XXXIX

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Sento dei rumori e delle voci intorno a me, ma non riesco a distinguerle bene. Vorrei muovermi, svegliarmi, dire qualcosa, ma non ho forze, è come se qualcuno mi avesse privato di tutte le forze.
Dopo qualche minuto, il mal di testa che ho, si affievolisce lievemente.
"Kylian, stai un po' fermo, ti prego. Ti farai venire l'orticaria così."
Sento qualcuno ammonire il mio ragazzo.
Lo sento sbuffare.
"Dannazione, non ce la faccio? Non ci riesco!"
Esclama lui, disperato, quasi sull'orlo del pianto.
"Allora, respira con me dai, ti prego. Ti farai venire qualcosa a scontrini ad andare avanti ed indietro."
Dice una voce femminile.
Un fascio di luce si posa sui miei occhi, stringo le palpebre e poi, lentamente, apro gli occhi. Mi viene una fitta di mal di testa, che mi porta a gemere di dolore.
Ho freddo, tanto freddo.
"Tesoro mio, ti sei svegliata."
Dice mia madre, al mio fianco.
Mi poggia una mano sulla fronte.
"Hai ancora la febbre, amore mio."
Dice, prendendo un panno imbevuto in acqua fredda e poggiandomelo sulla fronte.
Kyl velocemente mi guarda e, vedendomi sveglia, quasi urla.
Si butta sul letto al mio fianco abbracciandomi forte, poggiando la testa sul mio petto.
Sento delle lacrime cadere sulla mia pelle. Sta piangendo.
Delicatamente lo stringo a me, accarezzandogli il volto.
"K-Kyl..."
Balbettò il suo nome.
"Mi...mi hai fatto tanto preoccupare, cherie. Sono stato tanto in pensiero per te...non ho dormito la notte...ho avuto paura!"
Esclama, mentre le lacrime continuano a scendere sul suo volto.
Ammicco un sorriso e, con il pollici, nonostante non abbia forza, gli asciugo le lacrime.
"N-no p-piangere...s-sono qui..."
Dico, balbettando.
Ho una fitta di mal di testa. Gemo dal dolore e mi porto la mano destra sulla fronte.
"M-mamma...K-Ky...co-cosa è su-successo? N-no ricordo n-ni-niente..."
Chiedo.
"Ieri...ieri sera da...dalla tua amica, Renée, sei...s-sei svenuta..."
Esclama Ky, scoppiando di nuovo a piangere e riappoggiandosi sul mio petto.
Alzo lo sguardo verso mia madre.
"Tesoro mio, Ky ti ha riportata a casa svenuta, hai perso i sensi ieri sera da Renée...e...e perdevi sangue."
Afferma mia madre.
Sento Kyl singhiozzare di più, porto le mani sul suo volto e gli faccio i grattini sul collo e sulla guancia, come per tranquillizzarlo.
"I-in...in c-che sen-senso p-perd-perdevo sangue?"
Chiedo, balbettando.
"Nel senso che...quando Kyl ti ha riportata a casa avevi i pantaloni sporchi di sangue, come...come se ti fosse venuto il ciclo...e..."
Prova a spiegarmi mia madre.
Però, ho già capito tutto.
Sento le lacrime agli occhi ed un groppo alla gola. Scaccio un urlo di dolore e mi porto entrambe le mani sul volto, scoppiando a piangere.
"Ahhhh, tesoro, ne arriverà un altro...siete giovani ed avete una vita davanti."
Prova a consolarmi mia madre, accarezzandomi dolcemente la testa.
"M-mamma...h-ho abortito..."
Balbettò.
Annuisce, abbassando lo sguardo.
Iniziò a singhiozzare.
"Siate forti ragazzi. Vi amate molto, non fatevi saparare da questo."
Ci dice mia madre.
"Vi lascio un po' soli, se avete bisogno di qualsiasi cosa, chiamatemi."
Ci dice, per poi uscire dalla mia stanza.
Kyl si alza sui gomiti e, passandosi una mano sul volto, si asciuga le lacrime.
Io continuo a piangere e singhiozzare.
Kyl inizia delicatamente ad accarezzarmi la testa, i capelli ed asciuga le lacrime sulle guance.
"Shhh, non piangere..."
Dice, ancora con la voce triste.
Sta soffrendo anche lui, ma non lo vuole fare vedere.
Non riesco a rispondere.
Come il braccio mi copro il volto.
"N-no ce l-la f-fac-cio..."
Dico, balbettando e singhiozzando.
Mi alza di peso e mi stringe a sé.
Mi accarezza testa, spalle e schiena ed appoggia la guancia sinistra sulla mia fronte, baciandomela.
"N-no f-fare così...devi, dobbiamo andare avanti...riusciremo ad averne un altro...ci riusciremo."
Afferma, stringendo i miei capelli nella sua mano.
Sento il dolore nella sua voce.
Mi aggrappo alle sue spalle.
"M-mi d-dispiace..."
Balbettò, alzando lievemente lo sguardo.
Abbozza un sorriso.
"Di cosa?"
Chiede.
"Di non essere stata in grado di dare alla luce qualcosa che tu ami un sacco, un figlio..."
Dico, mentre le lacrime continuano a scendere.
Porta le mani sul mio volto e, con i pollici, mi asciuga le lacrime.
"Non dire così, non lo hai voluto tu... è stato un aborto spontaneo..."
Dice, serio.
"Sai cosa porta all'aborto, alle volte? L'età...di solito le ragazze che rimangono in dolce attesa, come me, in giovane età, per il fisico ancora non...non pronto...o altre anomalia...e...ed io non..."
Provo a dire.
Kyl appoggia l'indice sulle labbra, facendomi segno di non parlare.
"Tua cognata ha partorito a 18 anni, me lo hai detto tu... è vero, sei giovane, ma lo sono anche io, no? Non penso che a te sia stato dovuto al tuo fisico, che è tutt'altro che non pronto...penso sia anche lo stress, i vari pensieri che hai in mente e l'agitazione..."
Afferma.
Torno a singhiozzare ed a piangere.
"Vuoi lavarti? Farti un bagno? Rinfrescarti?"
Mi chiede, accarezzandomi le gambe.
Annuisco sul suo petto.
Provo ad alzarmi, ma ho una brusca fitta alla testa. Mi risiedo sul letto, gemendo dal dolore.
Kyl mi viene incontro e mi avvolge la vita con il braccio sinistro.
"Aggrappati a me, ti aiuto."
Dice.
Lo faccio e mi porta in bagno.
Mi tolgo la maglia che ho indosso ed i pantaloni.
Kyl mi aiuta a slacciare il reggiseno, mi tolgo gli slip. Slaccio i capelli e Kyl fa partire l'acqua calda per il bagno.
Mi guardo allo specchio. Ho gli occhi rossi dal pianto e delle occhiaie molto visibili.
Mi mordo il labbro inferiore.
Mi sento una frana, non sono stata in grado di tenere in grembo nostro figlio...
Una mano calda si appoggia sulla mia schiena.
"Cherie, la vasca è pronta."
Afferma Kyl.
Sussulto al suo tocco.
Mi giro e, senza proferire parola, entro in vasca e mi immergo completamente.
Appena riemergo, sospiro rumorosamente.
Kyl eyrimasto qui, seduta su di una sedia vicina alla vasca, come per controllarmi, tenermi sott'occhio.
Lo osservo. Vedo la tristezza ed il dolore nei suoi occhi. Ma è più forte di me e riesce a tenerli nascosti. Io no.
Prendo il bagnoschiuma e ne verso un po' nell'acqua. Schiuma. Ho sempre amato la schiuma.
Mi immergo di nuovo.
Appena riemergo, vedo Kyl ridacchiare.
"Cosa ridi?"
Chiedo, abbozzando un sorriso.
"Hai della schiuma sul naso."
Afferma, abbassandosi verso di me e togliendomela. Porto la mia mano sulla sua. Poi, gliela lascio libera.
Resto altri quindici minuti in vasca, esco ed avvolgo il mio corpo in un'asciugamano.
"Ti lascio libera di asciugarti e sistemarti...se dovessi avere bisogno di aiuto, vado giù in salotto."
Mi dice, baciandomi la fronte.
Annuisco.
Prendo il phon e mi asciugo i capelli, lasciandoli al naturale.
Vado In camera e mi metto lemprime cose che mi capitano tra le mani.
Mi sdraio sul letto e prendo un po' il telefono. Ho vari messaggi da parte di Renée, di ieri.

Ehy, Char, di certo non mi aspetto una tua risposta, ma, appena hai tempo e forza, scrivimi💓
Innanzitutto, spero che tu stia meglio, che il mal di testa ti sia passato.
Mi dispiace un sacco, mi sono preoccupata tantissimo quando hai iniziato a perdere sangue, ma poi Kylian mi ha detto tutto e da lì ho ricollegato. Siate forti, riuscirai a rimanere di nuovo incinta!
Detto ciò, mi ha fatto molto piacere rivederti! Aspetto tue💖

Ehy, Renée...anche a me ha fatto piacere rivederti, davvero💗
Grazie mille per avermi scritto...
Sto un po' meglio, ma mi sento distrutta sia fisicamente che mentalmente: ho un gran mal di testa e la febbre...
Ky adora i bambini, mi sento una fallita per non essere riuscita a tenerlo...

Era disperato ieri sera, ci tiene tanto a te, l'ho capito da come piangeva e da come si è subito preoccupato.
Avete la possibilità di averne un altro, non arrendetevi. E no, non sentirti inutile, non lo sei...sarai una madre fantastica, anche tu hai sempre amato i bambini❣️

Grazie, ti voglio bene🤍

Anche io💗

Silenzio il telefono e lo metto sul comodino.
Sospiro rumorosamente e fisso un punto indefinito della stanza per dici minuti.
Poi, sento bussare alla porta.
Non ho forze né per voltarmi né per parlare.
Sento la porta aprirsi e chiudersi e dei passi farsi sempre più vicini.
"Chacha, sono io, Addie."
Dice mia cognata, sedendosi ai piedi del mio letto e poggiando la mano sulla mia gamba destra.
"Ehy..."
Dico solo.
"Senti, so di non poter capire come tu ti possa sentire ora, probabilmente sarai distrutta in tutti i sensi della parola. Però, voglio che tu sappia che io ci sono e ci sarò sempre per te, se hai bisogno sono qui. Anche solo per sfogarti, anche solo piangere. Io ti sostengo, voglio aiutarti."
Mi dice.
Ammicco un piccolo sorriso.
"Va bene..."
Riesco a dire solo questo.
"So che stai soffrendo, ma anche Kylian sta soffrendo, lo vedo e lo capisco... è in silenzio da quando è sceso in salotto, non gioca con Simon, non parla, è seduto sul divano a guardare il vuoto. Penso che voi due abbiate bisogno di tempo per parlare e riflettere insieme."
Dice ancora.
"Mi sento in colpa nei suoi confronti."
Ammetto.
"E perché mai, tesoro?"
Mi chiede.
"Perché non sono riuscita a mantenere on grembo nostro figlio! Perché l'ho perso! Lui ama i bambini..."
Dico.
"Sì, per questo non devi scoraggiarti."
Mi dice lei.
"Sono già scoraggiata...vorrei restare da sola, scusa."
Dico, chiedendole di andarsene.
Abbassa lo sguardo e sospira.
"Va bene, se hai bisogno, sai dove trovarmi "
Dice, alzandosi dal letto ed andandosene.
Resto così, stesa sul letto a guardare il vuoto, per il resto delle ore. Non esco dalla stanza neanche per pranzare, neanche per andare un po' all'aria aperta, neanche per giocare un po' con Simon e...e neanche stare un po' con il mio ragazzo. Voglio stare da sola, in solitudine.
Anche le ore del pomeriggio passano così.
Verso sera, sento la porta aprirsi e poi chiudersi.
Qualcuno si sdraia alle mie spalle ed avvolge la mia vita con un braccio, attirandomi a sé.
"Parlami, dimmi qualcosa, ti prego...mi sei mancata oggi."
Dice, con tono misto tra il preoccupato ed il triste, Kyl, baciandomi la testa.
Sospiro.
Poggio la mia mano destra sulla sua e gliela accarezzo dolcemente.
"Scusa..."
Dico solo.
Mi stringe a sé.
"Non è colpa tua...Simon chiede come stai..."
Dice.
Abbozzo un sorriso.
"Ky...mi sento vuota..."
Dico.
"Hai me...non sei sola."
Afferma lui.
Mi giro vero di lui e, senza dire niente, poggio la mano sinistra sulla sua guancia. Punto il mio sguardo nel suo.
Ha gli occhi rossi delle lacrime che non ha versato.
Faccio il contorno del suo viso con l'indice e poi poggio le mie labbra sulle sue.
"Mi hai fatto sentire solo, oggi..."
Dice, mentre prende la mia mano ed inizia a giocherellarci.
Abbasso lo sguardo.
Mi avvicino a lui e mio faccio coccolare.
"Non ti lascerò mai, questo lo prometto."
Afferma, baciandomi la fronte.
"Ky...mi sento in colpa...con te..."
Ammetto.
Mugola qualcosa di incomprensibile.
"Cosa vorresti dire?"
Chiede poi.
"Che..."
Dico, per poi scoppiare di nuovo a piangere.
Sospira rumorosamente e mi accarezza delicatamente testa, spalle e schiena.
"Non dirlo neanche per scherzo, amour...non devi sentirti affatto in colpa."
Afferma Ky.
Continuo a piangere, ancora ed ancora. E Ky prova di tutto pur di cercare di calmarmi, ma non riesce. Sono troppo agitata, presa dal panico, dalla tristezza.
Dopo circa dieci minuti, Ky sospira.
"L-l-lasc-sciami d-da sola, t-ti pr-prego..."
Dico, tra le lacrime.
"Non devi e non puoi rimanere da sola, ora, in questo periodo."
Dice lui.
"VATTENE..."
Urlo, per poi tornare a singhiozzare.
Mi volto, dandogli le spalle.
Lo sento sospirare e, dopo avermi accarezzato la schiena un'ultima volta, si alza.
"Se hai bisogno, sono giù..."
Dice, per poi uscire.
Torno a piangere e singhiozzare.
Provo a chiudere un po' gli occhi, per riposare. Riesco e cado in un sonno pieno di domande e dubbi. Mi dispiace aver cacciato Ky in malo modo.

~L'enchevêtrement de la vie~Kylian Mbappé Where stories live. Discover now