, merci. Ti disturbo?

No, sono semplicemente a scuola.

Uh, giusto. Scusami.

Nah, tranquillo.

Quando finiamo ciò che ho iniziato ieri, bambola?😏

Fammici pensare🤔...mai...

Ush, rendi complicata la situazione, baby. Riuscirò a rifarti mia.

Veramente me lo stai dicendo in chat?!

Sì😉

Idiota🤦🏻‍♀️

Il tuo idiota preferito🙃😌

Certo, credici

Ci credo tanto, sai. Comunque, ti è passato?

Cosa?

Quando sono venuto in bagno da te ieri. Eri strana e pallida, come se avessi visto un fantasma.

Si è veramente preoccupato per me. Che dolce!

Sisi, tranquillo, tutto bene. Sinceramente, non so cosa mi sia preso.

Se hai bisogno di uno sfogo, sono qui.

Ti preoccupi per me, sig. Mbappé?

Potrebbe darsi, bambola.
Ora ti lascio libera.

Va bene. Ci sentiamo!👋🏻

Ci puoi contare!😉

Sorrido lievemente e poso il telefono nello zaino.
"A cosa è dovuto questo sorriso?"
Mi chiede Bebe.
"Oh, niente. Kyky si è preoccupato per me."
Dico.
"Oh, ma che dolce."
Dice sorridendo.
Annuisco. Suona la campanella di fine ricreazione. Inizia la lezione. Due ora abbastanza pesanti. Molto. Poi, filosofia, che, fortunatamente, passa in fretta.
Suona la campanella di fine giornata. Prendo le mie cose ed esco dall'edificio scolastico. Vengo raggiunta dai miei amici.
"Ma sei di fretta?"
Mi chiede Alexis.
"No, assolutamente."
Dico.
"Mmmh, sarà."
Dice lui.
"Allora, noi, ragazze, ci vediamo alle 16 da me, puntuali, mi raccomando. Anche voi ragazzi, puntuali alle 17:00. Ho invitato anche altri miei amici che, di sicuro, vi staranno simpatici."
Ci dice Agnès.
Annuiamo.
"Io proverò ad essere puntuale, sempre che Bebe lo sia anche lei."
Dico.
Ridiamo.
La mia coinquilina mi fa la linguaccia. Ridacchio.
"Eddai, sto scherzando, Bebe!"
Esclamo.
Alza gli occhi al cielo ridacchiando.
Salutiamo e torniamo a casa. Porto lo zaino in camera mia e poi vado in cucina a preparare qualcosa da mangiare. Opto per un'insalata mista. Mangiamo. Poi, ci sediamo sul divano per guardare altre due puntate della solita seria TV su Netflix. Alle 15:00, Bebe spegne la TV.
"Dobbiamo scegliere che vestiti da portare da Agnès."
Dice Bebe.
Annuisco.
Mi prende per il polso e mi trascina in camera mia.
"Ma perché per una volta non decidi tu per prima?!"
Esclamo.
"Perché io ci metto poco a decidere."
Dice facendomi la linguaccia.
Sbuffo ed alzo gli occhi al cielo.
Apro il mio armadio e tiro fuori alcuni vestiti che penso siano adatti al compleanno. Sono tutti e tre corti, fin sopra il ginocchio. Uno è argento brillantinato con una scollatura ad U sul petto, l'altro nero con richiami bianchi con scollatura a cuore sul petto e l'ultimo è blu oceano con richiami in oro con una scollatura a V sempre sul petto. Sono tutti e tre vestiti a maniche lunghe.
"Ma che domanda, Char?! Questo blu naturalmente!"
Esclama dmsfilandomelo dalle mani.
Scoppiamo a ridere.
Beh, ha ragione. Avrei scelto comunque questo.
"Mi conosci troppo bene!"
Esclamo sorridendole.
Ricambia.
"Siamo migliore amiche e ci conosciamo da anni ormai, come faccio a non conoscerti? Ti conosco come le mie tasche!"
Esclama facendomi l'occhiolino.
