XXV

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Mi sveglia il rumore di una vibrazione. Mugolo ed apro gli occhi. Il telefono vibra, sarà la sveglia. La disattivo. Mi alzo con il busto e mi stiracchio stropicciandomi gli occhi. Controllo l'orario. Sono le 10:45. È tardi!
Corro giù e trovo già Bebe.
"Buongiorno!"
La saluto frettolosamente correndo in cucina e bevendo velocemente il caffè che Bebe mi ha già preparato.
"Buongiorno, Chacha. Di fretta?"
Mi chiede.
"Molto. Sono in ritardo. Alle 12:30 Kyky mi passa a prendere ed io ora mi sono svegliata!"
Dico salendo le scale.
"GRAZIE PER IL CAFFÈ!"
Le urlo dal piano superiore.
"FIGURATI!"
La sento dire.
Corro nel mio bagno e mi faccio una doccia fredda, sperando di riuscire a svegliarmi.
Dopo venti minuti passati sotto l'acqua, esco dalla doccia ed inizio ad asciugarmi i capelli. Decido di lasciarli al naturale, quindi passo la spuma e li asciugo. Ogni tanto mi piace asciugarli al naturale, non ho i capelli lisci per natura, li ho mossi, quasi ricci. Non li lascio quasi mai al naturale, lo faccio solo nelle occasioni speciali e penso che oggi sia una di quelle giornate. Devo incontrare la famiglia di Kyl. Sì, è un'occasione importante.
Asciugati i capelli, mi vesto. Metto i vestiti che ho comprato ieri con il prezioso aiuto di Bebe a cui abbino dei sandali bianchi con tacco. Passo al trucco. Opto per un trucco semplice: ombretto, mascara, matita per gli occhi ed una matita color carne per le labbra, niente rossetto e lip gloss.
Prendo una borsetta.
Controllo l'orario. Le 12:30?! Oh, merda! Sono in ritardo. Ho un messaggio di Kyl su WhatsApp, dove mi dice che è già giù.
Corro in salotto.
"Bebe, io vado!"
La saluto di fretta.
La sento ricambiare il saluto.
Esco velocemente di casa e, in un battibaleno, mi ritrovo fuori dal palazzo. Vedo la macchina di Kyl parcheggiata di fronte al cancello.
Scende dalla macchina. Mi blocco per riprendere fiato.
"Urca...non...non ho mai corso così velocemente."
Dico.
Lo sento ridacchiare. Vedo che si avvicina a me e sposta una ciocca di capelli dietro al mio orecchio posando la mano sul mio collo.
"Sei bellissima. Ti stanno bene i capelli così."
Afferma sorridendomi.
Sorrido imbarazzata. Arrossisco lievemente.
"G-grazie. In realtà, i miei capelli dovrebbero essere sempre così, ma asciugarli lisci per me è più comodo."
Affermo.
"Non farlo. Ti donano. Scommetto che è per questo che hai fatto ritardo, vero?"
Chiede ridacchiando.
"Oddio, scusami, frenchie. Mi spiace. Nono, ho sentito la sveglia troppo tardi, alle 10:45!"
Affermo.
"Fa niente, tranquilla!"
Afferma per poi lasciarmi un bacio all'angolo della bocca.
"Vogliamo andare? I miei stanno a 30 minuti da qui."
Mi dice.
Annuisco.
Mi apre la portiera e salgo in macchina. Sale anche lui e partiamo.
Tra chiacchiere, risate, effusioni e battute perverse, arriviamo davanti casa dei suoi genitori.
Stringo i pantaloni tra le mie mani. Mi sto agitando.
E se non gli piacessi? Se pensassero che sia troppo antipatica? Troppo semplice? Che non sia la persona adatta per loro figlio? Che sono...che sono povera, troppo umile?
Sono tutte domande che compaiono nella mia testa.
Kyl sembra accorgersi del mio stato d'animo attuale e prende le mie mani tra le sue.
Poi, con l'indice, sposta il mio volto puntando i suoi occhi nei miei.
