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Sento una sensazione strana nel mio stomaco, qualcosa che spinge, come se volesse fuori uscire. Improvvisamente, mi sento qualcosa alla gola ed alla bocca. Mi sveglio di soprassalto e corro in bagno. Mi piego in due sul water e vomito. Appena finisco, tiro lo scarico, mi sciacquo la bocca e mi lascio cadere per terra, appoggio la testa sul muro e scoppio in un pianto liberatorio. Perché?! Perché ho una testa così?! So l'alcool che effetto mi fa, ma, nonostante ciò, non smetto di berlo. È vero, non ne sono affatto dipendente, però, è sempre vero che, quelle poche volte che lo bevo, ci vado dentro di butto. Sbatto la mano per terra. Porto le ginocchia al petto e ci appoggio la testa. Continuo a piangere.
Sento la porta del bagno aprirsi per poi richiudersi, delle mani calde alzano il mio viso e dei pollici asciugano le mie lacrime.
Incrocio il mio sguardo con quello di Kyl.
"No, non piangere, cherie. Non è successo niente."
Dice inginocchiandosi davanti a me.
"Sono una cretina. So cosa mi fa l'alcool, quelle poche volte che lo bevo, e continuo. Scusa se ieri sera ti ho fatto arrabbiare, semmai sia successo. Mi dispiace."
Affermo buttandomi tra le sue braccia e continuando a piangere.
Accarezza dolcemente la mia testa e la mia schiena.
"Non è niente, tranquilla. Però, promettimi che proverai a non ridurti più così, mi fa male al cuore."
Afferma.
Annuisco.
"Ti vuoi lavare la faccia? Non mi piaci quando piangi."
Dice.
Sorrido lievemente ed annuisco.
Si alza e mi porge la mano, che afferro. Mi alzo e mi lavo la faccia.
Appena mi asciugo, lo abbraccio circondando il suo collo con entrambe le braccia.
Mi stringe i fianchi. Mi lascia un bacio sulla tempia.
"Mi hai fatto preoccupare, poupée."
Dice.
Punto il mio sguardo nel suo. Avvicino lentamente il mio volto al suo. La punta del mio naso, accarezza quella del suo.
Appoggio dolcemente le mie labbra sulle sue. Ci uniamo in un bacio, pieno d'amore. Chiede l'accesso con la lingua. Glielo do.
Accarezza i miei fianchi e scende ai glutei, che stringe, per poi passare alle cosce che, con un rapido movimento, si porta ai fianchi. Gli accarezzo la nuca. Mi appoggia al lavandino e scende a baciarmi, voglioso, il collo, che lecca e mordicchia. Inizio ad ansimare. Infila una mano sotto la sua maglia che ho usato come pigiama, accarezzandomi il ventre con il palmo della sua mano per poi arrivare al mio seno, che stringe, ed inizia a giocherellare con il suo capezzolo. Mi scappa un gemito.
Scende a baciarmi il petto. Poi, si ferma per togliersi la maglia, rimanendo a petto nudo. Che visione meravigliosa, i suoi addominali. Lo bacio sulle labbra e poi passo al suo collo, lo voglio stuzzicare io. Nel frattempo, lui infila anche l'altra mano sotto la maglia e gioca con entrambi i seni. Gli lecco, bacio e mordicchio il collo. Lo sento ansimare. Gli bacio il mento e di nuovo le labbra. Gli accarezzano sensualmente il petto per poi scendere agli addominali e all'inguine. Indossa ancora i pantaloncini del pigiamo.
Glieli abbasso. Rimane in boxer.
Mi bacia il collo e, dopo, mi sfila la maglietta. Ghigna e si fionda sui miei seni, mordicchia e lecca i capezzoli. Poi scende al ventre ed al mio inguine. Lascia un bacio sulla mia intimità coperta dagli slip. Mi mordo il labbro inferiore. Ghigna. Sfila le mie mutandine ed inizia a baciare la mia parte più intima. Inarco la schiena dal piacere che mio provoca e mi lascio scappare dei gemiti. Poggio la mano destra sulla sua testa, assecondandolo nei movimenti. Infila due dite al mio interno. Inarco la schiena di botto. Le nuove velocemente. Mi bacia le labbra. Poggia la mano libera sulla mia schiena nuda, provocandomi un brivido. Mi appoggio a lui, con la testa appoggiata sulla sua spalla sinistra e le braccia sulla sua schiena.
Scendo con le mani fino ai suoi boxer, che riesco ad abbassare, dopo vari tentativi. Improvvisamente, mi alza dal lavandino e mi penetra di botto, poggiandomi al muro. La mia schiena aderisce perfettamente al muro.