"Beh, tu sei apposto. Adesso, devo scegliere io il mio vestito."
Dice.
Andiamo in camera sua ed inizia a rovistare nel suo armadio.
Mi mostra due vestiti. Uno bianco corto a maniche lunghe fino a metà coscia e con una scollatura a V lungo la schiena ed una a cuore sul petto e l'altro è verde petrolio, lungo fin sopra il ginocchio, a maniche corte.
Sono bellissimi entrambi.
"Beh, preferisco questo colore petrolio, ti starebbe veramente molto bene per questa occasione."
Dico
Annuisce e posa l'altro vestito.
Mettiamo i due vestiti in delle buste.
Al vestito che abbiamo scelto per me, abbino delle scarpe a spillo bianche.
Scendo in salotto ed aspetto la mia amica. Dopo un minuto mi raggiunge. Usciamo di casa e saliamo in macchina. Partiamo. Dopo dieci minuti arriviamo a casa di Agnès. Bussiamo e ci apre. Appena entriamo ci apre.
"Auguroni, Agnè!"
Esclamo sorridendo.
Ricambia felice.
"Auguri!"
Esclama anche la mia coinquilina.
"Grazie ragazze, grazie! Forza venite, anche Agathe è appena arrivata."
Ci dice guidandoci verso la sua camera da letto.
Salutiamo Agathe. Ci iniziamo a preparare. "Agnès, a te l'onore di prepararti per prima!"
Affermo.
Annuisce.
Va in bagno e, dopo cinque minuti, ne esce con indosso un bellissimo tubino colore argento brillantinato senza maniche e con una scollatura a cuore sul petto.
"Ma sei bellissima!"
Esclamo.
"Grazie."
Dice.
Adesso è il mio turno. Vado in bagno e mi cambio. Appena esco, rimangono tutte stupite.
"Ti sta d'incanto questo abito, Chacha!"
Esclama Agathe.
"Ti ringrazio. Forza, tocca a te. Facci vedere un po' cosa ti metterò!"
Affermo.
Ridacchia ed entra in bagno.
Dopo un po' esce. Sta veramente benissimo con quel vestito. È una via di mezzo tra un tubino ed un vestito con gonna a strati, attillato al petto e lungo fin sotto al ginocchio. È un bellissimo colore rosso con ricambi oro.
"Bellissima!"
Esclama Bebe.
"Adesso tocca a te!"
Dice Agathe indicando la mia coinquilina.
Questa annuisce e va in bagno. Dopo cinque minuti, ne esce con indosso il vestito che ha scelto.
"Passiamo al trucco."
Dice Agnès tirando fuori tutti i trucchi che ha.
"Vi presto i miei, se non li avete portati."
Ci dice.
Annuiamo. Si trucca prima la festeggiata. Un trucco fine. Poi, io. Metto un filo di eyeliner, un ombretto celeste, mascara, matita per gli occhi ed un rossetto color carne. Le ultime due si truccano più o meno come me.
Si sono fatte le 16:55. Sentiamo bussare alla porta. Agnès va ad aprire. Sono Alexis ed Andrè. La abbracciando facendole gli auguri e poi ci salutano. Gli porgono una busta contenente il regalo per lei da parte mia, di Bebe, di Agathe e dei ragazzi.
"Non dovevate, davvero. A me basta la vostra presenza."
Ci dice sorridendoci.
"Eh no, è il tuo compleanno ed il regalo è obbligatorio."
Dico.
Iniziano ad arrivarean mano tutti gli invitati, tra cui anche il fratello, e la festa ha inizio. Tra musica, karaoke e balli, ormai non ci capisco più niente. Mi avvicino ad un tavolo con sora le bibite: acqua, Coca Cola, Fanta, birra ed alcool. Mi verso un bicchiere di acqua. Mi butto nella folla e mi scateno, ballo e canto a squarcia gola. Mi sto divertendo moltissimo.
