Un rientro movimentato

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Reggia di Versailles – Galleria degli specchi

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Reggia di Versailles – Galleria degli specchi




Una dama portandosi il ventaglio davanti alla bocca sussurra: "Oh non è possibile! Juliette ma hai visto la chioma del Maggiore Girodelle? Non c'è più!! Oh ma cosa gli sarà successo?!"
"Hai ragione mia cara. Un vero peccato! Ricordo ancora quando mi sono buttata su quella chioma setosa e morbida. Aveva un tale profumo .... ahhh ..... che poi, anche tutto il resto è niente male!!" dico con voce melodiosa, nascondendomi dietro al mio ventaglio piumato.
"Così ti sei intrattenuta nelle stanze del bel Maggiore?! Ma dimmi, prima o dopo che ha chiesto la mano del suo Comandante?"
"Prima, ovviamente. Lo sai che da quando è stato rifiutato è caduto in una sorta di ....... vita monacale!! Poveretto .... sarà rimasto traumatizzato!"
"Traumatizzato dite? Allora chi è quella smorfiosa con cui balla? Certo che si è consolato subito e non certo con una dama di Versailles! Chissà dove l'ha trovata?"
"Ma come, una donna informata come te non sa che quella è la sua promessa sposa? L'ha trovata a Torino, pensa un po'!!! Con tutte le bellezze che ci sono qui a Parigi .... lui l'ha trovata a Torino, nella città di quei duchi! Ah .... l'amour ..... ma cherie ..... quella mademoiselle è una donna mooolto fortunata!! E non lo sa ancora!"
"Già ... è un vero uomo anche se i suoi modi sono molto più raffinati di quelli di molte donne! Ahhh fortunata lei!"


Ho ballato con Elena, nel salone degli specchi, con indosso la mia divisa di gala. Molte donne mi hanno squadrato, un poco per la compagnia e molto credo per il taglio dei miei capelli.
"Elena, vieni, sono arrivate le loro Maestà e vorrei presentarti loro"
"Oh davvero?! Sono così emozionata!"
"Vieni Elena, vedrai, Sua Maestà è una donna gentile ed elegante, il Re è un uomo tranquillo e pacifico." dico porgendo il braccio alla mia fidanzata ed avvicinandomi alle loro Maestà.
Procediamo lenti, come si conviene, con la testa alta e lo sguardo in avanti.

"Elena, è sempre un onore essere ammessi davanti alle loro Maestà ed io, modestamente, lo sono sempre, in qualità di comandante della Guardia Reale."
"Victor, mi riempi d'orgoglio! Sono sicura che mai avrei trovato un uomo come te!"
"Non credi di esagerare?"
"No."
"Parli così perché mi ami, ma sappi che ho molti difetti."
"Imparerò ad amare anche quelli." dico sorridendo mentre avanziamo verso le loro maestà.

Sono accanto a Luigi quando vedo avanzare il Maggiore Girodelle, lo guardo stranita e dico: "Maggiore ma cosa è successo alla Vostra chioma?"
"Maestà" dico facendo un inchino mentre con la coda dell'occhio vedo Elena fare altrettanto.
"Permettetemi di presentarvi la mia promessa sposa, Elena Maria CarolinaContessina di Costigliole"
Sorrido felice e dico: "Finalmente anche Voi avete deciso di sposarvi, era ora Maggiore! ... Sono davvero felice Madamigella di fare la Vostra conoscenza!"
"Grazie Maestà!". Sento la voce un po' imbarazzata di Elena, i suoi occhi brillano di gioia.
Luigi ribatte con tono scherzoso: "Mi sono sempre chiesto che genere di donna avrebbe conquistato il Vostro cuore, a quanto pare avete scelto una graziosa fanciulla molto a modo. Ritenetevi soddisfatto conte de Girodelle. Ma ditemi, a quanto le nozze?"
"Tra un mese Maestà. Eh si, Elena è una ragazza a modo ... ma anche molto vivace!" rispondo con voce dolce, felice.
"L'avevo immaginato! Però mi avete incuriosito, ditemi forse avete sacrificato la Vostra chioma per amore della Vostra fidanzata? Credo che non ci sia un'altra spiegazione Conte!"
"In effetti Maestà ... è stato un pegno d'amore! Ma ricresceranno ....."
"Però!! Ah ahah Girodelle, se siete arrivato ad un gesto simile per una donna significa che Vi siete davvero innamorato!"
"Certo Maestà! Non sono mai stato così felice, credetemi!"
"Ah ahah ... Lo immagino! Bene, Vi auguro tanta felicità Girodelle! E Voi Madamigella Elena, ritenetevi soddisfatta, avete conquistato un uomo che non si accontenta tanto facilmente!"
"Grazie Maestà ..... " dico salutando la Regina.

Ci allontaniamo e piano domando: "Cosa intendeva dire Sua Maestà?!"
"Sinceramente non saprei. Vieni, andiamo a ballare!"
"Uhm .... no no ... tu mi devi una spiegazione!! Sappi che non intendo cedere!" rispondo decisa.
"Ti prego Elena! Non vorrai rovinare questa magnifica serata!"
"Assolutamente no. Però sappi che voglio una spiegazione!"
"Sig ... Elena, credo che sua Maestà alludesse al fatto di avere superato trent'anni e non sono ancora sposato. Tutto qui!"
"Uhm ..... sarà ... ma tu non mi convinci affatto!! Sappi che ne riparleremo!" rispondo decisa.
"Come vuoi ma ricordati che non ho altri capelli da tagliare Ah ahah ...."





"OhhhJacques,mi sono divertita tanto, è stata una bellissima serata!"
"Oh Giovanna, anch'io mi sono stato bene con Voi. La Vostra compagnia mi ha allietato la serata."
"Siete davvero gentile!"
"Domani sera, verrò ufficialmente a chiedere la Vostra mano a Vostro fratello, non voglio perdere altro tempo, tra tre settimane voglio che diventiate mia moglie."
"Ohhh così presto?"
"Giovanna, non abbiamo più l'età di indugiare, non siete d'accordo con me?"
"Siiiii Avete ragione!!!! Come sono felice! Ahhh se potessi Vi abbraccerei qui davanti a tutti!"
"Ah ahah ... Giovanna, adoro la Vostra sfacciataggine! Ih ihih ...."
"Ed io adoro i Vostri modi schietti e gentili!"
"Beh ... credo che sia giunto il momento di darci del tu, non credi?"
"Siiii ... siiii ... Oh come sono felice! Ehmm .... Spero che dopo le nozze verrai a conoscere il mio paese?!"
"Vedremo Giovanna, vedremo...."


Dopo aver ballato con Giovanna, mi reco dal conte di Costigliole, lo guardo dritto negli occhi e dico: "Buona sera Conte, sono il Generale de Villeneuve"
"Buonasera Generale!" rispondo mentre guardo mia sorella, la vedo sorridere felice, come non la vedevo da tempo.
"Conte, vorrei che ci incontrassimo domani sera per chiedervi ufficialmente la mano di Vostra sorella. Scusatemi, so di non essere un uomo che rispetta poco l'etichetta ma Vi basti sapere che sono un gentiluomo corretto che ha intenzioni serie per Vostra sorella!"
"Mi fa davvero piacere, Vi aspetto allora domani sera nella casa del Generale Jarjayes, di cui siamo ospiti. Sappiate che ho preso qualche informazione su di Voi, tengo molto alla felicità di mia sorella!"
"Mi pare più che giusto! Anch'io ho l'abitudine di informarmi sui futuri mariti delle mie figlie! Sapete, ne ho ben nove!"
"Ah .... una famiglia numerosa, la Vostra"
Ascolto le parole del mio fidaaanzato, per tutti i santi ... ha nove figlie! Quindi debbo dedurre che è un buon cavallo! Sono davvero una donna moooolto fortunata!"
"A domani Conte!"
"A domani Generale!"



"Antoniè, Giggìaggiàlattà (devo allattare) Gennarino quindi debbo lasciare la festa ma prima voglio salutare i Jarjayes."
"Certo!!! Se vuoi ti accompagno!"
"Ahh mio caro cognato, non ti ho ancora chiesto se hai gradito i Babà e le sfogliatelle che ho fatto servire?"
"Certo! Erano squisite"
"Bene mi fa piacere! Tu si stato tanto gentile fabbricando le serrature ed io, in qualche modo, volevo dimostrarti la mia riconoscenza. Giggì ma non mi hai ancora detto qualè il dolce che apprezzi di più: luBabbà o la sfogliatella?"
"Uhm....io.....ecco.....non saprei!"
"E vabbuò (va bene) ciò significa che ti sono piaciuti tutti e due allo stesso modo, quindi domani darò ordine alla tua cameriera personale di portarti a colazione un vassoio intero. Bene, adesso scusatemi!" dico raggiungendo la famiglia Jarjayes.

"Armand, l'imperatrice sta venendo da questa parte!"
"La vedo"
Mi avvicino a lu fratello del generale e alla sua fidanzata e dico: "Armand, sono qui per salutare a vuje (voi) e a tutta la Vostra famiglia. Ora debbo ritirarmi, i miei obblighi di madre mi attendono."
"Buona notte Maestà! Spero di vedervi al ricevimento del nostro matrimonio!"
"Ma certo! Come potrei mancare? Tra me e la Vostra famiglia ormai si è instaurata una bella amicizia, e poi non tutti i giorni si sposa nu Cardinale! Scusatemi Armand de Jarjayes ma vuje per me rimarrete per sempre nu Cardinale. Siete n'ommo( oumo) bravo e pacifico, ormai non ne esistono più! .... Generà ovviamente il mio pensiero è esteso anche a vuje e ai vostri generi, soprattutto a lu bel Capitano."
"Grazie Maestà! Sarà un onore avervi ospiti!"
"Bene, salutatemi le Vostre figlie!"
"Certo Maestà! È ora anche per noi di ritirarci"
"A domenica Armand de Jarjayes, spero ca la vostra agonia termini con le Vostre nozze!" dico allontanandomi.
Mi volto verso mio fratello, lo guardo perplesso e dico: "Agonia? Augustin.....ma....a cosa si riferisce sua Altezza?!"
Guardo mio fratello, sussurro: "Armand hai un'aria stupita, non posso credere che sia così ingenuo, non può essere!"
"Augustin, giuro che non ho capito ne l'imperatrice e tanto meno ciò che mi stai dicendo!"
"Emm ... possibile che tu non abbia capito?"
"No....mi spieghi?!"
Prendo per braccio mio fratello, e mentre lo porto via, guardo la sua fidanzata e dico: "Scusatemi Anna, ma ho qualcosa da dire a mio fratello."
"Certo, andate pure."
"Cosa c'è Augustin?"
"Ma possibile che, alla tua età, tu sia ancora tanto ingenuo?"
"Ingenuo?!! Vuoi spiegarti?!!"
"Fratello, la tua espressione è a dir poco esilarante, davvero non hai capito nulla!"
"Smettila e parla!"
"Si si certo! ... Poco fa, mi hai chiesto cosa volesse dire l'imperatrice, vero?"
"Esatto!! Vuoi erudirmi?!!"
Guardo dritto negli occhi mio fratello e ribatto: "Cos'è che ti fa star male negli ultimi mesi?"
"Uhm.....il viaggio....il cambio di abitudini....anche la sofferenza spirituale. E la Zia Clotilde!!"
"La sofferenza spirituale o quella carnale?"aggiungo malizioso.
"AUGUSTIN!!! Ma sono cose da dirsi....qui?!!"
"Sei tu che mi hai chiesto cosa volesse intendere l'imperatrice o sbaglio?" dico spalancando le braccia.
"Esatto. Quindi vuoi dirmelo o no?!"
"Ohhh ma possibile che a cinquant'anni suonati io debba dirti tutto?!!!"

Sono alle spalle di mio padre e mio zio, ascolto la loro conversazione e con tono divertito intervengo: "Ma Zio, l'imperatrice si riferiva alla Vostra forzata castità! Ma lei non sa che avete fatto un voto. L'imperatrice Vi ha auspicato che la Vostra sofferenza fisica e morale termini con il Vostro matrimonio! ... Padre, io e Charles andiamo alla carrozza, faranno il viaggio con noi, Antony e sua moglie."
Guardo scioccato mia nipote Joséphine, non è possibile che lei abbia davvero detto quelle parole.
"Augustin!! Ti prego, dimmi che ho le allucinazioni auditive! Joséphine non può avere detto quelle cose così private con tutta quella tranquillità!"
"Non conosci abbastanza tua nipote? Certo che le ha dette. Io ormai sono rassegnato! Comunque concordo con ciò che ha detto l'imperatrice ...."
Mi faccio il segno della Croce, alzo gli occhi al cielo ed aggiungo: "Io torno a palazzo, dovresti farlo anche tu! ... Certe volte temo che la zia Clotilde abbia ragione, la nostra casa è posseduta dal demone della lussuria!"
"Ah ahah ... rimarrai per sempre un Cardinale! Ah ahah ... A proposito Armand, sei armato?"
"Certo Augustin, spada e pistola!! Tua figlia Oscar mi ha gentilmente suggerito di attrezzarmi a dovere, neanche fossimo ancora in missione! Gentilmente giusto per usare un eufemismo. Augustin, tua figlia mi ha praticamente messo in tasca pistola e stiletto, obbligato a prendere una spada vera, non quella "da parata" che si usa ai balli, ed anche un fucile. Ci mancava solo che mi desse una balestra ed una fionda, giusto per non farmi mancare nulla". Dico con tono sarcastico, certe volte penso che Oscar esageri.
"Armand, Oscar ha fatto bene, le strade di Parigi non sono sicure di questi tempi!! Comunque .... meglio tornare a casa!"
"Si, si è fatto tardi!"
Anna ribatte: "Generale, mi spaventate..."
"Ma no ..... insomma. Noi siamo già stati assaliti mesi fa. Ma non fatevi impressionare!"
"Però ... Oh Armand!"
"Anna, meglio andare! Augustin .... rientri anche tu? Con Oscar?! Sai, mi sentirei più sicuro se fossimo tutti assieme ......"
George dice: "Zio, faremo il viaggio assieme mentre Antony andrà con i miei genitori."
"Bene ..... grazie mille! Allora andiamo. Comunque se fossimo tutti in fila, una carrozza dopo l'altra, sarebbe meglio, non credete?!"
"Si, certo! Louis..."
"Dimmi!"
"Chaterine e Vincent viaggeranno con Voi!"
Il Generale domanda: "Ragazzo tieni a portata di mano la tua arma!"
"Sissignore! Sulla carrozza ho la mia spada."
"Benissimo! La Vostra vettura dovrà viaggiare dietro la mia."
"Si, certo. Staremo tutti in fila! Andiamo?"
Marianne prende il braccio di suo maritoe mormora: "Si andiamo! ... Louis, prima di partire per Versailles non c'era tutta questa preoccupazione, ma cosa succede?"
"Si è fatto tardi e la città non è sicura, tuo padre ha purtroppo ragione"
"Quindi era meglio rimanere a palazzo, è stato un errore venire alla Reggia!"
"Beh....non potevamo rifiutare purtroppo"
"Si ... però .... Oh Louis, meglio affrettarci. Voglio tornare a casa prima possibile!"
"Casa.....palazzo Jarjayes!"
"Palazzo Jarjayes!"
"Louis....vorrei restare lì fin dopo il parto....spero non ti dispiaccia!"
"Non mi dispiace affatto. E poi non puoi certo viaggiare in queste condizioni! Ormai mancano solo tre mesi al parto."


Leggo la preoccupazione sul volto di mia sorella, sussurro a mio marito: "André, Marianne è molto preoccupata. Spero che durante il viaggio di ritorno non accada nulla ma in casocontrario siamo armati fino ai denti. André, per quanto mi riguarda non interverrò mai più alle feste di corte, oltre ad essere noiose, non me la sento di attraversare le strade di notte, sai la pancia mi impedisce di muovermi come vorrei!"
"Hai ragione Oscar. Se vuoi....restiamo qui questa notte, nell'appartamento della tua famiglia"
"No no! Come potrei dormire tranquilla mentre mio padre e gli altri devono tornare a casa? No. Andremo con loro!"
"Hai ragione"
"Andrè, recuperiamo i mantelli e andiamo. Guarda .... nevica!"
"Fa anche molto freddo! Oscar devi coprirti bene, non voglio che ti ammali." dico mentre l'aiuto ad allacciare la mantella.

Sento le mani di Andrè sistemarmi la mantella, poi prende i laccetti e la lega, in modo re resti chiusa, posandomi una leggera carezza sul viso. Ha uno sguardo dolce, un poco perso. Ed io mi sento sciogliere nel suo sguardo.

"Stai tranquillo, neppure io intendo ammalarmi!! Però copriti bene anche tu, niente infreddature!" rispondo con voce dolce e preoccupata, guardando il mio Andrè mentre sento le sue mani allacciarmi la mantella e controllare che sia al caldo. È davvero un uomo premuroso, dolce e ....... Perfetto.


Saliamo tutti nelle carrozze e partiamo alla volta di palazzo Jarjayes. Per fortuna non è troppo lontano, ma questa neve ci rallenterà. Guardo fuori dal finestrino, i fiocchi cadono leggeri, posandosi sul selciato. Le carrozze proseguono lente, mentre Andrè mi stringe un poco a se, per scaldarmi un poco.
Di fronte a noi sono seduti i miei genitori, sento lo sguardo di mio padre addosso, come se volesse controllarmi. Mia madre invece è avvolta nella sua cappa con brodo di pelliccia e ha posto le mani in un bel manicotto, caldo e morbido. Ha il cappuccio sulla testa, per stare più al caldo, ed uno sguardo dolce.
"Sei ghiacciata! ... Appena arriveremo a palazzo farò preparare una tazza di cioccolato caldo e ti scalderai davanti al camino."Sento dire dalla voce dolce del mio Andrè, mentre mi stringe la mani tra le sue.
"Uhm .... grazie Andrè. Facciamo due tazze, una anche per te!" Rispondo sorridendo quando sento come uno scrollone, qualcosa che cade sul tetto della carrozza.
"Andrè, Padre, avete sentito anche voi?!"Dico allarmata mentre controllo di avere le armi a portata di mano, il mio stiletto, la pistola e soprattutto la mia spada.
"Si ... ma cosa è successo?!"
"Non lo so ... André, non vorrei che qualcuno ci avesse attaccati ..."
Vedo mio padre irrigidirsi e portare le mani alla spada, pronto ad intervenire in caso di necessità. Ci scambiamo uno sguardo di intesa. Siamo tutti tesi, pronti a scattare in caso di necessità.
E' un attimo, quando vediamo i due sportelli aprirsi contemporaneamente e due loschi figuri affacciarsi, uno afferra mia madre per un braccio, l'altro si rivolge verso mio padre e Andrè, digrigna con tono minaccioso: "Se non volete che spezzi il braccio a questa bellissima e profumata dama, consegnateci i vostri averi!"
In un gesto rapido e fluido, senza pensarci neppure, sfilo lo stiletto dalla manica del vestito o infilzo la mano di quest'uomo. Sento un urlo ed il sangue uscire dalla sua mano, che ho passato da parte a parte.

"AHHHH MALEDETTA!"
L'altro assalitore: "NON HO MAI VISTO UNA DONNA COLPIRE CON TANTA PRECISIONE ..."
"DAVVERO?! BENE, ADESSO L'AVETE VISTO! LASCIATE MIA MADRE, CHIARO!" dico mentre afferro con forza mia madre nel tentativo di trattenerla all'interno della vettura.

Sentiamo Alain imprecare:"MALEDIZIONE!!! COMANDANTE ... SIAMO STATI ATTACCATI!"
Ribatto a gran voce: "ME NE SONO ACCORTA ALAIN! André, ormai ci hanno assaliti, sotto la neve, in mezzo al boschetto. Accidenti!"
"SE CI CONSEGNERETE I VOSTRI AVERI, VI LASCEREMO ANDARE!"
"Credevi di uscirtene così? Beh ti sbagli! E se invece vi cacciassimo a pedate?!!!" rispondo mentre impugno la mia spada. "Non permetterò a nessuno di farmi del male".

Afferro la gonna e la strappo, nel tentativo di essere più agile, per quanto questa pancia mi renderà senza dubbio impacciata. Creo due grossi tagli nella gonna, sotto lo sguardo preoccupato di mia madre. Sono riuscita a trattenerla al sicuro, ma questi uomini sono davvero troppi, temo davvero che dovrò usare la mia spada. Andrè e mio padre sono già impegnati con altri assalitori.

L'assalitore con tono sorpreso continua: "Ehi ma questa donna, oltre ad possedere la grinta di un uomo, è perfino incinta!"
"Vedrai delinquente di cosa è capace una donna incinta!" dico puntandogli la lama alla gola.

André e mio padre impugnano le armi che sono accanto a loro mentre la carrozza si ferma, si affacciano altri assalitori e siamo obbligati ad incrociare le spade.

Uno degli assalitori continua: "E' assurdo! Com'è possibile che una donna abbia atteggiamenti simili?!"
Un secondo ribatte: "Soprattutto è incinta!"
"Certo!!! Ma questo non mi impedirà di darvi una sonora lezione!!!" rispondo con tono di sfida!
"Oscar ...... ti prego, non esporti!" sento al voce di Andrè mentre scendo dalla vettura, seguita da mia madre. La vedo estrarre la sua pistola, pronta anche lei a difendersi.
"Lasciate mia figlia!" dico mentre faccio partire un colpo.Se Oscar vuole proteggere la sua creatura, io farò quello che posso per aiutarla.
Il brigante digrigna portandosi le mani alla gamba: "Maledizione ... questa donna mi ha colpito!"
"Capo, le donne sono armate!"
"Accidenti!! Ma non potevamo attaccare dei nobili paurosi?!!"
"Ahi ahi ... che sfortuna ... questi sono davvero agguerriti, nulla a che vedere con i nobilastri di ieri!"
"Siamo davvero sfortunati!!!" dico mentre questa donna mi strappa i pantalonicon alcuni colpi precisi della sua spada!! "Accidenti!!! E pensare che è incinta!!!"
Sento la risata di Alain: "ah ahah ... Comandante, lasciateli almeno in mutande! .... GERARD ATTENTO AL CARDINALE!"
Sento la voce di Alain, mi volto e corro in soccorso del fratello del Generale, dopo essermi liberato del mio assalitore in un niente.
"Conte, fate attenzione!"
"Mio fratello ha ragione, sono davvero un incapace!"
Sento la voce di Anna, è nella carrozza, uno degli assalitori le ha puntato la lama alla gola.

"Avanti bellezza, se non vuoi che ti succeda nulla, dammi questa collana!" dico strappandola dal collo.
Estraggo veloce lo stiletto che Oscar mi ha messo nella gonna, con un gesto veloce lo pianto nella mano del mio assalitore. Oddio .... che paura. "AHHHHH!!" urlo spaventata alla vista del sangue che esce dalla mano ferita. Non credevo di poter fare un gesto simile.
Vedo l'uomo toccarsi la mano ferita, digrigna: "E così vuoi la guerra bellezza?! E sia." mi avvento sulla donna con cattive intenzioni quando sento una lama trafiggermi.

"Padre, ci hanno attaccati!"
"George, tiriamo fuori le lame!"
Joséphine tira fuori dalla borsa la pistola, la carica e dice: "Sono pronta anch'io!"
"Madre!"
"Beh?! Si può sapere di cosa ti meravigli? Sappi che durante il nostro viaggio siamo stati attaccati diverse volte e non sono stata certo a guardare!"
"Madre siete un vero ciclone!"
Charles, ribatte: "George, scendiamo dalla carrozza prima che vengono ad assalici, così non ci trovano impreparati!" dico aprendo lo sportello e scendendo.
Seguo mio padre e dico: "Avete ragione ... andiamo! ... Madre, Voi rimanete qui!"

Mio figlio chiude lo sportello e si uniscono alla lotta. Mi sporgo dal finestrino e con precisione punto verso uno degli assalitori di Antony, mio figlio è solo contro due delinquenti, punto e sparo.

BANG ...

"AHI ... sono stato colpito."

"Ecco, così impara ad attaccare mio figlio che è già alle prese con un altro delinquente." Dico mentre carico nuovamente l'arma. Dal finestrino della carrozza punto nuovamente l'arma, mio marito si destreggia molto bene ma anche lui viene accerchiato da un secondo malfattore, spero di non sbagliare la mira ... si destreggiano velocemente. Sparo.

"AHI ... Sono stato colpito! Ma chi è stato?"

Tiro giù la tendina, sussurro: "Meglio non farsi vedere, devo aiutare la mia famiglia nell'anonimato." Carico per la terza volta la mia arma, continuo a sparare, cerco i bersagli più vicini, non posso rischiare di colpire i miei cari ....



Madame Battista è sola sulla carrozza urla: " AHHHHHHHH AIUTOOOOOOO AMORE DOVE SEIIII?!!! SIAMO STATI ASSALITIIIII...."
Uno dei malviventi apre lo sportello e strappandole la collana ribatte: "Sono qui tesoro, su dammi la tua collana se vuoi continuare a chiamarmi amore!"
"AHHHHHHHH ... VIA VIA ... VOI NON SIETE IM MIO FIDANZATO!"
"Fidanzato?! Ma non ci penso nemmeno, brutta oca starnazzante! Su, dammi tutti gli anelli e il bracciale!"
"NOOOO SONO MIEIIII ..."
"Erano tuoi, adesso mi appartengono! Forza muoviti!" dico puntando la lama sulla mano.
"AHHH SIETE UN TIRANNO, UN LADRO!"
"Io ladro? Voi nobili siete dei ladri, vivete sulle spalle della povera gente. SU TACCHINO, CONSEGNAMI I TUOI AVERI SE VUOI RIVEDERE QUEL CITRULLO DEL TUO FIDANZATO!"
"MA COME OSATE!"
Premo la lama sulla sua mano e intimo: "AVANTI! Sbrigatevi, non ho tempo da perdere!"
"DELINQUENTE!"
"LADRA! DIFFAMATRICE DELLA POVERA GENTE ... RESTITUISCIMI CIO' CHE MI HAI RUBATO!"
"IO NON HO RUBATO NULLA AI FRANCESI! BRUTTO IGNORANTE, SE NON L'AVETE ANCORA CAPITO PROVENGO DAL REGNO SABAUTO!"
"NON MI INTERESSA DA DOVE ARRIVI, SIETE UNA NOBILE, UNA AFFAMATRICE DI POPOLI E QUINDI UNA BRUTTA LADRA! CONSEGNAMI I TUOI ANELLI SE NON VUOI CHE TI MOZZI LE DITA."
"AHHHHH .... AIUTO .... AMORE MIOOOOO...."
"Giuro che se urli ancora ti mozzo la lingua!"
"Gulp.... No no ... ecco ... prendete tutti gli anelli, sono vostri!"
"Bene, vedo che hai capito, brutta ladra!" dico infilando tutti i gioielli nelle tasche. "Umm ... che bel bottino che ho fatto stasera! ... Con questa porcheria riuscirò a sfamare la mia famiglia per almeno un anno. Grazie gallinaccio urlante!"
"MALEDUCATO! SE RITENETE CHE I MIEI GIOIELLI SIAMO DELLE PORCHERIE, RESTITUITEMELI" urlo mentro l'assalitore lascia la mia vettura.
"Mi giro e rispondo: "Maledetta ladra! Possibile che tu non abbia ancora capito che debbo sfamare la mia famiglia? E ADESSO STA ZITTA!" dico allontanandomi.
"OHHHH CHE ZOTICONE IGNORANTE!!! CHE BRUTTA AVVENTURA!!! AHHHHH BOUUUUU .... SNIFFFF ..... BOUUUUU....."


Victor ed io viaggiamo sulla carrozza in compagnia dei miei genitori quando udiamo delle grida, il mio fidanzato estrae immediatamente la spada e digrigna: "I ribelli ci hanno attaccati! Conte di Costigliole, dovremmo batterci!"
"Accidenti, il Vostro paese è un luogo pieno di malfattori!! Elena, tu resta qui e non muoverti!"
Mia moglie in lacrime dice: "Bartolomeo, ci uccideranno tutti!"
"Cara, venderemo cara la pelle!! Vedrai che ce la caveremo!"
"Ma Bartolomeo, sono anni che non impugni un'arma..."
"Vedrai che me la caverò ...e ti proteggerò Mafalda!"
La carrozza si è arrestata, spalanco lo sportello e con la spada sguainata dico: "Conte Bartolomeo, sono in tanti, sarà una lotta davvero ardua! Elena, Contessa, chiudetevi dentro!"
"Oh Victor!!! Fai attenzione!"
"Elena, so che hai una pistola ... se fosse necessario non indugiare, usala!"
"Certo Victor, Madame Oscar si è raccomandata di uscire dal palazzo armata! Ho pistola e stiletto .... anche se spero di non doverli mai usare"
"Bene! Conte Bartolomeo, andiamo!" dico mentre si avvicina un malvivente e incrociamo le lame.
Vedo mio padre e il mio fidanzato battersi, purtroppo mio padre è in difficoltà ed un malvivente riesce ad entrare nella carrozza. Estraggo rapida la pistola e la punto verso l'uomo. "Andatevene o giuro che vi sparo!" dico con finta baldanza.
"Una bellezza simile è armata? Ah ah .... Non mi colpirete mai, Vi trema la mano!"
"Non sfidatemi Signore!" rispondo cercando di tenere ferma la mano.
"Ah ahah ... si certo! Ah ahah ... Su bambolina, consegnatami i gioielli e non vi farò nulla."
Mi faccio coraggio, un bel respiro, prendo bene la mira .... come mi ha insegnato Madame Oscar, e via, premo il grilletto.
Un piccolo boato, un colpo, e vedo l'uomo accasciarsi a terra.
"AAAAHHHH!!!!" urlo spaventata dal mio stesso gesto, mentre mia madre sviene.
"Madre! Madre! Vi prego, tornate in voi! dico stringendo l'arma tra le mani.
"Ahhh Maledetta! Preoccupati della mia ferita, non di quella cornacchia priva di fegato!"
"Sparite!!! O giuro che sparo di nuovo!!!" dico agitata.
"Mi avete azzoppato. Come pretendete che lasci la vettura? Ahiii povero me! E pensare che volevo solo racimolare un poco di preziosi per sfamare i miei figli! Ahiiiii ..."
"USCITE!!! O giuro che Vi caccio a pedate!!! Fuori di qui!!!"
"Lascerò questa dannata vettura a condizione che mi consegnate i Vostri stupidi preziosi."
"Neanche per sogno!!!" dico tirando un calcio a questo individuo.
"AHIIII Ma siete peggio di un soldato!"
"Lo volete capire che dovete andarvene?!!! Giuro che Vi sparo di nuovo!!"
"No no pietà! Ho moglie e figli da sfamare!"
"Allora scendete e andatevene!!!"
"Vorrei andarmene ma voglio che mi diate almeno uno dei vostri anelli. Non voglio che i miei compagni mi prendano in giro!"
"E sia ...." dico sfilando un anello dalla mano destra. "Tenete, spero che non mi stiate mentendo ... che abbiate davvero una famiglia da sfamare!"
"Secondo te, rischierei la mia vita per donare gioielli a mia moglie?! Siamo affamati. Il Vostro anello mi servirà per comprare il pane!"
"Ora andatevene ..... e se posso darvi un consiglio, lasciate questa città. Io vengo da un altro paese .... e lì la vita è migliore, per tutti""
"Da ... dove vieni?"
"Da Torino, oltre le Alpi, nel regno sabaudo. Ho fatto un lungo viaggio ed ho visto molte cose .... vi posso assicurare che nel mio paese le persone stanno meglio che qui a Parigi!"
"Se uscirò vivo , giuro che lascerò questa Francia che sta morendo!" dico lasciando la vettura. "Grazie per l'anello Madamigella! Ve l'ha mai detti nessuno che siete una ragazza altruista?"
"Si .... il mio fidanzato! Buona fortuna Monsieur!"
"Meglio che lasciate anche Voi questo dannato paese, potrebbero accadere cose peggiori. Buona fortuna anche a Voi Madamigella!"
Vedo l'uomo fuggire zoppicando mentre mia madre riapre un occhio. "Madre, come Vi sentite?"
"Ohhh ma come vuoi che mi senta?! .... Sto male! Ahhhh senti le urla? Si stanno battendo!"
"Madre .... forza, alzatevi e cerchiamo di renderci utili!" dico decisa, non intendo di certo essere un peso, io!
"Cosa vuoi fare?"
"Aiutare mio padre, ovviamente. Credo che il mio fidanzato non abbia bisogno di aiuto, anzi! Forza, venite!"
"Si si ... ma sta attenta!"




Vedo il mio fidanzato Vincent battersi contro i malviventi, la scena è davvero terrificante: mio padre, i mie cugini e i miei zii si stanno battendo. Mia madre ed io siamo sulla vettura, con voce terrorizzata sussurro: "Madre, ma cosa sta succedendo, perché ci hanno assaliti?"
"Sono dei briganti, stai qui vicino a me Catherine. Vedrai che andrà tutto bene."
Abbraccio mia madre e singhiozzando dico: "E' un inferno, ho paura!"
"Sshhh ....." dico mentre prendo dalla gonna la pistola. "Stai tranquilla, anche io sono armata. Tua zia Oscar ha insistito davvero tanto ... ed aveva ragione."
"Sniff... Ha insistito anche con me ma io non le ho voluto dare ascolto! Sniff ..."
"Catherine ......" dico con un sospiro mentre vedo una mano entrare attraverso il finestrino dello sportello. Preparo la pistola e quando vedo il proprietario della mano avvicinarsi a noi punto l'arma. "Lasciateci in pace o sparo!"
"Anche voi siete armate?! Ma che razza di donne siete?"
"Siamo figlie di un generale, e sorelle di un altro generale. Ed ora andatevene o sparo. Non scherzo affatto!"
"No no sta calma bambolina, non sparare!"
"E allora vattene!!! SUBITO!!" dico urlando, pronta a fare fuoco. Devo difendere mia figlia, oltre alla creatura che porto in grembo.
"Sono sicuro che non hai il coraggio di farlo ..."
Punto meglio l'arma, non voglio ucciderlo ma solo allontanarlo. Miro alla spalla destra e premo il grilletto.
"AAAHHHHHHHH"
Sento un urlo e le braccia di mia figlia che si stringono a me.
"MADRE!!!! COSA AVETE FATTO?!! AHHHHH AHHHH .... PADRE, NONNO .... AIUTATECI!"

Sento uno sparo e le urla di mia figlia. Accorro verso la carrozza e vedo un uomo che si tiene ferma la spalla, evidentemente colpita da un'arma da fuoco. Mi affaccio alla carrozza e vedo Marianne con la pistola in mano, ancora fumante.

"Marianne ..... sei stata .... bravissima!!!"
"Louis ma quanti ce ne sono?"
"Non lo so, spuntano fuori come funghi!" dico tra una stoccata e un'altra.
George ribatte: "Avete ragione zio. Però guardate, nostro padre ... si destreggia, non lo avrei mai detto. E la zia Oscar ... accidenti! Non la ferma nessuno!"
"Ma come fa con quella pancia ..." dico ferendo il mio avversario per darsi poi alla fuga.
"Non lo so .... però .... se non arrivano degli aiuti .... io inizio ad essere affannato!" dico parando un colpo improvviso alle mie spalle.


Mio nipote George è in estrema difficoltà, viene attaccato da un secondo avversario, corro in suo aiuto.

"Grazie mille Nonno!!!" rispondo felice di ricevere aiuto.
"Sono in tanti .... e sono agguerriti ... ANDRE' GUARDA ALLE SPALLE DI MIA FIGLIA!"

Mi volto di scatto, vedo un uomo avvicinarsi a Oscar, da sola contro due non può farcela nello stato in cui è. Afferro lo stiletto da dentro la giacca e lo lancio contro l'assalitore di Oscar.

"Oscar, fai attenzione!!" urlo, mentre con un colpo preciso mi libero del mio assalitore.

Corro verso mia moglie, la affianco e mi faccio carico del suo assalitore, la vedo affaticata.

"Paff ... paff ... André ...." sussurroappena.

Vedo tutto girare in torno a me, mi appoggio a una delle vetture, sento le gambe non sorreggermi più, mi lascio cadere lentamente.

"Oscar!!! Resisti, ti prego!!" mi libero in fretta anche di questo uomo mentre sento uno scalpitio di zoccoli in lontananza.
Accorro verso Oscar, è pallida, accasciata a terra, appoggiata alla carrozza.
"Oscar, ti prego, dimmi qualcosa!"
"André .... ho delle fitte tremende al ventre, sto male ... molto male ..." .

Sento la voce di Oscar, è poco più di un sussurro. Lei non si lamenta mai, se dice di non farcela significa che la situazione è davvero grave.

"Oscar, non muoverti!" dico mentre la sollevo tra le braccia, la sento appoggiarsi completamente a me, abbandonata, cerco con lo sguardo madame Marguerite e mi muovo verso di lei. Sono sicuro che potrà aiutare Oscar.


Siamo in perlustrazione, stasera il Colonnello D'Agout ha deciso di sorvegliare la zona ovest della città, sussurro: "Colonnello, c'è una calma irreale."
"Troppo irreale! ... Soldato, dobbiamo tenere gli occhi ben aperti, questa calma non mi convince!" dico mentre guardo lontano e percependo appena un tintinnio di lame dico: "Ho l'impressione che stia succedendo qualcosa ..."
"Avete ragione Signore ... credo che ci sia una lotta armata."
Con tono autorevole il Colonnello D'Agout alza il braccio e ordina: "Soldati, credo che più avanti stiano avvenendo dei disordini. PRESTO, ACCORRIAMO!"
Urliamo in coro: "SISSIGNORE!"


Sento Charles che dice: "Louis ... non ce la faremo mai, sono in troppi!"
"Charles .... guarda là!! Sono dei soldati!!" dico allegro, forse ce la caveremo anche questa volta.
"Ma sono i soldati della guardia!"
"Evviva!!!! Loro ci aiuteranno, se non altro per Oscar!!"

Vedo avanzare la cavalleria dei miei amici, esulto: "SIAMO QUI! VENITECI A SALVARE! ... Gerard, siamo salvi!"


Uno dei soldati della guardia dice:"Dobbiamo aiutarli, sono stati assaliti. Il Comandante Oscar merita il nostro aiuto!"
Un secondo ribatte: " Ma è la famiglia Jarjayes!"
"Ma sono in tanti! Non ce la faranno mai da soli!"
"Dobbiamo aiutarli!"
Il Colonnello D'Agout intima: "Forza andiamo! ... CARICAAAA ..."

Vedo avanzare armati gli uomini di mia figlia, con colpi decisi si avventano sui nostri assalitori mettendoli tutti in fuga tranne i feriti che giacciono al suolo.

Mi unisco aimiei uomini alla lotta, sono davvero in tanti. Ma dov'è il Comandante Oscar, non la vedo.
I soldati della Guardia dall'alto dei loro cavalli lottano senza risparmiarsi, alcuni aggressori rimangono feriti, altri scappano.


"MALEDIZIONE ... SONO ARRIVATI I SOLDATI DELLA GUARDIA!"
Un secondo ribatte: "Siamo in netto svantaggio, non riusciremo mai a farcela!"
Il capo dei ribelli ribatte: "Cerchiamo di metterci in salvo! SCAPPIAMO!"

Uno dei soldati risponde: "Fatelo se siete capaci! Se solo avete torto un solo capello al mio Comandate, giuro che vi ammazzo ad uno ad uno!"
Uno degli assalitori mentre incrocia la lama con il soldato ribatte: "Non so a chi ti riferisci ma qui anche le donne sono armate!"
Tra una stoccata e l'altro continuo: "Credevi di avere a che fare con delle donnette? PRENDI QUESTO!" dico ferendo l'aggressore mentre tenta di scappare.

In pochissimo tempo mettiamo in fuga i ribelli, il Colonnello D'Agout ordina: "SOLDATI, PORTATE IN CASERMA I FERITI!"
"SISSIGNORE!"

Vedo il Colonnello D'Agout venire verso di me, e con tono preoccupato dice: "Generale Jarjayes, come state?"
"Bene ... grazie ragazzi!! Vi devo la salvezza della mia famiglia!" dico guardando questi giovani.Oscar aveva ragione, sono dei bravi ragazzi, ben addestrati. Di sicuro è tutto merito suo.
"Generale, il Comandante Oscar è con Voi?"
"Si, Oscar è con noi! Ma dov'è?Mi guardo in giro, le luci delle lanterne delle carrozze illuminano appena a sufficienza, vedo Andrè tenere tra le braccia Oscar.Corro verso mia figlia e con tono concitato domando: "André, Oscar è stata ferita?"
"No. Signore ... Si è battuta con tutte le sue forze e adesso ha male al ventre."
"COSA!"
"Coraggio Oscar ... è tutto finito, adesso torneremo a casa! .... ALAIN!!!"
"Andrè, eccomi. Accidenti, cosa è successo?!!"
"Oscar si è sentita male! ... Sgancia uno dei cavalli dalla vettura e corri a chiamare il dottor Lassonne! Digli che l'aspettiamo a palazzo."
"Subito Andrè! Mi faccio accompagnare dai ragazzi, non vorrei essere assalito. E sono certo che mi aiuteranno volentieri!"
Il Colonnello D'Agout ordina: "Una metà scorterà la famiglia del nostro Generale e l'altra metà accompagnerà Sassoin dal dottore! Mentre i soldati Mathieu e Maurice porteranno i feriti in caserma!"
"Subito Signore!"

Mi avvicino a mia figlia, la vedo tra le braccia di Andrè, mentre la porta verso la carrozza.
Guardo Andrè, è preoccupato, mentre sento un piccololamento provenire da mia figlia.


"Andrè, falla distendere in carrozza, e sistemati anche tu. Poi andiamo a casa, senza prendere troppi scossoni, mi raccomando. Vedrai che andrà tutto bene!"

La voce tranquilla di Madame mi rasserena un poco.Madame ha sempre avuto il dono di portare pace e dolcezza in casa Jarjayes, è una donna dolce, tranquilla ed elegante.

"Madame, ho davvero paura che la nostra creatura nasca in anticipo, ora sarebbe troppo presto!"
"Vedrai André, non accadrà nulla di tutto questo. Su presto, torniamo a casa!"
"Si si ....." dico in un sussurro, mentre mi sistemo in carrozza tenendo Oscar tra le mie braccia.
"Resisti Oscar ..... " dico in un soffio, vicino al suo viso.
"André, sta tranquillo ... è già successo un'altra volta ... Ahia ...che male!"

Vedo Oscar portarsi le mani al ventre, come a voler stringere o trattenere la nostra creatura. Ha una piccola smorfia di dolore dipinta sul viso, la mia povera Oscar.

"Oscar .... mancano solo due mesi al parto ... adesso è diverso. Cerca di rilassarti amore mio"
Guardo mio genero, con quanta tenerezza si rende cura di mia figlia. Poso una carezza sul suo viso, le sposto una ciocca di capelli e le dico: "Oscar, stai tranquilla. Ti sei agitata troppo, vedrai che con un poco di riposo starai bene"
"Si ... lo spero ...Madre, lo spero davvero"

"Armand sei ferito!"
"Non è nulla Anna, è solo un graffio."
"Un graffio che ha macchiato tutta la giacca di sangue! Aspetta, devo fasciare la ferita." Dico strappando un lembo della mia gonna. "Su Armand, togliti la giacca, dobbiamo arrestare l'emorragia!"
Tento di togliermi la giacca ma il dolore me lo impedisce, sussulto: "Ahi che male!"
"Aspetta che ti aiuto!" dico sfilando lentamente prima una manica e poi l'altra. "La camicia si è appiccicata, credo che la ferita sia piuttosto profonda. Armand, ci vuole il medico!"
"Sta tranquilla Anna, non è niente di grave.

Mia moglie Susan si avvicina e dice: "George sei ferito?"
"Non è nulla di grave, sta tranquilla!"
"Che spavento! Le strade sono diventate pericolose!"
"Si, hai ragione Susan! Adesso torniamo sulla vettura, dobbiamo fare ritorno a palazzo quanto prima. La zia Oscar sta male, spero che non le accada nulla di grave.



Palazzo Jarjayes

Un servitore accoglie un ospite appena arrivato a palazzo.

"Sono Beatrice Luisa Maria contessa di Agliè, cugina della Marchesa Clelia Anna di Saluzzo."
"Vi stavano aspettando, prego Madame, accomodatevi!"
Nanny raggiunge l'ospite e dice: "Bene arrivata Madame! Che piacere avervi a palazzo!"
Guardo questa donna, è bella signora, avrà pressappoco l'età di Joséphine. La marchesa ha detto che anche lei è vedova.
"Grazie! Ma ditemi, dov'è mia cugina Anna?"
"E' con tutta la famiglia ad un ballo a corte ma oramai a quest'ora saranno tutti di ritorno. Ma prego Madame, entrate, non rimanete sulla porta ... Vi farò accompagnare nella Vostra stanza!"
"Grazie ..."
"Sono Marie,la governate di casa Jarjayes e nonna di André ..."
"Si si ... Anna mi ha scritto anche di Voi nelle sue lettere! Molto lieta!"
"Grazie Madame! ... Michel ..."
"Si, dimmi Nanny!"
"Accompagna la contessa nella stanza che abbiamo preparato!"
"Prego Madame da questa parte!"
"Grazie! ... Nanny ..."
"Si?!"
"Mi farebbe piacere che mi avvisaste non appena mia cugina arriva, sapete sono anni che non ci vediamoe desidero riabbracciarla quanto prima."
"Ma certo Madame! Non appena rientrerà, Vi farò avvisare!"
"Siete davvero gentile!" dico seguendo per le scale il servitore.

Mentre la contessa si allontana, mormoro: "Che strano, stanno tardando. Spero che non sia accaduto nulla di grave!"


Dopo poco arriviamo a palazzo, mio marito apre lesto lo sportello, sistema il predellino prima che Gerard riesca a scendere dalla cassetta. Andrè scende dalla vettura tenendo Oscar stretta a se, appoggiata sul suo petto, e corre all'interno del palazzo.Lo vedo preoccupato, strige Oscar come fosse la cosa più preziosa che esistesse, e forse per lui lo è davvero. La avvolge bene nel mantello, la copre con il cappuccio, la stringe a se con dolcezza. Andrè è un uomo fantastico, perfetto per Oscar.
Scendo anche io, mi appoggio a mio marito e dico: "Augustin, aiutami a raggiungere il palazzo. Si scivola con queste scarpine e voglio andare subito da Oscar!"
"Si ... certo! Marguerite, vengo con te."

Entriamo rapidi nel palazzo, vediamo Nanny venirci incontro.

Osservo da lontano Madame Marguerite e tutti gli altri: i loro abiti sono sudici e strappati, con aria spaventata domando: "Generale, Madame, cosa è successo?"
"Siamo stati assaliti da un gruppo di ribelli! Nanny, Oscar si è sentita male, a breve verrà a visitarla Edmond. Assicurati che le altre mie figlie e Anna stiano bene!"
"Si certo, ma .... attaccati. O Santo Cielo!! Faccio preparare subito qualcosa di caldo da bere per tutti, magari una bella camomilla per le mie bambine!" dico affaccendandomi subito. "La mia Bambina, spero che non sia nulla di grave!!"
Vedo arrivare zia Clotilde, dice: "Come sarebbe a dire che Vi hanno attaccati?"
"Zia, ormai Parigi non è più una città tranquilla ...."
"Augustin l'Apocalisse si avvicina!"
"Ma cosa dite?! Zia per favore!"
"Miscredente che non sei altro! ... Armand, vedo che sei ferito?"
"Si, Zia ..."
"Armand, non avrai infranto il giuramento e magari Nostro Signore ti ha punito?!"
"Ma cosa dite Zia?! Non avete sentito ciò che Augustin ha detto? A Parigi ci sono i rivoltosi e per poco non ci ammazzavano!"
"Appunto nipote, si avvicina l'Apocalisse!"
Joséphine ribatte: "Zia, Vi prego lasciate i Vostri sermoni a dopo, adesso dobbiamo entrare in casa."
"Joséphine ma cosa fai con quella pistola in mano?"
"Mi sono difesa Zia!"
"Vuoi dire che hai sparato?"
"Si, credo di avere ferito se non addirittura ucciso qualche ribelle."
Mi faccio il segno della croce e sussurro: "Santo cielo! Adesso anche le mie nipoti fanno uso delle armi!"
"Forse Voi non avete mai ricorso ad uno stiletto? O una spada?"
"Joséphine, le tue illazioni sono fuori luogo!"
"Anche le Vostre!" dico entrando nel salone centrale con la mia famiglia.
"Marguerite, forse è meglio se vai su da Oscar .... magari potresti capire come sta. Sai ... io sono molto preoccupato!"
"Si si adesso vado!" dico mentre guardo mio marito, è davvero preoccupato per Oscar, agitato, forse si sente persino un poco in colpa. Sarebbe stato molto più saggio lasciarla a casa, a riposare.
Nanny ribatte: "Madame vengo anch'io!" mi giro verso Anna e dico: "Ahh dimenticavo Marchesa, è appena arrivata Vostra cugina Beatrice, è di sopra, nella stanza degli ospiti."
"Grazie Nanny, la raggiungo appena arriverà il medico. Hai visto il povero Armand ....." dico preoccupata per mio marito, ferito nello scontro.
"Cosa!! No no ... non mi sono accorta, con tutta questa confusione! Armand, ragazzo mio, come stai?"
"Nanny stai tranquilla, Anna è tanto apprensiva. Occupati di Oscar, è molto più urgente!" dico con tono tranquillo anche se la ferita mi fa davvero male. "Adesso chiederò a mio fratello di dare un'occhiata, lui sarà senza dubbio partico di queste cose!"
"Si, alla tua ferita ci penserò io almeno fin tanto che non arrivi Edmond!"
"Ohh Parigi è diventata davvero pericolosa! Mi chiedo dove finiremo di questo passo?!"
Suor Clotilde risponde con voce severa: "Nanny dove vuoi che finiamo? Forse non hai ancora compreso che siamo a due passi dalla fine del mondo? L'Apocalisse si sta abbattendo su di noi. Nostro Signore è stanco di tutta questa lussuria! PENTITEVI!!! PENTITEVI TUTTI!"

Lascio la sala seguita da Nanny, senza dare troppo peso alle parole della zia Clotilde, ormai è troppo anziana per comprendere, ed io troppo stanca per ribattere. Raggiungiamo la stanza di Oscar ed entro, dopo avere bussato.
"Oscar, Andrè, possiamo entrare?!"
"Si, Madame ... avanti!"
"Andrè, come sta mia figlia? L'hai aiutata a cambiarsi?"
"Si, ha indossato una camicia da notte ed ora è a letto. Madame, spero che non accada nulla di grave, ho paura!"

Guardo Andrè, è davvero preoccupato, affranto. Credo di non averlo mai visto così.

"Andrè .... ascolta, Oscar ... ha avuto delle perdite? Lo so che non vuole che nessuno la guardi lì .... però ... è importante!" dico un poco imbarazzata ma decisa.
"No no Madre ... ho solo delle fitte al ventre. Credo che siano stati i movimenti bruschi ..."

Sento la voce di mia figlia provenire dalla sua stanza, mi avvicino al letto e la guardo.

"Sei sicura Oscar?" domando posando una carezza sul viso di mia figlia. Guardo mio figlia, è sdraiata, sotto le coperte, con un'aria preoccupata ed un poco stanca.
"Come potrei mentire in una circostanza simile?!"
"Oscar .... " dico posando una leggera carezza sul suo viso. "Non metto in dubbio ciò che dici però ..... sei davvero sicura?!"
"André, ti prego! Non insistere, sto già male."
"Certo Oscar, non volevo essere invadente .... Madame, non possiamo fare nulla per aiutarla? Voi ..... sapete cosa fare?!" domando timoroso e preoccupato.
Mia nonna ribatte: "André, possibile che tu non sia riuscito a difendere la mia bambina? Dovevi impedirle di impugnare la spada!!"
"Nonna ... erano davvero in troppi rispetto a noi. Ho fatto quello che ho potuto ed Oscar .... ha fatto bene a difendersi e difendere la nostra creatura. Ha anche salvato Madame Marguerite!"
"Santo cielo!!! André, non dovrete mai più uscire dopo il tramonto, è troppo pericoloso! Che tempi mio Dio, che tempi! Ma dove finiremo?!!"
"Nonna ... potresti portare qualcosa di caldo da bere per Oscar. Ha preso molto freddo, sai per difendersi ha tolto il mantello e distrutto la gonna." dico indicando un ciarpame gettato a terra, fatto quasi a brandelli.
"Sembra che ogni volta che Sua Maestà ci invita alla Reggia, noi veniamo assaliti e Oscar distrugge una gonna!"
"Ecco ... un motivo in più di rimanere a palazzo! Vado in cucina, preparerò una tisana calda per tutti! Oh Signore, vegliate su questa casa! Ci manca solo che vengano ad assalirci a palazzo. Che Dio ce ne scampi!" dico lasciando la camera.
Alzo gli occhi al cielo alle parole di mia nonna. "Ci manca solo questo, un assalto al palazzo". Purtroppo alcuni palazzi sono stati in effetti assaliti, ma erano residenze secondarie, vuote. Poi guardo Madame e domando: "Madame, Voi state bene? Siete ferita?"
"Sto bene. Mi preoccupa mia figlia ..."
"Secondo Voi .... la nostra creatura sta bene? Io ... non so davvero cosa fare!" dico timido e preoccupato.
"Calmati André ... vedrai che tutto andrà bene." dico cercando di rassicurarlo benché sia preoccupata.
Sentiamo dei passi salire rapidi le scale, poi un bussare forte alla porta.
"Madame, posso entrare, sono Lassonne!"
"Avanti! Prego dottore!"

Entro nella stanza, vedo Madame Marguerite con il volto tirato e teso, Andrè che sembra un leone in gabbia, agitato ed ansioso. E madame Oscar, nella stanza, sdraiata nel letto, che non emette un solo gemito, ma ha un'aria sofferente. Quella donna è una vera forza della natura.

"Buonasera, mi hanno riferito che siete stati assaliti e Oscar si è dovuta difendere. Poi si è sentita male. Posso avvicinarmi?!"
André risponde: "Certo dottore ... mia moglie ha bisogno di Voi!"
Mi avvicino cauto al letto, osservo madame Oscar, sdraiata su un lato, accucciata, coperta per bene.
"Madame Oscar, ditemi comeVi sentite?"
"Se stessi bene non sareste qui. Che domanda!"
"Oscar ..... voglio sapere cosa sentite esattamente. Su, non fate così!"
"Ho male al ventre. Su datemi un intruglio e andate via."

Sento la voce brusca e concitata della mia paziente, temo proprio che non cambierà mai. Non so perché ma non ha mai gradito la mia presenza quando si trattava di lei.

"Non funziona così, mi dispiace. Posso sentire il Vostro ventre?"
"Il mio ventre?! E' davvero necessario?"domando imbarazzata.
"Si, indispensabile. Che poi Vi ho visitata un'infinità di volte, Vi ho curato molte ferite, davvero non capisco perchè non vogliate che mi avvicini al Vostro ventre!"
Mi tiro su e con sguardo corrucciato, sussurro: "E va bene ma fate attenzione!"
"Non Vi fidate forse di me? Su su .... Vi ho aiutata io a venire al mondo!" dico avvicinandomi alla mia difficile paziente. Paziente .... non è proprio il termine più adatto a lei.
"Si, certo ma comunque badate a dove mettete le mani!"
"Uff ...." mi avvicino, appoggio le mani al ventre, mi sposto un poco. "Avete il ventre teso, uhm ... vorrei ascoltarlo meglio. Permettete vero? Però dovete sbottonare la camicia da notte ... con la stoffa è difficile!"
"E' davvero indispensabile sbottonare la camicia?"
"Si, devo appoggiare questo sulla pelle, per sentire la Vostra creatura. Su, non è certo la prima pancia che vedo, e la Vostra ..... l'ho già visitata in passato. Non c'è nulla di cui vergognarsi. Al massimo .... non ci sarà più l'ombelico! Che sarà mai!" dico per stemperare un poco la situazione. Che donna riservata e timida, tanto è spavalda con una spada in mano, tanto è timida quando si tratta di se stessa.
"E va bene! E che non si dica di me che sono irascibile! ... Dottore, fate in fretta!"
"Certo, sarò il più rapido possibile!" rispondo sorridendo. Prendo il mio cornetto acustico, lo appoggio alla pancia di Oscar. "Scusate, è un po' freddo, lo so". inizio ad ascoltare, lo sposto ancora un poco. "Uhm ...." ed un altro po'. "Uhm.....". Poi mi alzo e lo ripongo.
"Allora?!! Cosa succede alla mia creatura? Sta bene?"

Sorrido, anche Oscar è come tutte le altre donne, in apprensione per la propria creatura. Alla fine la natura prevale.

"Sta benissimo, credo che sia solo un poco agitata. Ma questa è solo colpa Vostra, cercate di rilassarvi, distendervi. Ecco, magari fate un bel bagno caldo, bevete una camomilla e ... state a riposo per qualche giorno. Ditemi, avete avuto delle perdite? E non guadatemi male!"
"Perdite? Niente affatto!"
"Bene, allora potete stare tranquilla. Riposo, riposo e riposo. Niente balli, niente armi, niente cavallo. Cercate di rilassarvi, avete bisogno solo di questo, stare tranquilla e a riposo! Vedrete che anche la Vostra creatura si calmerà. Sembra che stia scalciando come una furia!! Temo proprio che nascerà prima dei nove mesi, soprattutto se assomiglia a Voi!"dico con voce dolce, cercando di essere rassicurante.
"Voi dite? Bene, ne sono contenta, così potrò tornare alle mie abitudini quanto prima."
"Ah no, forse non mi sono spiegato. R I P O S O ! Voi dovete stare a riposo, è chiaro?!" dico guardando Madame dritto negli occhi. "Aggiungerei ..... in tutti i sensi, almeno per qualche giorno!"
"Dottore, ho capito benissimo! Io intendevo altro. Mi riferisco al fatto che la mia creatura molto probabilmente nasca un tantino prima. Ribadisco, ne sarei felice. Desidero quanto prima tornare alla mia vita di sempre, mi sono spiegata adesso?!!"
"Oh Santo Cielo! Non va affatto bene. I bambini devono stare nove mesi nella pancia delle madri! Serve affinchè nascano forti! Quindi vedete di stare a riposo!"
"Uffa!! E va bene! Ho capito! E poi lo so già da me che le creature nascono dopo il nono mese! Bene, avete finito?"
"Si, per ora si. Ma tornerò domani mattina. Vedete di dormire un poco!" Poi mi volto verso Andrè, lo guardo, appoggio una mano sulla sua spalla ed aggiungo: "Andrè, assicurati che stia a riposo, non deve appoggiare neppure un piede a terra. Conto su di te, sono certo che la farai ragionare. A domani!"
"A domani Dottore!"
"Un momento dottore Lassonne!!! Mio zio Armand ha bisogno di Voi, è stato ferito."
"Si, me lo hanno riferito. Ora vado a visitarlo. Ah ... resterò qui questa notte, nel caso in cui aveste bisogno di me! Siete felice vero?!"
"Ecco ... veramente... non vedo perché dovrebbe dispiacermi, infondo siete un amico di famiglia e mio padre sarà ben felice di avervi come ospite!"
"Oh, grazie Madame. Resto nel caso in cui Voi abbiate bisogno di me, non si sa mai! E poi ... non vorrei essere assalito al rientro a casa mia! Sapete, sono proprio curioso di vedervi partorire!"
"Vedrete che non ce ne sarà bisogno, a me ci penserà mio marito!"
"COSA?!!! OH SANTO CIELO!! LO SAPETE CHE SIETE DAVVERO IMPOSSIBILE?!! MA VEDRETE, CAMBIERETE IDEA. ORA VADO, PER QUALSIASI COSA .... SAPETE CHE SONO A VOSTRA DISPOSIZIONE!"
"Grazie ma credo che non avrò più bisogno di Voi. Ahh dimenticavo dottore, tra tre giorni mio zio si sposerà, mettetelo in sesto!"
"State tranquilla. Piuttosto mi preoccupate di più Voi!! Mi hanno detto che ogni volta che partecipate ad una festa ... la Vostra gonna finisce distrutta!! Ah ahah ..."
"Già ... evidentemente non sono compatibile con gli abiti femminili! Ah ahah ..."

Esco dalla stanza sentendo la risata allegra di Madame, quella donna ha bisogno di riposo e distrazione. Raggiungo la stanza di Armand, busso ed entro senza attendere risposta.
"Dottore, presto venite! Mio marito è ferito!"
"Certo Marchesa, state tranquilla. Voi state bene?!"
"Si, io sto bene ma il mio Armand ha una brutta ferita."
Il Generale ribatte: "Gli ho pulito la ferita, credo che sia piuttosto seria."
"Ora vediamo ..."



"Armandiiiina!!! Ahhhh vieni presto!"
"Madame!!! Eccomi!!"
"Ahhh è stato terribile! Sniff ..."
"Cosa è accaduto?!!"
"Di tutto Armandina, di tutto! Ahhhh povera meeee...."
"Su su Madame, venite. Vi aiuto a cambiarvi"
"No no ... sono troppo agitata! Ahhhhahhhh ..."
"Volete una camomilla?"
"Ahhh ma non pensare alla camomilla! Ahhh non mi chiedi cosa mi è accaduto?"
"Si certo. Ho compreso che siete stati assaliti!"
"Siiii BOOOO.... Ahhhhh ... Assaliti solo?!!! Mi hanno insultataaaaahhhhh .... Mi hanno data della ladraaaa! La ladra!!! MI CAPISCI?!!!!"
"Madame....cercate di calmarvi ..."
"NOOOOO MA COME FACCIO!!!! AHHHHH ... MI HANNO PRIVATA DEI MIEI GIOIELLI!!! AHHHH ... E poi ... snifff ... quel briganteeee voleva mozzarmi perfino delle dita! AHHHH DIMMI, COME FACCIO A CALMAAAARMI? AHHHHH ..."

Percorro lentamente il corridoio stringendo il rosario tra le mani mentre recito le preghiere serali quando all'improvviso sento urlare Madame Battista, ascolto le sue parole entro senza bussare e con tono severo dico: "PENTITEVI PECCATRICE! L'APOCALISSE SI AVVICINA!"
"Aaahhh!! Ecco!! Ci mancava solo la suora jettatrice!!! Viaaaa!!! Andate viaaaaa!!!"
"COME OSATE!!!! PECCATRICE! INGINOCCHIATEVI E BACIATE IL ROSARIO!"
"Non ci penso proprio!!"
"Ohhh mio nipote è uno sprovveduto se permette che gente simile frequenti la sua casa!"
"Vostro nipote è un gran bel pezzo d'uomo!!!"
"COME!!! Voi lo corteggiate? Ma come Vi permettete?! Quello sciagurato di Augustin è un uomo sposatissimo. Guai a Voi se oserete importunarlo!" dico tirando fuori un coltellino e glielo avvicino a un palmo dal naso. "Sapete che fine faccio fare alle peccatrici come Voi?!!"
"Ehm....ecco...io...no no. Non è come credete!!!" Dico scappando.
"A no?!!! Sentiamo cosa avrei frainteso?" domando inseguendola. "FERMATEVI PECCATRICE!"
"AIUTOOOO!!! ARMANDINAAAAA!!! SALVAMIIIII!!!"
"COSA FATE? CHIEDETE AIUTO A UN'ALTRA DONNACCIA CHE CORRE DIETRO I CALZONI DEGLI UOMINI SPOSATI?" guardo negli occhi la cameriera, digrigno: "Se ti scopro a guardare ancora gli uomini di questa casa giuro che ti fiondo con il mio coltello!"
"Argh!!! Ma cosa dite!!! AIUTOOOOO!"


Sono in camera di mio fratello, il mio amico Edmond gli sta medicando la ferita quando udiamo delle grida, sussurro: "E adesso cosa sta succedendo?"
Anna sussurra: "Mi sembrano le voci di Madame Battista e di Vostra zia Clotilde!"
Armand ribatte: "Augustin, prevedo altri guai!"
"Sono stanco di questa situazione, non vedo l'ora che quella pompom si sposi e lasci la mia casa!"






Nelle Langhe

Avventura sulle Alpi - parte secondaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora