XLII

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Questa mattina mi sveglio prima rispetto a tutte le altre mattine, sono le 09:10, tutti stanno ancora dormendo. Mi vesto rapidamente con le prime cose che trovo nell'armadio e scendo a preparare la colazione per tutti. Sono letteralmente euforica, non vedo l'ora che siano le 17:30, quando Edu tornerà a casa. Mentre preparo il caffè, mi metto a canticchiare una delle mie canzoni preferite dei Queen, la mia band preferita. Dopo circa due minuti, sento qualcuno bussare alla porta. Entra mio padre che, vedendomi ballare, scoppia a ridere.
"Ecco la mia ballerina preferita! Buongiorno, tesoro!"
Dice, venendomi incontro e baciandomi la fronte.
Gli sorrido e gli do un bacio sulla guancia.
"Sto preparando la colazione!"
Esclamo, mentre verso il caffè in cinque tazze ed il latte caldo nella solita tazza di Simon. Riscaldo anche i croissant presi ieri da papà al forno.
"Pa', va a svegliare mamma, Addie e Simon...io sveglio Ky."
Dico.
Annuisce e torna al piano superiore.
Dopo qualche minuto, vado anche io.
Entro nella mia stanza e trovo Kyl a dormire a pancia sotto.
Solita posizione che assumevo io a 15 anni.
Mi siedo sul letto e alloggio la mano destra sulla schiena del mulatto, facendogli i grattini.
"Ky, Ky, è pronta la colazione, amour."
Dico, dolcemente.
Lo sento mugolare, si volta e si passa una mano sul volto, sbadigliando ed aprendo gli occhi.
Gli sorrido.
"Buongiorno."
Mi saluta, con la voce assonnata.
"Ma quando ti sei addormentato ieri?"
Chiedo.
"A 00:40...non riuscivo a prendere sonno."
Dice.
Annuisco e mi abbasso su di lui, stampandogli un bacio a fior di labbra.
Sorride e mi accarezza la testa.
"Allora? Sbaglio o ho capito che è pronta la colazione?"
Chiede.
Scoppio a ridere ed annuisco.
"Golosone. Sì, è pronta la colazione."
Dico.
Ridacchia. Si alza e si mette la prima maglia che prende dall'armadio. Scendiamo al piano inferiore.
Troviamo mamma, Addie e Simon già svegli e seduti a tavola con papà. Si siede anche Kyl e vado a prendere la colazione in cucina, servendola.
Facciamo tutti colazione, felici di ciò che succederà oggi.
Appena finita la colazione, aiuto mamma e Addie a sparecchiare, come sempre, e poi salgo in camera con Kyl a lavarmi i denti.
"Prospetto una lunga giornata, oggi."
Dice Kyl, ridacchiando.
Gli sorrido ed annuisco.
"Anche io...non vedo l'ora, davvero."
Affermo.
Ky mi prende per i fianchi e mi abbraccia forte.
"Sono davvero felice che tuo fratello si sia svegliato. Mi piace rivederti con il sorriso in faccia."
Dice, sorridendomi ed accarezzamdomi gli zigomi. Gli sorrido e lo bacio a stampo.
"Ti piacerà tanto, credimi."
Dico.
"Ti credo, cherie, ti credo."
Dice.
"Non vedo l'ora di vedere quale sarà la sua espressione facciale quando ti vedrà, scusa il gioco di parole."
Dico.
Scoppia a ridere.
"Vedremo, vedremo."
Dice.
Mi sorride e mi bacia la guancia, scendendo al collo, che lecca e mordicchia, provocandomi qualche gemito.
Gli circondo le spalle con le mie braccia ed abbasso la testa di lato, dandogli più spazio. Posa le sue grandi mani sui miei fianchi, scendendo ai glutei, che strizza. Mi alza e mi fa sedere sul lavandino.
"Ti amo, piccola."
Sussurra, sensualmente al mio orecchio.
Gli mordo il collo.
"Anche io, frenchie."
Dico.
Si rifionda sul mio collo e continua a mordicchiarli, fino a quando qualcuno bussa alla porta della mia stanza.
Sento Kyl sbuffare, si stacca, permettendomi di andare ad aprire la porta. Mi ritrovo mia madre davanti.