Inizia a muoversi dentro di me. Gemo e lui ansima. Mi lascia baci d'appertutto, stessa cosa io. Poi, dopo un quarto d'ora, inizia a muoversi sempre più veloce dentro di me. Inarco la schiena e lo bacio sulle labbra per soffocare i miei gemiti. Sento il suo respiro farsi affannoso ed inizia ad ansimare. Però, ricambia comunque il bacio.
"U-urla i-il m-mio nome..."
Mi incita mentre continua ad aumentare sempre di più le spinte.
Gemo, quasi urlo. Siamo quasi entrambi al culmine.
"K-KY-KYL-IAN..."
Urlo.
Mugugna qualcosa per poi appoggiare la testa sulla mia spalla. Un liquido pervade il mio ventre. È venuto, io dopo di lui.
Gli accarezzo il viso e le grandi spalle.
"Ti amo, cherie."
Dice.
Sorrido dolcemente.
"Anche io, mon amour."
Affermo per poi lasciargli un bacio a schiocco sulla guancia.
Mi rivesto velocemente. Lo fa anche lui.
"Che ne dici di uscire?"
Mi propone mentre scendiamo in salotto.
"Oh, per me va anche bene, solo che non voglio uscire con lo stesso vestito di ieri sera, sai com'è... è un po' troppo corto."
Affermo fingendo una faccia gelosa.
Mi fa la linguaccia.
"Mi piaci ancora di più quando sei geloso, lo sai?"
Dico ridacchiando.
"Ah sì? E tu sai che mi piaci di più quando urli il mio nome mentre lo facciamo?"
Afferma alludendo a prima.
Gli do uno schiaffetgo sul braccia.
"Eddai, pervertito."
Dico.
"Ti porto a casa tua così ti metti qualcosa di comodo."
Dice.
Annuisco.
Vado a recuperare il vestitino che avevo ieri, lo indosso e torno giù.
Trovo già Kyl pronto con le chiavi in mano.
"Mettiti questa!"
Esclama lanciandomi la sua giacca e divorandomi con lo sguardo.
"Gelosone."
Dico.
Ammicca un sorriso.
"Sei solo mia."
Dice.
"Sempre."
Dico.
Usciamo da casa sua e saliamo nella sua macchina. In dieci minuti arriviamo a casa mia.
"Vieni su, così almeno non mi aspetto giù."
Dico.
"Sicura?"
Chiede.
Annuisco.
Parcheggia e scendiamo dalla macchina. Saliamo le scale ed arriviamo all'appartamento mio e di Bebe. Prendo le chiavi ed apro. Non sembra esserci nessuno.
"Bebe?"
Chiedo a gran voce.
Niente.
"Vieni con me."
Dico, prendendo per mano e trascinandolo verso la mia camera.
Li ridò la giacca ed apro l'armadio per vedere di mettere qualcosa di decente. Dopo dieci minuti, decido.
"Ma possibile che voi ragazze ci mettete così tanto tempo per decidere come vestirvi?!"
Esclama stupito il mulatto.
Lo fulmino con lo sguardo.
"È possibile, sì. Stai buono."
Dico spingendolo sul mio letto.
Prendo un top azzurro e dei pantaloni bianchi strappati alle ginocchia e li indosso. Come scarpe, scelgo un paio di Adidas. Raccolgo i capelli in una coda alta. Non mi trucco. Prendo una borsetta nella quale infilo le cose più importanti.
"Fatto? Andiamo?"
Chiedo.
Annuisce e, rapidamente, si alza dal letto. Scendiamo in salotto e, passando davanti alla cucina, vedo una figura maschile ai fornelli. Faccio segno a Kyl di aspettare ed entro in cucina. È Ney. Mi avvicino lentamente a lui e lo spingo di poco da dietro.
Scaccia un urlo.
"PORCA MISERIACCIA!"
Urla.
Poi si gira e, vedendomi, mi fulmina con lo sguardo.
Scoppio a ridere.
"Buongiorno, eh, chica!"
Mi saluta ridacchiando.
"A te, Ney. Come mai qui?"
Gli chiedo.
"Oh, niente, ho riaccompagnato Bebe a casa ed ha insistito perché rimanessi."
Afferma.
Ridacchio.
"Certo, certo. Credo a tutto quello che hai detto sai."
Dico.
Mi fa la linguaccia.
"Oi, cherie, ma ti sei persa?"
Chiede Kyl affacciandosi alla cucina.
Mi giro verso di lui.
