Serenate e assalti

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Serenate e assalti


Sono affacciato alla finestra in compagnia di mia moglie, ci inebriamo non solo della frescura serale di luglio ma anche delle note degli strumenti che accompagnano il coro dei Jarjayes, un coro invero singolare ma nell'insieme gradevole. "Rosy, moglie mia, ma guarda che strana situazione che hanno creato gli uomini del palazzo! Certo è vero che in casa di Augustin la notte si dorme pochissimo ma questa supera tutte! Ih ih ih ... il mio amico, alla sua età, costretto ad esibirsi in una serenata ..... e il risultato è apprezzabile."
"Oh si Edmond ... però il tuo amico ha avuto una bella idea!! Beata Marguerite!! Certo che avresti potuto unirti anche tu al coro!"
"Io?! Ma cosa dici?! E poi a me piace fare certe cose solo nell'intimità della nostra camera da letto! Ih ih ... Guarda Augustin com'è buffo ..... tra poco gli cadrà anche la parrucca a terra! Ih ih .... Che dire del Re!? Quant'è stonato! Ah ah ah .... E Maxim? Poveretto pur di entrare nel letto di Luisa sarebbe disposto a fare qualsiasi cosa! Ah ah ah ...."
"Edmond .... ma cosa dici .... le donne Jarjayes sono tutte fortunate!! Beate loro!! Che uomini romantici!!"
"Ma tu sei molto più fortunata di loro, io li curo! Ah ah ah ....."
"Oh Edmond!! Ah ah ah ah ah!!!"

Mio marito è un grand'uomo! Spiritoso, gentile, equilibrato .... Eh si, anche intonato.

"E adesso mia cara moglie, godiamoci lo spettacolo!"
"Si ..... " aggiungo sorridendo mentre mi affaccio dalla finestra. Sono proprio donne fortunate, tutte molto fortunate. E devo ammettere che alcuni mariti sono proprio intonati ... oltre ad essere piuttosto affascinanti.

Continuo ad osservarli divertito, continuo a ridere quando il mio sguardo va verso il cancello principale del castello, vedo un gruppo numeroso di uomini fare irruzione nel giardino, nessuno li sente a causa dei cori e del suono degli strumenti, anche mia moglie li vede, sussurra spaventata: "Edmond dobbiamo fare qualcosa!"
"Sono ribelli! Ma come ..." mi guardo in giro, vedo il mio fucile posto sul caminetto, a grandi falcate lo raggiungo, l'afferro, metto il colpo in canna, esco nuovamente sul balcone e nel tentativo di allertare i miei amici sparo un colpo in aria.

BANG

Tra le braccia stringo la mia bambina, sento il colpo di un fucile, la sento sussultare per lo spavento, piange, sussurro: "Cosa è stato?!" poi tento di calmare la piccola cullandola ma con lo sguardo osservo l'orizzonte, vedo una moltitudine di uomini fare irruzione nella nostra proprietà; a causa del trambusto gli uomini non si accorgono di nulla.







"Marguerite!!! Amore mio!!!!" Canto a squarciagola sotto lo sguardo di Sua Maestà, obbligato quasi con la forza ad esibirmi in una serenata, quando sento dei passi, quasi come fosse una mandria di tori, avvicinarsi a noi. Mi volto e vedo degli uomini armati di bastoni riversarsi nella nostra direzione.

Sento il Re: "Uè .... Antò chi je sta gente?"
"Non lo so, Maestà .... ma non mi piacciono affatto!!" Rispondo mentre uno di questi uomini inizia a lanciarci addosso delle pietre urlando: "Presto!!! Dobbiamo salvare i padroni!!! Difendiamo il castello!!!! UOMINI!!! LANCIATE!!"
Sento mio fratello che mi urla: "ANTONY, CI STANNO ATTACANDO!"
"Uè Guagliò bella scoperta! Ma se ad Antò ce l'ho detto prima io! ... Uè Giorgio ma nuje come ci difendiamo?! Con lu mandullino e il tamburello? .... Ma chistì che vogliono da nuje?"
"FORZA UOMINI!!! LANCIATE!!! DOBBIAMO COLPIRLI TUTTI!! PER I JARJAYES!!!! PER I PADRONI!!! LI SALVEREMO NOI!!!" Urlo con tutto il fiato mentre nel buio di questa serata continuo a lanciare qualsiasi cosa riesca a trovare, nel tentativo di difendere il castello"

Con le mani ci copriamo la testa ma è tutto inutile, gli aggressori ci lanciano di tutto, non riusciamo nemmeno a guardarli in faccia, sento lo zio Maxim urlare: "MA COSA VI ABBIAMO FATTO? ... IO VOLEVO SOLO CANTARE PER MIA MOGLIE MAGARI SI CONCEDEVA ...."
Michel continua: "GIURO CHE IN VITA MIA NON HO FATTO NULLA DI MALE ...."
Sento colpirmi alla mano da un corpo contundente, urlo: "AHIA! SO DI NON ESSERE INTONATO MA NON AMMAZZATEMI!" sento giungere le urla di mia moglie Jo.
"AHHHH LASCIATE IL MIO MERAVIGLIOSO MARITOOOOO ...... AHHHHHH CHARLESSSS SEMPRE A TE NOOOOO ...."