"Tesoro, io stavo uscendo per prendere delle cose per stasera. Che ne dici di venire con me? Così parliamo anche un po' tra noi, mi racconti un po'..."
Mi propone.
Ricordo che, quando ero piccola, adoravo andare a fare la spesa con lei, ci andavo anche quando mamma non voleva.
Sorrido.
"Va bene, mamma, vengo con te."
Dico, acconsentendo.
Sorride dolcemente.
"Bene, ti aspetto giù."
Dice, per poi andarsene.
"Ky, vado a fare la spesa con mia mamma, se non ti dispiace."
Gli dico.
"Va bene, bambola...finiremo stasera quello che abbiamo iniziato."
Ammette lui, ghignando e rubandomi un bacio sulle labbra.
Sorrido.
"Se proprio dobbiamo "
Dico, ridacchiando ed alzando gli occhi al cielo.
"Dai, ora vai, non fare aspettare tua mamma."
Mi dice, dandomi uno schiaffetto sui glutei.
Lo fulmino con lo sguardo.
"Tu che farai?"
Chiedo.
"Mi sa che videochiamo Mel per vedere i bimbi."
Afferma.
Sorride ed annuisco.
"Salutami quei tesorini."
Dico, dolce.
Annuisce.
Gli mando un bacio volante, gesto che ricambia, e poi esco dalla stanza.
Scendo al piano inferiore ed infilo un paio di scarpe prese prima in camera.
Io e mamma salutiamo papà, Addie e Simon ed usciamo di casa. Saliamo nell'auto di papà, mamma si mette a lato guida. Mette in moto e parte. Il viaggio in macchina è particolarmente silenzioso, nessuna delle due pronuncia parola. Dopo dieci minuti, arriviamo al solito supermarket, mamma parcheggia e scendiamo. Entriamo ed iniziamo a vagare tra gli scaffali.
"Tesoro, la vita a Parigi ti piace?"
Mi chiede mamma, improvvisamente.
"Oh, sì, mi piace vivere lì, davvero."
Affermo.
"Non lo dici solo perché stai con Kylian, vero?"
Insiste.
"Mamma, Kylian l'ho conosciuto quest'anno...vivo a Parigi da 2 anni."
Dico.
"Voglio solo accertarmi che vada tutto bene, tesoro...dopo quello che hai passato qui."
Dice.
"Mamma, Kyl è un bravo ragazzo, mi tratta bene, fin troppo bene, mi sento protetta tra le sue braccia, credimi, non alzerebbe un dito contro di me."
Affermo.
"Oh, ma lo so. Intendo, stai attenta da tutti gli altri, non intendevo lui, è un bravissimo ragazzo."
Dice mamma.
Ammicco un sorriso.
"I tuoi amici? Come sono?"
Mi chiede.
"Oh, loro mi vogliono tanto bene ed io ne voglio a loro. Bebe si è fidanzata con Neymar, un compagno ddi squadra ed amico di Ky."
Dico, sussurrando i loro nomi per non farmi sentire.
"Oh, il ragazzo brasiliano?"
Chiede.
Annuisco.
"Come lo conosci?"
Chiedo, un po' stupita.
"Chiedilo a tuo nipote, non fa altro che parlare del tuo ragazzo e di questo Neymar."
Dice lei.
Ridacchio.
"A quanto pare sono entrambi famosi in casa LaRoix."
Dico.
Scoppiamo entrambe a ridere.
"Eh sì, lo so che te l'ho detto, ma state benissimo insieme."
Dice, accarezzamdomi la spalla sinistra.
Continuiamo a girare tra gli scaffali e prendere le cose nellaista di mamma. Appena alzo lo sguardo, mi scompare il sorriso dal volto. Ci sono le ultime persone che avrei voluto vedere.
"Mamma, ci sono i suoi genitori."
Dico, capisce subito che mi riferisco al mio ex.
"Sangue freddo, tesoro. Ignorali, non ci hanno viste."
Dice.
"Lo spero."
Sussurro.
Ci incamminiamo a passi svelto versoa cassa per metterci in fila, ma veniamo bloccate dalla voce stridula di Sua madre.
"Ciao care, da quanto tempo!"
Sputa acida.
Quanto la detesto.
Non esprimo emozioni, non sorrido neanche per cortesia.
"Siamo di fretta, dobbiamo tornare a casa."
La liquida in fretta mia mamma.
Grazie mamma!
"Ma..."
Prova a dire altro.
"Cara, metti la spesa qui così pago e torniamo a casa senza alcun problema!"
Afferma, seria, mia madre, sottolineando l'ultima parte della frase.
Paga e, in fretta e furia, usciamo dal supermarket, salendo in auto.
"Certo che sono proprio pesanti quei due!"
Afferma mia madre, mettendo in moto l'auto.
"Non ricordavo, purtroppo, che vivere qui, significasse beccarli ogni tre per due."
Dico.
"Da quando vi siete lasciati è così..."
Dice mamma.
"Almeno Parigi è più calma, posso uscire tranquilla senza avere il timore che qualcuno mi segua."
Dico.
"Parigi è la tua nuova casa e ti sei abituata a vivere lì, è normale. Poi, hai un fidanzato che ti proteggere be' a costo della sua vita, non penso permetterebbe ad altri di toccarti."
Afferma mamma.
Ridacchio.
"Non sei l'unica che lo pensa, dice lo stesso anche Addie."
Dico.
"Evidentemente, è la verità. Quel ragazzo tiene molto a te, tienitelo stretto, non lasciarlo andare per qualsiasi ragione al mondo."
Dice mamma.
"Non lo voglio lasciare andare, lo amo troppo."
Dico, perdendomi a guardare il panorama fuori dal finestrino.
Dopo un venti minuti, arriviamo a casa. Aiuto mamma a portare dentro le buste.
Troviamo il resto della famiglia seduta al tavolo a giocare a carte, a scopa. Amo quel gioco.
Appena ci vedono, ci salutano.
"Bentornate!"
Dice papà.
"Ciao zia! Ciao nonna!"
Ci saluta Simon.
Sorrido a tutti.
"Ciao!"
Saluto io, seguita da mamma.
Posiamo le cose in cucina e, mentre mamma, toglie le cose dalle buste, mi unisco agli altri a giocare. Mi siedo al fianco del mio ragazzo.
"Allora? Chi sta vincendo?"
Chiedo.
"Tuo nipote."
Dice Kyl, fingendosi offeso.
"Uhh, ha imparato dalla migliore, eh!"
Esclamo, battendo il cinque a Simon.
"Tu mi devi insegnare!"
Esclama Kyl.
"Fammi vedere un po'."
Dico, rubandogli le carte dalle mani.
"Ma caro, sei proprio messo male. Faccio io, và. Gioco al posto tuo e sta a vedere se ti faccio vincere!"
Esclamo.
Come non detto, la partita la finisco io al posto di Kyl, e riesco a vincere, con sette bello, carte di denaro e tre scope.
Butto le carte sul tavolo.
"Beh, chi volevate battere, miei cari?!"
Esclamo, trionfante.
"Basta, io mi arrendo, sei troppo forte!"
Esclama Addie.
Le faccio la linguaccia.
"Uffa, stavo vincendo io!"
Mette il muso Simon.
"Dai, che crescendo imparerai nuove tecniche e diventerai più bravo di me."
Affermo, scompigliandogli i capelli.
"Ok, io prenderò lezioni di scopa pur di sconfiggerti."
Dice Kyl.
Alzo le sopracciglia e lo guardo con sfida.
"Vedremo."
Dico.
Mi fa la linguaccia.
Simon, con l'aiuto di Addie, mette a posto le carte. Papà si siede sul divano a guardare la TV. Prendo Kyl per mano e lo porto in camera mia.
"Ieri Ethan mi ha chiamata."
Gli dico.
Mi guarda con uno sguardo mix tra stupore, meraviglia e tristezza.
"L'ho convinto a parlarti appena torniamo a Parigi...non voglio vedervi tristi, si vede che vi volete un sacco di bene."
Dico.
Mi bacia la testa ed inizia a giocherellare con i miei capelli.
"Mi fa piacere, davvero. Non mi piace sapere che mio fratello è geloso di me."
Afferma, sospirando.
"Ti vuole bene, si vede da lontano, Ky."
Affermo.
"Lo so, solo che mi fa male al cuore sapere che mi invidia. Anche lui è molto bravo a giocare, non voglio che creda che in tutto e per tutto sono più bravo, ho semplicemente un po' più di esperienza rispetto a lui, essendo più grande...ma ciò non vuol dire che, fra qualche anno, quando avrà la mia attuale età, non sarà più bravo di me."
Dice.
"Tu devi solo incoraggiarlo, Kyl... è un ragazzo intelligente, capirà anche da solo...tu fagli solo capire che non c'è bisogno che sia geloso di te."
Dico.
Mi bacia a stampo.
"È quello che ho intenzione di fare, cherie."
Dice.
Gli sorrido ed appoggio la testa sulla sua spalla.
"Spero sistemiate tra voi."
Dico.
"Lo faremo."
Dice, dandomi un bacio in testa.
Mi tira a sé ed appoggio la testa sul suo petto. Prendo la sua grande mano ed inizio a giocherellarci.
Restiamo così per circa dieci minuti, finché Simon ci viene a chiamare per il pranzo.
Scendiamo e ci sediamo a tavola ai soliti posti. Mangiamo ciò che mamma porta a tavola e poi passiamo il resto del pomeriggio come gli altri giorni, ma solo con un po' di euforia in più.
Verso le 16:50, Addie esce di casa per andare a prendere Edu.
Io e Kyl siamo seduti sul divano a scambiarci qualche coccola con Simon, che è seduto sulle mie gambe.
"Mamma è andata a prendere papà?"
Chiede, con tono felice, mio nipote.
"Sì, tesorino. La tua mamma è andata a prendere il papà."
Dico.
Il piccolo mi abbraccia felice, sorrido e gli bacio la testa.
Passiamo questi quaranta minuti a coccolarci un po' tutti e tre. Improvvisamente, si sentono infilare nella serratura e Simon si alza di scatto euforico, avvicinandosi alla porta. Improvvisamente la porta d'ingresso si spalanca e si presenta la figura di Edu in piedi ma con le stampe.
Simon, appena lo vede, spanca la bocca e gli abbraccia forte le gambe.
"Papà!"
Esclama a gran voce Simon.
"Campione mio! Quanto mi sei mancato!"
Esclama Edu.
"Oh, amore mio! Non sai quanto tu mi abbia fatto preoccupare!"
Esclama mamma, accarezzandogli il volto per poi stringerlo tra le sue braccia.
Edu la stringe a sé.
"Mamma! Mi sei mancata!"
Esclama mio fratello.
Dopo mamma tocca a papà, che, senza dire niente, lo abbraccia.
"Papà."
Sentiamo sussurrare da Edu.
Poi, mi alzo e mi posizioso proprio dietro papà.
Appena papà si sposta, lo sguardo di mio fratello si posa su di me.
Sorrido a trentadue denti e gli butto le braccia al collo, abbracciandolo.
"Fratellone mio!"
Dico, baciandogli le guance.
Sorride dolcemente e mi accarezza la testa, passandomi la mano tra i capelli.
Mi bacia la fronte.
"La mia dolce sorellina!"
Dice.
"Allora, tu non mi dovevi presentare qualcuno?"
Chiede, curioso, Eduard.
Mi mordicchio il labbro inferiore e mi sposto da Edu, Kyl si è messo dietro di me, in silenzio.
Lo sguardo di Edu vaga per la stanza, per poi posarsi su Kylian. Edu si blocca sul posto, con la bocca e gli occhi spalancati dallo stupore.
Kyl fa il primo passo e si avvicina a mio fratello, porgendogli la mano che Edu stringe.
"Io sono Kylian, il ragazzo di Charlotte."
Si presenta, abbastanza imbarazzato, il mulatto.
Edu non ha ancora pronunciato parola.
Lo scuoto delicatamente.
"I-io sono Eduard, suo fratello."
Dice Edu, tornando nella realtà.
Eduard scuote la testa e mi guarda stupefatto.
"Tu...tu seriamente stai con lui? No, dimmi che è uno scherzo, un sogno...io non ci posso credere."
Mi dice.
Ridacchio.
Mi avvicino a Kyl e intreccio le dita con le sue.
"Invece, è la realtà, Edu."
Dico.
"Oddio, sembra un sogno ritrovarmi il mio calciatore preferito davanti e per di più fidanzato con la mia sorellina! Oh Mio Dio!"
Esclama, realizzando solo ore, Edu.
Io rido, mentre Kyl ridacchia.
