XI

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Mi sveglio verso le 06:30. È presto. Mi alzo e scendo in cucina. Preparo già la colazione sia per me sia per Bebe, così non si scomoda. Bevo il mio caffè e lascio la tazza di Bebe sul tavolo. Poi, vado a lavarmi ed a cambiarmi.
Metto una camicia colore panna ed un paio di jeans blu a cui abbino un paio di anfibi neri Wrangler. Raccolgo i capelli in una coda alta e mi trucco lievemente.
Prendo lo zaino e scendo in salotto. Trovo già Bebe, sta facendo la colazione.
"Ma buongiorno!"
La saluto.
"Buongiorno a te. Potevi svegliarmi prima, no?"
Dice.
Scuoto le spalle e mi siedo sul divano. Bebe va in camera sua e dopo cinque minuti scende. Bene, possiamo andare.
Usciamo di casa.
"Char, Char! Oggi è il grande giorno!"
Esclama euforica la mia amica.
La guardo.
Cavolo, è vero! Stasera c'è la partita del PSG!
"Sì, esatto."
Dico.
Sorride. Ricambio.
Arriviamo davanti scuola e salutiamo i nostri compagni. Appena suona la campana ci fiondiamo nell'aula di psicologia. Oggi abbiamo due ore di psicologia, due ore di pedagogia ed un'ora di etruscologia. Giornata abbastanza impegnativa. Le prime due ore passano abbastanza velocemente. Suona la campanella di inizio ricreazione ed io, Bene, Aganmthe, Agnès, Alexis ed Andrè raggiungiamo l'aula di pedagogia. Ci sediamo ed iniziamo a chiacchierare.
"Raga, che noia che è stata la lezione!"
Sbotta Alexis sbuffando.
Tutti noi scoppiamo a ridere.
"Ma che ridere voi?! Guardata che mi sono annoiato veramente, eh!"
Esclama irritato.
Continuiamo a ridere.
"Ma smettetela, scemi!"
Esclama sbuffando ed alzando gli occhi al cielo.
"Al, dovevi vedere la tua faccia mentre dicevi che ti sei annoiato!"
Esclama Agathe.
"Ahahah, molto divertente guarda."
Ribatte lui alzando ancora una volta gli occhi al cielo.
"Ma dai, stiamo scherzando!"
Intervengo ridacchiando ancora.
"Sese, certo. Non vi crede neanche io muro."
Sbotta lui.
Sento vibrare il telefono, lo prendo ed esco dalla classe. Mi appoggio al muro e vado su Insta.

k.mbappe ti ha scritto:

Giusto per cambiare, eccomi qua

Buongiorno, eh

A te. Sei a scuola vero?

Come sempre, dal lunedì al venerdì!

Bien, quindi tutti i sabati sei libera😌😏

A quanto pare😝

Ti disturbo?

Nono, nada problem

Okok

Mi vuoi dire qualcosa?

Oltre che a romperti le scatole, direi di no😅

Bravo, almeno te lo riconosci👏🏻

🥺Mi offendo

Ops, scusa

Non vedo l'ora che sia stasera🙃😉😏

Ehm...per la partita...o per il post-match?

Entrambi😉

🤦🏻‍♀️Scemo

Non lo sono

Sì che lo sei. I miei amici mi reclamano🙄 scusa ti abbandono.

Ush, va bene. Ti libero. A stasera, Char!👋🏻

A stasera, Kylian!

Vedo arrivare Alexis. Spero che non sia venuto perché vuole sapere con chi mi scrivo. Sospiro né troppo piano né troppo forte e poso il telefono nella tasca anteriore dei jeans.
"Ehy!"
Lo saluto.
"Ehy. Non torni più dentro?"
Mi chiede appoggiandosi, come me, al muro.
"Oh, sisi, stavo tornando, tranquillo."
Dico avviandomi verso la classe.
"Ehy, ma che succede?"
Mi chiede bloccandomi.
"Niente, niente."
Dico.
Gli sorrido. Ricambia.
Entriamo in classe.
"Camhar, ma dov'eri finita? Aspe...non eyche stavi messaggiando con quello sconosciuto?"
Mi chiede curiosa e ghignando Agathe.
Alzo gli occhi al cielo e sbuffo. Mi siedo al mio posto.
"Dai, dicci di chi si tratta!"
Esclama supplicandomi Agnès.
"No, ho detto che non lo dirò. Basta, vi prego."
Dico.
Odio quando insistono.
Suona la campanella di fine ricreazione. Pedagogia, una materia molto interessante. Purtroppo, anche queste due ore passa in fretta, fin troppo in fretta.
Adesso, abbiamo etruscologia, un po' noiosa per i miei gusti.
Finalmente, le lezioni finiscono ed io e i miei amici usciamo dalla scuola.
"Beh, raga, noi andiamo. Io ho degli impegni con la mia famiglia mentre Agaathe deve fare una visita."
Spiega Agnès.
Tutti noi annuiamo e le salutiamo. Se ne vanno.
Agathe ed Agnès sono inseparabili, sono belle, brave e simpatiche, ma un po' troppo curiose. Si assomigliano molto tra loro, alcune volte mi sorge il dubbio che siano sorelle. Non lo sono.
"Beh, andiamo anche noi, a questo punto!".
Esclama Andrè.
"Oh, va bene."
Dico.
"Ci vediamo domani, ragazze!"
Ci salutano.
"A domani!"
Li salutiamo io e Bebe in coro.
Se ne vanno.
Torniamo a casa anche noi.
"Char, eri un po' strana oggi a scuola? È successo qualcosa?"
Mi chiede Bebe preoccupata.
Nego con la testa.
"Niente, tranquilla. Solo che mi dà fastidio quando insistono nel voler sapere con chi mi sento. Tutto qui."
Spiego.
"Oh, ma sappi che scherzano, eh."
Dice.
"Lo so, anche se scherzano, non mi piace. Lo sai. Mi conosci."
Dico.
Annuisce.
Vado in camera mia e poso lo zaino. Scendo al piano inferiore e vado in cucina. Trovo già la tavola apparecchiata e Bebe ai fornelli. Mi siedo.
"Cosa stai preparando?"
Le chiedo.
"Una bistecca di carne e patate al forno. Ci vorranno una quarantina di minuti."
Risponde.
"Oh, buona la carne. Va bene."
Dico.
Vado in salotto e mi siedo sul divano accendendo il televisore. Dopo quaranta minuti precisi, Bebe mi chiama. La raggiungo e ci sediamo. Mangiamo. Tutto buonissimo.
"Sai, alcune volte penso che avresti dovuto iscriverti all'alberghiro, alle superiori."
Dico.
"Lo so, la cucina mi piace molto, però, non volevo e non voglio divenire una cuoca, poi ho scelto un indirizzo totalmente diverso."
Dice lei.
"Ahahahaha, se è per questo sì."
Affermo ridacchiando.
Appena finiamo di mangiare, sparecchiano la tavola e mettiamo i piatti e le posate in lavastoviglie. Poi, andiamo nelle nostre camere.
Faccio tutti i compiti per domani. Avremo un'ora di geistiria, un'ora di letteratura greca, un'ora di grammatica latina e due ore di paleografia.
Dopo quasi quattro ore dedicate completamente ai compiti, finisco tutto. Controllo l'orario. Sono le 18:50. Cavolo! È tardi. La partita inizia alle 21:00 ma dobbiamo essere lì a partire dalle 20:30.
Esco dalla mia camera e vado da Bebe. Busso e mi fa entrare.
"Ragazza mia, hai visto l'orario?"
Le chiedo mostrandole la schermata home del mio telefono con l'orario.
Sgrana gli occhi.
"Ma è presto!"
Esclama.
"Ma cosa stai dicendo?! Dobbiamo essere allo stadio alle 20:30."
Dico.
Alza gli occhi al cielo e ride.
"Ma che c'è?!"
Esclamo infastidita.
"Sai, pensavo che il calcio non ti interessasse."
Dice.
"Guarda che è vero!"
Ribatto.
"Ah sì?! Allora, perché tutta questa fretta? Dobbiamo solo cambiarci ed andare, ci vuole poco ad arrivare allo stadio."
Dice la mia amica incrociando le braccia sotto il seno.
Ha ragione. Come mai ho così tanta fretta?
"Ma...non è che hai voglia di vedere Mbappé?"
Mi chiede ghignando.
Mi mordo il labbro inferiore.
Non lo so.
Scuoto le spalle.
"Ho capito, ho capito."
Dice ridacchiando.
"Dai. Non ridere!"
Esclamo.
Alzo gli occhi al cielo.
"Senti, fai quello che vuoi. Io inizio a prepararmi."
Dico tornando nella mia camera.
"Ehy, ma sto scherzando!"
Esclama alle mie spalle.
Bussa alla porta. Non la apro.
"Aprimi, dai. Non ti sarai offesa?"
Dice.
"No, mi devo lavare."
Dico.
"Certo certo."
Dice.
Senti che se ne va.
Vado in bagno e mi lavo. Faccio un bagno caldo di mezz'ora. Esco e mi asciugo i capelli. Passo la piastra. Mi piacciono i capelli lisci. Poi, torno in camera e metto gli indumenti intimi. Apro l'armadio ed inizio a meditare. Cosa metto? Kylian mi ha detto di indossare qualcosa di elegante, però, non vorrei esagerare. Dobbiamo pur sempre andare in uno stadio prima. Alla fine, opto per un top rosso con solo una manica a cui abbino un pantalone nero a vita alta. A questo outfit, abbino un paio di scarpe bianche con tacco a spillo.

~L'enchevêtrement de la vie~Kylian Mbappé Where stories live. Discover now