Corro verso il castello, vedo una delle nostre padrone, la signora assatanata che non faceva che vomitarmi addosso, la raggiungo. "Madame, state tranquilla!! Vi salviamo noi da questi farabutti!! Parola mia!!"
"Riccardo!!! Ma salvarci da chi? Io non capisco ....." guardo mio marito proteggersi con un braccio, urlo ancora: "LASCIATELO!! MI SERVE, ECCOME SE MI SERVE!"
"Ma Marchesa!!! Questi ... assalitori!! NOI Vi difenderemo, mia Signora!!"
Non ascolto nemmeno ciò che dice Riccardo e corro in aiuto di mio marito, il mio povero, indifeso, marito.


Porgo tra le braccia di mia madre la mia piccola Sophie, le sorrido un attimo, afferro la spada e dico a gran voce: "Madre, tornate dentro!"
"Si Oscar .... ma ....... il bambino ...."
"Lui sta bene!"
"Ma ... tu fai attenzione!! Ci mancava solo un assalto al castello!! E pensare che siamo venuti qui per essere al sicuro!!"
"Anch'io pensavo che fosse un posto tranquillo!" Ribatto mentre mi getto nella mischia, pronta a difendere con tutti i mezzi la mia famiglia.



Uno degli assalitori urla a gran voce al suo amico: "Giovanni, mi raccomando, picchia duro su questi delinquenti!"
"Giacomo, mi occuperò di quel capellone laggiù! Accidenti che capelli lunghi che ha! ... Sono tentato di tirarglieli un poco! Ih ih ih ...." mi avvento di schiena sull'uomo, non si accorge di me, è preso a difendersi da uno dei miei amici; con il forcone prima lo pungo sul didietro poi lo lascio cadere e infine afferro la sua chioma.


Sento qualcuno tirare i miei capelli, mi volto di scatto mentre il mio assalitore afferra un pugnale e taglia la mia chioma appena ricresciuta. La mia splendida, setosa, morbida chioma, testimone del mio amore per Elena.

"AAAAAAAAAHHHHHH!!!" Urlo disperato per il dolore causato dalla perdita.
"I miei capelli ..... i miei amatissimi capelli ....... NOOOO!!"
Mi avvento sull'uomo ed inizio a prenderlo a calci e pugni, con una rabbia infinita.
"Ahi ahi .... dannato capellone! AHIIIIII Che male! Sono sicuro che sei un dannato soldato ...."
"Certo!!! Ma tu .... cosa diavolo vuoi da noi!!!" Sbotto furioso, la mia chioma, la mia povera, amata chioma ....
"Tu cosa vuoi dai padroni?"
"Io?!!! Ma io vivo qui!!!! Tu piuttosto, chi sei e cosa vuoi?!!"
"Ah ah ah .... mi stai prendendo in giro?" domando mentre vedo l'uomo raccogliere i capelli da terra.
Prendo i miei capelli tra le mani, li stringo forte al petto, poi mi volto di scatto, afferro il mio assalitore per la camicia e lo sollevo, spingendolo contro al tronco di un albero, con forza. Lo tengo sollevato da terra, con una mano lo tengo per il collo, con l'altra lo minaccio. "Ed ora dimmi ..... cosa vuoi .... anzi cosa volete tu ed i tuoi amici?"



Vedo il mio Victor colpire il suo assalitore, lo spavento è tale che sento una dolorosa fitta al ventre, urlo: "AHHHHH VICTORRRRRR ....."

Sento la voce di Elena, un urlo di terrore. Per un attimo mi spavento, poi scatto.

"ELENA!!!" Lascio questo pazzo e corro verso mia moglie, la mia adorata Elena.
"Victor .... io ... sento che mi sta accadendo qualcosa di strano ...."
"Di strano .... in che senso, Elena?!" Domando preoccupato.
"Ecco io .... oh che Vergogna! .... Io ... non so come dirtelo ..."
"Dirmi .... cosa?!" domando sempre più preoccupato mentre mi passo una mano su ciò che reta dei miei poveri, preziosi, capelli.
Sento il viso avvampare, mi guardo intorno, accanto a me c'è madame Marianne, sussurro: "Marianne, scusatemi ma ... sento le gonne bagnarsi. Cosa sta succedendo?"

Sento la vocina timida di Elena, la giovane sposa di Victor.

