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Vengo svegliata da un filo di luce proveniente dalla finestra. Tasto il letto al mio fianco. Vuoto. Mi metto a sedere sul letto e mi strofino gli occhi stiracchiandomi. Mi guardo intorno.  Accendo il telefono. Le 10:05?! Dovrei essere a scuola, porca miseria! Kylian, perché non mi hai svegliata! Esclamo tra me e me.
Mi guardo intorno. Il mio sguardo si blocca su un bigliettino sul cuscino. Lo apro e lo leggo.

Se stai leggendo questo biglietto, vuol dire che ti sei alzata. Bene, buongiorno. Ti consiglio di alzarti ed andare in bagno. Troverai una cosa che dovrai usare. Ops, non dovrei dirtelo. Ora vai.

Ma cos'è! Una caccia al tesoro?!
Sbuffo e seguo il consiglio del biglietto. Vado in bagno. Mi sciaqcuo la faccia e di una sistemata ai capelli con le mani. Mi volto alla ricerca di quella cosa nominata dal biglietto. Sgrano gli occhi alla vista di un bellissimo vestitino verde acqua. Lo prendo e lo guardo. Lo indosso. Ha una collatura a cuore sul petto ed una a V sulla schiena ed è lungo fin sopra il ginocchio.
Vedo un altro bigliettino. Lo leggo.

Bene, ti sei anche vestita. Manca ancora una cosa però. Esci dal bagno e vai verso la tua sinistra, troverai una porta bianca, entra in quella stanza.

Ok, è una caccia al tesoro.
Faccio come il biglietto mi ha detto di fare. Mi ritrovo una porta bianca davanti. Entro. È uno sgabuzzino. Vedo un pacco per terra. Lo apro e vedo delle meravigliose scarpe bianche con tacco a spillo. Le indosso. Sono bellissime e nuova. Nella scatola c'è un altro biglietto.

Sei arrivata a questo biglietto senza confonderti con altre stanze, complimenti. Adesso, scendi le scale. Attenzione a non cadere.

Ma cos'è tutta questa cosa?! A cosa vuole arrivare?! Sbuffo e scendo le scale, facendo attenzione. Buio. Vedo, su un tavolino, un foglietto. Ancora?! Sbuffo e lo prendo.

Siamo quasi alla fine, tranquilla. Adesso, dovrai andare fuori, fai attenzione. (P.S.: sono il penultimo biglietto).

Oh signore. Esco dalla villa ed abbasso lo sguardo, del biglietto non c'è traccia, ma ci sono dei petali di rose rosse. Li seguo, mi portano sul retro della villa. C'è un tavolino apparecchiato per due a bordo piscina. Mi avvicino ad esso. L'ultimo biglietto è poggiato su una sedia. Lo leggo.

Ascoltami.

