XXVIII

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*Due settimane dopo*

Mi sveglia il rumore ininterrotto di una sveglia. E che cavolo! Apro gli occhi e spengo la sveglia. Mi alzo e stiracchio. Controllo l'orario, sono le 07:00, tra un'ora devo andare a scuola. E questa sera ho le audizioni per l'Operà. In queste due settimane mi sono esercitata moltissimo e la coreografia è terminata, oggi ho un'altra lezione, prima delle audizioni, alle 17:30.
Sono molto agitata, spero sia la volta buona che mi prendano, è sempre stato il mio più grande sogno. In più, oggi, a scuola, ho degli esami orali, di francese e latino. Gli ultimi esami, con questi due esami decideranno se darmi la laurea o meno. Ieri ho studiato tutto il pomeriggio.
Sono molto agitata, ho paura di dimenticare tutto.
Mi vesto velocemente con un top nero a maniche lunghe, un jeans azzurro a cui abbino delle Adidas.
Scendo in salotto e vado in cucina, dove trovo Bebe ai fornelli.
"Ehylà, buongiorno!"
Saluto.
Si volta e mi sorride.
"Buongiorno anche a te, Chacha!"
Ricambia il saluto.
Poggia due tazzine di caffè sul tavolo, ne prendo una e la bevo.
"Grazie."
Dico.
"Agitata?"
Mi chiede.
La guardo disperata.
"Troppo, tu?"
Chiedo.
Scuote le spalle.
"Come te. Ma tu stai pur tranquilla, andati benissimo, sei la prima della classe. Lo pensa anche Kyl, no? Ti ricordi ieri cosa ti ha detto?"
Dice alludendo alla frase della sera successiva di Kyky: "Sei la migliore, ti fai sempre un culo così per sapere tutto, studi un sacco, sono sicura che spaccherai!".
Annuisco.
"La penso come lui, lo sai. Spaccherai tutto."
Afferma.
La abbraccio. Ricambia.
"Su, vatti a lavare la faccia."
Afferma, imitando una voce da donna adulta, da mamma.
Alzo gli occhi al cielo e ridacchio.
"Signor sì, signora."
Affermo.
Scoppiamo a ridere.
Torno in camera mia e mi trucco lievemente.
Torno giù ed aspetto Bebe. Dopo due minuti, scende ed usciamo di casa. Raggiungiamo i nostri amici davanti scuola.
"Ehylà, ragazze. Allora? Pronte per oggi?"
Ci chiede Andrè.
Ridacchio ed annuisco.
"Pronta. Voi?"
Chiedo.
"Parecchio agitati, ma pronti, vero?"
Dice Agathe.
Gli altri annuiscono.
Continuiamo a chiacchierare e sdrammatizzare gli esami.
Suona la campanella e tutti noi, con l'ansia che circola nei nostri corpi, ci fiondiamo dentro. Vediamo un foglio attaccato alla bacheca.

Esami di laurea, I turno (08:30-11:30): Aula Magna.

"Addirittura? Aula Magna?"
Sbotta stupita Bebe.
"A quanto pare."
Dico.
La sento sbuffare.
"Dai, forza, andiamo."
Affermo avviandomi, con al seguito i miei amici, verso l'Aula Magna.
Vediamo una bidella uscire. Ci guarda e ci viene incontro.
"Siete i ragazzi che devono fare gli esami orali, giusto?"
Ci chiede.
Noi conosciamo tutte le bidelle, ma lei non l'abbiamo mai vista, sarà nuova.
"Sì, siamo noi."
Risponde Agnès.
"Oh, allora sedetevi pure, vi chiameranno i vostri professori uno alla volta. State pur tranquilli."
Afferma indicandoci delle sedie.
Ci sediamo e la signora, dopo averci augurato un'ultima volta buona fortuna, entra in una classe.
Aspettiamo, con ansia.
Dopo venti minuti, passati a ripassare ognuno per conto proprio. La porta dell'Aula, si apre e ne esce il prof di latino.
"Buongiorno ragazzi, voi siete nel primo gruppo, la seconda metà della vostra classe avrà l'esame oggi pomeriggio. Allora, sappiamo che in teoria per gli esami si devono chiamare gli alunni in ordine alfabetico, ma noi abbiamo deciso di scegliere chi chiamare. Quindi, Andrè Pierre, vieni pure."