"Ehy, poupée, ascoltami, ok? Stai tranquilla, non ti agitare. Stai benissimo e sei bellissima. Gli piacerai un sacco, se è questo che ti preoccupa. Fidati di me."
Afferma sorridendomi incoraggiante.
Annuisco frettolosamente.
"Andiamo, forza."
Dice uscendo dall'auto. Mi apre la portiera e mi porge laano. La stringo ed esco dalla sua macchina.
Stringe la mia mano nella sua sorridendomi. Ricambio con un sorriso timido.
Bussa ad un citofono.
"Chi è?"
Sentiamo chiedere da una voce maschile familiare.
"Bro, sono tuo fratello, me lo dai o non me lo dai il tiro?"
Chiede Kyl.
Sentiamo qualcuno ridacchiare e darci il tiro.
Sorpassiamo il cancelletto ed arriviamo al portone della villetta.
Ci apre la porta Ethan. Ecco chi era.
"Bro, finalmente siete arrivati, mancavate solo voi!"
Esclama il ragazzo.
Kyl gli scompiglia i capelli.
"Ciao Ethan!"
Lo saluto sorridendo.
Ricambia il mio saluto ed il mio sorriso.
"Vuoi farci entrare o dobbiamo restare fuori ancora per molto, Et?"
Chiede sbuffando Kyl.
Il ragazzo scuote la testa e si sposta dalla porta facendoci passare. Entriamo nella casa dei genitori di Kyl. Mi sento molto in imbarazzo.
"Beh, ti presento la casa dove sono cresciuto. Dopo ti faccio vedere la mia camera, poupée."
Afferma il francese facendomi l'occhiolino.
Ridacchio ed abbasso lo sguardo.
"Oh, Kyl, finalmente sei arrivato. Ma come stai tesoro?"
Chiede una donna di mezza età andando incontro a Kyl e stringendolo tra le sue braccia. Suppongo sia la madre.
Finito l'abbraccio, la donna gli accarezza amorevolmente le guancia.
"Mamma, sto bene, a quanto vedo anche voi. Papà dov'è?"
Chiede guardandosi intorno.
"È in giardino con Jirès. Te lo vado a chiamare."
Afferma la donna scomparendo dalla sala e tornando un minuto dopo a braccetto con un uomo scuro di pelle.
"Kylian. Figlio mio, finalmente."
Afferma felice l'uomo abbracciando il ragazzo.
"Papà. Mamma. Vi vorrei presentare Charlotte, la mia fidanzata."
Afferma indicandomi e sorridendomi dolcemente.
Sorrido imbarazzata.
"Tesoro, ma come sei bella. Sei proprio come Kyl ti descrive."
Afferma la donna venendomi incontro ed abbracciandomi come una madre.
Ricambio.
"Io sono Fayza, la madre d i Kyl."
Mi dice.
Sorrido.
"Io sono Wilfried, suo padre."
Dice l'uomo.
Sorrido anche a lui.
Sembrano simpatici e gentili.
"Oh, che scortesi. Forza, vieni pure, cara. Kyl, falle fare il giro della casa, su, da bravo ragazzo."
Afferma Fayza guardando il figlio.
Kyl alza gli occhi al cielo.
"Glielo faccio fare dopo pranzo, mamma, tranquilla."
Dice lui.
"ZIO!"
Sentiamo esclamare da due vocine, una maschile ed una femminile.
Due bambino corrono incontro a Kyl che si abbassa alla loro altezza e li accoglie tra le sue braccia. Che bella scena!
"Lana! Isayah! Ma come siete cresciuti, tesorino miei!"
Esclama Kyl con un sorriso a 32 denti stampato in faccia.
"Zio, zio, ci sei mancato tanto!"
Esclama la femminuccia, Lana, sorridendo e abbracciando Kyl.
"Dopo giochiamo, zio?"
Chiede il maschietto, Isayah.
"Ma certo, Isa. Mi siete mancati anche voi ragazzi! Venite un attimo, voglio presentarvi una persona."
Afferma Kyl alzandosi e portando verso di me i bambini.
"Lei è la mia ragazza, Charlotte."