Ok, cos'è tutto questo?!
"Sei riuscita a fare tutto, a quanto vedo, bambola. Ne sono felice."
Sento una voce alle mie spalle.
"Ti chiedo solo di ascoltarmi, di ascoltare ciò che ti sto per dire, e per chiedere. Ma sono cose che, probabilmente, ti avrò anche già detto. Non mi importa. Sono disponibile a ripetertele anche un miliardo di volte purché tu possa imprimertele in testa."
Dice ancora.
Kylian, vai dritto al punto. Perché hai fatto tutto questo?
"Ti starai chiedendo perché ho fatto tutto questo. Ed è una domanda lecita. Ti sarai detta, appena svegliata: 'Cavolo, devo andare a scuola.' Lo so che lo hai fatto, ma non penso che, se un giorno, cambi qualcosa. Ho avvisato io Barbare. So che tutto ciò può sembrare affrettato, ne sono consapevole, anzi certo. Però, non voglio aspettare ancora. Tu sei una ragazza speciale, sei entrata nella mia vita modificando tutte le mie aspettative. Non faccio altro che rompere le palle ai miei amici parlando solo ed esclusivamente di te. Sei al entro di tutto. Non so cosa tu mi abbia fatto in una settimana, veramente. Mi sento un'altra. Mi sento Kylian. Non Mbappé o Kylian Mbappé. Mi sento me stesso, il vero me stesso, quello che c'era prima che iniziasse a giocare a calcio, quello che c'era fino a quando avevo 8 anni.
Charlotte, tu sei una ragazza bellissima, affascinante, dolce, amorevole e dannatamente sexy. So che questo non è il luogo adatto, ma non mi interessa, non volevo renderla troppo complicata. Io con tutto ciò voglio chiederti una cosa che mi sta a cuore da sabato, a dire il vero.Vuoi essere la mia fidanzata?"
Afferma.
Cosa?! Io sono stupefatta. Mi copro la bocca con le mani e mi volto verso di lui. È in ginocchio con una scatolina aperta tra le mani con, al suo interno, un fantastico anello di diamanti. È vestito elegante, pantaloni e giacca abbinati ed una camicia bianca.
Mi guarda negli occhi, speranzoso.
Annuisco.
"Sì. Sì. Voglio essere la tua fidanzata!"
Esclamo gioiosa. Sorride a 32 denti e mi infila l'anello.
"Sono l'uomo più felice del mondo."
Afferma per poi baciarmi. Un bacio ricco di amore. Del sentimento che proviamo reciprocamente.
"Stai benissimo con questo vestito."
Afferma osservandomi.
"Grazie. Ma non dovevi."
Dico.
"Nah, ho pur sempre dei soldi da spendere, bambola."
Afferma.
"Sei l'uomo più gentile che abbia mai conosciuto."
Affermo.
Mi bacia dolcemente.
Poi, sposta una delle due sedie e mi siedo. Si siede di fronte a me.
"Hai preparato tutto tu?"
Gli chiedo stupita vedendo caffè, brioche e di tutto di più poggiato sul tavolo.
Annuisce.
"Sei fantastico."
Affermo.
Facciamo colazione.
Poi, ci sediamo su delle sedie a bordo piscina.
Ho la testa poggiata sul petto dell'ormai mio fidanzato e lui, con il braccio sinistro, mi circonda le spalle accarezzandomi il braccio.
Restiamo in silenzio a coccolarci a vicenda.
"Comunque, per colpa tua oggi ho perso scuola."
Affermo.
Ridacchia.
"È per una giusta causa, no?"
Dice il mio ragazzo.
"Questa te la concedo, ma oggi devo andare via prima perché ho danza, una lezione da recuperare."
Affermo.
"Ush...e mi abbandoni?"
Dice facendo i labbroni.
"No, non ho detto questo."
Dico.
"Lo so, scherzo, ma cherie. Ti accompagno, se vuoi."
Afferma.
Lo guardo sorridendo.
"Davvero lo faresti per me?"
Gli chiedo.
"Tutto per te, bambola."
Afferma accarezzandomi la testa.
"Ho lezione alle 16:30, alle 16:15 devo passare a casa a prendere le cose per danza."
Affermo.
"Tranquilla, ti porterò a casa alle 16:00, così prendi le tue cose e poi andiamo."
Mi dice.
"Senti, la nostra relazione può restare nella sfera del privato, non voglio che venga fuori, non voglio finire sui giornali e voglio averti tutto per me. Sembra da egoisti, e forse lo è. Non mi piacerebbe apparire sui giornali, all'improvviso, etichettata come la fidanzata di Kylian Mbappé."
Affermo.
Mi accarezza amorevolmente le spalle.
"Se è quello che desideri, la terremo nascosta. Però, permettimi di dire a Ney ed ai miei compagni che sei la mia fidanzata."
Afferma.
Annuisco.
"Loro sì, basta che non lo sappia tutta la Francia ed il mondo intero."
Affermo.
Ridacchia.
"Comunque, non sapevo avessi anche una piscina, mon francaise."
Affermo.
"Davvero?"
Chiede.
Annuisco.
Ghigna.
Mi prende in braccio e si alza. Mi slaccia il vestito e mi toglie le scarpe.
Non vuole fare quello che penso, vero?