Afferma serio e freddo il professore.
Tutto noi guardiamo il nostro amico che, dopo aver sospirato, si alza ed entra nell'aula silenziosamente.
Passa un'ora, una dannata ora. Possibile? A quanto pare sì. Esce dall'aula e torna a sedersi, poggiando la testa sulle mani.
"Che schifo che ho fatto!"
Borbotta tra sé.
Le ore passano e manchiamo solo io e Bebe. Ora sta uscendo dalla classe Agnès. Il professore chiama Bebe, che entra. Perfetto, sono l'ultima.
"Chissà se Bebe starà calma!"
Dice Agathe.
"Spero di sì, era molto agitata questa mattina."
Affermo.
Continuiamo un po' a chiacchierare, poi ripasso i miei appunti e schemi. Anche quest'ora passa e Bebe esce dall'aula.
"Signorina Laroix, è il suo turno."
Mi chiama serio il professore.
Annuisce e, dopo un saluto veloce ai miei amici, entro dentro l'aula.
"Si accomodi pure."
Mi dice il prof indicandomi una sedia sulla quale sedermi. Lo faccio.
"Bene, possiamo iniziare."
Afferma lui
Annuisco.
Come un fiume in piena, inizio a parlare. Dico tutto ciò che ho studiato, i prof alcune volte mi bloccano per farmi domande, pensando di destabilizzarmi, ma non ci riescono. Rispondo a tutti i quesiti che mi pongono. Continuiamo così per un'ora.
Appena finisco di parlare, mi fanno un'ultima domanda, alla quale rispondo.
"Bene, signorina. Entro domani sera usciranno i comunicati della laurea. Le possiamo solo dire che è stata eccellente, bravissima, e che è stato un onore averla come alunna. È molto brava, diligente, attenta. Si vede benissimo come lei sia interessata alle materie classiche. Continui così. Le auguriamo buona fortuna."
Mi dice, sorridendo, il prof di latino.
Sorrido imbarazzata.
"Oh, la ringrazio. Per me è stato un piacere ed un onore avere tutti voi come professori."
Affermo.
Fanno un cenno del capo come ringraziaziamento. Esco dalla classe con un sorriso di 32 denti stampato sul volto.
I miei amici mi vengono incontro, curiosi.
"Allora, genio, com'è andata?"
Mi chiede Bebe ridacchiando.
"Benissimo."
Dico solo sorridendole.
Ricambia.
"Sapevamo che saresti andata benissimo, sei troppo brava."
Afferma Andrè.
"Oh, ragazzi, venite qui, fatevi abbracciare. È stato così bello avervi come compagni di classe in questi anni."
Affermo allargando le braccia.
Mi abbracciando e li stringo a me.
"Ti auguriamo ogni fortuna che esiste al mondo, Chacha. Non perdiamoci di vista. Incontriamoci ogni tanto. Oh, che ne dite se, domani sera, organizziamo una festicciola in un locale? Solo noi. Naturalmente potete invitare i vostri ragazzi, senorite."
Afferma ridacchiando e ghignando Agathe e facendo l'occhiolino a me e Bebe.
"Per la festa ci sto, non so se per Lui possa andare bene, però."
Dico alludendo al mio fidanzato.
"Io ci sarò e penso che anche Ney ci sarà, e se ci sarà Ney penso ci sarà anche il tuo uomo."
Dice Bebe guardandomi.
Ridacchio ed alzo gli occhi al cielo.
"Ok, ho capito. Oggi ci vediamo, tanto. Colgo l'occasione e glielo chiedo, vi faccio sapere."
Dico.
Usciamo dalla scuola, dalla nostra ultima esperienza scolastica. Con oggi si chiudo un capitolo della mia storia e se ne apre un altro. Adesso dovrò pensare a danza, trovarmi un lavoro...e, naturalmente, a Kyky, al mio compagno.
Sorrido dal nulla.
Continuiamo a chiacchierare del più e del meno. Poi, arrivato un certo orario, dopo un ultimo saluto, un arrivederci, ognuno torna a casa propria.
Mentre siamo per strada, vuota, desolata, prendo il telefono e chiamo Kyl.
"Ehy, cherie. Buongiorno!"