"Le gonne bagnarsi? Forse ..... avrai avuto qualche perdita ..... di .....pipì intendo, non credi? Hai anche delle fitte?"
"No, non sento nulla..." guardo gli uomini, continuano a battersi, piango. "Ma cosa sta succedendo? Ho paura!"
"Sh .... andrà tutto bene .... vieni con me, forza!" Prendo la mano di Elena e la porto con me, verso l'interno del castello.
"Sbouuuu .... Victor, siamo scappati da Parigi per vivere tranquilli e invece ..."
"E invece nulla. Vedrai che staremo bene, qui. Ora va' con Madame Marianne mentre io mi occupo di questi dannati farabutti!! Attentare così alla mia chioma ..... dannazione!!"
Louis ribatte: "Victor come fate a pensare ai Vostri capelli mentre di là si è scatenato l'inferno!?"
"Un inferno che mi ha rovinato la chioma! Dannatissimi farabutti!!! Mi occupo io di loro!!" Sbotto mentre mi allontano a passo spedito.






Sono in cucina con Giovanna e suo fratello, abbiamo appena finito di preparare i dolci per la colazione di domani mattina quando udiamo alcuni strani rumori, sussurro: "Ma cosa starà succedendo adesso?!"
Michele ribatte divertito: "Nanny cosa volete che succeda?! Vostro nipote e tutti gli uomini del palazzo stanno cantando alle loro mogli! Ih ih ih ...."
Giovanna ribatte: "Tutte sciocchezze! Tzè mai visto una cosa simile! Prima ci riempiono le prigioni di monaci e dobbiamo preoccuparci anche di preparare loro da mangiare e poi ..."
"Ma Madamina, dopo una giornata estenuante di lavoro dovranno anche mangiare!"
"Che quei ladri vadano a mangiare nel loro convento, non qui!"
"Ora basta!! Se Augustin ha deciso così ..... così si farà!! CHIARO?!! ... In questa casa manca la disciplina! Ma adesso mi occuperò io di tutto."
"Oh certo, certo! Si fa come vuole il Padrun! Intanto noi sgobbiamo come bestie!"
"Sgobbate come bestie? Ah no .... questo è nulla, credetemi!!! Ed ora vedete di muovervi!! Siete lenti in questa casa!!"


Alcuni strani rumori attirano la mia attenzione, mi avvicino alla finestra che è a qualche metro poco più il là, mi affaccio, ciò che vedo ha dell'incredibile. Mi volto di scatto verso mia sorella e con tono animato dico: "Madamina presto, vieni a vedere!"
"Ma cosa accade, mai? Michele ..... muoviti, abbiamo così tante cose da fare ..... " borbotto mentre raggiungo mio fratello.
"Madamina, il palazzo è stato attaccato! Corri, vieni a vedere!" Insisto gesticolando con la mano.

Corro verso Michele ma la vecchietta, la nonna di Monsieur il marito di Madame le Comte, è più veloce di me e si affaccia dalla finestra. Chissà quanti anni ha questa vecchietta che non sta ferma un solo istante?


Vedo tutti lottare, nella mischia c'è anche Oscar. Mi porto le mani in faccia, corro fuori e sussurro: "Bambina mia ma cosa fai!?"

Osservo anch'io la scena, dico a mio fratello: "Michele qui sun tutt foll!"
"Foll .... oh si Madamina!! Questo è un paese di foll ..... soprattutto da quando sono arrivati i padroni!!"
"Li Padrun sun tutti da rinchiudere!"
"Si si .......Madamina!!"
"Foll sarete voi!! Muovetevi, dobbiamo aiutarli!!"
Poi vedo la vecchina afferrare un mattarello e correre fuori con una velocità incredibile per la sua età.
Distanziamo la vecchia signora e dico a mia sorella: "Madamina anche la vecchia è foll!"
"Oh si .... tutti i francesi sun foll .... poveri noi ..... che famiglia!!! Che famiglia!!"


In pochissimi minuti Michele ed io, capeggiati dalla vecchina, ci ritroviamo in giardino, osservo la scena e ribadisco: "Qua sun tutt foll! Ma cosa sta succedendo? Noi siamo gente pacifica invece questi francesi hanno portato la rivoluzione nel nostro villaggio! Oh Signur!!" mi segno rapida ed alzo gli occhi al cielo.







"CUMPA' DAI NA MAZZATA A CHILLE' SCURNACCHIATO!"
"MAESTA' SONO PIU' NUMEROSI DI NOI!"
"Ue' Cumpà che ti vulisse farti accoppare?"
"No, certo che no!"
"E allora piglia chilla mazza che sta a terra e meni mazzate!"
Mi guardo intorno, vedo un bastone, l'afferro. "Si, si ... eccola!"
"Ma che razza di Jarjayes ca sii?"
"Uno Jarjayes ma loro sono dei grandi soldati mentre io sono un grande amatore."
"Ehhhh ma famme lu sante piacere e dai le mazzate ca io voglio tornare sano e salvo dalla mia Carulina!" ribatto mentre do un calcio a nu assalitore. "Ecco ... tieni fetiente! ... Ma guarda a chiste! E poi dicono ca a Napoli c'è stanno i fetenti! ...San Gennà aiutatemi a menà mazzate!"



