Una cura per l'amnesia

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Una cura per l'amnesia

E' sera, finalmente la mercantessa ha lasciato il castello, con la sua carrozza vuota di abiti e colma di denari. Dei miei denari, ovviamente! Ma i miei generi dovranno restituirmi tutto ... con gli interessi! Entro nel salone per la cena e mi rendo conto che la tavola è apparecchiata per sole cinque persone, vedo Marguerite con in braccio la nostra piccola nipotina e la bestia feroce ai suoi piedi.
"Marguerite ... ma ... perchè la tavola è così ... e Sophie? Perchè Sophie non è con sua madre?!"
"Augustin ... Oscar mi ha chiesto di occuparmi di lei per qualche ora, mentre lei cerca di curare l'amnesia di Andrè!" Sento la voce allegra e maliziosa di Marguerite.
"Forse Edmond ha preparato qualche nuova medicina?"
"Edmond? Uhm no no! E' una cura sperimentale ... e molto personale, tutta opera di Oscar!" Aggiungo maliziosa.

Possibile che Augustin non capisca? In certi momenti mi stupisce!

"Ehm ... difficile comprendere il mondo femminile!" guardo mia nipote e continuo: "Mia piccola Sophie, spero che tu non assomigli a tua zia Jo e non appena diventerai più grande, ti insegnerò a usare la spada!"
"E perché mai dovrebbe assomigliare a Joséphine? Lei sarà uguale a Oscar, credimi!" Rispondo cullandola. "Ma davvero Augustin non hai capito a che genere di cura mi riferisco?"
"No. Spiegamelo!"

Vedo mio marito scuotere un poco la testa, questa volta non ha davvero capito! Mi guarda in un modo davvero strano. Non resisto, mi viene da ridere.

"Augustin! Andiamo! Una cena, solo loro due, una bella camicia da notte in seta e pizzo, niente bambini né animali ... allora?!!!" aggiungo con tono un poco malizioso.
"Ahhh certo che in poco tempo il nostro Oscar si è trasformato: da maschio a una vera femmina! Ah ah ah ..."
"Beh, insomma. Ha una certa difficoltà con certi argomenti prettamente femminili ... ma le ho fatto alcuni acquisti! Allora, adesso sei contento di avere con noi la piccola Sophie?!"
"Uhm ... lei si ... ma lui?!!" Rispondo mentre indico questo ammasso di pelo che mi guarda male, con i suoi denti aguzzi bene in vista.
"Non guardarlo in quel modo altrimenti comincia a ringhiare e abbaiare!"
GRUNTTTT .... BAU BAU BAU
"Ecco!! Vedi Marguerite!!! Mi odia!! Non poteva restare con TUA figlia?! Dannazione!!"
"E' solo colpa tua!"
"Mia? E perché mai?!! Io sono qui, con te, Sophie e questa belva feroce mentre TUA figlia si diverte con il marito!"
BAU BAU BAU BAUUUUUU AUUUUUUU

Sento alle spalle la voce di mio padre: "Augustin hai reso il palazzo in un canile? Perché questo ammasso di pelo sta protestando?"
AUUUUU AUUUUUUUUU
"Perché invece di stare in camera di Oscar è qui, questo dannato ammasso di pelo!! E poi perché è apparecchiato solo per cinque!! E tutti gli altri? Si può sapere dove mangeranno?!!"
"In camera loro, suocero. A proposito dov'è mia zia?"
"E perché le TUE figlie mangeranno in camera loro?!!! Dico Marguerite ... io devo tollerare questa belva ... mentre loro si dedicano al sollazzo?!!!! No no no no!!" Aggiungo mentre vedo la mia amata Marguerite sorridermi ammiccante.
Sorrido appena alle parole di mio suocero, abbasso lo sguardo, vedo Beau attaccarsi alla sua gamba e comincia a simulare un certo movimento.

Sento una presa molto forte alla mia gamba, guardo in basso, vedo il peloso divertirsi, mi guarda beatamente, tento di liberarmi dalla presa ma non ci riesco, urlo: "AUGUSTINNNNNN ..... LIBERAMIIIII ..."
"Ah no!! Che si diverta un poco con Voi!! E comunque ... esigo che le mie figlie vengano a cena qui!!"
Continuo nel tentativo di liberarmi ma non ci riesco, digrigno: "Maledizione! Ha perfino la lingua di fuori! LIBERATEMI!!!"
"Oh ... attendete e vedrete che si stancherà! Almeno ... di solito fa così!!"
"AUGUSTIN, QUESTA ME LA PAGHI!"
Marguerite sussurra: "Suocero non prendetevela, se può consolarVi, Beau fa così anche ad Augustin ..." guardo la bestiola. "Beau vuole solo farVi capire che è lui che comanda."
"LUI?!!! Come sarebbe a dire?!!! E da quando un cane comanda!!!" Appoggio il bastone a terra e cerco di staccarlo dalla mia gamba. Lo spingo, cerco di farlo staccare ma lui non vuole cedere, non molla la presa.
"MICHELEEEEE VIENI IMMEDIATAMENTI QUI!"
UEEEEEEE UAAAAA
Sento delle urla provenire dalla sala per la cena, chissà cosa starà mai accadendo? Mi avvicino alla porta, apro e vedo il cagnolino di madame le Comte che si trastulla con la gamba del molto vecchio generale.
"Ma ... cosa sta accadendo?!"
"MICHELEEEEE, TI ORDINO DI LIBERARMI DA QUESTO ASSATANATO!"
UAAAAA UAAAA
Marguerite sussurra: "Suocero calmatevi! Avete spaventato Sophie e Beau è diventato ancora più prepotente con la Vostra gamba!" cullo la piccola. "Su, non piangere ... la nonna è con te."
"MICHELE, NON STARE LI' IMPALATO E LIBERAMI!"
GRRRRRR GRRRRR
Osservo la bestia, mi guarda minaccioso.
"No no no. Se volete vado a chiamare la generalessa!! Madame le Comte saprà senza dubbio come fare!"
"NON PERDERDERE TEMPO, LIBERAMI!" Ordino deciso. "Accidenti in questa casa la servitù va rieducata."
"Agli ordini Signur!" con una presa forte e decisa afferro il cane e tento di staccarlo dalla gamba del padrone ma è tutto inutile, la sua presa diventa sempre più forte, poi sento la voce del Re.