Sento la sua voce con un pizzico di felicità.
Mi spunta un sorriso sul volto.
"Ehyy, frenchie. Ti uso come valvola di sfogo, ti va bene?"
Chiedo.
Lo sento ridacchiare dall'altro capo del telefono.
"Ma certo, poupée, certo che puoi. Ci manca solo che, con il tuo fidanzato, non ti puoi sfogare."
Afferma.
"Scemo. Ho fatto gli orali, è andato alla grande. Dopo ti spiego cosa mi hanno detto, ok? Sappi che da ora in poi sarò più presente per te e, a luglio, possiamo farci quella vacanzina."
Affermo.
"Tu sei sempre presente, sono io che sono molto assente, per via degli allenamenti e delle partite. A luglio certo che ci facciamo quella vacanza, ci puoi contare. E ci divertiremo."
Afferma. Lo sento ghignare.
"Sei un pervertito, frenchie. Quindi oggi mi passi a prendere alle 19:40?"
Gli chiedo.
"Certo. E fatti trovare già giù sotto casa. Non mi va di aspettare i tuoi comodi. Anche se so che succederà il contrario."
Afferma fingendosi annoiato.
"Tanto sai che ti farei aspettare comunque."
Dico ridacchiando.
"Purtroppo."
Ribatte.
"Allora, mi farò perdonare questa sera."
Dico.
Lo sento ghignare.
Fai che non abbia pensato male.
"Non stai pensando una cosa diversa da quella che intendo io, vero?"
Chiedo.
"Fare l'amore, intendi?"
Chiede andando al punto.
Ecco, lo sapevi. Mi sbatto una mano in faccia e sbuffo.
"Ma sei un caso perso. No, non intendevo quello. Intendevo le audizioni, ti ho detto, no che mi sarei fatta fare un video dal mio insegnante e che te lo avrei fatto vedere, o sbaglio?"
Affermo.
"Ush...ops...giusto, hai ragione... però, poi io vorrei fare anche un'altra cosa."
Afferma alludendo alla sua precedente domanda.
Ridacchio.
"Se ti comporti bene, frenchie, può darsi che te lo concederò. Dipende da te."
Dico.
"Sei la migliore, cherie."
Afferma.
"Ora non esageriamo."
Dico ridacchiando.
"Ora vai a pranzare, dai. Tolgo il disturbo."
Dice, addolcendo il tono.
"Non mi disturbi, ti ho chiamato io."
Dico.
"Ti amo."
Dice.
"Moi aussi, frenchie."
Dico, mi compare un sorrisino sul volto.
"A dopo!"
Dico ancora.
"A dopo, poupée!"
Afferma, attaccando.
Vedo che Bebe mi sta guardando incuriosita.
"Ehy, che vuoi sapere tu, impicciona?!"
Esclamo ridacchiando.
"Cosa ti ha detto?"
Chiede.
"Non penso ti possa interessare, Bebe. Non mi pare che quando Ney ti chiama o lo chiami tu, io ti chiede cosa vi siate detti."
Affermo.
Mette un finto broncio.
"Ma sono la tua migliore amica."
Sbotta.
Scoppio a ridere.
"Ahahah, ma dai, scherzo. Niente, mi ha detto di farmi trovare già giù questa sera, pronta."
Affermo ridacchiando ed alzando gli occhi al cielo.
"Ahahaha, si vede che non ha ancora capito come funziona con le ragazze!"
Esclama la mia amica ridendo.
Mi unisco a lei.
Nel frattempo, siamo tornate a casa. Possiamo le nostre cose nelle camere e, poi, andiamo in cucina. Mentre ci prepariamo qualcosa da mangiare velocemente, chiacchieriamo. Mangiamo.
"Ehy, ho un'idea bomba!"
Esclama.
"Spara!"
Dico.
"Andiamo a fare shopping per domani?"
Propone.
Sorrido ed annuisco.
"Va benissimo. Però, per le 16:45 devo essere a casa."
Dico.
"Certo. Ah, ho scritto a Ney e mi ha appena risposto, ha detto che ci sarà. Quindi, penso che anche Kyl ci potrà essere."
Afferma mostrandomi la chat con il brasiliano.
"Oggi glielo chiedo, ma, a questo punto, credo di sì."
Dico.