Alle 22:10, veniamo richiamato per fare le foto con la festeggiata. Agnès sembra molto felice, beh, c'è d'aspettarselo, è il suo compleanno. 20esimo compleanno. Fa le foto prima con suo fratello, poi con tutti gli altri ed, infine, tocca a noi.
"Vi voglio bene, ragazzi!"
Ci dice sorridendo.
"Anche noi!"
Esclamiamo in coro. Il fratello ci scatta la foto.
"Dopo ce la mandi, eh!"
Afferma Agathe.
"Ci puoi contare!"
Esclama la festeggiata.
Ridiamo. Mi avvicino di nuovo al tavolo delle bibite e, questa volta, prendo un mojito, lo ha fatto Agnès, è brava a fare le bibite.
Ne bevo uno tutto d'un sorso e poi anche un altro. Ballo e bevo. Bevi e canto. Sono un po' brilla, me ne rendo conto. Ma continuo, continuo a bere e a cantare.
Vedo un biondino avvicinarsi a me. Mi guarda maliziosamente. Ma brilla come sono, gli do pure corda.
"Ehy, bellezza. Che ne dici se noi due andassimo in un'altra stanza?"
Mi chiede.
Vorrei dire no, ribellarmi. Non lo faccio, l'alcool mi possiede. Parte una canzone, di quelle spinte, quelle moderne. Inizio a muovermi sensualmente sul ragazzo, facendo strusciare il mio di dietro sulla sua intimità, che sento gonfiarsi. Mi maledico da sola. Maledizione, che sto facendo?! Non riesco più a fermarmi. Maledetto alcool. Continuo così per il resto della canzone. Poi, vado a bere un altro mojito. Questo è quello che mi rende totalmente ubriaca. Il ragazzo mi prende per un polso e mi trascina da qualche parte. Provo a fermarlo e riesco a liberare il mio polso.
"Voglio fare una bella cosa, collabora!"
Mi dice ghignando.
"N-n-no...v-voglio i-io...t-te-tele-fono..."
Balbetto quattro parole in croce.
Mi riprende per il polso, riesco comunque a liberarmi dalla sua presa. Vado a prendere il mio telefono barcollando verso la camera da letto di Agnès. Poi, esco sul balcone ed, inconsapevolmente, cerco un numero sulla rubrica. Quel numero. Chiamo.
"Buonasera, bambola. Che succede?"
Sento chiedere dall'altro capo del telefono.
"I-io...v-vo-vo-glio...uh...v-ve-vedo m-ma-mal-le...g-gira tut-to.."
Dico balbettando a causa dell'alcool.
"Bambola, hai bevuto?"
Chiede ancora.
"S-...boh...f-for-forse..."
Dico.
"Dove sei?"
Chiede.
"N-n-non l-l-lo s-so...io h-ho s-sete..."
Balbetto.
"Ehy, non ti azzardare a bere ancora, ok?! Non lo fare, sto venendo a prenderti, ti ho localizzata grazie al GPS. Fatti trovare giù. A tra poco, bambola!"
Afferma.
"N-no...v-vat-tene...s-sto b-ben-issimo..."
Balbetto ancora.
"Non fare la scema. Non stai per niente bene. Attacca. Anzi, faccio io."
Dice mettendo giù.
Sbuffo ed alzo gli occhi al cielo. Barcollando, entro dentro.
"Char, stai bene?"
Mi chiede qualcuno. Una femmina.
"C-che v-vuoi..."
Chiedo balbettando.
La osservo, per quel che mi è capace di fare in queste condizioni.
"Oddio, sei ubriaca..."
Dice.
"...l-las-sci-ami...v-ve-ni-ni-re a pren-de-der-mi..."
Dico.
"Chi ti viene a prendere?"
Insiste lei.
"Mu-ulat-to..."
Dico.
"Kyl. Ho capito. Esci da questa casa, ora. Dico che non ti sei sentita bene e le cose tue te le riporto io, più tardi."
Dice.
È Bebe.
Mi suona il telefono.
Rispondo.
"Bambola, scendi."
Dice lui.
"N-n-no..."