Invece, lo fa. Mi butta in acqua.
"Scemo!"
Esclamo schizzandolo.
Scoppia a ridere. Lo tiro per le gambe. Adesso anche lui è in piscina.
"Vuoi la guerra, cherie?"
Mi chiede ghignando.
"No, caro."
Dico.
Nuota verso di me. Nuoto verso l'acqua più bassa, appoggio i piedi su fondo piscina. Mi raggiunge e mi abbraccia da dietro. Si sfila la camicia ed i pantaloni lanciandoli fuori dalla piscina. È già affascinante di suo, però, bagnato, lo è ancora di più.
Appoggio le mani sul suo petto.
"Non posso credere che questo corpo è in parte mio, ora."
Affermo mordendomi il labbro inferiore.
Ghigna.
"Stessa cosa io, ma poupée."
Afferma stringendomi i fianchi.
Allaccio le gambe lungo i suoi fianchi ed appoggio la testa sul suo petto. Le sue mani stringono i miei glutei. Poggio le mani sul suo petto facendogli i grattini.
"Sai, non avrei mai pensato di poter provare di nuovo sentimenti per qualcuno, dopo quello che mi è successo con la mia ex. Invece, eccoti."
Afferma.
Lo sento appoggiare la guancia sulla mia testa.
"Allora, ne sono felice, mon francaise."
Affermo.
"Hai mai avuto un fidanzato?"
Mi chiede ad un certo punto.
Alzo lo sguardo e lo fisso.
"Una volta, due anni fa."
Dico.
"Ah sì? E com'era?"
Mi chiede.
"Non come te. Inizialmente, era gentile e carino, poi, ha iniziato a cambiare atteggiamento ed è diventato più scontroso ed a trattarmi male. Quindi, lo lasciai."
Spiego.
"Cretino. Come si fa a trattare male una ragazza così bella e dolce come te? Prometto che ti tratterò sempre bene, come una principessa."
Afferma.
Appoggio le mie labbra sulle sue.
"È inutile che me lo prometto, perché so già che lo farei, Kyky."
Affermo.
Mi bacia di nuovo.
"Sei una di quelle poche persone che, in pochi giorni, è riuscita a capire come sono veramente."
Afferma sorridendomi.
"Mi fa piacere. Io ti vedo per quello che sei: un ragazzo come tanti, gentile, affascinante e dolce. Non ti vedo come il calciatore. Forse perché non ne vado pazza."
Affermo.
"Ed io sono questo. Il vero me è quello che tu hai conosciuto."
Mi dice.
"Lo so, lo so che questo sei il vero tu."
Affermo.
Inizio un po' a tremare. È freschino, c'è un filo di vento. Mi accuccio al suo petto.
"Bambola, usciamo dall'acqua?"
Mi chiede accorgendosi che sto tremando.
Annuisco.
Mi prende in braccio ed esce dalla piscina. Mi fa sedere su una sdraio.
"Vado a prendere delle asciugamani."
Afferma.
Annuisco.
Entra in casa e ne esce dopo cinque minuti. Mi porge un'asciugamano che appoggio sulle mie spalle asciugandomi.
"Hai un'altra asciugamano? Per i capelli."
Dico.
"Vado a prendertene una."
Afferma tornando in casa.
Un minuto dopo torna con un'altra asciugamano. Me la da. Me la avvolgo in
testa.
"Posso andare in bagno ad asciugarmeli?"
Gli chiedo.
"Sì, certo. Il phone lo trovi nell'armadietto al fianco del lavandino. Primo sportello a destra."
Mi dice.
"Grazie."
Dico per poi lasciargli un bacio sulle labbra. Entro in casa e vado in bagno.
Seguo le sue istruzioni e trovo il phone. Lo prendo ed inizio ad asciugarmi i capelli. Sento la porta del bagno aprirsi e qualcuno passare dietro di me. Lo osservò attentamente. Lo vedo entrare dentro la doccia, di fronte alla vasca idromassaggio. Si toglie i boxer ed accendere il rubinetto. Si lava.
Finisco di asciugarmi i capelli.
Mi avvicino alla vasca e picchietto sul vetro della doccia. Lui è voltato di spalle. Si gira e, vedendomi, mi sorride.
Ricambio.
Gli faccio segno di chiudere l'acqua. Lo fa.
"Che succede?"
Mi chiede.
"Niente."
Dico.
Apre lo sportello della doccia.
"Sicura?"
Insiste.
Annuisco.
"Allora perché mi hai fatto chiudere l'acqua?"
Chiede lui.
"Ti volevo semplicemente avvisare che scendo a rivestirmi."
Dico.
Annuisce.
"Me ne sarei accorto sai. Comunque, va bene."
Dice.
Lo bacio. Poi, esco dal bagno.
Vado nella sua camera da letto e recupero i vestiti di ieri. Li indosso e scendo in salotto. Mi sento abbracciare da dietro. Kyl. Mi lascia dei baci umimidi sul collo e mi stringe i fianchi. Profuma.
Mi giro verso di lui.
"Profumi troppo."
Dico appoggiando la testa nell'incavo del suo collo.
"Ti ricordo che ho appena finito di lavarmi."
Afferma ridacchiando.
"Lo so, lo so. Tu profumi sempre per me."
Affermo.
"Nah, anche se dopo le partite mi lavo, puzzo comunque di sudore."
Dice.
"Mmmh, se è per questo, si. Però, quando usciamo, profumi sempre tanto."