"Bro? Cavolo ci fai qui?"
Chiede il brasiliano avvicinandosi al francese per poi abbracciarlo.
"Io e Char dobbiamo uscire, se non se ne è dimenticata."
Afferma il mio ragazzo. Gli faccio la li giaccia.
"Passata la sbronza?"
Mi chiede Ney alludendo ad ieri.
Scuoto le spalle ed annuisco.
"Sì."
Dico solo.
"Capita, non sentirti in colpa."
Mi dice.
Gli sorrido lievemente.
Kyl mi guarda, quasi preoccupato.
"Dai, andiamo forza."
Dico avvicinandomi a lui e prendendolo per mano.
Annuisce sorridendo.
"Salutaci Bebe."
Dico a Ney.
Dopo un ultimo saluto, usciamo da casa mia e saliamo di nuovo nella sua macchina.
"Dove mi vuoi portare?"
Gli chiedo.
Mi sorride dolcemente ed appoggia una mano nel mio interno coscia.
"Fidati di me, ti piacerà."
Afferma facendomi l'occhiolino.
Annuisco per poi mordicchiarmi il labbro inferiore.
Dopo un quarto d'ora, parcheggia la macchina e scende. Mi apre la portiera porgendomi la mano, che afferro ed esco dalla sua auto. È un posto sperduto poco fuori Parigi, ma bellissimo. Tutto verde in torno a noi.
"Wow, come fai a conoscere tutti questi posti?!"
Esclamo stupita.
"Li conosco e basta."
Dice lui venendo al mio fianco.
"Sono parigina anche io e, nonostante ciò, mi stai facendo scoprire posti di cui ignoravo l'esistenza."
Affermo sorridendogli.
"Beh, ne sono onorato."
Afferma.
Gli accarezzo la guancia, dolcemente.
"Grazie."
Dico.
Mi prende per mano e si incammina in quel posto così bello.
Poi, arrivato davanti ad un laghetto artificiale, si ferma, obbligando anche me a farlo.
Mi guardo intorno. Che meraviglia.
Kyl si siede per terra divarcando le gambe, mi prende per il polso tirandomi giù. Finisco seduta per terra tra le sue gambe.
Appoggia le mani sul mio ventre e la testa sulla mia spalla.
"Questo posto mi ricordal parco a Nizza dove andavo a giocare con mio fratello, da piccoli. Era esattamente così, molto più piccolo però, è con qualche altalena e scivolo."
Affermo accarezzandogli le mani.
In effetti, questo posto mi ricorda molto quel parco.
Sorrido un po' malinconica. L'infanzia è stato il periodo più bello della mia vita.
Kylian mi lascia un soffice bacio sul collo.
"E tu sai perché ti ho portato qui?"
Chiede il ragazzo sulla mia pelle.
Nego con la testa.
"Perché c'è una specie di storiella su questo posto che dice che, chiunque porti in questo parco il proprio fidanzato o la propria fidanzata, siano destinati a restare insieme per la vita, qualunque ostacolo si presenti davanti a loro."
Mi spiega.
Arrossisco lievemente.
"Che bella cosa."
Dico solo.
Prende la mia mano intrecciando le nostre dita, se la porta alle labbra e ci lascia un soffice bacio.
"Sì, vero? Lo penso anche io. Merda...non sono mai stato così romantico..."
Afferma Kyl.
Lo guardo interrogativa.
"No, davvero. Non sono mai stato un tipo romantico io, ma tu mi stai letteralmente cambiando e stai facendo fuoriuscire la parte più buona e dolce di me, cavolo!"
Esclama.
Ridacchio.
"Mi fa piacere."
Dico.
Mi sorride e poggia le sue labbra sulle mie, unendoci in un bacio. Appoggio la mano destra sulla sua nuca, attirandolo un po' a me.
Porta la mano sotto il mio top salendo.
"Siamo in un luogo pubblico."
Sussurro sulle sue labbra.
"Non ci viene mai nessuno, ci siamo solo io e te."
Afferma accarezzando la pelle del mio petto.
"Lo so, ma..."
Provo a dire.
"Shhh, non parlare godiamoci il momento."
Dice sensualmente per poi passare il pollice sulle mie labbra.
Schiocca la lingua e poi lascia un altro bacio sulle mie labbra. Proprio quando lo sta per approfondire, sento vibrare il mio telefono. Mi stacco dal bacio. Lo sento sbuffare.
"Ma non può aspettare?"
Chiede sbuffando.
Ridacchio.
È una e-mail.

~L'enchevêtrement de la vie~Kylian Mbappé Where stories live. Discover now