Rispondo.
"Non obbligarmi a salire e a sfondare la porta per prenderti."
Dice duro.
"Sì, ora scende."
Si intromette Bebe.
Le faccio la linguaccia.
"Grazie, Bebe."
Dice lui.
Attacco.
"Ti accompagno giù."
Dice la mia amica.
"N-no, v-v-va-d-do d-da s-sola..."
Dico barcollando verso la porta.
"Cocciuta, e va bene, non cadere."
Si raccomanda accompagnandomi alla porta.
Mi butta fuori. Scendo molto lentamente le scale, barcollando. Esco dal palazzo. Aria. Mi gira tutta la testa e vedo sfocato. Scuoto la testa. Vedo una figura poggiata ad una macchina.
"Finalmente, stavo per salire."
Dice venendomi incontro ed accarezzandomi tutto il viso.
"Ma perché hai bevuto?! Si può sapere?!"
Esclama.
"V-v-ol-levo..."
Dico.
Mi guarda duramente.
"Ma volevi cosa?! Bere così tanto fino ad indicarti?! Ti sei bevuta il cervello, signorina?!"
Esclama.
"S-sm-smet-tila..."
Dico.
Mi accarezza la guancia sinistra e poi mi abbraccia. È come se mi sentissi al sicuro, tra le sue braccia.
"Hai capito che mi hai fatto preoccupare quando mi hai chiamato? Io mi sono preoccupato per te, bambola. Perché ci tengo a te."
Dice.
"V-v-via noi...c-c-casa..."
Balbetto.
"Vuoi andare a casa. Ti ci porto."
Mi dice.
Mi aiuta a salire in macchina. Parte.
"Ma cosa stavi facendo lì?"
Mi chiede.
"Com-comple-anno..."
Balbetto.
Annuisce.
Dopo cinque minuti, arriviamo.
Scende e poi mi aiuta a scendere. Mi aiuta a salire le scale tenendomi per i fianchi e le spalle.
"Le chiavi"
Mo chiede
"T-tap-peto..."
Dico.
"Come anni fa, sai, così è semplice per un ladro entrare."
Mi dice.
Si abbassa e prende le chiavi sotto il tappeto. Apre la porta ed entriamo.
Richiude la porta.
Barcollo avviandomi non so dove.
Mi prende per il polso e mi tira a sé.
"Che vuoi fare?"
Mi chiede.
"Ti porto a letto, hai bisogno di dormire."
Dice ancora.
Provo a dire qualcosa, però, sento qualcosa smuovermi dentro lo stomaco. Poggio una mano sopra la pancia.
"Devi vomitare?"
Chiede.
Annuisco.
"Ti porto in bagno."
Dice.
Lo guido nel bagno e mi accascio vicino al water. Lui mi tiene i capelli indietro. Vomito. Appena finito, mi lava la faccia e poi mi porta in camera. Sono ancora sotto effetto dell'alcool, però.
Mi avvicino a lui e gli bacio il collo.
"No, non è il momento. Sei ancora ubriaca, domani te ne pentiresti e sarà come se ti avessi violentata."
Dice spostandomi un po'.
"B-bel f-fustacchione...t-ti v-voglio..."
Balbetto.
Alza un sopracciglio e poi scuote la testa.
Togliti quel vestito e sdraiati a letto. Hai solo bisogno di una lunga dormita. Non sai quanto io ti desideri, ma non me la sento di farlo mentre tu sei in queste condizioni."
Dice.
Mi sfilo il vestito che ho indosso. Si morde il labbro inferiore. Mi infilo dentro il letto
"Buonanotte, bambola."
Dice lasciandomi un bacio in fronte. Prova ad andarsene, ma incoscientemente, lo blocco per il polso.
"T-tu q-qui..."
Balbetto.
"Vuoi che resti?"
Chiede.
Annuisco leggermente.
Annuisce. Si sfila la maglietta e si sdraia al.mio fianco.
"Ora, dormi, bambola. Chiudi gli occhi."
Dice.
Li chiudo e mi addormento.

~L'enchevêtrement de la vie~Kylian Mbappé Where stories live. Discover now