XXII

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Mi sveglia un raggio di luce proveniente dalla finestra. Apro lentamente gli occhi e provo a stiracchiandomi, ma non riesco. Ho un peso sulle spalle. Guardo il letto al mio lato destro e vedo Kyky che dorme ancora. Sembra un piccolo bambino quando dorme, con le sue labbra perfette schiuse.
Non voglio svegliarlo. Mi alzo lentamente ei rivesto velocemente. Accendo il telefono e moto che sono le 06:15. Vado in cucina e preparo la colazione sia per me sia per Kyl.  Poi, accendo il telefono e decido di mandare un messaggio a Bebe.

Amo, mi prepareresti tu lo zaino? Non penso di avere il tempo di passare per casa e prenderlo. Te ne sarei grata.

Ma ci puoi contare😉mi devi un favore però

Ahaha, scema. Com'è andata con Ney?

Benissimo. A te?

Dopo ti racconto

Ho capito, ho capito. A dopo😘

A dopo!

Ridacchio al solo pensiero che penso che Bebe abbia già capito tutto.
"Bonjour, come mai ridacchio appena mattina?"
Mi sento chiedere da una voce roca assonnata alle mie spalle.
Sussulto. Mi volto verso di lui e sorrido dolcemente. Ha ancora gli occhi mezzi chiusi.
"Bonjour a toi, cucciolo."
Lo saluto per poi baciarlo dolcemente.
Ricambia.
"Cucciolo? Tu sembro un cucciolo?"
Mi chiede indicando si con i pollici.
"Sì, sei il mio cucciolotto. Poi, mentre dormi, sembri un bambino "
Affermo.
"Ed io che pensavo che dovessero essere i ragazzi ad osservare le ragazze mentre dormono, bah."
Afferma.
"Tu potrai sempre osservai mentre dormo. Questa volta è successo il contrario."
Dico.
"Va be', è successo. Comunque, non volevo che mi vedessi dormire, sono brutto mentre dormo."
Dice.
"Ehy, tu sei bellissimo."
Dico andandogli incontro.
Mi sorride.
"Hai preparato la colazione?"
Chiede.
Annuisco.
"Fatta in casa per te, per noi."
Dico.
Ci sediamo a tavola e, in cinque minuti, facciamo colazione.
Corro in bagno a darmi una sistemata e poi metto le scarpe.
"Mi accompagni a scuola, mon francaise? S'il te plaît."
Gli chiedo.
"Ma certo, ma cherie. Un secondo che metto le scarpe."
Dice andando sopra.
Dopo un minuto torna giù con le scarpe ai piedi. Prende le chiavi della macchina ed usciamo dalla sua casa. Entriamo in macchina e, in men che non si dica, sono davanti alla Sorbonne, in perfetto orario, alle 06:40.
"Merci beaucoup, frenchie!"
Dico sorridendogli.
Ricambia il mio sorriso.
"Figurati. Ora vai, dai. Non voglio che fai tardi per colpa mia."
Afferma ridacchiando.
Gli do un bacio a stampo sulle labbra ed esco velocemente dalla sua auto. Lo vedo ripartire ed andarsene.
Noto il gruppetto dei miei amici. Li raggiungo.
"E finalmente si fa viva la nostra Chacha!"
Esclama Alexis.
Ridacchio.
Bebe mi porge lo zaino. Lo prendo.
Le mimo un grazie con le labbra.
"Ciao ragazzi. Mi sa che vi devo delle spiegazioni."
Dico.
Vedi Agnès incrociare le braccia sotto il seno, Agathe fa lo stesso.
"Direi proprio di sì, cara."
Dice Agathe.
"Ci siamo conosciuti dopo la partita della Francia, abbiamo iniziato a frequentarci e, poi...e poi niente..."
Dico alzando la mano sinistra con l'anello.
Vedo Agnè ed Agathe sgranare gli occhi dallo stupore.
"Merda! Non mi dire! Cacchio, amica, sei la fidanzata di..."
Esclama Agathe, ma la blocco di colpo.
"Sì, proprio lui. Ma non lo urlare, non voglio che tutta la Francia sappia che sono la sua fidanzata e non voglio finire sui giornali."
Affermo seria.
Annuisce. Prende la mia mano sinistra e guarda l'anello.
"È Swarovski, cavolo. Non ci credo. Sono contenta per te, Char!"
Esclama lei abbracciandomi.
Ricambio l'abbraccio.
"Congratulazioni! Anche se preferivo averlo io come ragazzo!"
Esclama ridacchiando Agnès.
"Troverai quello giusto per te, Agnès. Arriverà."
Dico.
Ci abbracciamo.
"E così la nostra Charlotte è occupata, peccato. Sono felice per te, moretta!"
Esclama André.
Lo abbraccio.
"Beh, che dire, auguri!"
Afferma Alexis.
Abbraccio anche lui.
"Com'è a letto?"
Chiede Agnès.
Sento di essere arrossita di botto.
"...ehm...n-non p-penso che..."
Balbetto.
"Ahaha, tranquilla. Non voglio saperlo, ho già capito tutto dalla tua espressione facciale!"
Esclama ridacchiando.
Ridacchio anche io imbarazzata.
Dopo alcuni minuti, suona la campanella. La giornata scolastica ha inizio.
Dopo due ore di letteratura greca, c'è ricreazione. Ci trasferiamo nell'aula di psicologia. Sento vibrare il mio telefono.

~L'enchevêtrement de la vie~Kylian Mbappé Where stories live. Discover now