"Vado a mettermi qualcosa di decente addosso."
Afferma Bebe scomparendo dalla mia vista.
Io non mi cambio, vado bene così. Salgo in camera a prendere solo una borsetta al cui interno infilo solo le cose essenziali. Torno in salotto e mi siedo sul divano.
Dopo cinque minuti, Bebe scende. Mi alzo dal divano e prendo le chiavi.
"Forza, andiamo. Lo shopping ci attende!"
Esclama gasata la mia amica.
Ridacchio. Usciamo di casa ed andiamo nella mia macchina. Direzione: centro commerciale.
Dopo venti minuti, arriviamo a destinazione. Parcheggio l'auto ed entriamo.
Entriamo in quasi tutti i negozi di abbigliamento, cosmetici e trucchi ed usciamo con, tra le mani, borse e borsette piene. Entriamo poi in un ultimo negozio di abbigliamento.
"Uh, Chacha, guarda un po' quei due vestitini!"
Esclama la mia amica puntando il dito verso la vetrina.
Ci sono due vestiti: un tubino bianco brillantinato ed un completo, fatto di un top bianco, una gonna bianco ed una giacca a maniche lunghe sempre bianca, abbinati al top.
"Wow, che belli. Bello il tubino!"
Affermo sorridendo.
Bebe mi trascina dentro il negozio stringendomi il polso.
"Signorine, avete bisogno?"
Ci chiede una commessa.
"Oh, sì. Vorremmo provare i due vestiti in vetrina, il tubino ed il completo con top, gonna e giacca."
Afferma la mia amica.
"Oh, bene, ditemi pure la taglia."
Ci dice la signora.
Gliela diciamo.
"Li vado a prendere, aspettatemi pur qui."
Ci dice allontanandosi.
"Li faremo soffrire domani, i ragazzi, fidati. Anche se saremo solo noi, i nostri amici e loro due, li faremo ingelosire."
Afferma ghignando Bebe.
Ridacchio.
"Non so come potrebbero reagire."
Dico.
"Non me ne frega un cavolo. È la festa di fine scuola. Ci dobbiamo scatenare."
"Ma come facciamo a scatenarci se saremo solo in otto, scusa?!"
Dico.
"Ti ricordo che saremo in un locale e che, oltre a Ney ed al tuo uomo, ci sono anche André ed Alexis, e c'è sempre un bar."
Afferma fecendomi l'occhiolino.
Ridacchio.
"Eccomi, ragazze. Questi sono i vestiti che avete chiesto. I camerino sono in fondo a destra."
Afferma la commessa porgendoci i vestiti.
Ringraziamo ed andiamo ai camerini.
Mi svesto velocemente e provo il vestitino.
Mi sta veramente bene, accentua le mie forme. Mi volto e vedo che ha la schiena completamente scollata, oltre ad avere la scollatura a V sul petto che procede fino a sopra l'ombelico. Mi piace, è il vestito ideale.
Esco dal camerino, dove trovo già Bebe.
"Amo, ma ti sta benissimo sto completo!"
Esclamo sorridendole.
"È vero?! È troppo bello! Tu stai una favola con quel tubino indosso, voglio proprio vederlo domani al tuo uomo! Si mangerà le unghie e le mani dalla gelosia!"
Esclama.
Scoppiamo entrambe a ridere.
"Io voglio proprio vedere la faccia di Ney quando ti vedrà con questo completo indosso. Sarà geloso marcio."
Affermo.
"Ahahaha, lo immagino."
Dice.
Torniamo dentro i camerini e ci cambiamo.
Andiamo alla cassa e paghiamo. Poi, usciamo dal centro commerciale e saliamo in macchina. Torniamo a casa e si fanno già le 16:30. Oh cavolo! Saliamo in casa e corro velocemente in camera mia. Prendo le cose per la lezione di danza e, dopo un saluto veloce a Bebe, scappo. Arrivo dopo dieci minuti, parcheggio e corro a cambiarmi. Record di cinque minuti. Vado in palestra, dove trovo già Gerarde.
"Oh, sei arrivata. Bene, ultima lezione prima delle audizioni, pronta?"
Mi chiede sorridendo.
Annuisco.
"Prontissima."
Affermo.
"Sei agitata, vero?"
Chiede.