Dice guardandomi e sorridendo.
"Quindi... è nostra zia?"
Chiede dubbioso Isayah.
"Esatto."
Conferma il mio ragazzo.
Mi vengono incontro sorridendo.
"Finalmente abbiamo una zia!"
Esclama il bambino.
Sorrido dolcemente.
"È un piacere conoscerti, piccolo. Sai, tuo zio parla spesso di te."
Affermo accarezzandogli la testa.
"Davvero?"
Chiede spalancando gli occhi.
Annuisco.
Mi abbraccia cogliendomi alla sprovvista.
Ricambio.
"Ciao!"
Mi saluta la piccola, Lana.
"Ciao, piccola!"
La sualito sorridendo.
Kyl si abbassa alla sua altezza e le poggia una mano sulla spalla. Lo vedo sorridere.
"Lana, cucciola, lei fa danza, come te."
Afferma.
Vedo la bambina sorridere e venirmi incontro abbracciandomi.
"Zia, zia. È vero?"
Chiede euforica.
"Sì, faccio anche io danza."
Rispondo dolce.
Sono troppo carini questi bambini!
"Ma che succede qui?"
Sentiamo chiedere da una voce maschile. Entrano due ragazzi. Un ragazzo di colore seguito da una ragazza, molto bella, mulatta.
"Kyky, fratellino!"
Esclama l'uomo abbracciando Kyl.
"Jirès!"
Afferma Kyl.
"Kyl, che piacere rivederti!"
Afferma la donna abbracciandolo.
"Melissa, Lana ti assomiglia sempre di più."
Dice Kyl.
La vedo sorridere.
"Mamma, mamma! La zia fa danza, come me!"
Esclama Lana tirandomi la mano.
"La...zia?"
Chiede curiosa la donna, Melissa, guardando curiosa la figlia.
"Sì, lei!"
Dice la piccola indicandomi.
"Oh, scusate. Lei è Charlotte, la mia fidanzata."
Afferma Kyl venendomi incontro e poggiando una mano sul mio fianco stringendolo.
Melissa mi viene incontro sorridendo.
"È un piacere conoscere, finalmente, la fidanzata di Kyl. Sei veramente molto bella."
Mi dice sorridendo.
Sorrido di rimando. Sento di essere arrossita dall'imbarazzo.
"Grazie mille. Avete dei bambini meravigliosi."
Riesco solo a dire.
"A volte sono delle pesti, però."
Interviene il compagno di Melissa, Jirès.
"Papà, non è vero!"
Dice Isayah mettendo il broncio. Il padre scoppia a ridere e lo prende in braccio.
"Jirès, è un piacere conoscerti."
Afferma porgendomi la mano, che stringo.
"Ora che le presentazioni sono finite, potete venire anche a tavola, il pranzo è pronto."
Dice Fayza sfregandosi le mani.
Tutti si fiondano a tavola. Lo faccio anche io. Trovo un posto libero tra Kyl e Lana. Mi siedo.
Kyky mi sorride amorevolmente ed incoraggiante.
"Vedi? Non c'era bisogno di avere paura."
Afferma stringendomi la mano.
"Ti dovrò presentare i miei."
Dico abbassando lievemente lo sguardo.
Mi alza il mento con un dito.
"Quando te la senti."
Dice solo.
Gli sorrido. Ricambia.
"Zia!"
Mi sento chiamare.
Mi volto.
"Dimmi, piccola!"
Dico sorridendo dolcemente a Lana.
"Dopo ti posso fare vedere qualche passo che so fare?"
Mi chiede felice.
Ridacchio ed annuisco.
"Ma certo, tesoro. Non c'è bisogno che me lo chieda."
Affermo.
Mi abbraccia.
Fayza ci porta i piatti ed iniziamo a mangiare.
Tra chiacchiere e risate, arriva il momento della fatidica domanda.
"Allora, ragazzi, ci volete un po' raccontare come vi siete conosciuti?"
Ci chiede sorridendo Fayza guardando me e Kyl.
Io guardo il francese al mio fianco.