"Osservo lu pourc di Ferdinando, però e chi l'avrebbe detto che sa far battaglia anche fore da u lietto!?(fuori dal letto) ... Se non fosse nu puttaniere mi innamorerei un'altra volta! Ma chillè puorc je nato e pourc more!" (porco è nato e porco muore)
Sento la voce di Silvie, un'altra figlia de lu Generale: "Maestà, dovete riconoscere che il Re è un ottimo soldato."
"Uè piccirrènu te fa ingannà! Ferdinando saprà pure il fatto suo ma rimane sempre nu puttaniere!"
"Cosa avete detto Maestà?"
"Niente! Niente! Meglio ca nun te lo spiego, non sono cose per gente per bene come a vuje!"





Vedo mio fratello Armand difendersi, tenta di sferrare un pugno ma sento un grido di dolore, si è fatto male alla mano mentre André lotta disperatamente per difendersi, vede sua moglie, urla, anzi urliamo insieme: "OSCAR TORNA IN CASA!!"

Corro verso mio marito quando lo sento urlare, un urlo straziante, di dolore, e poi lo vedo accasciarsi a terra privo di sensi.
"Andrè ..... ANDRE'!!!!!" Mi chino su di lui, osservo meglio il suo assalitore, che rimane come pietrificato.
"A ... Andrè .... ma ... allora Voi .... Voi siete Madame le Comte?! O SIGNORE!!! PERDONATECI!!" inizio a pregare, recitando tutte le preghiere a me note e ignote.

Vedo sanguinare la testa di mio marito, mi avvento su di lui, sussurro: "André, cosa ti hanno fatto!? .... LASSONNE!!! DOVE SIETE?"
Vedo mia figlia agitarsi, urla, continuo a urlare anch'io: "CALAMTI!! PENSA ALLA CREATURA! AD ANDRE' CI PENSIAMO NOI!"
"E allora aiutatemi, Padre!" Rispondo agitata, il mio Andrè ha una brutta ferita sulla testa, mi chino, lo accarezzo e la mia mano si sporca del liquido rosso.

Non posso fare a meno di disperarmi, Andrè sembra incosciente, la ferita alla testa sanguina ed io sono terrorizzata. La sola idea che lui possa ...... sono terrorizzata, immobile, quasi pietrificata per il dolore.

Mi volto verso gli assalitori, tra loro vedo il fabbro di palazzo, digrigno: "Riccardo ma sei per caso ammattito?! Credevo di aver accolto in casa mia un amico invece sei rimasto un delinquente!" poi vedo arrivare il mio amico: "Edmond fa qualcosa! André è stato ferito!"
"Signor Conte ..... ma .... ma ....... non siete stati assaliti?" Domando mentre vedo a terra il marito di Madame le Comte.
"Oh Signore! Mi dispiace, mi dispiace tantissimo! Io credevo ..."
"Di te me ne occuperò dopo! ... Edmond fa presto!"
"Si si .... portiamolo di sopra. Devo curargli la ferita! Forza, mi serve aiuto" Sentenzio mentre vedo Oscar che trattiene una mano di André tra le sue, spaventata, pallida, con qualche gocciolina di sudore sulla fronte.

Mi avvicino a Riccardo e sussurro: "Hai aggredito il mio povero Charles e nonostante ti avessi detto che era tutto un malinteso, i tuoi uomini hanno addirittura rotto la testa ad André! Oh Signur che orrore! E pensare che i nostri poveri uomini volevano solo farci una serenata!"

"Oscar, spostati e lasciaci trasportare Andrè di sopra. Su figliola .... fatti forza!" Prendo mia figlia e cerco di allontanarla mentre Alain e Gerard si avvicinano e sollevano André.



Gli abitanti del villaggio si radunano intorno ai feriti e con voce flebile uno dopo l'altro sussurra: "Non era nostra intenzione farvi del male ..."

È vero! Noi abbiamo pensato che qualche mal intenzionato avesse assalito il palazzo!"
"Padrun, ci dispiace moltissimo!"
"Oh Signur, spero che il Padrun adesso non punisca raddoppiando le gabelle. Spero davvero che a quel giovane non succeda nulla!"
Luisa ribatte: "Certo ad André è andata peggio ma a Maxim avete tumefatto la faccia! Oddio quanto è diventato brutto!"
Joséphine guarda suo cognato e ribatte sarcastica: "Maxim, che sia una scusa che ti cacci nuovamente dal vostro letto?"
"Smettetela di dire stupidaggini! André, il mio André, è ferito! E non apre gli occhi! TACETE!" Urlo arrabbiata, con voce roca, mentre seguo Alain e Gerard verso la mia camera. Il mio André, spero che si riprenda in fretta!

Vedo mio marito Armand tentare di chiudere la mano ma non ci riesce, domando: "Ti fa molto male?"
"Non è nulla. Sono preoccupato per André, temo che la ferita in testa sia piuttosto grave. Anna, andiamo da lui!"
"Si .... andiamo in casa. Che brutta serata! E pensare che volevamo solo una serenata!"
Sento sussurrare Riccardo: "Mi dispiace Conte, è tutta colpa mia ....."
Armand ribatte: "Suvvia Augustin! È stato un incidente. Certo poteva essere evitato ma adesso, come hai appena detto, pensiamo ad Andrè."
"Ecco .... vai nella cappella e prega per lui! Qui ne va della nostra discendenza! Muoviti e fa la tua parte, accidenti!"
"Ma come puoi anteporre la tua discendenza alla gravità della situazione?"
"Le due cose coincidono! E ora muoviti, spretato! Va e prega per André!" Ordino deciso mentre entriamo nella stanza dei miei discendenti.

Bau bau bauuuuu
"Anche il cagnaccio ci si mette! ZUT!" sento la belva abbaiare feroce, infuriata, o forse preoccupata per la situazione.
BAUUUUU!
Sento Beau abbaiare e ululate, mentre si sistema accanto al letto in cui è stato adagiato André.
Oscar non lo lascia solo un attimo, dimostrando una devozione muliebre senza eguali. Ah ....si amano, si amano!
Sono reclinata su di lui, accarezzo le sue spalle, sussurro: "André, André ... parlami!"
"Aspettate Madame ... devo pulire la ferita e curarla. Vi prego, lasciatemi fare il mio lavoro."
"Si, certo Dottore. Ma Vi prego ..... fatelo guarire in fretta!"
Mi avvicino ad André, osservo per bene la ferita, prendo i miei strumenti e cerco di pulire per bene la parte interessata. "Uhm ..... temo che dovrò mettere qualche punto per chiudere la ferita. Poi prenderemo i sali per farlo riprendere"
"Punti di sutura!? ... Oh povero André ...."
"Già .... è una gran brutta ferita", prendo ago e filo ed inizio a cucire la ferita, dopo avere tagliato i capelli più vicini al taglio. "Vedrete che andrà tutto bene, Madame. Andrè è un uomo forte ed in salute" Aggiungo le ultime parole mentre metto l'ultimo punto. "Bene, ecco fatto. Ora prendo i sali e vediamo se si riprende"

Aspetto trepidante che André apra gli occhi, eccolo, muove appena il capo, sento dei lamenti, lentamente schiude gli occhi, sussurra: " Do ... dove mi trovo? ... Questa non è la mia camera!" mi guardo in torno, è tutto fosco, annebbiato, ma questa di sicuro non è la mia stanza. Muovo un poco le palpebre, sento un profumo a me noto, il profumo di rose, quello di Oscar.
"Andrè....." sussurro piano mentre stringo forte la sua mano. "André ..... dimmi, come ti senti?" Domando agitata, mentre lo vedo piano riaprire gli occhi.
" ... Oscar ..." Oscar stringe la mia mano, non riesco a crederci, che gioia! ... Sono così emozionato! .... "Ecco io ... ho male alla testa, cosa è successo?"
"Oh André! Gli uomini del villaggio hanno fatto confusione e ...... ti hanno ferito! Dimmi, come ti senti?" poso una carezza sul suo viso, ha un'aria così smarrita, povero amore mio.
"Villaggio?! Ma ... forse ti riferisci ai Parigini?! Hanno attaccato palazzo Jarjayes? .... Che male! ... Non ricordo nulla dell'aggressione."
"Palazzo Jarjayes? André....ma noi siamo a Collegno, amore mio! Sei confuso, forse .... forse dovresti riposare un poco!" Aggiungo mentre Beau salta sul letto e si sistema vicino ad André.
"Amore?! Amore mio!?" sento brillare gli occhi, non capisco, poi mi accorgo che al mio capezzale ci sono anche il Generale e sua moglie, che imbarazzo! "O ... Oscar ... io ... ma cosa dici? E poi ... Collegno?!"
"Si, certo André! Qui staremo bene e cresceremo la nostra Sophie!"
"No, no ... aspetta ... chi è Sophie?"
"Dottore ....." alzo lo sguardo ed osservo Lassonne. "Cosa .... cosa sta succedendo?" Domando mentre inizio a preoccuparmi.

Andrè non ricorda chi sia Sophie, nostra figlia, la nostra Sophie.

"Ha un'amnesia. Non ricorda gli ultimi avvenimenti della sua vita! ... André, ricordi almeno di essere sposato?"
"Sposato? Ma ..... sposato .... con chi, Dottore?" Domando titubante.
Sussulto e ribatto: "Come con chi?! Ma con me!"

Sento la voce squillante della mia Oscar, decisa ed un poco agitata.

"Se è un sogno ..... non intendo svegliarmi!" Rispondo confuso e preoccupato. "Però .... io non ricordo nulla ......." alzo lo sguardo e vedo il generale dietro Oscar che mi osserva preoccupato.
"Edmond ...... posso parlarti un attimo?"
"Ma certo Augustin. Andiamo!"
Ci allontaniamo di qualche passo, osservo Edmond ed aggiungo: "Lui ..... lui funzionerà ancora, vero?"
"Cosa?! Ma sei ammattito davvero?! Come puoi preoccuparti di ... questa cosa quando tuo genero non ricorda nemmeno di essere sposato!"
"Beh .... l'importante è che mi dia un altro nipotino .... e un altro ancora ..... a ricordargli certe cose ci penserà Oscar! Ih ih ih .... aaah ..... le donne!"
Lo guardo dritto negli occhi e sentenzio: "Mi occuperò personalmente di accertarmi se la scienza abbia scoperto qualche medicinale per far rinsavire i matti del tuo calibro!"
"Matto? Io? Ma figurati! Io sto benissimo! Piuttosto vedi di curare mio genero! Tutto sommato potrebbe essere utile fargli ritrovare la memoria ...... uhm ..... forse ...."
"Forse cosa?"
"Niente niente ...... va .... ed occupati di mio genero! Su su ...." Rispondo sorridendo.
"Ahhh con te meglio arrendersi! Borbotto ed entro nella stanza.


Vedo Madame Marguerite mostrarmi un neonato e con dolcezza sussurra: "Guarda André! ... Lei è Sophie, tua figlia, tua e di Oscar ... ti somiglia moltissimo." Aggiungo le ultime parole con tono dolce e rassicurante.

Il caro Andrè ha un'aria così persa e smarrita, povero ragazzo.

"Mia .... e di ....Oscar..... oh Signore! Se sto sognando non intendo svegliarmi!" Allungo una mano e poso una carezza sulla piccola, certo che è davvero bella. "Nostra figlia ..... Ditemi che non sto sognando"
Mi avvicino e dico: "André, è tutto vero. Tra poco avremo il nostro secondo figlio ...."
Sento la voce del Generale fare irruzione nella stanza. "Secondo, terzo, quarto. Insomma, finché non mi avrai dato il MIO erede. François! Intesi? E adesso vedi di recuperare la memoria perché, ridotto così, mi fai davvero paura! Ti rivoglio in piedi, sano e attivo!"
Osservo mio marito, gli sorrido, afferro la sua mano e la poso sul mio ventre. "È la verità André! Ma dimmi .... qual è l'ultima cosa che ricordi?"
Ritiro timoroso la mano dal ventre di Oscar e sussurro: "Ecco ricordo quella notte che ti ho detto di amarti e ..." abbasso ancora la voce. "Lo strappo della camicia e poi per seguirti mi sono arruolato nei Soldati della Guardia."

Il Generale con tono severo ribatte: "E' inutile che tu abbassi la voce! So perfettamente che hai denudato mia figlia prima di sposarla e se vuoi saperla tutta, quella questione è già stata chiarita tra me e te! Vigliacco di uomo! Però .... figliolo hai fatto benissimo altrimenti Oscar non si sarebbe mai accorta di te!"
"Uh .... grazie .... Signore ...."
"Padre! Devi chiamarmi Padre!" sbotto deciso, accidenti!
"Chi?"
"Tu! Devi chiamarmi Padre! Accidenti Andrè! Ti ho adottato ..... quindi vedi di chiamarmi Padre! Sono stato chiaro?"
"Adottato?!" mi porto le mani alla testa. "Non capisco, sono confuso ... Com'è possibile che io non ricordi nulla!? .... Oscar ed io siamo sposati, abbiamo una figlia e ..." guardo il suo ventre. "Ne avremo un'altra ..."
Sobbalzo alle parole di mio genero: "Un altro, un altro!! Deve essere un maschio!"
"Signore ma io non ricordo nulla!"
"PADRE! Accidenti! Devi chiamarmi Padre! Oh ma sei proprio testardo! Forse è meglio lasciarti riposare ...... cosa ne dici Edmond?"
"Finalmente ci sei arrivato! Via Augustin, via!"
"Si si .... andiamo. Vieni Marguerite! Andiamo. Lasciamo i due sposini soli!"
"Si andiamo .... dovremo tranquillizzare Nanny, era tanto spaventata! Dottore, forse dovrete portare un calmante anche per lei!" Poi mi volto verso Oscar, sorrido ed aggiungo: "Oscar ... credi di poterti occupare di tuo marito e di Sophie, per questa notte?!"
"Ma certo ..... nella buona e nella cattiva sorte ...... mi occuperò io di Andrè! A domani, Madre!"
"A domani ... ragazzi." Rispondo mentre vado via.
Mi volto, osservo Andrè, gli sorrido e mi avvicino.
"Tu .... davvero non ricordi nulla? Intendo .... di noi due ...." domando un poco in ansia.
"Nulla! ... Io non ricordo nulla!" guardo la piccola, domando timoroso: "Davvero è nostra? Voglio dire ... l'abbiamo fatta noi?"

Osservo Andrè sorridere mentre osserva la nostra piccola, il suo sorriso così dolce e tenero.

"Si, certo. Ti assomiglia molto! Vorresti .... vorresti prenderla in braccio?"
"Io ... non ho mai preso in braccio un bambino ... almeno credo ..."
"Lei si .... " Poi prendo Sophie, la vedo sorridermi, la porgo ad Andrè come la vedo allungare le manine nella sua direzione. "Su, mettila tra le braccia. Vedi ... lei ti riconosce!" Aggiungo sorridendo mentre Beau salta sul letto e ci osserva sornione.
Avvolgo delicatamente tra le mie braccia la piccola, mi sorride, afferra il mio dito. "Quanto è forte! ... Oscar credo che abbia la tua grinta!"
"Beh ... è possibile! Di sicuro però ha i tuoi capelli .... ih ih. Sei stanco Andrè? Come ti senti?" sorrido mentre osservo i miei due amori.
"Ho la testa indolenzita, non posso negare che mi faccia male." poi osservo il quadrupede. "Lui?! Perché è qui?"
"Lui ... è Beau. Me lo hai regalato tu per il mio compleanno. Un regalo che ho apprezzato molto ..... e poi ... ci difende da mio padre!" Aggiungo mentre decido di cambiarmi ed indossare la camicia da notte, sotto lo sguardo stupito ed imbarazzato di Andrè.



Vedo Oscar spogliarsi con disinvoltura, arrossisco, non l'ho mai vista così ... è bellissima! ... Oh ma che imbarazzo! ... Abbasso lo sguardo.



Mi sfilo la camicia, la piego e la poso sul comò, poi mi piego e tolgo anche i pantaloni. Sono voltata di spalle rispetto ad Andrè, afferro la mia camicia da notte e la infilo con disinvoltura, poi mi volto e mi avvicino al letto.


Mi accorgo che la piccola si è addormentata tra le mie braccia, la sollevo appena, sorrido e sfioro delicatamente le mie labbra sulla sua fronte, sussurro: "Meglio metterla nel suo lettino."
"Si, arrivo Andrè!" Mi avvicino, mi piego un poco per prendere la piccola lasciando un poco scoperto il petto. Prendo Sophie dalle sue braccia e la sistemo nella sua culla. Poi raggiungo Andrè e mi sistemo nel letto, dopo avere allontanato Beau.
"Andrè .... va tutto bene, stai tranquillo!! Siamo sposati ..... dormiamo assieme da oltre un anno!"


Mi inebrio della sua presenza, del suo profumo, la guardo, non riesco a pronunciare una sola parola però quanto è bella!

"Oscar, quando ... si, insomma tu, tu lo sai che ti ho sempre amata ma tu quando hai capito di amarmi? Io ... sono confuso, non ricordo nulla."
"Non preoccuparti, vedrai che tra qualche giorno ricorderai tutto. Comunque ..... ci ho messo parecchio a capirlo ..... e a dirtelo! Mio padre, che poi ora è anche tuo padre, ha deciso che ci saremmo dovuti sposare, tu ed io. Nel frattempo siamo partiti per una missione e ..... lì, ho capito di amarti, Andrè!" Mi avvicino un poco a lui, cerco di baciarlo ma mi rendo conto che Andrè è parecchio imbarazzato.
"O ... Oscar ... quando ci siamo sposati?"
"Il 24 giugno del 1788! Poco più di un anno fa!"
"Il 24 giugno!?" guardo la piccola che giace nel suo lettino e dico: "Sophie sembra più grande della sua età, sono sicuro che diventerà una bella fanciulla. Quanti mesi ha ... mia ... nostra figlia?"
Sospiro, alzo gli occhi al cielo ed aggiungo: "Noi .... non abbiamo aspettato il matrimonio per ..... concepirla, ecco. Sophie è nata il 4 febbraio ..... anche se mio padre sostiene davanti a tutti che la piccola sia nata in anticipo, sappi che ci ha scoperti ..... " sorrido, vedo Andrè spalancare gli occhi un poco preoccupato.
"E ..." affondo le dita tra i capelli. "Perché non ricordo nulla?! Tutto questo è assurdo!"
"Sarà a causa della ferita .... vedrai che passerà. E comunque, io ti amo Andrè. Questo cerca di ricordarlo" Aggiungo con tono dolce e rassicurante mentre prendo una sua mano e la porto alle labbra. "Ora è meglio se riposi .... spero non ti dispiaccia dividere il letto con me!"
"Ma ..." la guardo intensamente negli occhi e mormoro: "L'ho sempre desiderato ma ... per me questa sarà la prima volta."
Sorrido alle parole di Andrè. "Beh .... sarà una nuova .... prima volta. Che poi Andrè, da bambini quante volte abbiamo diviso il letto? Su su .... ora riposati, domani sarà una giornata impegnativa ..... ah, prima che mi dimentichi, tu sei un capitano dell'esercito ... ed io generale!" Poi poso la testa sul cuscino sotto lo sguardo stupito di Andrè, sorrido e tiro su un poco il lenzuolo.
"Non ti chiederò in che modo ci siamo guadagnati i gradi ma ... voglio chiederti se non ti dispiace se ... ti abbraccio!?"
"Dispiacermi? Solo se non mi abbraccerai, potrei dispiacermi! Ed anche offendermi!!"


Oscar si accovaccia sotto di me, l'abbraccio delicatamente, le mie labbra sfiorano i suoi capelli, sento il suo profumo. Vorrei dirle che l'amo ma non ci riesco, è tutto così nuovo, imbarazzante.



Sono preoccupata per Andrè, lo sento un poco rigido. Povero caro, deve essere davvero spaventoso un cambiamento così repentino. Mi stringo un poco di più a lui e, con gli occhi chiuso, sussurro piano "Buona notte Andrè"
"Buona notte ... Oscar ..."





Alcuni di noi sono seduti sui sassi, altri sul terriccio, altri ancora sono appoggiati al cancello, Riccardo ci dice: "E' stata solo colpa mia, sono stato precipitoso. Dobbiamo chiarire la faccenda con il Padrun."
"Si ... sarà furioso. Lo abbiamo visto, quando si arrabbia. E, come se non bastasse, abbiamo ferito suo genero ..... o figlio .....insomma ..... un bel guaio!"
"E non abbiamo alcuna notizia. Chissà come sta!?"
"Spero che stia bene, non voglio averlo sulla coscienza. Io l'ho colpito!"
"E ne subirai le conseguenze ... il padrun ... vedrai, ti punirà!!"
"Povero me!"
Esco sul terrazzino del castello, mi affaccio e vedo gli uomini del villaggio seduti nel parco. Tutta colpa loro! Hanno osato assalirci .... e ferire il mio stallone! Scendo con passo deciso le scale e raggiungo Riccardo. "Dannazione!!! Riccardo!!! Ma possibile che non sappiate distingue una serenata da un assalto?"
Appena vediamo arrivare il Generale, tutti si alzano in piedi, ci mettiamo quasi sugli attenti. Mi tolgo il capello, lo stringo tra le mani e ribatto: "Padrun, è tutta colpa mia. Ho sentito un boato provenire dal palazzo e ho pensato che foste stati assaliti dai ribelli."
"Un boato? Ma sei forse impazzito? Stavamo ...... cantando!! Non sai forse riconoscere un bel canto da un boato? accidenti!!! E come se non bastasse mio figlio è rimasto ferito!!" Rispondo scocciato.
"Si, ma nel cuore della notte per noi altri che dormivamo tutto è sembrato così ... insomma abbiamo scambiato le Vostre voci per delle richieste d'aiuto."
"Siete inaffidabili!! È questa la verità. Ed ora pregate affinché mio figlio si riprenda ..... o per voi saranno guai!!"
"Sissignore! ... Avete ragione!"
"Ed ora sparite .... e pregate .... fate dire una messa domani per mio figlio!! E pure il giorno successivo e così via, fino a quando non si sarà ristabilito!"
" ... Sissignore ..." Risponde mesto Riccardo.
Mi volto e rientro verso il castello scocciato ed affranto. "Accidenti, qui ne va della mia discendenza! E se Andrè avesse scordato come .... come fare certe cose?!! ... Oh beh ... comunque immagino che mia figlia gli rinfrescherà la memoria! .... Maledizione all'equivoco!" Borbotto mentre rientro a palazzo.
Sono nella mia stanza quando vedo la porta spalancarsi e mio marito entrare brontolando. "Augustin .... cos'hai adesso?!"
"Marguerite ...... cosa vuoi che abbia?!!! Dico ma .... hai capito cosa sta succedendo?!!"
"Certo! Abbiamo dei monaci che di giorno sono ai lavori forzati e di notte sono prigionieri nelle segrete, poi dei generi e nipoti feriti a causa dell'assalto, infine, André oltre ad avere una brutta ferita in testa , non si ricorda nemmeno di essere sposato con Oscar e di avere una figlia! Ahhhh e per finire ... per finire Elena, la moglie di Victor ha avuto un malore! Augustin, corro da lei! ... L'avevo quasi dimenticato!"
Mi accascio affranto sulla poltrona e borbotto: "Sempre a me! .... La mia famiglia non ha un attimo di pace, giuro che non ne posso più!" mi allargo il colletto della camicia.
Vedo mio marito lasciarsi cadere sul nostro divanetto, anzi sul divanetto di nonno Augustin esausto. "Uomini .... uff ...." sussurro mentre esco veloce dalla nostra stanza.




Nella stanza di Girodelle

Avventura sulle Alpi - parte secondaWhere stories live. Discover now