Affermo guardandolo negli occhi.
"E di cosa?"
Chiede ghignando ed avvicinando il suo volto al mio. Sento la punta del suo naso, taccare quella del mio.
Socchiudo gli occhi.
"Di un profumo buonissimo. Che profumo usi?"
Chiedo.
"L'ultimo profumo Dior uscito, bambola. Sauvage."
Afferma facendomi l'occhiolino.
"L'ho sentito. Tutti dicono che è buonissimo, dalle recensioni, ed adesso ne ho la conferma."
Affermo.
"E ne avevi veramente bisogno per capire che è buono come profumo?"
Chiede ridacchiando.
"Sì, non mi fido mica delle pubblicità."
Dico.
"Allora, fai male, ma puopée."
Afferma.
Ridacchio.
"Scemo."
Dico ridacchiando anche io.
"Il tuo scemo preferito, però."
Afferma facendomi l'occhiolino e ghignando.
"Può darsi."
Dico per poi baciarlo.
Lui approfondisce ed inserisce la lingua.
Attira il mio corpo al suo mentre mi stringe i fianchi.
Gli circondo il collo con le braccia. Kyl scende con le mani e mi accarezza e stringe i glutei. Gemo sulle sue labbra.
Mi prende in braccio a mo' di sposa.
"Hai veramente intenzione di farlo appena fatta la doccia, mon francaise?"
Gli chiedo.
"Non me ne frega un cavolo, posso anche rifarla la doccia dopo. Voglio farlo con la mia ragazza."
Afferma.
Arrossisco lievemente. È strano ormai poter dire che siamo fidanzati. Non riesco neanche a crederci.
"Che hai?"
Mi chiede.
"Niente, niente, tranquillo, Kyky."
Affermo accarezzandogli il petto.
"Sicura? Ti vedo pensierosa."
Dice.
"Stavo pensando a noi due."
Dico.
Arriviamo in carica e mi poggia dolcemente sul letto mettendosi al mio fianco.
"Stai avendo dei dubbi, mon poupée?"
Mi chiede.
Nego con la testa.
"No, non è questo. Anzi, non potrei mai avere dei dubbi su di te, su di noi. Semplicemente, sembra una cosa così irreale."
Affermo.
Mi accarezza dolcemente il viso.
"Sei la persona più dolce e timida che abbia mai incontrato, Char. Sei speciale per me, e tanto."
Afferma.
Lo bacio. È troppo gentile con me.
Mi sdraia sul letto e continua a baciarmi. Infila una mano sotto la maglietta ed arriva al seno che stringe.
Scende a baciarmi il collo e me lo moridicchia. Mi mordo il labbro inferiore.
Gli accarezzo la testa. Mi sfila la maglietta e la gonna. Si posiziona sopra di me e mi accarezza tutto il corpo con le sue grandi mani. Gli sfilo la maglietta e appoggio le mani sul suo petto scendendo fino all'inguine.
Si sfila velocemente i pantaloni rimanendo in intimo, come me.
Mi sfila il reggiseno e le mutandine e mi bacia i seni moridcchiando i capezzoli. Poi, scende con i baci fino ad arrivare alla mia intimità che accarezza e bacia. Inarco la schiena dal piacere. È così dolce e delicato.
Poi, sale di nuovo e mi bacia le labbra. Inverto le posizioni e mi siedo, nuda, sulla sua intimità coperta dai boxer. Lo bacio mentre gli accarezzo petto ed addominali. Arrivo al suo inguine e si sfila i boxer. Mette un preservativo e mi penetra dolcemente ed inizia a muoversi molto lentamente. Ala il busto e mi bacia mentre mi accarezza la schiena. Inizia a muoversi più velocemente. Gemo.
"Ti piace?..."
Mi chiede.
"Aha...t-tu m-mi p-piaci...aha... s-sì..."
Dico tra i gemiti.
Aumenta sempre di più le spinte finché non arriviamo al culmine. Viene dentro di me.
Si sdraia sul letto ed io mi stendo su di lui.
Mi accarezza dolcemente la testa intrecciando i miei capei tra le sue dita.
"Sei la cosa più bella che mi sia capitata, bambola."
Afferma.
"E tu per me."
Affermo di rimando.
Picchietto con l'indice destro sul suo petto disegnando dei cerchi immaginari su di esso.
"Cherie, vuoi mangiare qualcosa?"
Mi chiede Kyl accarezzandomi le spalle nude.
"Un po'."
Dico.
Mi sposta dolce dal suo petto e si alza col busto.
"Vado a preparare qualcosa."
Afferma.
Si alza ed infila i boxer.
Poi, mi bacia accarezzandomi e stringendomi i seni. Gli accarezzo le robuste braccia.
Si stacca.
"Rivestiti, bambola. Se no rischio di rifarti di nuovo mia."
Afferma ghignando.
"Come se già non lo fossi."
Dico alzando gli occhi al cielo e ridacchiando.
"Hai ragione, ma cherie."
Afferma sorridendo. Ricambio.
Mi alzo anche io e mi rivesto.
Intanto, lui esce dalla camera. Dopo un minuto, lo faccio anche io. Mi siedo sul divano e guardo un po' il telefono. Mi ritrovo vari messaggi su WhatsApp.
7 in totale. Tre da Ney e quattro da Bebe.
Inizio da Bebe.

~L'enchevêtrement de la vie~Kylian Mbappé Where stories live. Discover now