"Oh...beh... è stata una cosa un po' strana, a dirla tutta."
Dico solo.
"Parlo io, và. Praticamente, dopo l'amichevole tra Francia e Spagna, vinta da noi, avevo visto Anto uscire dagli spogliatoi e dirigersi non al parcheggio dove di solito lasciano le macchine, ma si era fermato prima. Io la macchina, non so perché, ma l'aveva lasciata proprio lì, quindi mi sono ritrovato per passare di lì. Poi,nlo avevo visto mentre si abbracciava con una ragazza e mi sono avvicinato. Non per fraintendere, volevo dare un ultimo saluto ad Anto. Per farla breve, siamo andati a mangiare una pizza. Da quel momento in poi, io e Char abbiamo iniziato a sentirci ed uscire fino a che ho capito di...amarla e le ho chiesto di essere la mia fidanzata. E niente, eccoci qui."
Spiega Kyl.
"Ma che bella storia!"
Esclama Melissa guardandoci e sorridendo.
Sorrido imbarazzata.
"Io...in realtà non lo conoscevo neanche...non sono molto interessata al calcio, a dire il vero."
Dico passandomi una mano tra i capelli imbarazzata.
Li sento ridacchiare.
"Ma stai pur tranquilla. Ognuno ha le sue passioni."
Mi dice Fayza tranquillizzandomi.
Continuiamo a mangiare e chiacchierare. Tutta la famiglia di Kyl mi sta facendo sentire a mio agio, mi hanno accolto come se già mi conoscessero, a braccia aperte. Sono gentilissimi.
Fayza si alza per iniziare a sparecchiare. Mi alzo e prendo alcuni piatti per rendermi utile, non voglio apparire per quello che non sono.
"Ma siediti subito! Cosa pensi di fare, signorina?"
Mi ammonisce la donna.
Ridacchio.
"Rendermi utile."
Dico di rimando.
Va in cucina e la seguo. Poggio i piatti dove lo ha messi lei.
"Non dovevi, tesoro, davvero. Avrei fatto io."
Afferma dolcemente la donna.
"Non voglio sentirmi inutile."
Dico.
"Oh, tesoro, non sei inutile, sopporti mio figlio e fidati che è un'impresa."
Afferma regalandomi un dolce sorriso.
Sorrido di rimando e ridacchio.
"È molto dolce e galante."
Dico solo.
"È semplicemente fatto così, ho insegnato sia a lui che al fratello le buone maniere, non mi piacerebbe venire a sapere che trattano male le loro donne. Se lo facessero, non sarebbero più in vita. Li ho messi in vita, ma posso anche farli fuori. Ahaha, naturalmente scherzo, gli voglio troppo bene."
Afferma Fayza ridacchiando
"Condivido, anche io. Stia tranquilla, penso che Kyl sia cresciuto bene."
Dico.
"Ah, di questo sono certa, cara. E poi, adesso, ci sei tu a tenerlo a bada."
Afferma guardandomi dolcemente ed accarezzandomi il volto.
"Sei molto dolce, Charlotte. Sei la donna adatta a mio figlio, ti ama molto, lo si capisce da come ti guarda. Non ha mai guardato nessuno come guarda te, neanche quella donna della sua ex, Zara."
Mi dice amorevole.
Arrossisco lievemente.
"Io...lo amo anche io."
Dico.
"Si vede, tesoro, si vede. E felice con te al suo fianco, con quella non era così gioioso."
Afferma la donna.
"Di che parlate?"
Sentiamo chiedere alle nostre spalle.
Sussulto.
Mi volto lievemente e vedo Kyl appoggiato allo stipite della porta con le braccia incrociate al petto.
"Oh, figliolo, ma vai pure a tavola. Noi fra un minuto arriviamo con il dolce!"
Dice la donna al mio fianco al mio ragazzo.
"Prima vorrei una risposta alla mia domanda."
Afferma alternando sguardi a me ed allaadre.
"Oh, Kylian, cose da donne. Non possiamo parlarne?"
Dice Fayza mettendo le mani sui fianchi e guardando il figlio.
