IX

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Mi sveglio di colpo a causa di alcune cuscinate in faccia. Spalancò gli occhi e vedo i miei amici che ridono a crepapelle. Ma che ore sono?! Guardo l'orologio. Cavolo, sono le 10:45. È tardissimo.
Mi alzo.
"Ma buongiorno, Charlotte!"
Mi salutano tutti ridendo.
Alzo gli occhi al cielo e ridacchio.
"Buongiorno a voi, ragazzuoli!"
Ricambio il saluto.
"Potevate svegliarmi prima, scemi?!"
Esclamo mettendo le mani sui fianchi.
"E secondo te cosa abbiamo provato a fare per quaranta minuti?!"
Chiede Agnès.
Mi gratti la nuca imbarazzata. Sì, non sento la sveglia e le persone che provano a svegliarmi con le urla.
"Scusate, ragazzi."
Dico.
Scoppiano a ridere.
"Ma va, tranquilla. Nada problem!"
Esclama Agathe.
Scendiamo in salotto e prepariamo tutti insieme la colazione.
Poi, ci sediamo a tavola e consumiamo la colazione tra chiacchiere e risate.
"Ragaaa, che ne dite di fare un bel giretto ma un grande giro?"
Propone Agathe.
"Io ci sto."
Dico.
"La trovo un'idea geniale."
Si unisce Bebe.
Alla fine, si aggiungono anche i ragazzi ed Agnès.
Appena finiamo la colazione io e le regate andiamo nella mia camera a prepararci.
Agathe d Agnès indossano le stesse cose che avevano ieri. Io, invece, metto un top blu oceano a maniche lunghe a cui abbino delle calze nere ed una gonna a balze bianca lunga fin sopra il ginocchio. Come scarpe scelgo degli stivali neri con tacco.
Raccolgo i capelli in una treccia alla francese e mi trucco: eyeliner, mascara, matita nera, ombretto, rossetto rosa e lip gloss.

Raccolgo i capelli in una treccia alla francese e mi trucco: eyeliner, mascara, matita nera, ombretto, rossetto rosa e lip gloss

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"Ragazze, io non posso cambiarmi

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"Ragazze, io non posso cambiarmi."
Annuncia Bebe.
Tutte noi la guardiamo con sguardi interrogativi.
"Ci sono i ragazzi in camera mia e lì ho tutti i miei vestiti."
Continua.
"Ahh, giusto. Bussi e chiedi di prendere dei vestiti. È la tua camera, d'altronde."
Affermo.
Annuisce ed esce temporaneamente dalla mia stanza.
"Beh, cara la nostra Charlotte, che ne dici di dirci con chi ti scrivi?"
Mi chiede Agnès.
Sbuffo ed alzo gli occhi al cielo.
"Non credo vi interessi."
Sbotto.
"Oh invece sì, cara. Perché se non ce lo dici tu, noi in un modo o nell'altro lo scopriremo lo stesso."
Insiste Agathe ghignando.
Sbuffo ancora.
"Insisto anche io, no. Poi, non penso che lo scoprirete tanto facilmente."
Dico seria.
"Oh, invece, penso proprio di sì."
Dice ancora Agathe ghignando.
Ma perché vogliono sapere com chi mi scrivo?!
Mi volto verso di loro e vedo che hanno in mano il mio telefono. Sgrano gli occhi. Provo in tutti i modi a riprendere il mio telefono. Non riesco. Loro due provano in tutti i modi a sbloccarlo, ma niente.
"Eddai, sbloccati!"
Sbotta Agnès.
"Non ci riuscirai."
Dico.
"E perché non ci dovrei riuscire?"
Chiede lei.
"Perché non sai la password qual è."
Dico.
In realtà è molto semplice. È il nome di mio nipote.
"Allora, facciamo un patto. Noi ti ridiamo il telefono, però, tu ci devi dire con ci ti messaggi continuamente."
Propone Agathe porgendomi il telefono.
Prendo con uno scatto il mio telefono.
"EHYY, NON È GIUSTO!"
Sbotta adnalta voce Agnès.
Scoppio a ridere.
"Mi dispiace, ragazze, ma è un segreto."
Dico ridacchiando.
Bebe torna con in mano quello che deve mettere.
"Che succede qui?"
Chiede guardandoci una ad una.
"Uh, no, niente, Bebe. Solo che loro due volevano scoprire con chi chattassi. Peccato che hanno fallito."
Affermo ridacchiando.
"Eh no, eh. Hai barato, ti avevo fatto una proposta io."
Sbotta Agathe.
Alzo gli occhi al cielo.
"Okok, ma basta ora."
Dice la mia coinquilina.
Si cambia.
Mette una maglia a maniche lunghe a cui abbina dei jeans neri strappati alle ginocchia e delle Nike bianche e rosse.
Raccoglie i capelli in una coda alta e si trucca più o meno come me.
Perfetto, siamo tutte pronte. Scendiamo in salotto dove troviamo già Alexis ed Andrè.
"Mamma mia, ragazze. Ci avete messo un'eternità!"
Esclama Andrè.
"Ma infatti "
Concorda Alexis.
Tutte noi scoppiamo a ridere.
"Possiamo fare anche di peggio."
Diciamo in coro.
Usciamo di casa e cominciamo a girare tra le strade di Parigi.
Alle 12:45, ci fermiamo in un ristorante italiano a mangiare. Io ordino una pizza, come Agathe ed Alexis; Andrè ha scelto di prendere una tagliatella al ragù bolognese; invece, Bebe, ha optato per un piatto di pasta panna e salsiccia.
Dopo un'ora e mezza, tra chiacchiere, risate e mezze litigate, finiamo di mangiare. Vado in bagno a lavarmi le mani. Sento, improvvisamente, il telefono vibrare nella mia borsetta.
È un messaggio su Instagram. È sempre Kylian.
"Chissà perché me lo immaginavo."
Sussurro.

~L'enchevêtrement de la vie~Kylian Mbappé Onde histórias criam vida. Descubra agora