"Un po', lo sai, è sempre stato il mio obiettivo, e spero di riuscire a passare."
Dico.
"Ce la farai, fidati di me ed abbi fiducia in te stessa. Sei la miglior allieva che abbia mai avuto."
Afferma accarezza domi le spalle.
Gli sorrido.
"Grazie."
Dico.
"Dai, forza. Diamo inizio all'ultima prova prima del grande evento. Ah, stasera sarò dietro le quinte e ti farò un video che, naturalmente, te lo manderò, come da te richiesto."
Afferma.
"Ti ringrazio."
Dico.
Iniziamo la lezione, che dura circa un'ora. Ci diamo poi appuntamento davanti all'Operà alle 20:00, puntuali.
Torno a casa. Mi faccio una doccia calda. Poi, mi asciugo ed inizio a prepararmi. Raccolgo i capelli in uno chignon e preparo anche il solito borsone. Mi vesto sportiva, tanto poi mi devo cambiare per l'audizione. Spero che il vestito me lo dia lo staff.
Mi trucco lievemente, con un trucco adatto alla coreografia che porto, interpretando il cigno nero. Ombretto colore argento, eyeliner nero, mascara, matita per gli occhi anch'essa nera, alle labbra niente.
Sono già le 19:35. Corro giù.
"Ehy, Chacha, buona fortuna, sono certa che ti prenderanno!"
Esclama la mia amica.
La abbraccio. Ricambia
"Vai ora, e fatti valere. Mostra a tutti chi sei!"
Afferma accarezzandomi le spalle e sorridendomi incoraggiante.
Ricambio il sorriso.
Mi arriva anche un messaggio, da Kyky, che mi dice che è già giù.
Dato un ultimo saluto a Bebe, esco in fretta di casa.
Esco dal palazzo e vedo una macchina parcheggiata, sarà sicuramente Kyky.
Mi avvicino all'auto ed entro.
"Ehy, cherie. E vedi un po' chi aveva ragione? Io. Voi ragazze fate sempre ritardo."
Afferma il francese ridacchiando e sorridendomi.
Gli do uno schiaffetgo sul petto e poi glielo accarezzo.
"Che scemo che sei, mon frenchie."
Affermo per poi baciarlo dolcemente sulle labbra.
"Stai benissimo con i capelli così, anche se a me piaccio più sciolti."
Afferma passandomi una mano in testa.
Poggio la mia mano sulla sua. Ho capito cosa intende.
"Se fai il bravo, dopo te lo concederò. Adesso accompagnami all'Operà."
Affermo
Annuisce e mette in moto.
Dopo diecj minuti, arriviamo a destinazione ed apro la portiera per scendere. Mi sento tirare indietro.
"Non mi saluti?"
Dice ironico lasciandomi un bacio sul collo.
"A più tardi, Amour!"
Dico a bassa voce.
"A plus tard, cherie."
Dice.
Esco dalla macchina e va a parcheggiare.
Sono le 10:55, raggiungo l'entrata principale dove trovo Ger.
"Ehy, eccomi, puntuale."
Dico ridacchiando e sorridendo.
"Ciao. Bene, allora, adesso entriamo ed aspettiamo che ti chiamino, ok? So che sei tra le prime."
Afferma.
Annuisco.
Appena varchiamo il portone dell'Operà, rimango letteralmente a bocca aperta dallo stupore. È lussuosissimo, bellissimo.
"Buonasera, signori. Avete un appuntamento?"
Ci chiede serio un signore vestito elegante con le mani dietro la schiena.
"Siamo qui per le audizioni, dove dobbiamo andare?"
Chiede Ger.
"Seguitemi pure."
Ci dice voltandosi ed iniziando ad incamminarsi. Saliamo le scale e ci accompagna in una saletta, dove ci sono anche altre ballerine con i loro insegnanti.
"Questa è la sala d'attesa. Vi verrò poi a chiamare io."
Dice andandosene, senza neanche darci tempo di salutarlo e ringraziarlo.
"Sediamoci pure, mi sa che c'è da aspettare."
Afferma Gerarde.
Annuisco e prendiamo posto su due sedie, posizionate vicine ad altre due ballerine.
Sento vibrare il mio telefono. Kyl.

~L'enchevêtrement de la vie~Kylian Mbappé Where stories live. Discover now