Kyl alza le mani a mo' di resa e, ridacchiando, torna in sala.
"È anche un gran curiosone, eh."
Mi dice.
Scoppiamo entrambe a ridere.
La aiuto a portare i dolci di la e poi torno a sedermi. Kyl poggia una mano sulla mia coscia destra e la stringe.
"Dopo mi dici cosa ti ha detto su di me."
Mi dice a bassa voce.
Ridacchio.
"Cos'è tra donne, Kyky."
Dico facendogli l'occhiolino.
Mangiamo anche il dolce.
Mi sento di nuovo tirare per la manina. Lana.
"Zia, vieni con me!"
Dice alzandosi.
"Tesoro, non disturbarla, dai. Le fai vedere i tuoi passi più tardi!"
Afferma Melissa accarezzando i capelli alla figlia.
La piccola mette il broncio.
"Uffa, mamma!"
Brontola.
"Oh, no, tranquilla, Melissa. A me non reca disturbo."
Dico dolcemente guardando la donna di fronte a me. Mi sorride dolcemente.
"Cucciola, dove mi vuoi portare?"
Chiedo alla bambina al mio fianco.
Si alza dalla sedia e mi tira per la manina.
Riesco solo a dire "scusate" che mi ritrovo in giardino.
"Guarda cosa so fare!"
Afferma euforica la bambina.
Mi siedo e la guardo mentre fa alcuni passi di danza: pliès e grand-pliès. Che dolce e carina che è!
Appena finisce di ballare, si ferma e mi guarda con un sorriso pieno di felicità stampato sul volto. Le sorrido dolcemente e applaudo.
"Ma sei bravissima!"
Esclamo.
Mi corre intorno e mi abbraccia. Le accarezzo la testa.
Sento lo scatto di una foto, alle mie spalle. Mi volto e vedo Kyl, con il telefono in una mano e con l'altra che stringe Isayah.
"Vai a prendere il pallida, piccoletto!"
Afferma Kyl. Il piccolo corre via.
"Cancellala."
Gli dico avvicinandomi a lui.
"No, non lo farò. È troppo bella per essere cancellata."
Afferma ridacchiando.
Provo a prendere il suo telefono per cancellare la foto scattata. Alza il braccio impedendomi di prenderglielo. Mi alzo in punta di piedi, facendo aderire il mio corpo al suo.
Mi ruba un bacio sulle labbra, lascio la presa sul suo braccio e gli accarezzo la testa.
Veniamo inymterrotti da Isayah, che inizia a palleggiare. Kyl si stacca e si avvicina al nipote.
"Cancellala!"
Gli dico.
Lo vedo scoppiare a ridere.
"La foto resta a me, poupée. Siete due delle donne più importanti della mia vita ed immortalate in quella foto, siete venute benissimo. Non la cancello."
Afferma posandonilntelefono in tasca ed iniziando a giocare con il nipote.
Aspetta. Ha detto che sono una delle donne più importanti nella sua vita?
Mi siedo per terra mentre li osservo giocare. Lana è tornata dentro, penso dai genitori. Sento, poi, qualcuno sedersi al mio fianco. Mi volto e vedo Melissa.
"Sai, Kylian è un ragazzo molto speciale che merita una donna speciale, che lo ami per quello che è, così com'è, apprezzando anche i suoi lati negativi. E penso che tu lo sia. So che è presto per dirlo, d'altronde ci conosciamo da sole tre ore, però, sei molto bella e dolce come lui. Vi amate molto, si capisce. E lui è molto solare e sorridente al tuo fianco, a differenza di Zara. Te lo ha raccontato, vero?"
Mi chiede dolcemente sorridendomi.
Sorrido di rimando.
"Sì, me lo ha raccontato. Sono mortificata, non capisco a come si possa arrivare ad usare le persone solo per i soldi, veramente. Io non lo farei mai, non sarebbe da me."
Dico accarezzandomi le gambe da sopra i pantaloni.