"Ehm...Kylian, come vuoi che ti chiami? Ceh, scusa, sono in totale imbarazzo!"
Dice, grattandosi la nuca, mio fratello.
"Oh, be', chiamami come preferisci, mi è indifferente, Eduard."
Dice il mio ragazzo.
"Basta anche solo Edu, solo per amici e membri della famiglia, di cui fai ormai parte."
Dice.
"Chacha mi...mi ha detto che stavate per avere un bambino...mi dispiace davvero, so quanto lei ami i bambini..."
Dice mio fratello, guardandomi tristemente e dando una pacca sulla spalla a Kyl.
Quest'ultimo abbassa la testa per poi rialzarla e sorridere con tristezza a mio fratello. È una ferita ancora aperta per entrambi.
Edu mi guarda ed accarezza il mio volto.
"Non scoraggiatevi ragazzi, arriverà anche per voi!"
Dice, guardando il figlio in braccio ad Addie.
"Papy, papy, lo sai che lo zio mi ha insegnato qualche tecnica nel calcio?!"
Esclama mio nipote, facendo ridere il papà e sorridere me e Kyky.
"Davvero amore mio?"
Chiede, fingendosi stupito, Edu.
Il piccolo annuisce.
"Vuoi guardarmi?"
Chiede Simon, scendendo dalle braccia della mamma.
"Io vado un po' ad aiutare Adele in cucina, ragazzi."
Dice Addie, andando in cucina con mamma.
Simon tira la maglietta di Kylian.
"Che c'è campione?"
Chiede Kyl.
"Facciamo vedere a papà cosa mi hai insegnato a fare?"
Chiede euforico Simon.
Kyl sorride e gli scompiglia i capelli.
"Certo piccolo!"
Dice, seguendolo fuori in giardino.
Io ed Edu li seguiamo fuori e ci sediamo sulle sedie nel gazebo.
Edu posa le stampelle e mi accarezza il braccio sinistro.
"E così sei fidanzata con uno dei calciatori francesi più famosi al mondo...chi si sarebbe mai immaginato che una che non sa niente di calcio si sarebbe fidanzata con un calciatore!"
Esclama Edu, scatenando una mia risata.
Appoggio la testa sulla sua spalla e guardo il mio ragazzo e mio nipote giocare.
"Sono belli eh!"
Dico.
"Mio figlio sì, ma anche il tuo ragazzo non scherza."
Dice.
"Ehehe, me li scelgo bene."
Dico.
"Sembra un bravo ragazzo, si vede da come ti guarda che ti ama."
Dice.
"Lo amo tanto Edu, non puoi capire. Mi sento rinata al suo fianco..."
Dico, sospirando.
"Si è fatto più vivo Lui?"
Mi chiede, riferendosi al mio ex.
"Ho dato il suo numero a Renée, sai è brava con i computer, ha detto che lo analizza ed appena scopre qualcosa mi chiama."
Dico.
Annuisce.
Simon sta facendo un'azione da goal che Kyl gli permette di fare.
Sim corre ad abbracciare Edu, che lo stringe a sé e lo bacia tutto.
"Ma bravo il mio bambino!"
Esclama felice Edu.
Kyl cammina verso di me e mi bacia le labbra.
"Cherie, sono felice, davvero."
Sussurra Kyl al mio orecchio.
Gli bacio la guancia.
"Voi due vi dovete conoscere bene, siete molto simili."
Dico ai due ragazzi.
Simon entra in casa, dopo averci abbracciati.
"Vi lascio fuori, penso abbiate molte cose da dirvi, se mi cerchi, sono in camera, mi faccio una doccia."
Dice Kyl.
Annuiamo.
"Dopo vengo da te."
Dico.
Ammicca un sorriso ed entra in casa.
Vedo che Edu prende il telefono e me lo punto in faccia. Mi vuole fare una foto. Mi metto in posa e scatta. Mi fa vedere la foto ed è brutta. Lo minaccio di cancellarla, ma non lo fa.
Lo fulmino con lo sguardo e scoppia a ridere.
"Adesso la metto su Instagram e ti taggo."
Dice, vittorioso, smanettando qualcosa con il telefono.
Dopo qualche minuto, mi arriva una notifica su Insta. Ricondivido il post di Edu.

~L'enchevêtrement de la vie~Kylian Mbappé Tempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang