Notizie e Mercanti

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Notizie e Mercanti


Siamo in giardino quando vedo il colonnello D'Agout arrivare a passo spedito verso di noi. Impeccabile, i baffi ben curati, la divisa in ordine. Si avvicina, mi sorride, fa un perfetto saluto militare ed aggiunge: "Comandante, è appena giunto un messo da Parigi con questo dispaccio!"
Allungo la mano e afferro il plico, è indirizzato al comandante della guarnigione di stanza qui a Torino, quindi a me. Spezzo il sigillo e lo apro.
Inizio a leggere, sento le mani tremare un poco, mi sento impallidire. I parigini hanno assaltato la Bastiglia, De Launey è morto, la sua testa è stata issata su una picca in cima alla Bastiglia. La Francia è allo sbando.
Sento lo sguardo di Andrè al mio fianco, mi volto, lo osservo. "Andrè ..." sussurro piano mentre gli passo il dispaccio.
"Oscar ... brutte notizie da Parigi?"
Osservo Oscar, sembra preoccupata, stringe un poco le labbra in un gesto di nervosismo.
"Molto brutte, Andrè." aggiungo sempre più in difficoltà. "leggi ... " Alzo gli occhi dal freddo comunicato, a firma del generale Bouillè, alzo lo sguardo verso il colonnello D'Agout ed aggiungo: "E' accaduto quello che temevamo, Colonnello"
La guardo intensamente negli occhi, domando timoroso: "E' forse scoppiata la rivoluzione?"
"Si ... sembra proprio di si. Il dispaccio è datato due settimane fa ... il messo deve avere faticato parecchio per raggiungerci"
"... Adesso cosa accadrà ai Sovrani!? ... La Francia è ormai allo sbando, la violenza dilagherà ..."
"Non lo so ... dal dispaccio si evince solo che, almeno due settimane fa, erano a Versailles, circondati dalle Guardie Reali. Ma sono passate due settimane. Gli ordini per noi sono comunque chiari, restare qui ed assicurarci che i Savoia non passino il confine con truppe o ... fondi."
Sono alle spalle del Comandante, ascolto poi intervengo: "Comandante, non vorrei essere precipitoso sulla sorte delle loro Maestà ... spero che vengano esiliati."
"Girodelle ..." mi volto verso quello che è stato il mio secondo ed aggiungo: "Spero ancora che si arrivi ad una soluzione pacifica ... anche se comprendo perfettamente le ragioni dei parigini ... ma la forza è sempre e solo l'ultima soluzione, questo è quello che mi ha sempre insegnato mio padre e credo anche il Vostro lo abbia fatto con Voi"
"Mio padre! ... Spero che la mia famiglia non subisca ritorsioni. Scusatemi Comandante, devo mandare loro una lettera. Voglio che lascino immediatamente la Francia! Con permesso."
"Certo, avete ragione, Girodelle" rispondo mentre penso che sono fortunata, la mia famiglia è, al sicuro, lontano dai disordini parigini.
Guardo mio marito e continuo: "André, scriverò a Sua Maestà, voglio avere notizie."
"Puoi provarci ... sperando che le missive arrivino a destinazione. Se il corriere ci ha messo due settimane ad arrivare fin qui ..." lascio la frase in sospeso mentre mi osservo intorno e respiro. Noi siamo qui, la nostra famiglia è qui. Siamo al sicuro. Poi vedo in lontananza arrivare il generale mio suocero in compagnia di suo padre.



Raddrizzato su tutta la mia statura e appoggiato al mio bastone, cammino al fianco di mio figlio Augustin e dico: "Cosa succede? Negli ultimi tempi non ho mai visto riuniti tanti soldati. Andiamo vedere!"
"Si ... e poi mi sembra che mia figlia abbia una strana espressione in viso ... e D'Agout ... se è nel giardino deve essere accaduto qualcosa di importante, Padre. Perdonatemi se non Vi attendo ma ... " allungo il passo la fine di raggiungere rapidamente mia figlia e la mia famiglia, inizio ad essere preoccupato.
Vediamo arrivare il Generale e suo padre, ci mettiamo sugli attenti, poi dico: "Generale, ci sono brutte notizie da Parigi."
"Cosa è accaduto! Voglio un rapporto dettagliato! E perché non mi avete fatto chiamare! Qui sono io la massima autorità!" Rispondo con tono deciso ed autoritario.
"Padre, è appena giunto questo dispaccio ... il messo ci ha messo oltre due settimane per consegnarlo. E' ..."
Sento la voce di mia figlia tremare un poco, lei sempre così decisa. Allungo una mano, Andrè mi porge la lettera e leggo, riconosco subito la calligrafia, è quella del generale Bouillè.
Leggo il dispaccio, inorridisco quando leggo della caduta della Bastiglia e del seguito. Alzo gli occhi, osservo Oscar, sembra preoccupata, quasi sconvolta. Poi sento alle spalle il passo di mio padre, il suo bastone, il passo lento e cadenzato.
"Allora Augustin? Cosa sta accadendo?"
"La Bastiglia è caduta. Parigi è in mano ai rivoltosi." Rispondo con tono freddo, sono un militare, non posso farmi prendere dalle emozioni.
"Dammi! Voglio leggere con i miei occhi!" Aggiungo mentre strappo di mano il dispaccio. Lo volto e mi rendo conto che è, in realtà, indirizzato al nostro erede. Per un attimo sorrido, il nostro erede è il comandate di questa guarnigione. E' il più giovane generale di Francia. E mio figlio, a questo punto, deve stare alle sue decisioni. Sorrido un attimo a questo pensiero, poi cerco di leggere meglio il dispaccio ma mi rendo conto che la vista mi si annebbia, le lettere sono poco definite, sfocate. "Accidenti!! Augustin!!! Leggi tu per me!"
"Padre, volete forse ammettere che siete anziano e non riuscite più a leggere?!"
"Ma non dire sciocchezze! Solo che certe notizie mi annebbiano la vista! Avanti, leggi e taci!"
"Sarà come dite Padre, ma contrariamente a Voi, io ci vedo ancora bene. Comunque ho già letto." Poi alzo gli occhi, vedo passare una cameriera ed ordino: "Fai venire tutti qui in giardino, famiglia, amici, parenti dei parenti ... tutti. Ed anche voi servitori. Subito."
"Sissignore!"

Vedo mio nonno guardarsi in torno, domando: "Cercate forse qualcuno?"
"Si, quello spretato di Armand. E' sparito, ed io debbo parlargli! ... Ma dove sarà finito?!"
"Nonno ... starà pregando ... da quando siamo arrivati a Collegno prega ... mattutino, vespri e tutti gli altri orari che io neppure ricordo ... sapete bene che mia madre non frequenta molto ..."
Arriccio il muso e poi dico: "Si, certo e tra una preghiera e l'altra non fa che concepire figli e per giunta sono tutti maschi!" guardo mio figlio. "Il destino è stato avverso nella mia famiglia, Armand che era votato alla chiesa non fa che generare maschi mentre TU, l'erede, hai saputo dare solo femmine! Bah ... questa è una famiglia al contrario!"
"Adesso non credete di esagerare? Il mio erede è perfetto! Se non fosse per un certo, piccolo, insignificante dettaglio ... lui sarebbe un maschio perfetto. E per inciso, anche Joséphine ha parecchi atteggiamenti ... maschili, sappiatelo Padre!"
"Si, ma è quel dettaglio che fa la differenza!"
"Solo se ce lo hai! Ma se, come le mie figlie, non lo hanno mai avuto ... sono perfette! Lo capite? Dei maschi perfetti! E vedrete che Oscar ci darà un maschio questa volta. E se per pura disgrazia così non fosse ... sono certo che mio genero, figlio adottivo, sarebbe ben felice di riprendere immediatamente la produzione! Ih ih ... lo vedete come si amano, si desiderano, si cercano ... e poi, se li aveste visti mentre ... oooohhhhh, Padre!! Vedrete!" rispondo tutto fiero mentre mi rendo conto che mia figlia Oscar mi sta guardando con uno sguardo che non promette nulla di buono mentre il colonnello D'Agout tossisce, evidentemente a disagio.
"PADRE, ORA BASTA! ... ANDRE', ANDIAMO VIA!"
"E invece voi due restate qua! Ma è mai possibile che a te non vada mai bene niente?"
"Invece andiamo via!" afferro la mano di mio marito e lo trascino via.
Afferro la mano libera di Andrè e lo strattono, non intendo di certo cedere. "E invece voi due resterete qui! Voi due siete i miei eredi e restate qui! E basta! Qui comando io!!"
Guardo intensamente mia moglie e sussurro: "Oscar, non serve agitarsi, tu sai com'è fatto il Generale!? ... Meglio andare a riposare, non capisco ma è da stamattina che mi fa male la testa."
"Ancora? Oh ... ma tra quanto passerà mai?" Poi mi volto verso mio padre ed aggiungo: "Accompagno MIO marito di sopra e chiamo Lasonne, magari ha qualcosa per il dolore alla testa! E Voi non me lo impedirete!"
"Non ci penso nemmeno! IO tengo alla salute del mio figlioccio! ... Lui rappresenta il nostro futuro o meglio la NOSTRA discendenza!"
Reynier ribatte: "Ogni tanto dici qualcosa di sensato! Augustin ordina a Nanny di preparare pietanze afrodisiache per questo giovane ..." guardo il ventre di mia nipote.
"Non capisco, padre, perché?"
"Come perché?! Nel caso che ad Oscar dovesse nascere l'ennesima femmina, il nostro stallone dovrà rimettersi al lavoro!"
"Eh, si certo. Ma per il momento ... riposo assoluto! Nulla deve interferire con la gestazione! Ditelo anche Voi a questa testona! Astinenza!" Rispondo tutto fiero e deciso. "Magari Vi darà ascolto!
I discorsi di mio suocero e di suo parte mi irritano, e concludo: "Scusateci ma ho bisogno di riposo e mia moglie deve occuparsi di Sophie. Andiamo Oscar!"
"Si si ... andate andate ... e che riposo sia! Mi raccomando! RI PO SO!" aggiungo mentre osservo mio padre, sembra persino fiero. Ottimo!

Ignoro le parole di mio padre e a passo marziale ci allontaniamo.
Accompagno Andrè nella nostra stanza, lo aiuto a sfilare il lungo gilè e distendersi nel letto. Gli sistemo un poco il cuscino, lo osservo. "Vuoi che tiri un poco le tende?"
"Si, per favore. Chiudi tutto, vorrei dormire un poco."
"Certo!" Mi avvicino alle tende, le chiudo con un gesto deciso, poi mi avvicino ad Andrè, poso una carezza sul suo bel viso, sposto una ciocca di capelli e sorrido mentre mi perdo ad osservare la precisione dei suoi tratti, la sua bellezza. Lo vedo sorridere un poco mentre mi avvicino di più a lui e poso le mie labbra sulle sue mentre una ciocca di capelli scende e si posa sul suo torace.
Stringo con delicatezza la mano di mia moglie e sussurro: "Non ne posso più, brancolo nel buio, ricordo ben poco ... come vorrei ricordare! ... Ma perché mio Dio, perché?!"
"Shhh ... vedrai che passerà Andrè. Adesso però vado a cercare Lasonne, magari ha qualcosa per farti passare il dolore alla testa" Aggiungo preoccupata, non l'ho mai visto così.
"Grazie Oscar ..."
Lascio con rammarico Andrè e vado alla ricerca di Lasonne.




Esco dalla stanza e a passo spedito raggiungo il dottor Lasonne, guidata dal chiacchiericcio che proviene dal salottino cinese.
"Dottore, scusate se disturbo ma ho bisogno di Voi: Andrè ha di nuovo dei dolori alla testa ed è confuso!"
"Avete detto dolori alla testa?! ... Uhm ... stanno diventando sempre più frequenti. Forse è meglio che prenda una tisana alle erbe di tino e radici di ulivo ..."
"Si ... se potete prepararla ... provvederò io a portagliela! Ed anche ad assicurarmi che la beva tutta!"
"Appena sarò pronta, gliela porterò."
"Allora Vi aspetto di sopra, dottore!" Rispondo mentre saluto e lascio la stanza per tornare dal mio Andrè. Spero che la tisana gli sia di sollievo ... e che non sia come i soliti medicinali che ci propinava da bambini: delle cose imbevibili!
Vedo Oscar entrare nella stanza, domando: "Cosa ha detto il dottore?"
"Che ti prepara una tisana ... se ho ben capito con tino e ulivo ... spero che sia buona!"
"Spero che il mal di testa mi passi quanto prima, non ne posso più!" mi porto la mano sulla fronte e massaggio. "Per aver dimenticato gli ultimi anni della mia vita, devono avermi picchiato violentemente!? ... Però anche se lontani ho degli squarci di ricordi." mi distendo sul letto e la bambina comincia a piangere.
"Oh no, Sophie! Vieni qui e non piangere!" Mi avvicino alla culla e prendo in braccio la nostra piccola creatura.
"Certo che è cresciuta parecchio ... ed è diventata anche furba! Ci ha sentiti parlare ed ha deciso di farsi prendere in braccio! Guarda ora come ride!!" Aggiungo sorridendo, questa piccola peste ci comanda a bacchetta!
"E' vero, Oscar! ... Mi piacerebbe ricordare ... Oscar, abbiamo un ritratto con Sophie?"
"Uhm ... no ... non abbiamo fatto in tempo a farlo! Però sarebbe una bella idea, non trovi? Qui l'unico ritratto è il tuo ... bello certo!! Ih ih ..."
"Il mio?!" Domando confuso.
"Si si ... quello che è appeso nella nostra toilette ... ho dovuto farlo spostare ... tutte quelle sciacquette facevano a gara per ammirarti!! Sgrunt ... " sbotto un poco scocciata, io sono gelosa, gelosissima del mio Andrè.
"Appena starò meglio mi spiegherai come ti è venuta quella idea bizzarra ..."
"Oh ... è semplice! Mi annoiavo e mio marito mi ha regalato tele e pennelli ... e si è prestato a fare da modello! Un gran bel modello, devo dire. Anche se non volevi mai stare fermo!" Aggiungo sorridendo mentre sento un leggero bussare alla porta ed il dottore Lassonne fa il suo ingresso.
Sussurro malizioso senza farmi sentire dal dottore: "Mai avrei immaginato che saresti diventata sfacciata."
Arrossisco alle parole di Andrè, abbasso un poco lo sguardo, faccio un respiro e saluto il dottore.
"Grazie Dottore, mi assicurerò che Andrè beva tutta la tisana" Cerco di avere una voce ferma anche se faccio un poco fatica. Stringo un poco Sophie al petto mentre mi tira una ciocca di capelli.
"Andrè, Madame Oscar mi ha detto che soffri ancora di dolori alla testa."
"Oh si, Dottore! Ogni tanto mi prendono delle fitte ..."
"Ti ho preparato una tisana. Prendi!" dico mentre gliela porgo. "Spero che ti faccia sentire meglio."
"Si ... grazie!" Afferro la tazza ancora fumante, la osservo, il liquido ha un colore un po' strano, ricorda davvero gli intrugli che ci rifilava da bambini, cattivi, amari. Al solo ricordo faccio una mezza smorfia. Il dottore mi incita a sorseggiare.
"Su, bevi André!"
"Si ... si ..." avvicino la tisana alle labbra, l'odore non è dei migliori. ne assaggio un sorso, è una cosa orribile. "Dottore ... siete sicuro che non sia velenosa?!" domando un poco sospettoso, è davvero cattiva.
"Potrei mai avvelenare i miei pazienti? ... Suvvia Andre fidati!"
"Eh, si certo! Però ... è amarissima! Voi siete proprio sicuro?"
"Beh se proprio non ci riesci, lascia stare."
"No no ... se siete sicuro che serva per la mia testa ..." lascio la frase sospesa, sorseggio piano la tisana, è davvero cattiva.
Sento mormorare mia moglie: "Coraggio André."
"Si ... certo. Però Oscar ... ricordati che anche tu da bambina non le gradivi affatto!"

Lassonne attratto da uno strano rumore abbassa lo sguardo e osserva Beau attaccato alla gamba del tavolo e dimenarsi con un movimento esplicito.
"Però! Accidenti André, il tuo cane è molto vivace, instancabile direi! Non pensa ad altro! Guarda che faccia beata che ha! ... Ha perfino la lingua di fuori!"
"Ah Dottore, non avete qualcosa per calmarlo? Così magari la smette anche ci assaltare le cagnette del borgo!"
"Uhm ... non credo che berrebbe nussun intruglio!" poi guardo André, bere tutto d'un fiato la tisana. "Bene, adesso non resta che aspettare."
"Si ... se però si potessero avere delle tisane meno amare ..."


Osservo l'espressione schifata di mio marito, povero caro. Anche io ho dei cattivi ricordi dei suoi medicinali.

"Eh purtroppo la medicina ha ancora tanto da imparare!"
"Grazie Dottore ... spero che passi ... questa situazione inizia a pesarmi davvero tanto!"
Rispondo mentre Beau, finalmente soddisfatto si sgranchisce e salta sul letto, sistemandosi sul mio addome.
TOC TOC
"E chi sarà ora?" sussurro tra me e me. "AVANTI!"
Vedo Joséphine fare irruzione nella stanza e con una strana luce negli occhi e con voce allegra dice: "Scusami, Oscar, appena avrai finito vieni di sotto!"
"Joséphine, cosa succede? Non ci saranno altri problemi? Forse ... il castello è stato assaltato?!" Domando mentre mi alzo di scatto dalla poltrona e afferro la mia spada con la mano libera, appoggiando Sophie da un lato.
"Ma possibile che tu non pensi ad altro?! Niente affatto anzi si, c'è stato un assalto ma da parte di un commerciante!" mi avvicino di più ad André, continuo: "Suvvia cognato, vedi di ritrovare la memoria altrimenti dovremo inventarci qualcosa per fartela ritrovare!"
"Se dipendesse solo da me Joséphine ... " poi mi volto verso Oscar e aggiungo: "Vai tranquilla, io riposerò un poco!"
"Sei sicuro di poter rimanere da solo?"
"Ma si, cosa vuoi che mi capiti? Dormirò un po'!"
"Porterò con me Sophie!"
"Magari anche Beau! Gli farà bene correre un poco nel parco, così si sfoga"
"Si, certo! ... Con permesso, dottore!"
"Andate tranquilla Madame Oscar, resterò un poco con Andrè ..."
"Grazie!" seguo mia sorella e dico: "Hai detto che di sotto c'è un commerciate?! Cosa vuole?"
"Cosa vuoi che voglia un commerciante, sorellina? Vendere! Mi pare ovvio!! Su su ... muoviti o le nostre sorelle ci lasceranno a bocca asciutta!"
"Vendere?! Lo sai che gli abiti non mi interessano e poi ne ho a sufficienza!"
"Niente abiti, mia cara sorellina! Si tratta di qualcosa di più ... intrigante! Forza, muoviti! Non farti pregare!!" Rispondo allegra, ho già visto qualche articolo molto interessante.
"Se non vende abiti ciò significa che si tratta di lenzuola o tovaglie!? Cosa vuoi che mi importi di quella roba!?"
"No no ... ti stai proprio sbagliando!! Forza vieni, il nostro mercante è nel salone grande ... su, entra e non fare troppe storie, sono certa che rimarrai soddisfatta!!"

Il sorriso che vedo dipinto sul volto di mia sorella non mi piace affatto, ho come la sensazione che voglia prepararmi un brutto scherzo.

"E poi sorellina, ti pare che io mostri interesse verso tovaglie e lenzuola? No, signora! Io sono attratta da ben altro! Ih ih ih ... sono sicura che anche tu rimarrai a bocca aperta e non potrai fare a meno di acquistare qualche regalino per il tuo povero marito smemorato. Chissà, magari gli tornerà la memoria! Su, presto muoviti, Oscar!"
"Ah, quindi si tratta di abiti maschili! In questo caso puoi stare certa che qualcosa potrei acquistare!" Aggiungo sollevata, magari un foulard, un fazzoletto, dei guanti ... Andrè ne sarà felice.
"Oh beh ... insomma! Ih ih ih ..."
"Come sarebbe a dire, Jo? Cosa stai macchinando? Abiti no, tovaglie no, non saranno tendaggi? Perché in tal caso ..."
"Tendaggi?! Ma quali tendaggi?! Ti sembro una donna dedita a queste sciocchezze?" dico mentre scendiamo lo scalone. "Mia cara sorellina, a me interessa BEN altro! Se fosse per me i tavoli potrebbero essere sprovvisti di tovaglie, stessa cosa per balconi e finestre ... anzi ... entrerebbe più luce! Su, su ... non vedo l'ora di sorprendere Charles!"
"Sorprendere Charles? Joséphine ... tu mi fai paura, sappilo! Preferisco di gran lunga affrontare un intero reggimento di soldati indisciplinati che le tue idee ... e in questo caso mi paiono pessime idee ..." sospiro preoccupata, certe volte Joséphine è impossibile!
"Spero che mia nipote Sophie non ti somigli affatto e che imparerà tutto dalla zia Jo!" la guardo, sorrido. "Vero piccolina che apprenderai le mie arti e non quelle di tua madre?"
"Certo che no!! Ci manca solo che diventi ... assatanata come te! Ecco, te l'ho detto! Molto meglio se impara ad amare le armi, proprio come me!" Rispondo fiera e scandalizzata, Joséphine non si occuperà mai dell'educazione di mia figlia, né ora né mai!
"Ci mancherebbe solo che la rinchiudessi in un convento anzi no, meglio in una caserma, almeno là avrebbe la possibilità di incontrare un uomo molto prima di quanto non l'abbia fatto tu!"
"Uhm ... uomini! A me ne interessa uno solo, con cui sono cresciuta! E GUAI alla sgualdrinetta che osa posare i suoi occhi su di LUI!" Aggiungo agguerrita mentre vedo passare alcune cameriere, le stesse che sospirano davanti al ritratto del mio Andrè!
"Calmati! Tanto sei in una botte di ferro. Sai benissimo che il bel André ha solo e soltanto funzionato con te e, con le altre, diventa una sorta di sodomita!"
"Certo, ma loro non lo vogliono comprendere, queste sgualdrinette! Tutte attorno al MIO Andrè ... in questa casa manca la disciplina! Questa è la verità! E non fare finta di nulla, se guardassero così TUO marito, tu avresti già strappato loro gli occhi! Ti conosco bene, io!"

Vedo un sorriso di sfida dipingersi sul volto di mia sorella Oscar, una luce particolare, gelosia si, ma non solo. Sfida, duelli, battaglie. È questo che la rende felice, si vede.

"Oh beh ... ma io, mia cara, Charles lo adopero fino allo sfinimento e tutte le cameriere ne sono al corrente e quindi girano al largo! Ih ih ih ... eppure non perde nemmeno un grammo di grasso, peccato!"
Alzo gli occhi esasperata, mia sorella sa pensare ad una cosa sola. "Su forza, entriamo e che questo supplizio abbia inizio ... tovaglie, tende o ... LENZUOLA!! Ecco a cosa ti riferisci!! Decisamente è un argomento che potrebbe stuzzicare la tua fantasia!!"
"Lenzuola, pagliaio, tavolo, sofà, sedie, scrivanie per è non fa alcuna differenza! Ah ah ah ... Ahhh anche il pavimento va benissimo!"
"JOSEPHINE!!!! Adesso basta!! Forza, entriamo in questo salone e vediamo di cosa si tratta!!!" Rispondo esasperata, ma cosa diavolo avrà mai in mente. In fondo le lenzuola mi sono parse un oggetto adatto alle sue fantasie!
"Non mi dirai che con André tu non l'abbia fatto sul pavimento?! Ammetto che sia un poco scomodo ma vale la pena provare!"
"JOSEPHINE!!! Cosa faccio e dove lo faccio non sono affari che ti riguardano!" Rispondo mentre sento le guance imporporarsi ed accaldarsi. "Accidenti, Jo! In certi momenti proprio non ti sopporto."
"Quante storie! Eppure sei già alla seconda gravidanza, ciò vuol dire che ti dai un gran bel da fare! Su entriamo!"
"Entriamo ...." aggiungo esasperata mentre poso un piccolo bacio sulla testolina della mia piccola Sophie. Poi la sistemo meglio tra le braccia e la vedo sorridermi tutta soddisfatta.

D'un gesto veloce Joséphine spalanca la porta ed entriamo. Il salone sembra l'antro di un qualche matto, tessuti ovunque, pizzi, sete, ed altre stoffe. Ma non tessuti così ... no. tessuti già cuciti in forma di sottovesti, camice, calze, culottes ed altro abbigliamento più o meno intimo.
Osservo la merce sparsa sui tavoli e sulle poltrone, mi rendo conto che si tratta di abbigliamento intimo molto particolare, non lascia nulla all'immaginazione, sussurro: "Joséphine, cos'è questa roba?"
"Secondo te sorellina?"

Sento la voce squillante di mia sorella, sorride felice, con un sorriso sibillino che sembra dire tante cose.

Vedo Joséphine scoppiare a ridere soddisfatta mentre io sono sempre più imbarazzata. Le mie sorelle invece sembrano tutte estasiate dalla mercanzia esposta. Oh Signore, ma perché questo mercante è giunto qui? A Parigi nessuno ha mai osato proporre tali ... tali ... oscenità presso la nostra rispettabile casa! ... Sento alcuni passi accostarmi, è Luisa.

"Oscar, non trovi che queste sottane siano a dir poco indecenti?!"
"Ecco ..."
Jo risponde con superbia: "Ecco, lo dico IO! Ma insomma cosa avete nella testa, segatura? È un intimo eccezionale, molto osé, ed io acquisterò i più indecenti! Voglio rendere felice il mio Charles! ... Luisa, Oscar, vi consiglio di fare altrettanto, almeno i vostri mariti impareranno ad apprezzare di più le vostre arti amatorie!"
"Arti amatorie? Joséphine, non è che hai letto qualche testo proibito?" Aggiungo sarcastica, certe volte Joséphine è talmente assurda.
"Io mi aggiorno!" afferro per le braccia le mie sorelle, quasi le trascino per avvicinarle alla merce, poi sarcasticamente dico: "Oscar copri gli occhi a Sophie, non vorrei che mia nipote imparasse troppo presto ad apprezzare un certo tipo di abbigliamento!"
"Smettila subito! Per tua fortuna è ancora troppo piccola per comprendere a cosa servono queste ... queste ... cose! Ma ti paiono normali? Jo! Queste vesti non coprono nulla! Ma ... guarda!"
Vedo avvicinarsi la commerciante e con aria felice ci viene incontro e allargando le braccia dice: "Prego Signore, venite a vedere! ... Ho delle camicie da notte molto particolari, ultimo grido della moda italiana, ah dimenticavo, tutto tessuto in seta di prima qualità!"
"Oohhh... Oscar, sorellina, guarda che bellezza!"

Sento la voce di Joséphine, come estasiata. Sembra essere tornata bambina, davanti ai regali. Lo sguardo interessato, il sorriso sincero. Joséphine sembra davvero una bambina davanti ai suoi sogni.


Avvicino al mio corpo una sottile camicia, mi guardo allo specchio, è corta, a mala pena copre il ginocchio e possiede una scollatura molto generosa. Che delizia!
La mercante si avvicina a Joséphine e sussurra ammiccante: "Signora, noto con piacere che avete gusto! E' il pezzo migliore che posseggo ..."
"Non ne avete altri di simili?"
"Si, una camicia identica ma di color turchese."
"Sarà perfetta per mia sorella. Madame, le prendo entrambe!"
"Perfetto! Sono sicura che Vostra sorella l'apprezzerà moltissimo!"
"Un momento Madame! Ne vorrei un'altra delle mie sorelle."
"Ma certo Madame! Sarà un vero piacere! Ma se volete ... ho altri articoli ... simili! Molto intriganti!" Aggiungo sorridendo, queste nobildonne sono così simpatiche! Sembrano impazzite per questi articoli!
"Ancora più osé di questo? Oh beh fatemi vedere! E' giunto il momento di rinnovare il mio guardaroba notturno!"
"Ma certo!!" Apro una scatola e tiro fuori una magnifica camicia da notte, tutta di pizzo bianco, trasparente, sottile. I ricami ricordano delle rose, posizionati in modo da non rendere l'insieme volgare ma molto intrigante. "Guardate Madame! Questa è magnifica! Ne ho una bianca ed una con il pizzo appena colorato!"
"Ma è stupenda! Ne voglio due! ... Sono sicura che Charles la gradirà moltissimo anche se lui dice che preferisce quello che c'è sotto ah ah ah ...."


Silvie sussurra a Marianne: "Jo non si smentisce mai! Non riuscirebbe a trattenersi nemmeno se fosse legata! Ih ih ih ... però debbo ammettere che i tessuti sono di ottima fattura."
"E anche terribilmente indecenti! Ah ah ah ... Su forza, voglio sorprendere Luis con qualche indumento particolare!"




"Certo!" Afferro altre scatole e le apro, sistemo le sottili culottes trasparenti ed il corsetto coordinato bene in vista. "Ecco ... questi li ho in diversi colori, così da poterli coordinare con gli abiti!"
Antoinette mi affianca e sussurra sotto voce: "Niente male! Jo, credo che questi ti starebbero una meraviglia!"
"Oh si ... ma dobbiamo occuparci della nostra piccola sorellina! Guardatela ... è incuriosita da tutto ciò ... ma non ha il coraggio di avvicinarsi! Beh, vorrà dire che faremo acquisti anche per lei!"
"Buona idea!"
"Allora aiutatemi a scegliere! Su su ... forza!"
Antoinette mi dice: "Ehi Jo ma hai visto?! Pare che anche le tue nuore siano interessate a questo genere di intimo ih ih ... anche se Madeleine è incinta pare che voglia fare colpo su George! Ih ih ..."
"Ah ... i miei figli hanno scelto delle ottime spose ... e poi ho provveduto personalmente alla loro dis ... educazione!" Rispondo allegra.
"Ah ah ah ..."



Lascio la mia stanza per recarmi al piano basso del palazzo, mi giungono delle voci e domando a Giovanna: "Cosa succede? Perché questo trambusto?"
"Ah Madame, è giunta una mercantessa di articoli ... intimi. Sottovesti, calze, culottes e tutto il resto! Devo dire, Madame, che sono articoli magnifici anche se un po' ... scandalosi! Ma i tessuti Madame ... magnifici!"
"Hai detto scandalosi?! Uhm ... sono curiosa, vado a vedere!"
"Vedrete Madame ... scandalosamente attraenti!" aggiungo mentre vedo Madame entrare nel salone a passo deciso. Queste donne sono davvero eccezionali!
"Giovanna vieni con me!"
"Ah no, Madame! Certe cose sono ... troppo ... troppo!!"
"Troppo niente! Su, vieni con me!"
"Ma Madame!! No no no!"

Vedo Giovanna agitarsi, certo che questa donna è davvero strana! Certo come governante non posso lamentarmi, non sarà Nanny ma sa tenere una casa in ordine. Però ... alla sua età è ancora nubile, sembra che abbia votato la sua esistenza a questa casa.

"Ma perché no?! Forse non hai un uomo?"
"Certo che no, Madame!" rispondo fiera e decisa.
"Oh beh ... a quello potrai sempre rimediare! Intanto provvedi al corredo nuziale ah ah ah ..."
"No no no!!! Assolutamente no! Niente corredo!!" rispondo sempre più agitata.
"E va bene, come vuoi! Io vado a vedere!"
"Certo Madame." Poi faccio un bel inchino e mi allontano, questa mercanzia, seppure di ottima fattura, ha l'aspetto di un oggetto del demonio.


"Oh, Mesdames, sono tutti tessuti di produzione locale! Le sete ed i pizzi Piemontesi sono eccezionali! E se volete, ho anche dei corsetti e delle culottes ... coordinate!"
"Voglio vedere tutto!"
"Certo!! E magari .... avete anche delle figlie a cui provvedere con un bel corredo?!! Ho delle cosette adatte ad una prima notte di nozze!" Aggiungo sorridendo.
"Cinque! E voglio provvedere anche a loro!" vedo arrivare mia madre. Guardo la venditrice e dico: "Scusatemi Madame ..."
"Il mio nome è Rosa."
"Perfetto Madame Rosa, sono sicura che ci intenderemo al volo ma adesso scusatemi, devo scambiare qualche parola con mia madre."
"Prego!"

Vedo venirmi incontro mia figlia Joséphine e domando: "Sei stata forse tu a proporre questo genere di intimo?"
"Non proprio. Madre dovete impedire agli uomini di entrare, non voglio che la sorpresa che tutte noi stiamo preparando venga rovinata."
"Impedire agli uomini di entrare? Ma ... basta chiudere la porta a chiave! Facile facile ..." mi avvicino alla porta, mi assicuro che sia chiusa e giro la chiave. "Et voilà! Uomini lontani! Ma ora dimmi ... cosa hai in mente, Joséphine!"
Afferro allegramente il braccio di mia madre e quasi la trascino via. "Presto, venite con me! ... Voglio mostrarvi delle culottes eccezionali! ... Vedete?! Tutte le mie sorelle sono entusiaste, tutte tranne Luisa e Oscar. Oh beh loro sono un caso disperato!"
"Uhm ... su Luisa sono del tuo stesso avviso. Su Oscar invece ... secondo me ha solo bisogno di un piccolo aiuto. Mi occupo io di lei ... vedrai che apprezzerà!"
"Oh ma ho già provveduto ad entrambe, ho acquistato qualcosina anche per loro. Guardate Madre! ... Anche Lorene ha messo da parte qualche capo ... che il nonno sia ancora funzionante!? Ah ah ah ah ..."
"Oh beh, almeno in teoria immagino di si. E comunque in gioventù era molto attivo! Aveva fama di avere utilizzato tutti i letti, i sofà e le poltrone di Versailles! E con dame diverse, ovviamente!"

Osservo mia madre, ha uno sguardo malizioso, sembra persino più giovane, sorride mentre racconta della nostra famiglia, ai tempi della sua gioventù.

"Quindi io ho ereditato la sua arte amatoria."
"Le sue, e tutte quelle dei fratelli Jarjayes, direi! Ma soprattutto la sfacciataggine!!"
"Suvvia Madre, andiamo a scegliere qualcosa anche per Voi!"
"Uhm ... non che non abbia indumenti come dire ... particolari ... ma si, una sorpresa per tuo padre potrebbe essere divertente! E poi voglio vedere cosa sta scegliendo la zia Lorene"
"Prego e fatemi sapere! Ih ih ih ... Madame Rosa avete altro da mostrare?"
"Ma certo!! Ho ancora alcune scatole da aprire!! E sappiate che io ho la migliore biancheria di tutto il Regno! Anche i Duchi si servono da me!"
"Però! Ih ih ih ..."
"Oh si ... ma prego! Guardate qui! Queste sete ... sentite che dolcezza ... ah, ovviamente ho anche qualche articolo per i vostri mariti ... se lo desiderate!"
"Davvero?! Sono davvero curiosa di vedere!"




Percorro il corridoio al fianco di mio figlio Augustin e domando: "Lo senti anche tu questo trambusto?"
"Si Padre! E adesso voglio sapere cosa sta succedendo! Mettere tutte le mie figlie in una sola stanza ... porta solo guai!"
"Sono d'accordo con te! Meglio andare a vedere!"
Raggiungiamo la porta del salone grande, poso la mano sulla maniglia, la abbasso ma niente. Riprovo, ancora nulla. "Accidenti!! Si sono chiuse dentro!! Ma che diavolo staranno mai facendo? Di sicuro saranno guai! Solo guai!!" Borbotto ininterrottamente. "Troppe donne, tutte assieme, nel salone, portano solo guai! Che ovviamente ricadranno sulla mia persona!"
"Augustin temo che tu abbia ragione! ... Meglio accertarci di cosa stia succedendo!"
"Accertarci accertarci ... sembra facile detto così, Padre! Volete forse sfondare la porta? Magari con una bella spallata?!" Aggiungo sarcastico.
"Possibile che tu non conosca il passaggio segreto che porta in questa stanza?"
"CERTO! Ma in questo castello nessuno si è degnato di mantenere efficienti i passaggi! In estrema sintesi, sono sporchi, polverosi, pieni di sassi, ragnatele, umidi e ... le porte cigolano! In questa casa manca la disciplina!!"
"In un momento simile non vorrai badare a certi dettagli, spero."
"Non vorrei solo che Vi ammalaste, alla Vostra età, Padre! O che scivolaste nei passaggi ... Lorene potrebbe volervi ancora tutto intero!"
"Non dire idiozie e seguimi!"
"Io seguire Voi?!" Domando alzando un sopracciglio. "Padre, qui il capofamiglia sono io! Vi porto rispetto, certo, ma qui comando IO!!"
Afferro con forza il suo braccio e digrigno: "Finché sarò in vita, IO sono il capofamiglia, non tu, hai capito?"
"Assolutamente no! Avete deciso di lasciarci per godervi la vita, così avete detto trent'anni fa! Bene, IO sono il capofamiglia! E basta!"
"Niente a fatto! Il capostipite sono IO, non tu!!" Ribatto colpendolo con il bastone e con tutte le mie forze le gambe di mio figlio.
"AHIA!!! Non ho più vent'anni, Padre! E questa è casa mia e comando io!! Ed ora venite, se volete entrare nei passaggi conviene passare da uno degli ingressi che ho fatto sistemare!"
Lo colpisco ancora e ancora. "Ancora un'altra parola e la prossima volta te lo darò su quella zucca vuota che ti ritrovi! Il potere è in mano mia! E' chiaro?" Lo colpisco per l'ennesima volta.
"No no no no!!" Allungo il passo e fuggo via, come quando da ragazzo dovevo fuggire dalle angherie del nonno. "Siete uguale a nonno Augustin!" rispondo al limite dello scocciato, non sono certo giunto qui per farmi comandare dal mio ormai anziano genitore!
"Per me è un onore somigliargli! Solo che lui spiava tutti mentre io sorveglio! Ahhh figlio degenere, ti ordino di venire qui!"
"Arrangiatevi, Padre! Io vado a vedere! E comunque ... per fortuna Voi non avete mai spiato ... eravate sempre troppo intento ad altri passatempi!"
"COSA?!!!! Arg ..."
"Cosa niente ... ricordo benissimo i Vostri ... uhm ... passatempi con tutte le cameriere di palazzo! Ed ora scusatemi!" ho raggiunto il mio studio, mi avvicino alla boiserie in legno e faccio scattare il meccanismo di apertura della porta di accesso ai passaggi, ben mimetizzata nel pregiato legno di noce.
"AUGUSTINNNN SEI PRIVO DI EDUCAZIONE! E PENSARE CHE HO SPESO UN MUCCHIO DI DENARO PER I TUOI PRECETTORI!"
Mi volto alle parole di mio padre, lo osservo con sguardo truce ed aggiungo: "Io sono perfettamente educato! Ed ora decidetevi, venite o restate qui?!" Afferro un candelabro ed entro nel passaggio deciso, voglio sapere cosa sta accadendo nel salone grande! Con tutte le donne chiuse lì dentro ... inizio a prevedere solo guai!
"Ma che domanda!? Certo che vengo! ... Anch'io voglio sapere cosa succede ... sono sicuro che lì c'è anche Lorene!"
Sento mio padre seguirmi d'appresso, percorro gli stretti corridoi, strappo qualche ragnatela, illuminata dal candelabro. "In questa casa siamo stati troppo assenti ... e Armand che vi ha lungamente soggiornato non si è di certo occupato della manutenzione dei passaggi! Era troppo occupato con altro!! EETCHUM!! Dannata polvere!!" borbotto tra uno starnuto e l'altro, con le ragnatele che si infilano nella mia parrucca.
"Vuoi dire che Armand portava qui le sue amanti?!"
"Una sola ... quella che poi hai sposato! Comunque si, quando sono giunto qui, oltre un anno fa, lui era qui con la Marchesa! Lo sapete che si fece trasferire a Torino proprio per stare con lei? Ah .... se penso che ci siamo persi un Papa ... sgrunt!" Svolto ancora e mi fermo davanti ad uno spioncino. Mi avvicino e cerco di osservare cosa accade dall'altra parte della parete.
"Quindi concordi con me che Armand non doveva abbandonare il suo incarico di Cardinale!?"
"NO!! Certo che non concordo con Voi! Noi Jarjayes siamo persone per bene, Armand si è solo preso le sue responsabilità! Avreste forse voluto che abbandonasse Anna al suo destino?" Domando sarcastico. "Noi Jarjayes siamo uomini d'onore, antica nobiltà di spada, retti."
"Non avrebbe dovuto correre dietro alle sue donnine, in particolare dietro sua moglie! ... Anche se ... ogni tanto poteva togliersi qualche sfizio ma non doveva abbandonare la chiesa!"
"Certo! Con un figlio di cinque anni ed uno in arrivo! Argh ... non fatemici pensare! Due maschi, lui!! Sgrunt!! Ma ora fatemi sentire cosa dicono tutte queste donne! Flagelli di noi poveri uomini!"
"Sentire?! Io voglio soprattutto vedere!" spingo con forza mio figlio e sollevo lo spioncino, guardo. "Santo cielo ma quanta roba c'è in giro per il salone! Ma dico, vogliono comprare tutta la biancheria del Piemonte?"
"Padre ... quante donne ci sono là dentro?!"
"Aspetta ... adesso controllo! .... Uhm ... ci sono tutte. Vedo anche mia figlia e le nostre mogli."
"Ecco ... mia moglie, le nostre sei figlie, le nipoti, le due nuore, Anna, la sorella di Charles, la sorella di Victor, la giovane Elena ... mia sorella e Vostra moglie .... troppe donne! Troppe donne tutte assieme!! Prevedo guai Padre. Ma ... che tipo di biancheria è?!!" Domando iniziando a preoccuparmi mentre poso l'orecchio alla parete.
"Augustin dimentichi che più a destra c'è un altro spioncino? Guarda! Comunque cercherò di capire di cosa si tratta."
"E valutiamo se è il caso di intervenire ... non vorrei che riempissero il castello di biancheria ..." borbotto mentre mi avvicino al secondo spioncino, lo apro e appoggio i miei occhi. "Oh Signore!! Ma non è possibile!! Ma questa mercantessa quante mercanzie ha portato?!!!"
"Te l'ho detto!! L'intero Piemonte!"
"Povere le mie finanze!!!"
"Dunque ritieni che le tue figlie e tua moglie siano spendaccione?"
"No, certo che no! Ma sono talmente tante ... anche se acquistassero solo due capi per una ... povero me! Ah, ma le mie figlie hanno dei mariti! Ci penseranno loro a pagare!!" borbotto, in effetti da quando le ho accasate le mie finanze hanno trovato un gran sollievo, Marguerite è una donna a modo e morigerata, Oscar poi utilizza solo abiti maschili, sobri proprio come i miei. Anzi, compra abiti simili ai miei, ma in fondo l'ho cresciuta a mia immagine e somiglianza ... praticamente perfetta!
Mi allontano dallo spioncino e guardando severamente mio figlio domando: "Anche il nostro erede si è effeminato a tal punto?"
"Oscar?!! Ah ah ah ah!! Assolutamente no! Non vuole indossare nulla di femminile! Pensate che giunta al nono mese di gravidanza girava ancora in pantaloni! Ovviamente adatti alla sua pancia! Ah ah ah! Padre, era davvero buffa!!" sorrido al ricordo di mia figlia in pantaloni con il suo pancione, che si metteva ancora in ginocchio davanti alle loro maestà!
"Vuoi dire che anche gravida indossa abiti maschili?"
"CERTO!!! Ma cosa credete? Oscar rimane un maschio!! Pensate che, quelle poche volte ha indossato una gonna ... ha nascosto uno stiletto allacciato ad una gamba e sovente ha indossato scarpe maschili! E povere gonne ... le ha distrutte tutte!! Ahhh .... mio figlio!!" Aggiungo tutto fiero ed orgoglioso del mio erede.
"Un vero uomo! ... Beh a parte quel piccolo dettaglio! Spero che almeno sia in grado di generare un maschio altrimenti sarò costretto ad allevare Sophie come sua madre."
"Ma certo che avrà un maschio! Sarà il mio François!! Ma ora sentiamo un po' cosa dicono!!"
"Si ..."





"Antoinette guarda che pizzi! Credo che copra appena il fondoschiena! Ah ah ah ..."
"Oh si .... guarda Silvie ... ooohhh ... io comprerei tutto!!"
"Eh ma non possiamo depredare le tasche dei nostri mariti! Ah ah ah ..." predo tra le mani le culottes. "Senti che seta prestigiosa!"
Oh beh più che la seta, sono attratta dalle piccole dimensioni ah ah ah ..."
"Marianne!! Vieni qui! E anche tu Jo!!! Oh .... Madre, e queste? Ah ... le voglio tutte!! E poi ... credo che sia ora di pensare anche ai corredi delle nostre figlie! Molte di loro sono in età da marito!!"
"Eh già ... e dovranno sorprendere i loro mariti ih ih ih ..."

Mi avvicino a mia madre, incuriosita ma anche scandalizzata da tutte queste piccole cose. "Madre, ma Voi davvero indossereste una sottoveste così ... così ... corta?!"
"Certo! Voglio sorprendere mio marito!" guardo mia figlia, sorrido maliziosa. "Dovresti farlo anche tu! Vedrai, André lo apprezzerà moltissimo." poi prendo una camicia ancora più corta, la porgo a mia figlia. "Guarda Oscar! Con le gambe che hai questa ti starà benissimo!"
"Ma .... MADRE!! è troppo .... troppo ... poca! Io ... no no no!!"
Vedo mia figlia agitarsi e mettere le mani davanti, come a volersi difendere la questa povera sottoveste, che ha la sola colpa di essere troppo corta. "E' tutta colpa di Augustin se non riesci ad apprezzare queste meraviglie!!"
"Ma io ... no, mai!"
Sento alle spalle la voce di Joséphine: "Però due figli li hai fatti! Mi spieghi come?"
"Ecco ... più o meno come li hai fatti tu ... anche se credo in maniera più ... classica! Non ho di certo la tua fantasia smodata, io!! E neppure la tua sfacciataggine ..." Rispondo seppure al limite dell'imbarazzo, povera me, sento il viso avvampare!
"Fantasia smodata o sfacciataggine, i figli si fanno solo in un certo modo e ne tu e tantomeno occhi verdi li avete procreati in modo diverso! E adesso scusami, vado a vedere una culottes che ha rapito il mio cuore!" Dico allontanandomi allegra.
"JO!!! Oh, ma come fa ad essere così? Madre ... io comunque una cosa così ... minuscola proprio no. Però qualcosa con cui sorprendere Andrè ... magari potrebbe essere di aiuto! Madre, mi aiutate a cercare qualcosa di ... adatto?!" Domando a mia madre, io di queste cose non capisco assolutamente nulla.
Prendo una sottoveste corta sotto al ginocchio e rispondo con fermezza: "Questa ti starà benissimo ma sotto dovrai indossare QUESTE!" mostro le piccole culottes. "Solo così potrai sorprendere Andrè!"
"COSA?!!! Ma quelle ... quelle cose non sono di certo delle culottes! Coprono appena davanti ma ... il resto no!! Madre!!!" Rispondo scandalizzata dalle dimensioni decisamente ridotte di queste cose. "E poi sono così sottili ... saranno anche trasparenti!!"
"Ma te le vedrà solo tuo marito! Ma si può sapere di cosa ti vergogni?"
"Ma come sarebbe, di cosa? Madre!!! Sono ... scandalose!! E anche la sottoveste ... è tutta di pizzo, lì sopra! Si vedrà tutto ... o quasi. Ma davvero Voi indossereste una cosa ... così?!!"
"Certo!"





Continuo a spiare, capisco cosa sta succedendo, mi allontano dallo spioncino e dico a mio figlio: "Augustin, credo che tua moglie e tutte le altre donne della nostra famiglia siano impazzite!" continuo a guardare, vedo Lorene portarsi addosso una camicia molto ridotta. Oddio!!! E adesso cos'altro avrà in mente? Se decide di comprare quella roba, sarò costretto a fare l'impossibile per accontentarla! ... Maledizione è stato un errore sposare una donna molto più giovane di me! ... Povero me! Devo chiedere aiuto a Lasonne!


"Padre ... Vi sentite bene? State sudando eppure qui fa freddino! Forse ... quello che state vedendo stuzzica la Vostra fantasia?!!"
Mi allontano nervosamente dalla parete e dico: "In quella stanza stanno accadendo oscenità! Comincio ad apprezzare la moglie di Armand, è l'unica che non è lì!"
"Se è per questo ... neppure Armand si è visto in giro. Date retta a me, quei due stanno facendo quello che VOI avete appena sognato di fare!!" Rispondo deciso mentre qualche fantasia si affaccia alla mia mente, mia moglie con indosso una di quelle sottoveste ... meglio che non ci pensi o una certa parte di me potrebbe richiedere spazio ed attenzione ... povero me!
"Uhm ..."
"Cosa avete da uhmma, Padre? Mi sono forse sbagliato? Queste ... cose non stuzzicano forse anche la Vostra fantasia?!!"
"Oh beh ... ad essere sincero ricordo i tempi che furono sigh ..."
"I tempi che furono? Volete forse direi che Voi non ... non funzionate più?!" Domando un poco sgomento, non è possibile, con la fama da grande amatore che ha sempre avuto ... e adesso più nulla!
"Coff coff ... ma come ti permetti!? Certo che funziono ancora!"
"E allora perchè ricordate i tempi che furono? Mi pare che Lorene sia sufficientemente giovane e piacente! O forse ... forse Voi non piacete più a lei?!!"
"Oh ma ... ma ... ma cosa dici?!! E adesso taci! Voglio continuare a curiosare!" dico avvicinando allo spioncino.
"Mia figlia Adelaide è presa da quella roba, che finalmente abbia trovato uno straccio di marito?! Bah ... lo spero! ... Sta diventando vecchia e io zitella non la voglio!"
"State tranquillo Padre, le troverò io un buon marito! Sono un ottimo organizzatore di coppie! Ih ih ... dovete darmene atto!" Rispondo tutto fiero.
"Ma se sei appena arrivato! Non conosci ancora nessuno!"
"Voi non preoccupatevi! Ho accasato anche il capellone malinconico ... cosa volete che sia occuparmi della mia spumeggiante sorellina?" Aggiungo sorridendo. "Di sicuro troverò un buon partito per lei, un soldato, bello, muscoloso, dotato, retto e fiero."
"Oh beh ... non ho nulla da perdere. Ma bada che sia un soldato!"
"Beh ... vedremo! Tra pochi giorni ci sarà la festa per il Santo Patrono, avremo molti ospiti ... inizierò la ricerca! Ih ih ih"
"Perfetto!"





Armand ed io ci siamo rivestiti in tutta fretta. Mi sistemo le gonne poi mi guardo allo specchio, noto i capelli spettinati. "Uhm ... devo sistemarli altrimenti tutti capiranno ...." dallo specchio vedo il riflesso di Armand, ride. "Cosa c'è, perché stai ridendo? Forse ti piace vedermi con i capelli arruffati?"
"Mi piace vederti sempre ... ma devo ammettere che i tuoi capelli ..." mi avvicino di un passo, allungo una mano e affondo le dita nei suoi magnifici capelli corvini, ribelli, morbidi, "mi attraggono, sempre".
Mi stringo forte a mio marito, bacio il suo petto. "Armand, ho una sorpresa per te!"
"Una sorpresa? Dimmi ..." aggiungo impaziente mentre sfioro i suoi capelli.
"Aspetta! ..." prendo la borsetta che è appoggiata su una sedia, frugo l'interno. "Ma dov'è? ... Ah eccola!" Tiro fuori una cuffietta per neonato e domando: "Questa non ti dice nulla?"
"Si certo, è la cuffietta del nostro piccolo Augustin! Ah, quanto è cresciuto! Guarda che testolina piccola che aveva!!"
"Eh?! Non hai null'altra da dire?" aggiungo un poco sulle spine, felice.
"Uhm ... no, cioè ... forse vuoi donarlo come ex-voto alla Vergine Maria? In effetti molte donne donano questi ricordi in segno di ringraziamento!"
Arriccio il muso e con tono sarcastico ribatto: "Bene! Un giorno lo farò. Comunque mio caro Armand il voto dovevi farlo TU per primo non io!"
"Io? E perché mai? E poi lo sai che io non ho un buon rapporto con i voti ... alla fine li infrango tutti!", poi osservo mia moglie, con una simile tentazione vicino, come si può rispettare il voto di castità?
"Dovresti sapere che non rispettando il voto di castità si potrebbe anche procreare!"
"E certo che lo so!! Abbiamo fatto ben due figli, tu ed io!! Ma cosa c'entra adesso tutto questo? Insomma, vuoi o non vuoi donare la cuffietta alla Vergine Maria, Santissima ed immacolata madre di Nostro Signore?!"
"La donerò ma al nostro terzogenito! La Vergine dovrà ancora aspettare un po'." Aggiungo mentre osservo la sua espressione, ormai completamente sgomenta, mentre assimila la notizia.
"Co ...co ... cosa?!" domando sorpreso e terrorizzato "Ma ... ma ... tu allatti! E Nanny, Marguerite e tutte le altre ... dicono che se allatti non ... non ..."
"Invece sono incinta! E non fare quella faccia stupita, non è il caso, visto che ti sei avvalso di tutti i diritti matrimoniali!"
"Si ... si ... ma ... anche tu, come Oscar .... Oh Signore Santissimo!! Sono due miracoli!!" Aggiungo in estasi.
"Ma quale miracolo!? Non sono mica rimasta incinta per opera dello Spirito Santo!" guardo il Crocifisso, mi faccio il segno di croce. "Che Dio mi perdoni, ho bestemmiato ed è tutta colpa tua!! .... Armand, sappi che non ti sopporto quando fai così! L'abbiamo o non l'abbiamo fatto?" Domando irritata.
"Ma certo che si!! Ma ... Oh Signore!! Grazie!! Un altro figlio ... a benedire la nostra unione!" Poi mi volto verso Anna, la sollevo e la faccio girare in tondo, con le gonne che svolazzano. "Ti amo, Anna! Ti amo!"
"Oh ... davvero sei contento di questo figlio?"

Sento la voce gentile di Anna, mentre appoggia le sue mani sulle mie spalle, percepisco il suo calore raggiungermi nel profondo mentre stringe un poco con le dita.

"Ma certo!!! Come potrei non esserlo?!!" Aggiungo mentre poso le mie labbra sulle sue.
"Meno male! Dopo la tua reazione, credevo il contrario."
"Il contrario? Dico, me sei forse impazzita!! Certo non spero di produrre figli con la stessa velocità di Joséphine ... ma un figlio è una benedizione, non dimenticarlo mai!"
"Ah ah ah ... Joséphine! Ah ah ... no, no, non credo di essere alla sua portata! ... Comunque la mia è una gravidanza piuttosto inoltrata, pensa che partorirò prima di Oscar."
"COSA? Ma ... perchè non me lo hai detto prima?!!!" Domando esterrefatto, certo che dobbiamo avere concepito questa creatura al primo ... incontro!
"Credo di si, sarò stato al primo incontro!" mi avvicino e con tono ammiccante continuo: "Debbo ammettere che Armand de Jarjayes è un uomo molto molto produttivo, pericoloso direi!"
"Modestamente .... ih ih ih" Sorrido felice mentre accarezzo il mio pizzetto.
"Riguardo a non avertelo detto prima è perché l'ho appena saputo stamattina ..."
"Come sarebbe ... se lo hai appena saputo ... come puoi dire che nascerà prima del figlio di Oscar?! Io ... io non capisco!" ma come piò essere, ah, queste donne ... ... fanno di noi poveri uomini tutto ciò che vogliono!
"Me l'ha detto il dottor Lasonne. Ascolta! ... Stamattina al mio risveglio come sempre tu non c'eri ..."
"Lo sai che di buon'ora mi reco nella cappella a pregare!?"
"Lo so! ... Ormai sono rassegnata alla tua devozione. Dicevo che appena svegliata ho sentito un forte senso di nausea e sono corsa nella toilette e poi ho sentito qualcosa di strano al ventre ..." l'accarezzo. "Come puoi notare non si vede quasi nulla, pensavo che fossi un poco ingrassata ma mi sbagliavo. Nel dubbio mi sono recata dal dottore e dopo avermi visitata, mi ha detto che sono in stato di gravidanza piuttosto avanzata, pare che sia al quarto mese inoltrato."
"Quarto mese? Ma ... Augustin è nato il quattro febbraio ... insomma ... vorresti forse dire che ... l'abbiamo concepito quando ho infranto l'ennesima legge ecclesiastica? Insomma ... noi avremmo dovuto attendere tre mesi prima di ... di ... hai capito, vero Anna?"

Vedo Armand molto imbarazzato, in effetti ... abbiamo atteso davvero pochissimo prima di riprendere i nostri incontri!

"Ma davvero?! Hai forse dimenticato che hai infranto le regole ecclesiastiche? Forse eri sonnambulo. Possibile che tu non ricordi nulla!"
"Ma certo che ricordo!!" Rispondo fiero, come potrei mai dimenticare? "Io ricordo ogni singola volta in cui ... tu .. ed io ... insomma!!"
"Ecco! E' il caso dire: hai seminato la viglia e raccoglierai i tuoi frutti!"
"ANNA!!! Ma cosa dici?!!"
"Ti scandalizzo? Oh ma come!? Un tempo non reagivi così! E poi dimentichi che hai una moglie che usa il bidet!" sorrido maliziosa.
"AH NO!!! IL BIDET PROPRIO NO!!!!"
"L'ho sempre usato e tu lo sai. Forse fingi di non sapere?! Beh ... poco mi importa, io al bidet non rinuncio!"
"Oh basta! Manchiamo da palazzo da troppe ore ... sarebbe meglio rientrare!"
"Almeno su questo sono d'accordo con te! Meglio andare ... padre Armand! Ah ah ah ..."
"Macché padre e padre!! Tu ... ti stai divertendo alle mie spalle!! Eppure lo so che mi ami anche perché ho le mie abitudini ... sacerdotali!"
"Ho detto padre non Eminenza! ... O forse vuoi negare di essere padre di quasi ben tre figli?"
"Assolutamente no!! Non posso dimenticare una cosa così ... adorabile!! Quasi tre ... sarà magnifico!"
"Bene ... Eminenza, adesso possiamo recarci al palazzo!" Sussurro maliziosa. "A proposito ... è stato bellissimo."
"Oh si ... tu sei bellissima, Anna! Tu ... solo e soltanto tu!" Sussurro mentre mi avvicino a lei, sento il suo profumo ... ed una parte di me si anima nuovamente, accidenti!
"Armand sei terribile ah ah ah ..."





Vedo arrivare l'imperatrice, domanda: "Giuà ma si può sapere che sta succedendo nel salone? Perché tutto sto casino?"
"Maestà, è giunta a palazzo una famosissima mercantessa di Torino, esperta in biancheria ... intima. La sua fama si è sparsa per tutto il Regno ... anche se ...." abbasso un poco il tono della voce "Le sue mercanzie sono un po' ... particolari!" Aggiungo imbarazzata.
"Uè! Particolari in che senso?"
"In quel ... senso! Sono cose piuttosto ... succinte, seducenti, insomma ... pizzi, trasparenze ..." Poi mi segno rapida, alzo gli occhi al cielo ed aggiungo: "Quella donna è posseduta dal maligno ... credetemi! I suoi articoli sono degni di quelle donnette di malaffare!"
"Ehhhh ma quanto si esagerata! .... Voglio andare a vedere!" mi allontano di alcuni passi poi mi volto e continuo: "Giuà vieni accà cummè!"(Giovanna vieni qui con me)
"Maestà ... perdonatemi ma non Vi capisco!"
"E vieni!! Si na femmina o no? Ma dico n'ommo (uomo) c'è l'hai o non c'è l'hai?"
"NO!!! Assolutamente no!!" Rispondo fiera e decisa.
"Ehhhh ma a cosa stai aspettando?!" mi avvicino, la prendo sotto braccio e continuo: "Giuanna, ho notato ca lu stalliere non ti toglie gli occhi di dosso! Ma cosa stai aspettando per fare nu cenno a chillè giuvinotto?" (quel giovanotto)
"Lo stalliere? Filippo? Ma ... non è possibile, Maestà! Ed ora scusatemi, devo andare!" faccio un inchino imbarazzata e cerco di fuggire via.
"Ma che strana femmina! ... Beh sono davvero curiosa di vedere cosa vende questa mercantessa!" Improvvisamente sento una voce.
"Maestà aspettatemiiiiiiii voglio vedere anch'io!"
Tiro su gli occhi e borbotto: "Uhm ... madame pom pom site vuje accà?!"
"Siiiii voglio vedere cosa vende quella donnaaaaaa .... e poi perché mi avete chiamata madame pom pom?"
"Perché Alino Vi chiama in questo modo ed io lo trovo simpatico assaje!"
"Eh, attendo l'arrivo di mio marito ..." Aggiungo cinguettando mentre le mie piccole bestiole mi saltano in braccio.
"Si, si ... Ma faciteme lu piacere! (fatemi il piacere) A chi vulite (volete) prendere pe fessa? Comunque sono affari Vostri!"
"Appunto! Entriamo Maestà!" Rispondo tutta allegra, conosco la fama di questa mercantessa ... sono certa che troverò qualcosa di adatto!
Poso la mano sulla maniglia ma la porta non si apre, busso. "APRITE! SONO SUA MAESTA' CARULINA!"





Armand ed io entriamo nel palazzo, percorriamo l'anticamera del salone, vedo l'imperatrice bussare la porta della sala grande, sussurro: "Che strano, Armand, quella porta è sempre aperta ma cosa succede?"
"Non ne ho idea ... però ho visto una strana carrozza ferma davanti all'ingresso laterale ... andiamo a vedere?!" Mentre ci avviciniamo, l'imperatrice continua a bussare.

"APRITE!! VOGLIO VEDERE ANCH'IO!"
"Vedere? Armand ... sono davvero curiosa! Muoviti!" Afferro la mano di mio marito e lo trascino davanti alla porta. "Maestà!" Richiamo l'attenzione della Regina e faccio un piccolo inchino.
"Ué Annarrè! Sto bussando ma non mi sentono!"
"Ma cosa sta succedendo? Perchè la porta è chiusa a chiave?!"
"Questa cosa non l'ho capita ma so che è arrivata una mercantessa che vende biancheria intima."
"Ah ... che sia Madame Rebecca? E' la più nota mercantessa di questi articoli di tutto il Regno!" Rispondo tutta allegra.

Ho sempre sognato di acquistare la sua biancheria ... ma era inappropriato per una donna vedova! Ma adesso, sono una donna rispettabile e sposata!

Madame Battista ribatte: "Si proprio leiiiii ..."
"Dobbiamo assolutamente entrare!" Busso decisa anche io alla porta, non intendo di certo perdere questa favolosa occasione!
TOC TOC
TOC TOC

Vedo tutte le mie sorelle, nipoti e tutte le donne che abitano nel palazzo districarsi tra questa roba molto particolare, vedo mia sorella Joséphine avvicinarmi, sorride, e dice: "Ma che brutta faccia che hai! Non ti stai divertendo?"

TOC TOC
"APRITE SIETE DELLE EGOISTEEEE APRITEEEE ..."

"Per niente!" mia sorella mi prende per il braccio ma sento delle voci provenire da dall'esterno, mi volto.
"Cosa ti prende Oscar?"
"C'è qualcuno fuori la porta!"
"Ne sei sicura?"
"Certo! .. Scusami, vado a vedere!"
"Bada sorellina se sono uomini qui non entrano!"
"Ah, ma allora provi anche tu un po' di vergogna?!" Domando soddisfatta.
"Vergogna?! Ma dico, sei impazzita?! Io proverei vergogna se non indossassi almeno un solo capo di queste delizie! Su apri e vedi chi disturba!"
"Ohhhh .... sei impossibile Jo!!" Borbotto mentre vado ad aprire la porta. Giro la chiave, apro appena e vedo Anna in compagnia della Regina e di madame Battista.
Osservo Oscar e borbotto: "Non mi fido, meglio che vada a controllare!" sono di spalle a mia sorella, allungo il collo, vedo lo zio Armand, sussulto: "Zio andate via! Qui non sono ammessi uomini, sparite!"
"JOSEPHINE!!! Ma è il modo di rivolgerti a tuo zio?!! E poi ... questa è anche casa mia! Ed io voglio entrare nel salone!"
"Sareste l'unico uomo quindi siete di troppo!"
"Uff ... non mi importa, voglio sapere cosa sta accadendo qui dentro! E non sarai tu ad impedirmelo!" Rispondo tutto fiero. Poi vedo Oscar piazzarsi davanti a me, con il suo piglio da comandante, la spada al fianco. Mi guarda dritto negli occhi ed aggiunge: "Forse Jo no, ma io si!" Sfioro l'elsa della spada mentre vedo mio zio tremare un poco.
"Zio, immagino che abbiate cambiato idea! Qui sono ammesse solo le donne!"
Vedo l'imperatrice farsi largo a suon di gomitate, spinge via lo zio e dice: "Uè Cardinà se so cose di femmine vuje nu c'entrate! E levatevi da miez!"(levatevi di mezzo)
"Prego Maestà!" Lascio passare la Regina, poi osservo di nuovo mio zio ed aggiungo: "Come ha detto Joséphine ... è una cosa tra donne!" Poi lascio entrare Anna e Madame Battista e chiudo vigorosamente la porta sul naso dello zio. Giro decisa la chiave ed aggiungo: "Jo, questo non significa che io approvi tutta questa ... mercanzia! Ma se è una cosa tra donne ... tale deve rimanere!"
"Ohhh almeno hai capito che questo momento appartiene soltanto a noi!"
"CERTO!! Non voglio mica farmi vedere da mio marito o nostro padre con tutta questa roba indecente attorno! Peggio ancora se arrivassero i miei soldati!"
"Ohhh piccirè ma quanto site pesante!" sbircio la merce. "Ma che meraviglia! ... Peccato ca lu purc MAI mi vedrà con questa roba addosso!"
"Maestà!! Ma queste ... queste cose sono così ... così ... imbarazzanti! Scandalose!!"
"Embè?! Forse non Ve le dovrà vedere indosso Vostro marito? E svegliatevi!"
"Co .... cosa? No no no. Io non intendo assolutamente farmi coinvolgere in queste ... spese folli!!"
Vedo Anna raggiante, e mentre si avvicina al tavolo continua: "Oscar, l'imperatrice ha ragione! ... Siate più aperta mentalmente e pensate a come sarebbe felice Vostro marito con una di queste piccolissime sottane!"
"No no no! Ad Andrè vado bene così, con i miei pantaloni, la camicia da notte di taglio maschile e tutto il resto, camicia, gilet ... insomma. lui lo sa che a me piacciono queste cose ... semplici! E coperte!" rispondo tutta fiera.
Jo ribatte: "Se sei così bigotta è solo colpa di nostro padre!"
Madame Battista afferra una camicia da notte e dice: "Ohhhh ma questa è così trasparente che non lascia nulla all'immaginazioneeeee .... che meraviglia, la voglio!"
Anna fruga tra la merce fino a trovare ciò che piace, l'avvicina a sè e guardandosi allo specchio sussurra soddisfatta: "Sono sicura che Armand morirà di piacere. Prederò questa!" "
"Oh povera me! Resto qui per controllarvi ... ma non intendo acquistare nulla, ricordatelo Jo! A me, queste cose non servono!" Rispondo decisa.
"Oh tu resta lì, noi altre, invece, faremo grandi acquisti! Ih ih ih ..."
"Si si ... fai pure!" Aggiungo mentre mi sistemo sul divanetto e poso una carezza sul viso della mia piccola. Per fortuna che Nanny ha fatto mettere una culla in ogni stanza, almeno trovo sempre un posto comodo che la accolga! Senza Nanny non so davvero come farei ... Uhm ... "Jo, hai visto Nanny?!"
"L'ultima volta che l'ho vista era in cucina a preparare la torta che piace tanto al tuo maritino."
"Uhm ... ottimo, almeno non assistere a questa ... sconcezza!"
"Ma quale sconcezza?! Ma per favore!" Ribatto mentre mi destreggio tra l'intimo. "Uhm ... che meraviglia! ... Prenderò anche quest'altra!"



Mio padre ed io continuiamo ad osservare cosa succede aldilà della parete, dico: "Le donne sono letteralmente impazzite!"
"Uhm ... però Augustin, ammettiamolo. Tu riesci ad immaginare Marguerite con indosso una di queste piccolissime vesti?!"
".... Ehm ... certo che no! E Voi?! Riuscite a immaginare Lorene con quei piccolissimi pezzi di stoffa addosso?"
"SI!!! CERTO CHE SI!!! AUGUSTIN!! Certo che sei proprio un gran imbranato!!"
"Oh beh ..." continuo a guardare. "Anche Anna, la moglie di Armand si è lasciata prendere da quella roba ..."
"Anna ... la marchesa del defunto marchese di Saluzzo. Certo, debbo riconoscere che è un gran pezzo di donna e Armand ha avuto buon gusto e da buon Jarjayes non è stato capace resistere ...." vedo Anna liberarsi dalle gonne per indossare una camicia che non lascia nulla all'immaginazione, la guardo estasiato. "Però! Che belle gambe che ha mia nuora!"
"ACCIDENTI!! Ma perchè stanno anche provando la mercanzia?!! PADRE!! E' assurdo!"
"Zut! Lasciami vedere!" osservo con attenzione la situazione ma lo sguardo cade sempre di Anna e concludo: "Ora capisco perchè non abbiamo un papa in famiglia!!! Come poteva Armand resistere a una donna simile?! OHHHH che disgrazia! Possibile che devono capitare tutte alla mia famiglia?"
"PADRE!!! Vedete di smetterla di spiare!! Io ... e se anche Marguerite provasse qualcosa? Io non voglio che Voi vediate mia moglie ... mezza nuda!!" Poi afferro mio padre e cerco di allontanarlo.
"Eh basta! Comunque ho visto abbastanza, meglio uscire da qui, comincio a sentire freddo."
"Ecco! Maglio Padre!"

Sento un rumore provenire da dietro la parete, vicino al caminetto, mi avvicino con circospezione, appoggio l'orecchio. "Non è possibile" sussurro piano. "Questo è davvero troppo!" Poi faccio scorrere le mani sulla parete alla ricerca del meccanismo di apertura, lo faccio scattare e nella parete si apre una porta, da cui si vedono il mio augusto genitore e l'altrettanto augusto nonno. "PADRE!!!"
Il primo sussurra appena: "Ehm ... non è come pensate ...."
Vedo Anna coprirsi frettolosamente, è rossa in viso, urla: "AHHHHH FUORI DI QUI, SPIONI!"
Madame Battista con tono giocoso dice: "Generaleeee ma che bella sorpresaaaa ..."
"Allora Padre? Cosa state facendo?!" incalzo il mio augusto genitore, mentre punto gli occhi dritti nei suoi.
"Coff ... coff ..."
Il nonno continua: "Non è come pensi, abbiamo sbagliato percorso, adesso scusateci. Andiamo Augustin! ... Ma vedi che figura mi hai fatto fare, è tutta colpa tua! Io ti avevo detto di svoltare a destra invece mi hai indicato di andare a sinistra! Ahhhh questi figli idioti!"
"Si certo!! E credete davvero che io Vi creda?!!" Aggiungo sarcastica.
Lorene ribatte: "Infatti, Oscar, io non gli credo!"
"Gli uomini Jarjayes sono degli spioni! Ed io sono stufa di questo loro atteggiamento!! PADRE!!! Devo forse chiudere tutti i passaggi?!"
"Non è come pensi! Hai sentito mio padre?! Abbiamo semplicemente sbagliato strada!" il mio sguardo si incrocia con quello di mia moglie, la vedo sorridermi in modo sarcastico. Mi confonde ma non mi perdo d'animo, prendo per un braccio mio padre e con tono perentorio concludo: "Andiamo Padre! ... Ahhhh queste donne, quanto sono malfidate!"
"Magari preferireste uscire dalla porta? Non vorrei che vi perdeste in giro per i passaggi .... sapete, sono freddi, umidi ... e voi non avete più l'età!" aggiungo sarcastica.
"Ehm ... si, meglio!"
"Prego!" Faccio segno la mano, indicando la porta del salone. "Porte aperte a chi esce!"
"Usciamo, usciamo!" rispondo mentre dò un ultimo sguardo alla roba esposta sui tavoli.

Osservo la schiena dei due anziani Jarjayes mentre si allontanano, stessa camminata, stesso portamento. Secondo Andrè io gli assomiglio molto, nel piglio, nel modo di fare. Spero di non diventare anche io come loro, impiccioni!


Mio padre ed io spalanchiamo la porta e usciamo ma fuori vediamo tutti gli uomini della famiglia, uno dopo l'altro domanda: "Nonno, cosa succede là dentro?"
"Perché le nostre donne si sono riunite?"
"Augustin, mia moglie Anna aveva una strana luce negli occhi quando ha udito il nome della commerciante, ma cosa vende?"
Mio padre posa una mano sulla mia spalla e dice: "Ad Armand voglio rispondere io!"
"Prego!"
"Armand, ora capisco perché hai lasciato l'abito talare! ..."
Osservo perplesso mio padre, davvero non capisco. "Padre, semplicemente perché io non ho nessuna vocazione!"
"L'avevo intuito sin da subito ma non è questo il punto! ... Con una moglie avvenente come la tua, qualsiasi prelato avrebbe abbandonato l'abito talare ma ciò non toglie che alla nostra famiglia serve un Papa! ... Comunque Armand, vigila su tua moglie, potrebbe essere oggetto delle attenzioni di altri uomini ed io non voglio scandali nella mia casa! Hai capito Armand?"
"Uhm ... io davvero non Vi capisco! Comunque, Anna ama solo me!"
"E me, Padre! Vedete di ricordarvelo, mia madre ama me, poi il mio fratello ed infine Voi!"
Sento la vocina acuta di Carlo, decisa ed impertinente. Ha lo stesso piglio di mia nipote Oscar!
Guardo dritto negli occhi mio nipote Carlo e con fermezza dico: "Tu diventerai Papa Jarjayes!"
"NO!!! Io diventerò un generale, proprio come la cugina Oscar!!!!!"
Batto a terra il bastone e ribatto: "In questa casa si farà come IO decido!"
George si avvicina e con tono canzonatorio ribatte: "Nonno ormai dovreste sapere che i Jarjayes sono ben lontani dalla santità e soprattutto dalla castità!"
"E allora? Forse Papa Borgia era un uomo casto e santo?!! Io voglio un papa in famiglia e lo avrò! Forse ... tu hai un figlio maschio, George?!"
"Ecco io ... si! Ma i miei figli dovranno portare onore e discendenza al casato dei Liancourd!"
"Macchè Liancourt!! Tu sei uno Jarjayes! Lo vedo!!!"
"Nonno, andiamo oltre a questi discorsi e diteci cosa sta accadendo in sala."
Osservo George, mi intrometto nella discussione con mio padre, ed aggiungo: "A parte il fatto che tu, George, sei lussurioso come i tuoi genitori ... in quella stanza c'è l'antro degli inferi, credimi!"
"Cosa?!"
Vedo i miei generi avanzare verso me e mio padre e uno dopo l'altro domandano: "Generale ma cosa dite?"
"Come sarebbe che in quella stanza c'è l'antro degli inferi?"
"Forse ... forse ... ci degli sono uomini?"

Sento le voci dei miei generi, uno più spaventato dell'altro, pavidi, ecco cosa sono. Omuncoli privi di mascolinità! Privi di spina dorsale!

"UOMINI?!! Assolutamente no! Solo donne ... donne e sete, pizzi, sottane e altro di simile ...."
Charles sussurra preoccupato: "Spero solo che Jo non mi prosciughi le tasche, povero me!"
"OH, ragazzo ... temo proprio che tua moglie intenda spendere molto ... decisamente molto! Lì, l'unica donna a modo, è il mio erede!"
Alle parole di mio suocero mi sento girare la testa, perdo l'equilibro, cado, mormoro: "Mi sento male, non vedo più nulla .... aiutatemi!"
"CHARLES!!!" Urlo mentre vedo George ed Antony soccorrere il loro padre. "Possibile che tu non regga nulla?!"
Guardo in malo modo mio figlio, con il bastone colpisco il suo piede e sbotto: "Augustin, questi sarebbero i generi che hai procurato alle mie nipoti?! Che delusione che sei!"
"Ah no, Andrè è perfetto! Tanto è da lui che avremo l'erede, ricordatevelo! Tutti gli altri mi servono solo per acquietare le mie figlie!" poi mi giro, con lo sguardo cerco Armand e dico: "A proposito, tua moglie mi ha detto che l'hai messa di nuovo incinta, spero almeno che sia un altro maschio! Anzi pretendo da te che ne faccia almeno altri cinque ma tutti maschi!"
"Cin ... cinque? Ma ... perchè?!!!" Domando titubante, figli uguale astinenza ...
"Possibile che non lo capisca?! Per avere i Jarjayes sparsi in tutto il mondo! IDIOTA!"
"No no no no!! I miei figli resteranno qui! E poi ... a me la mia famiglia sta bene così!"
"QUI SI FA COME DICO IOOOO! TACI!"
"GRRRRRRRRRRRRR BAUUUUUUUUUUU"
"MA COSA VUOLE IL CANE? FORSE VUOLE ACCOPPIARSI ANCORA? DATEGLI DELLE FEMMINE, ALMENO LUI TERRA' ALTO IL NOSTRO NOME!"
"Ah no! Basta femmine per questa bestia! Anzi, Lassonne deve darmi delle erbe per calmarlo! Ha già prodotto cinquanta cuccioli!! Capite Padre, cinquanta!!" rispondo deciso, che la bestiaccia stia in astinenza, non potrà che fargli bene!
"Dov'è André, il marito del nostro erede?" lo cerco ....
"Eccomi Signore, ai Vostri ordini!"
Sollevo il bastone, lo punto contro e dico: "TU DEVI darmi l'erede altrimenti assaggerai questo! MI SONO SPIEGATO?!"
"Signore ... " rispondo allargando le braccia, adesso oltre al generale mi ritrovo anche l'altro generale addosso! Inizio a pensare che dovrei prendere Oscar e Sophie, e fuggire da questa casa!
"Non voglio sentire scuse e fatti onore sotto le lenzuola!"
"Agli ordini!" Rispondo facendo il saluto militare.
"Bene! Almeno abbiamo un uomo in questa casa!" borbotto mentre mi allontano.
Osservo l'anziano allontanarsi, poi mi volto verso il generale ed aggiungo: "Ma, cosa sta accadendo? Sapete dov'è Oscar?"
"Tua moglie è con tutte le altre donne e adesso scusami anch'io sono stanco! ... A proposito, che non vi venga in mente di entrare!"
Antony domanda: "Ma perché Nonno?"
"Segreto di Stato! Ah ah ah ah ....."


Osserviamo tutti perplessi il generale allontanarsi a passo deciso, mentre siamo tutti un po' stupiti dalle sue parole.

Avventura sulle Alpi - parte secondaWhere stories live. Discover now