"Uè Miché, nun è accussj ca si stacca lu cane!"
"Ma ... Maestà!" rispondo imbarazzato mentre la bestia si ribella e cerca di azzannarmi.
"Miché io ho ben duecento cani da caccia ih ih ih ..." osservo sul tavolo le pietanze, vedo una bella bistecca, l'afferro con le mani, mi avvicino a lu cane, gliela faccio prima annusare e poi la lancio poco più in là. Lu cane si stacca dalla gamba de lu vecchio, prima la bagna poi corre verso la bistecca e infine lascia lu salone correndo per i corridoi. "Ah ah ah ... però che razza di cane! Ah ah ah ... Uè Generale Reynier, però lu cane Vi ha pisciato addosso!"
"CHE ORRORE!!!" Poi picchio con il bastone a terra. "AUGUSTIN!!! E' tutta colpa tua!!!!!"
"Mia?! Cosa ho fatto?"
"Tieni questa bestia in casa!!!! Gli animali devono stare in giardino, non in casa!!!"
Il re si siede a tavola, si delizia della vista degli spaghetti, con le mani ne afferra una sostanziosa manciata e portandoseli alla bocca dice: "Generà avite raggione ma avita sapè ca li cani (avete ragione ma dovete sapere ) so meglio di certa gente! ... Uhm ... quando so saprite assje chisti spaghetti! (sono molto buoni questi spaghetti) E brava a Giuanna! ... Non c'è che dire, ha davvero imparato a cucinare! Come premio, le troverò nu masculo (maschio) tutto per lei!"
"Maestà! Ma cosa state dicendo?" Poi mi volto verso mio padre ed aggiungo: "Comunque Oscar vuole tenere la belva in casa ... quindi, anche se a malincuore, la belva resterà qui. Che poi fa da guardia alla nostra piccola Sophie!" aggiungo arreso. "Se Oscar vuole la belva pelosa in casa così sarà ..."
Mi scrollo il pantalone e borbotto: "Ma sarà davvero urina? Oh ma che orrore solo al pensiero!"
Osservo mio suocero, abbasso un poco lo sguardo, sorrido ed aggiungo: "In effetti ... potrebbe essere ben altro!! Ih ih ... Beau è animale piuttosto ... uhm ... come dire ... è uno Jarjayes!!" Poi stringo un poco la mia nipotina, la vedo sorridermi tutta felice. "Non posso fare a meno di pensare a tutti i cagnolini che abbiamo dovuto adottare a causa delle attività riproduttive di Beau."
"Grunt grunt ..." mi appoggio al mio bastone con l'intento di lasciare il salone ma prima osservo il Re che mangia con le mani e dico: "Maestà, con tutto il rispetto ma hanno inventato le posate!"
"Ehhh le avranno pure inventate ma io trovo che sia più gustoso mangiare con le mani soprattutto quando si tratta di spaghetti alla napoletana!"
L'atteggiamento mi irrita, lascio la sala e invoco il nome di mia moglie: "LORENE! LORENEEEEEE ..."
Tra un boccone e l'altro il re dice: "Certo ca in questo palazzo nu si capisce niente! ..." mi pulisco il muso con la tovaglia. "Generà, Marguerita, Vuje nu venite a mangiare?! Uhm ... sti spaghetti so buoni assaje!"
Osservo un poco disgustato il re, mi volto verso Marguerite ed aggiungo: "Marguerite, cosa ne diresti di ritirarci e farci servire la cena in camera ... come stanno facendo le nostre lussuriose figlie?!"
"Ottima idea!"
Il re continua: "Ahhhh proverò anch'io a sedurre Carulina, magari stanotte facimmo l'alleanza con la Germania!"
"Beato Voi, Maestà! Io ho una nipotina da accudire, con tanto di belva al seguito!! E le mie figlie ... si sollazzano!! Uhm ... Marguerite, abbiamo parecchie cameriere ... non potremmo affidare a loro la nostra Sophie?!"
"Sccc .... Augustin ma che discorsi fai davanti agli altri!?"
Osservo Marguerite, mi risponde con un leggero tono di rimprovero, imbarazzata.
"Discorsi!! E basta! Allora Marguerite?!!"
Il re si lecca le dita e continua: "Signora Marguerita, sapete come diciamo a Napoli?! Ogni lasciata è perduta! ... Quindi ... E jamme! Nu facite dannà lu (non fate dannare il ) Generale!" mi alzo dalla tavola e concludo: "E mò vado dalla mia bella Carulina e auguratemi buona fortuna!"
"BUONA FORTUNA MAESTA'!! E NON FATEVI SPARARE!!" Urlo rivolto al Re.