"È stato un colpo molto duro per lui. Ti ha detto che ha sofferto di attacchi di panico? Bruttissimi attacchi di panico. Per un mese, dopo che si è lasciato, è tornato ad abitare qui, a casa con i suoi. Si chiudeva in camera sua e non usciva o parlava con nessuno. Tutto ciò è andato avanti per settimane, per due mesi. Poi, ha deciso di uscire da quella camera e di riprendere la sua vita. E niente, ecco. Tornato più forte di prima con una bellissima ragazza al suo fianco."
Afferma accarezzandomi dolcemente le spalle.
Sono un po' scontertata. Non me ne ha mai parlato di questi suoi attacchi di panico.
"Io...questo non lo sapevo. Non me lo ha detto."
Dico.
"Ops...forse vuole aspettare solo il momento giusto per dirtelo. Scusami, allora."
Mi dice.
Le sorrido. Ricambia.
"Nessun problema. Comunque, Lana ti assomiglia molto."
Dico alla donna al mio fianco.
"Me lo dicono in molti. E dicono anche che Isayah assomiglia molto al padre."
Afferma lei.
Annuisco.
"Comunque, grazie per le belle parole, Melissa, veramente."
Dico.
Mi accarezza il volto dolcemente.
"Figurati, dolcezza. Sono felice per voi. Vi auguro il meglio, in qualunque cosa. Tanta felicità e tanto amore. Spero che Kyky ti tratti bene, se no fa una brutta fine."
Afferma.
Scoppiamo entrambe a ridere.
"Ehy, voi due! Di che ridete?!"
Sentiamo esclamare da Kyl in giardino.
Si avvicina a noi e mi circonda il collo con braccio.
"Parli del diavolo e spuntano le corna, eh. Spero per te che la tratti bene questa ragazza, se no non fai una buona fine, cognato."
Afferma Melissia ridacchiando.
"La tratto come una principessa, vero, cherie?"
Chiede sorridendomi dolce.
"Beh, se è per questo sì, ma non è tanto galante in un altro campo."
Dico facendo l'occhiolino a Melissa che, capisce a cosa mi riferisco, e ridacchia.
"Ehy. Non è divertente!"
Dice Kyl fingendo un muso.
"Ma ti amo lo stesso!"
Dico.
Mi strappa un bacio al volo e torna a giocare con Isayah.
Melissis mi guarda con occhi spalancati.
"Ma davvero?!"
Mi chiede stupita.
"Sono serissima, davvero."
Dico.
Ridacchia ancora. Poi, si alza e mi accarezza le spalle.
"Mi fa piacere averti conosciuta ed aver fatto quattro chiacchiere con te. Ora torno dentro da Jirès."
Dice sordidendomi.
Ricambio il sorriso ed annuisco.
"Piacere mio."
Dico.
Se ne va ed io torno ad osservare Kyl mentre gioca.
Dopo dieci minuti, mettono fine al gioco e si vengono a sedere vicino a me.
"Come sono stato?"
Mi chiede Isayah.
"Uh, sei stato bravissimo, oserei anche più bravo di tuo zio."
Dico ridacchiando e facendogli l'occhiolino.
Kyky alza gli occhi al cielo.
"Ma io sono il giocatore del momento, come osi tu togliermi il posto?!"
Esclama scherzoso iniziando a fare il solletico al bambino, che ride.
Appena Kyl, smette di fargli il solletico, Isayah corre dentro casa.
Kyl appoggia la sua mano sulla mia.
"Ti hanno accettata, vedi?"
Mi dice.
Annuisco.
"Ne sono contenta. Sono troppo impacciata, però."
Dico.
"Ehy, non dirlo neanche. Forza, alzati, ti voglio fare vedere una cosa, la mia camera."
Afferma alzandosi e porgendomi la mano, che afferro. Torniamo dentro casa e mi porta al piano superiore. Apre la porta di una camera in fondo a destra e mi ritrovo davanti una camera, né troppo grande né troppo piccola, con un letto ad una piazza e mezzo attaccato al muro, un armadio sulla parete sinistra ed una scrivania. Sui muri tanti poster di un calciatore, Cristiano Ronaldo. Mi verrebbe da dire che sia il tuo idolo.
"Wow."
Dico solo.
"Questa era la mia camera, quando vivevo qui."
Mi dice.
Mi avvicino alla finestra e mi siedo sul davanzale.
"È bellissima, davvero."
Dico sorridendo.
"Forse, un po' troppi poster; ma lui era ed è il mio idolo."
Afferma Kyl appoggiandosi ad un lato scoperto del muro.
Mi avvicino al suo letto e guardo le coperte, blu come il mare. Il mio colore preferito.
"Blu."
Dico.
Mi viene incontro abbracciandomi da dietro.
"Sì, blu. Il mio colore preferito."
Dice sul mio collo.
"Anche il mio."
Si stacca da me e si siede sul letto. Mi fa segno di sedermi al suo fianco. Lo faccio.
"Sai, non ho mai portato nessuno nella mia camera, neanche la...la mia ex, nonostante l'abbia portata qui due volte...ma mai nella mia camera. E sai perché?"
Mi chiede.
Nego con la testa.
"Perché la trovo un luogo estremamente intimo, personale e privato, speciale per me. Qui ho passato i giorni, seduto a quella sedia, a sognare il mio futuro come calciatore. Mai nessuno ho fatto entrare, non volevo che imparassero a conoscere il mio mondo e che se ne appropriassero come se nulla fosse, ma tu, tu sei speciale quanto questa stanza."
Afferma dolcemente.
Lo abbraccio accarezzandogli la testa ed i pochissimi capelli che ha.
"Sono contenta che ti sia aperto con me."
Dico.
Sento delle labbra ed un guanto caldo sul mio collo. Una scia di baci umidi, una lingua che bagna il mio collo e dei denti che lo mordicchiano.
Infila la mano sinistra sotto il mio maglioncino. Mano calda su pelle fredda. Brividi. Con la mano sale fino ad arrivare al seno, che stringe tra le sue mani. Mi scappa un gemito. Continua a baciarmi il collo ed io porto le mani alla sua testa accarezzandogli la nuca e scendendo alle sue spalle robuste.
"Ti voglio. Ora."
Lo sento dire.
Mugolo.
Continua a baciarmi il collo.
"Kyky, vieni giù..."
Apre la porta della camera il fratellastro, Jirès, che blocca la frase alla vista di quello che stiamo facendo. Incrocio velocemente il suo sguardo stupito, ma distolgo subito il mio
Scuoto lievemente Kyl, ma non si sposta. Così, poggio le mani a suo petto e lo spingo all'indietro. Abbasso lo sguardo ed arrossisco.
"Uhm...che c'è?"
Mi chiede Kyl.
Indico con lo sguardo la porta. Si volta e vede Jirès. Kyl alza un sopracciglio e guarda il fratello.
Jirès ghigna e, sul suo volto, spunta un sorriso malizioso.
"Bro, che succede?"
Chiede Kyl passandosi una mano in testa.
"Kyl, volevo dirti, anzi, dirvi che io, Melissa ed i ragazzi dobbiamo andarcene. Magari, che ne so, ci farebbe piacere che ci salutassi, no?"
Dice l'altro.
"Oppure preferisci continuare il lavoro dove ti ho bloccato?"
Chiede ghignando.
"Di già? Va bene, ora scendiamo."
Dice Kyl.
Jirès ridacchia ed esce dalla camera di Kyl.
Mi copro il volto con entrambe le mani.
"Che imbarazzo!"
Esclamo.
Lo sento ridacchiare.
"Ehy, tranquilla. Esistono situazioni anche più imbarazzanti."
Afferma lui ghignando.
Gli tiro uno schiaffetto sul petto.
"Dai, andiamo a salutarli prima che se ne vadano."
Affermo alzandomi dal letto, seguita da lui. Scendiamo al piano di sotto.
Vedo Lana corrermi incontro per poi abbracciarmi. Mi abbasso alla sua altezza.
"Zia, quando ci rivediamo?"
Mi chiede facendo gli occhi dolci.
Sorrido e le accarezzo i capelli.
"Chiedilo a tuo zio, non a me. Se per me, anche tutti i giorni, tesoro."
Affermo dolce.
La vedo illuminarsi ed andare incontro a Kyl. Si attacca alla sua gamba.
"Zio, quando riporti zia qui?"
Gli chiede acuotendogli la gamba.
"Tu quando la vuoi rivedere, principessina?"
Chiede Kyl prendendola in braccio.
"Molte volte!"
Risponde la piccola.
"E allora, da oggi, la vedrai più spesso!"
Afferma Kyl dandole un bacio sulla guancia.
La piccola, felice, lo abbraccia.
Si fa avanti Isayah. Mi abbasso alla sua altezza.
"Ehy, piccoletto, è stato un piacere conoscerti."
Affermo accarezzandogli la testa.
Mi abbraccia.
Come sono affettuosi!
"Zia, sei bella!"
Mi dice Isayah.
Sorrido dolce.
"Grazie, piccolo."
Dico.
Poi, corre dallo zio.
"Piccolo campione, continua così, mi raccomando!"
Afferma Kyl scompigliandogli i capelli.
"Ci puoi contare, zio! Papà continuerà ad allenarmi!"
Esclama felice il bambino.
"Fin quando avrò forze lo farò, scimmiotto!"
Esclama ridendo Jirès.
Passo a salutare anche loro.
"Charlotte, è stato un piacere conoscerti. Non vedevo Kyky felice da un bel po'. Vi auguro felicità."
Mi dice Jirès con un sorriso stampato in faccia.
Ricambio.
"Grazie molte. Siete una famiglia fantastica."
Affermo.
Mi volto verso Melissa che mi abbraccia. Ricambio.
Mi lascia un bigliettino tra le mani.
"Se hai bisogno di qualcosa, di qualunque cosa. Scrivimi, ok?"
Mi dice gentile e regalandomi un sorriso.
"Grazie, Melissa. Te ne sono grata. Felice di averti, anzi avervi conosciuti."
Affermo sorridendo di rimando.
"Forza, cuccioli, ultimo saluto ed andiamo!"
Li incita la donna di fronte a me.
I piccoli ci salutano un'ultima volta e poi vanno dalla loro mamma, che li prende per mano. Kyl si avvicina a me e poggia una mano sul mio fianco. Lascio scivolare la testa sulla sua spalla.
Fayza chiude la porta una volta che i ragazzi hanno votato le spalle.
"Allora, cara, ti fermi a dormire qui, stanotte?"
Mi chiede gentilmente.
"Oh, beh. Io domani sarei impegnata con l'università, a dire il vero."
Affermo.
"Ah, tu si che sei una studiosa. Che scuola fai, tesoro?"
Mi chiede Fayza sorridendo.
"Lettere, alla Sorbonne."
Affermo.
"Oh, ma che bello. Magari Kyl fosse stato uno studioso come te!"
Afferma la donna dando uno scappellotto al figlio maggiore.
Ethan ridacchia.
"Ahio, mamma! Non è mica colpa mia se mi è sempre interessato di più il calcio rispetto alla scuola!"
Sbuffa il francese.
"Ah, certo. Figlio mio, non te ne do mica una colpa. Sto solo dicendo che, se ti fossi impegnato di più, magari, saresti riuscito a prendere il massimo dei voti alla maturità!"
Afferma la madre.
Ridacchio per la scenetta.
"Tesoro, quindi? Ti fermi?"
Mi chiede ancora.
"Io...non saprei. Poi dovrei fermarmi a casa per prendere le cose di scuola."
Dico passandomi una mano tra i capelli.
"Fammis aperte, ok? Vado un attimo di là."
Dice scomparendo dalla sala.
"Fermati, dai. Vorrei finire il lavoro che ho iniziato prima."
Mi sussurra all'orecchio Kyky.
"Se accetto, è perché me lo ha proposto tua madre, non te."
Dico facendogli la linguaccia
Sento vibrare il mio telefono. È una e-mail.
La apro.

~L'enchevêtrement de la vie~Kylian Mbappé Where stories live. Discover now