Chissà quanto tempo resterà ancora qui, nel mio palazzo?

"Eh già ... meglio che questa volta mi armi di spada ah ah ah ..."
"A domani Maestà!" Poi osservo Marguerite e aggiungo: "Allora mia amata? A chi affidiamo la nostra nipotina?!"
"A noi, ovviamente!!"
"A ... noi? Ma ... mia amata, adorata, dolcissima sposa ... io vorrei che tu ed io ... facessimo esattamente quello che fanno le nostre figlie!! E con Sophie con noi ... "

Mio marito lascia la frase volutamente in sospeso, un poco geloso delle attività delle nostre figlie.

"Cosa vuoi che faccia?! ... Uhm ... però potremmo aspettare che si addormenti."
"Eh ma ... io non riesco a fare certe cose con la piccola in stanza! Non sono di certo come nostro genero!! Ma non potremmo restituirla ai suoi genitori?!"
"Augustin ma lasciali stare! Suvvia fai il nonno."
"Sgrunt ... e immagino che dovremo sopportare anche la belva pelosa!! La sua dannata guardia del corpo!!" Aggiungo indicando la nostra piccola Sophie che mi sorride allegra tra le braccia della mia Marguerite.
Sorrido maliziosa. "Augustin, credo che questa notte ne sentiremo delle belle."
"Ecco ... una notte insonne e in bianco!! Accidenti!! E magari hai anche fatto acquisti da quella mercantessa!!!!!!!" Sbotto mentre raggiungiamo la nostra stanza.

L'espressione del mio Augustin è davvero buffa, impagabile direi.

"Certo! Ma tu li vedrai appena sarà possibile!"
Sbotto mentre guardo le pietanze ma poi osservo la tovaglia sporca. "Quanta buona roba da mangiare ma con la tovaglia in queste condizione mi vene il voltastomaco! Possibile che re Ferdinando non abbia ricevuto l'educazione consona al suo rango?"
"Hai ragione Augustin, io non intendo di certo cenare su questa tovaglia! Guarda quante macchie! E poi ci sono avanzi di cibo .... perdonami caro ma io preferisco farci servire la cena in un altro luogo! Che uomo maleducato!! Povera Regina!"
"Già! ... Ma com'è possibile che l'imperatrice Carolina, figlia della Regina Maria Teresa abbia sposato un uomo simile? Ahhh gli affari di Stato!!"
"Un orrore! Non avrei mai potuto sopportare un matrimonio di circostanza! Devo ammettere che sono una donna fortunata! La mia famiglia mi ha permesso di scegliere ... ed io ho scelto un uomo che mi ama ... e che amo, da oltre quarant'anni!" Aggiungo le ultime parole un poco emozionata.
"Grazie Marguerite!" vedo mia nipote sorridermi, mi tende le mani. "Dalla a me, cara."
"Uhm ... va bene, ma fai attenzione! Tu non sei molto pratico con le bambine così piccole!!"
Prendo in braccio mia nipote che continua a sorridermi, la cullo. Sophie tende un braccio afferra la mia parrucca e la getta a terra, vedo la bestiaccia avvicinarla, alza la gamba e fa di sopra la pipì. "Grunt ... maledizione!"
Osservo la scena e non posso fare a meno di sorridere. "Su Augustin ... Beau vuole solo segnare le sue proprietà ... in un certo senso ritiene che tu ... sia suo!"
"Cosa? Grunt ... non mi stancherò mai dire che questo ... coso, è il regalo più ridicolo che si possa fare a una donna!" Osservo la belva, anzi lui osserva me, sbadiglia, mostra i denti e mi scruta. "Ma che regalo assurdo!"
"Sarà ... ma Oscar lo ha apprezzato parecchio! Direi che Andrè ha avuto un'ottima idea! Ricordi com'era triste, obbligata all'immobilità? Questo delizioso cucciolo l'ha aiutata a tollerare la situazione! Un regalo perfetto direi!!"

Osservo mia moglie sorridere allegra, anche lei innamorata di questa belva pelosa. Accidenti, ha conquistato tutti! Dannazione!

"Ahhh basta! Basta!"
Vedo Giovanna fare ingresso nella sala da pranzo, osserva prima la parrucca bagnata dalla chiazza e poi la tavola imbandita, si porta le mani sul viso e protesta: "Oh Signur, non ce la faccio più! Ma non è possibile! Il cane che ha fatto il suo bisogno sulla parrucca del Padrun e la tovaglia, la tovaglia!!! Ahhhh di qui è passato il re!" guardo il padrun. "Quando se ne andrà? Sono stanca di raccogliere i suoi avanzi dalla tovaglia!"
"Eh Giovanna, è un re. Non posso di certo cacciarlo! Porta pazienza ... e fai servire la cena nel nostro appartamento ... e magari fate portare qualcosa per Sophie ... e per la bestiaccia! Una cena pesante per lui, così magari dorme e la smette di fare i dispetti a me!!!"
"Ahhh non ne posso più!" Dico mentre lascio il salone.
"Marguerite ... andiamo!" Aggiungo mentre lasciamo la sala da pranzo, seguiti dal quadrupede che non perde mai di vista la nostra nipotina. Saliamo le scale e passiamo davanti ad alcune stanze.
"Sgrunt ... senti che rumori!!! Marguerite, senti!!!"
"Sento, Generale Jarjayes, sento."
"Cosa fai? Ti prendi gioco di me?!! Quelle ... quelle sono le TUE figlie!!! Sgrunt ..."
"Anche le tue, Generale!"
"Sgrunt ... " borbotto mentre mi allontano a passo deciso, loro gioiscono mentre io sono ancora a digiuno, assurdo.
Raggiungo la nostra stanza, spingo la porta ed entro deciso.
"Ed ora aspettiamo la cena! E tu, bestiaccia scendi immediatamente dal MIO letto!!"
Beau ignora il mio comando e appoggia il muso sul mio cuscino.
"Ah ah ah ... Generale Jarjayes, credo che Beau trovi comodo il tuo posto."
"Non vorrà mica dividere il letto con mia moglie, spero!" Rispondo scocciato, sembra che Marguerite si stia divertendo, sorride maliziosa con i suoi capelli che ricadono in magnifici boccoli! Si sta prendendo gioco di me ... lei si diverte mentre la belva usurpa i miei spazi!
"Uhm ... a palazzo abbiamo avuto tanti cani ma nessuno come lui! ... Sembra quasi che sia un uomo, gli manca solo la parola! Ah ah ah ... Augustin però che ridere quando Beau si è attaccato alla gamba di tuo padre! Ah ah ah ..."
"Beh ... devo ammettere che per una volta ... ih ih ... ho riso anche io! Mio padre è diventato uguale al nonno ... un vero flagello! Quindi ... bravo Beau!!" Mi avvicino alla bestia feroce e cerco di posare una carezza sulla sua testolina, ma lui mi guarda male, inizia a ringhiare e mi mostra i suoi denti aguzzi.
"MARGUERITE!!! Lo vedi? Mi odia!!!!"
"Ma no! Sei tu che non ci sai fare!" mi avvicino, l'accarezzo, sorride poi dico: "Su, adesso scendi dal letto e vai a dormire altrove!" Vedo Beau lasciare il letto poi fa un salto e sale sul sofà. "Ecco! Si è sistemato sulla tua poltrona preferita! Ih ih ... Augustin, Beau è attratto dal tuo odore altrimenti non occuperebbe il tuo spazio!"
"Quella bestia è davvero strana! Se fosse un maschio per bene dovrebbe essere attratto da te, non da me!"
Toc toc
"E adesso chi è che ci disturba?!"
"Sarà la nostra cena, o forse lo hai dimenticato?!"
"Con tutto ciò che è successo, certo che l'ho dimenticato! .... Avanti!"

Vediamo entrare una delle giovani cameriere con un vassoio, posa il tutto sul tavolino, seguita da altre due cameriere.
"Grazie! Potete andare!"
Le vedo fare un piccolo inchino e allontanarsi mentre Baeu si avvicina al tavolo, senza dubbio attratto dal profumo delle vettovaglie.

Osservo la bestiaccia. "Ecco! Adesso vuole anche la mia cena!"
"Ma no! Adesso gli mettiamo qualcosa da parte e vedrai che lui mangerà felice ... e noi pure! Prima però fammi sistemare Sophie nella sua culla, guarda che bella che è!"
"... Bella come suo padre! ... Spero che François sia bello come me."
"Come te? E tu ... cosa c'entri in tutto ciò? Mica lo fai tu, François!"
"Oscar mi somiglia quindi ho buone possibilità che François assomigli a me! Ma insomma Marguerite non vorrai dire che Oscar ti somigli?"
"Effettivamente no, Oscar è il tuo ritratto, in tutto. Bella, occhi azzurri e capelli biondi, pelle chiara ... decisa, autoritaria, precisa ... ma anche dolce, tenera, materna ... e queste ultime cose non le ha di certo prese da te! Sappi che è anche figlia mia!! E non dirmi che non ha nulla di mio perché davvero non ti crederei!"

Vedo mia moglie sorridere maliziosa mentre evidenzia tutto quello che Oscar ha preso da lei, in effetti non ha torto ... ma sono caratteristiche secondarie, quelle importanti le ha prese da me.

"Oh beh ... a tarda età ha tirato fuori il suo lato femminile. Bene, accomodiamoci, ho molta fame!"
"Si, anche io Augustin, anche io!!" Aggiungo mentre Augustin mi sposta galantemente la sedia per aiutarmi ad accomodarmi a tavola.





"Entro in camera mia sbattendo la porta, con lo sguardo cerco Lorene, non la vedo. "Lorene sei nella toilette?"
Sento la voce di Reynier, rispondo mentre sono indaffarata. "Si certo. Ma tu aspettami lì!!"
Mi accascio sulla sedia, lascio cadere il bastone, mi allargo il colletto della camicia e borbotto: "Non ho alcuna intenzione di muovermi da qui, credimi! ... Tzè dopo quanto è successo! ... Certo che in questo palazzo sono tutti matti: dal cane squilibrato al re scostumato."

"Reynier, non credi di esagerare?!" Domando allegra mentre osservo la mia immagine riflessa nello specchio. Alla mia ormai non più giovane età ... faccio ancora una gran bella figura! Parola mia che questa notte Reynier resuscita ... poi mi sistemo meglio una ciocca di capelli, sistemo il decolté e prendo un poco di profumo, quello che Reynier ha sempre amato.

"Esagerato io? Oh beh ... se vedere un reale mangiare gli spaghetti con le mani e pulirsi la bocca alla tovaglia anziché usare il tovagliolo sia normale!? ... Ora capisco perché l'imperatrice lo evita così impunemente! ... Manca solo che rutti e ... Meglio non aggiungere altro! E per quanto riguarda quella specie di cane ... Bah ..."

"A me quel cagnolino pare davvero delizioso! Segue la sua piccola padroncina ovunque, è di una tenerezza! Devo dire che Andrè ha fatto un regalo davvero perfetto per sua moglie!" Finisco di sistemarmi, passo una mano sulla camicia da notte in seta bianca, lunga fino alle caviglie, con due aperture laterali da terra fino ai fianchi. Faccio un passo, lo spacco si apre e lascia intravedere una gamba. Reynier impazzirà! Faccio un fiocco al laccetto della vestaglia, apro la porta ed esco.

"Delizioso!? Ma scherzi? Tu non immagini nemmeno cosa ha fatto! ... Per colpa sua ho rischiato di farmi male, si è attaccato alla mia gamba e ... e ... insomma aveva tutta l'intenzione di dominarmi ..."
Mi avvicino a passo leggere a mio marito, lo guardo intensamente ed aggiungo: "Dominarti? Uhm ... potrebbe essere un'idea in effetti!" Poi allungo una mano e accarezzo la sua guancia.
Sento improvvisamente la mano di mia moglie sulla guancia, e continuo: "Ma ti pare che io mi faccia dominare da un CANE!? E poi mi ha urinato addosso ..." tiro su la testa, vedo mia moglie in abbigliamento tutt'altro che casto. Ha tutta l'intenzione di sedurmi. Santo cielo ma sarò all'altezza di fronteggiarla?! Oddio che imbarazzo! Però è così bella ... e giovane! Io ho quasi ottant'anni mentre lei ... molti ma molti meno di me!
"Reynier ... il cane forse no ... ma io ... io posso dominarti?!" Mi sento un poco arrossire per le mie parole, ma non intendo di certo arrendermi! Sono ormai anni che Reynier non adempie ai suoi doveri coniugali, ma questa notte sarà mio!!
Mi allontano quasi spaventato e balbetto: "Ma ... ma ... Lo ... Lorene ... i ... io ..."
"Tu ... cosa?"
"Io ... ma ..."
"Maaaaa?!" aggiungo avvicinandomi mentre con una mano slaccio il laccetto della sottile vestaglia, lasciandola cadere dalle braccia a terra, restando con indosso solo la mia sensualissima camicia da notte, ad ogni passo gli spacchi si aprono mostrando e Reynier le mie gambe mentre la scollatura profonda mette bene in evidenza il mio petto.

Lorene prende la mia mano e la porta sulla sua gamba, l'accarezzo, sussurro: "Certo ... sono ancora bellissime ma io ..."
"Ma tu ... tu mi renderai felice questa notte ..." sussurro con voce roca mentre avvicino le mie labbra alle sue.
"Ma io ..." sento il calore della sua bocca. Un lungo brivido corre lungo la mia schiena, chissà magari dopo un lungo letargo è la volta che l'altro io si risvegli ..."
"Tu ora ..." allungo una mano lungo il suo corpo, nonostante gli anni i suoi muscoli sono ancora definiti, scendo lungo le braccia sfilandogli la giacca, poi risalgo con le mani e mi dedico allo jabot, allargandolo e facendolo cadere.
Sento la fronte bagnarsi, tiro su gli occhi quasi a cercare il cielo, prego: "Oh, Signore aiutatemi!"
"Oh no, mio caro. Ti aiuto io ..." Poi slaccio la sua camicia, piano la faccio scivolare mentre con le mani accarezzo la sua pelle calda. Risalgo sulle spalle, poso le mie labbra sul suo petto e lo assaporo.

Lorene ....

Piano spingo mio marito fino a farlo cadere sul materasso, in un piccolo tonfo. Poi mi sistemo seduta su di lui e prendo d'assalto il suo corpo. Questa notte sarà mio. "Reynier ...."





Sono nella toilette, afferro la camiciola da notte che mia madre e le mie sorelle mi hanno convinta ad acquistare, ed indossare, allo scopo di risvegliare la memoria di Andrè. Non credo che funzionerà, in fondo non abbiamo ricordi di abbigliamento così succinto. Mi sfilo gli abiti, camicia, pantaloni, fasce e calze. Poi prendo l'indumento, liscio, morbido, e lo infilo. Mi osservo allo specchio, la camiciola è tutta di pizzo bianco, ricamata, quasi trasparente. E poi è corta, cortissima! Arriva appena alle ginocchia! Afferro la vestaglia coordinata, questa almeno è lunga, la indosso ed esco dalla toilette scalza. Mi fermo appena uscita dalla toilette ed osservo Andrè, davanti a me, che mi osserva con uno sguardo estasiato. Arrossisco immediatamente, imbarazzata. Mi muovo piano, indecisa, sento le gote calde, sarò arrossita.


Vedo Oscar uscire dalla toilette, indossa una camicia cortissima e trasparente, spalanco la bocca, per qualche istante zittisco poi esclamo: "Ma sei bellissima! ... O ... Oscar ... io ..."
"Grazie Andrè ..." rispondo imbarazzata mentre mi avvicino a lui, piano, leggera.
Sorrido appena, spalanco le braccia, mi avvicino a lei e con impeto l'abbraccio, la bacio. "Sei tutto ciò che sognavo ..." Mi allontano appena, la bacio ancora. "Sei un sogno, il mio sogno ..."
"Oh Andrè ... ti amo ..." rispondo imbarazzata. "Ti ho sempre amato ..." sussurro piano mentre infilo le dita tra i suoi capelli, affondo, sono così morbidi, setosi ... e poi profumano di lui, del mio Andrè.
"Oscar ... Oscar ... ti amo, ti voglio ...."
"Andrè ..." sussurro imbarazzata per la sua audacia. Mi stacca appena da lui, sento il suo sguardo addosso, mi osserva con i suoi occhi verdi, incupiti dal desiderio. Sento le sue mani sulle mie spalle che fanno cadere a terra la vestaglia, lasciandomi con la sola camiciola addosso. Mi stringe, mi bacia, mi accarezza. "Oh Andrè ...."
"Mia Oscar ..."
Sento Andrè spingermi verso il nostro letto, indietreggio mentre sento il calore del suo corpo contro al mio. Cadiamo sul letto, sento Andrè così vicino, così ... così ... "Ti amo Andrè!"
Sono su di lei, con le dita sfioro le sue gote, pian piano scendono giù fino ai fianchi, continuo a baciarla e accarezzarla.
D'istinto poso le mani sulla camicia di Andrè ed inizio a sbottonarla, cerco di sfilargliela, con lentezza ed attenzione. Mi fermo, mentre sento le labbra di Andrè posarsi sul mio petto, dolce e delicato.


"Oh Andrè ... Andrè ...." sussurro il suo nome mentre mi lascio andare alle sue mani, ai suoi baci.
La sento, sento la sua voce mentre invoca il mio nome, come fossi un dio greco, in grado di farla gioire. La amo, l'ho sempre amata, sussurro il suo nome mentre mi perdo in lei e, quando raggiungo l'apice della gioia, come in un lampo, tutto ritorna alla mia mente. Lei, io, noi, il generale. Il nostro primo bacio, la dichiarazione, il matrimonio. E anche prima, tutto. Tutto ora mi è chiaro.


Siamo sdraiati nel letto, appagati. Tengo Oscar stretta al mio petto, la accarezzo. Mi volto appena verso di lei, le poso una mano sul mento, la guardo. "Sei bellissima. Lo sei sempre stata. Ora lo ricordo. Ricordo tutto di noi, intendo"

Sento la voce di Andrè, decisa, priva della minima esitazione. Dolce ma al contempo decisa. Una affermazione che mi rende felice.

"André!" ribatto sorpresa. Mi alzo dal cuscino, lo guardo. "Vuoi dire che hai riacquistato la memoria?"
"Si! Esatto!" Rispondo mentre la afferro e la butto sul materasso, sotto di me. "Tutto mia cara, ricordo proprio tutto!"
"Oh ma ... allora ci sono riuscita!? Ma è meraviglioso!"
"Ci sei riuscita? Uhm ... cosa intendi Oscar?!" La osservo un poco di traverso, sorridendo.
"Ecco io ... ho indossato questa camicia per darti una scrollata affinché ricordassi. Ahhh come sono felice!"
"Beh, non so se sia stata la camicia ... anzi ... credo che sia stata tu, non la camicia! Sai, all'improvviso ho ricordato tutto!! Anche i tuoi dispetti!!" Aggiungo mentre inizio a farle il solletico.
"Ah ah ah ... no, dai! ... Ti prego André, lasciami! Ah ah ah ... "
"No che non ti lascio!" Mi avvento su di lei mentre scoppio a ridere. "Voglio recuperare il tempo perso in questi giorni di amnesia!"
"André ah ah ah ..."
"Ridi?!!!" Afferro un cuscino di piume e lo lancio addosso a lei, iniziando una sorta di duello di cuscini.
"Ah! E' la guerra che vuoi Andrè?!! Bene!! Ma sappi che anche in questo tipo di duelli ... vincerò io!!" Afferro un cuscino e lo lancio contro il mio Andrè.
Iniziamo un duello con i cuscini, lanciandoceli addosso, ridiamo, scherziamo, riempiamo la stanza di piume.
"Etcium! Accidenti a tutte queste piume! Ma vincerò io!! Ah ah ah ah!! Andrè ... sembri un pollo spennato!!" Scoppio a ridere mentre lo osservo, ricoperto di piume e piumette.
"Io un pollo spennato?! Ah ah ... tu piuttosto, guardati ... sei ricoperta di piume. Già immagino domani mattina la faccia di Giovanna e ciò che dirà! ... Oh Signur questi francesi! ... Ah ah ah ..."
"Ah ah ah!! Però ammettiamolo .... non è il nostro primo duello di cuscini! E ho sempre vinto io!" Aggiungo mentre afferro un cuscino e lo lancio addosso al mio Andrè.
"Non pensi che qualche volta ti abbia lasciata vincere?"
"Assolutamente no! Io sono generale ... tu solo capitano!"
"Ah ma davvero!?" L'afferro per le braccia, la porto sotto di me, e dico: "Adesso ti dimostrerò che un Capitano è in grado di sedurre il suo superiore!" La bacio con passione ....
"Uhm ... insaziabile ... questo lo sei ... ma imbattibile no! Io sono imbattibile, non tu!" Rispondo a fior di labbra.
"Io ... ti voglio ancora e ancora ..."
"Oh Andrè!!!!" Mi perdo sotto ai suoi baci ed alle sue carezze, lo amo perdutamente ....






A passo felpato mi avvicino alla porta di Carulina magari è la volta buona per avviare la tanto sospirata alleanza con i tedeschi. Spero che questa volta la mia l'imperatrice non abbia chiuso la serratura con i lucchetti di Giggino.
Non busso, con un colpo deciso abbasso la maniglia e la porta d'ingresso si apre, adesso vediamo se è aperta la porta della camera da letto.
Entro a passo leggero, l'ambiente è illuminato solo dai raggi della luna che entrano dalla vetrata. C'è un salottino e, su una poltrona, la mia Carulì addormentata, con un libro in mano. Mi avvicino piano, arrivo da dietro e metto le mani sui suoi occhi mentre poso le labbra sulle sue, in un bacio al rovescio.
Sto sognando ... qualcuno mi ama altro ca Ferdinando!

"Uhm ... che meraviglia avere un uomo accanto che ti ama!" Sussurro mentre dormo.
Continuo a baciare la mia Carulì, scendo con le labbra sul suo collo, reso ancora più candido dalla luce della luna. E' profumata, liscia e morbida.
"Uhm ... siiiii ... non voglio svegliarmi da questo magnifico sogno..."
Continuo nella mia esplorazione, scendo con le mani e le allento il corsetto, infilo le mani all'interno e mi perdo nella sua morbidezza.
Mi giro sempre di più sul fianco, tutto questo sembra realtà e non un sogno, Ahhh ..."
Sollevo di soppiatto la mia Carulina e la porto verso il letto. La appoggio sulle soffici coltri e mi avvento su di lei. La bacio, la accarezzo e la spoglio. Sollevo le sue gonne, accarezzo la sua pelle, salgo piano con le mani in una lenta carezza.
"Uhm ... che bel sogno ... siiiii ..."
"Oh siiiiii!!" Non resisto, la amo, voglio perdermi in lei e farla gioire, voglio un altro erede.
Questo sogno sembra troppo vero. Spalanco gli occhi, vedo su di me lu purc, urlo: "AHHHHHH VIA VIA FUORI FUORI! FERDINA' , IO NU TE VOGLIO! (NON TI VOGLIO) AHHHHH ..." Con tutte le mie forze lo spingo via. "E levete da miez!" (togliti di mezzo)
Resisto, non intendo di certo rinunciare alla mia Carolina. Con il mio peso la tengo sotto mentre vi avvento su di lei. "Carulì ... io ti ammmmmo!!"
"FERDINA' MA VAFFANCULL! LEVETE! IO NU TE VOGLIO CJIU'!"
"Eh ... ma fino ad un attimo fa ... eri felice di mmme!!! Carulì!!!! Tu mi vuoi, esattamente comme io vuglio a ttte!"
"Ferdinà, lasseme sta o le lo scioppo!" (lasciami stare o te lo stacco)
"E tu provaci ... lasciati andare Carulì mia!! Io ti amo!!"
Lu pourc mi blocca per le braccia ma io non voglio arrendermi. Lo spingo con tutte le mie forze, mi divincolo e con una ginocchiata colpisco la parte bassa de lu re.
"AAAAAHHHIIIIAAAAAAA" Urlo per il dolore, mi piego a metà e metto le mani in quel certo posto, "CHE DOLOREEE!!! CARULìIIIIIII!!"
Vedo Ferdinando allontanarsi da me, si dimena, saltella, si contorce dal dolore fino a piegarsi, continua a urlare all'impazzata, che l'abbia davvero fatto male?
Comincio a preoccuparmi quando lo vedo gettarsi sul pavimento, timidamente domando: "Ferdinà ma ti ho fatto male assaje?"
"Assaje!!! Molto assaje Carulì!! AAAAHHHHHH!! Che dolore!!!" Urlo ancora magari riesco a farle compassione e mi amerà, almeno per questa notte.
Mi alzo, di scatto con l'intento di soccorrerlo. "Ferdinà! Ferdinà! Oh Ferdinà, mi dispiace, io non volevo farti del male ..."
Vedo Carulì avvicinarsi a me con apprensione, continuo a fingere un dolore terribile anche se ora il mio altro io sta molto meglio. "Oh Carulì ... che dolore!!!"
"Oh ma ... sono confusa forse un massaggio potrà farti sentire meglio?! Ah che dici Ferdinà?"
"Oh si Carulì!! Credo che potrebbe aiutare!!" Rispondo con voce supplichevole, che la compassione sia la soluzione miglio per avere la mia Carulì?
"Aspetta ... ora ti massaggio!"

"a guarda nu poco! Mai avrei immaginato che nu juorno (un giorno) avrei massaggiato chilla parte là di Ferdinando! "Faccio male?"
"AHHHHHH!! Si si Carulì ... va molto meglio a ccussì!!"
"Oh menomale Ferdinà ..." continuo a massaggiare ma pian piano mi rendo conto che comincia a reagire, però sotto questo aspetto non ho nulla da dire, è peggio de lu Vesuvio!
"AAAHHH Carulì ... Uhm .... Si si ..... va molto meglio!"
"Oh ma ..." continuo a massaggiare. "Ferdinà si nu sfacciato."
"Oh si ... ma ti desidero tanto mia amata Carulì!!!" Aggiungo con voce dolce e arrochita dal desiderio.
Istintivamente allontano la mano poi guardo lì con desiderio e sussurro: "Ebbene si! Oh anch'io so fatta di carne ed ossa ma che sia ben chiaro, solo per questa notte!"
"Come desideri, mia Reggina!!" Trascino Carolina su di me, la stringo, la abbraccio, la bacio.
"Oh Ferdinà .... Ferdinandoooooooo ahhhhhhhh ...."
"AAAHHHHHH Carulì!!! Ti amo!!" Mi perdo nella mia amata, la amo, la bacio, la faccio gioire di me.
Afferro la sua parrucca, la lancio via e protesto: "E levete (toglititi) sta schifezza ca mi punge! ... Ecco fatto! adesso possiamo continuare! .... AHHHHHH FERDINANDOOOOOO ..."
"Ahhhh Carulì!!! CARRRUUUULLLLììììììììì!!!!" Urlo per la gioia di possedere la mia Carulì!




"Augustin senti queste voci?"
"Mia cara, non sono voci ma grida di piacere."
"Cosa?!"
"Eh già ... a quanto pare questa notte Ferdinando e Carolina daranno vita alla tanto sospirata alleanza con la Germania, ed io niente!"
"AUGUSTIN!!! Ma tu ... non sai pensare ad altro? Lo sai che sei un uomo ... instancabile?!!" Aggiungo con voce allegra mentre osservo la mia nipotina dormire felice con il fidato Beau accanto.
"Ma quale instancabile!? Qui non si fa mai niente!"
"Uff ... pensa a nostra figlia ... intendo al TUO erede ... ti stai sacrificando per lei!" Rispondo impettita e decisa.
"Ecco! Proprio Oscar dovrebbe astenersi da certe attività invece ...." ascolto un'altra voce provenire dall'esterno.



"CHARLESSSSS ..."


"Sarebbe stato strano se non avessimo sentito anche Jo! AHHHHH .... Anche se impossibile meglio tentare di dormire in questo palazzo che stasera si è trasformato in una casa di piacere! ... Tutti tranne me! Grunt ..."
"AUGUSTIN!! Oscar sta cercando di fare tornare la memoria ad Andrè ... mi pare un'ottima idea. Per quanto concerne Jo ... mi stupirei del contrario, così come per i suoi figli maggiori!! Augustin ... uhm ... abbiamo diverse nipotine in età da marito .... "
"Cosa vorresti dire?"
"Che presto ... molto presto, questa casa si riempirà di giovani pretendenti ... ricordi vero cosa significa?!"
"A loro ci penserò io ... come sempre!"

Osservo l'espressione decisa del mio Augustin, ricordo ancora quando la nostra casa era piena di giovani pretendenti, ricordo anche quanti ne ha fatti scappare terrorizzati. Certo, alla fine sono sopravvissuti solo i migliori ... anche se ha terrorizzato anche loro! Poveri generi, quante prove hanno dovuto superare!








E' mattina inoltrata quando vedo arrivare alcuni carri nel cortile del castello. Esco veloce seguita dalla ormai onnipresente Nanny, non riesco proprio a liberarmi di lei! Mi perseguita, osserva tutto quello che faccio e soprattutto non le va mai bene niente.
Vedo alcuni carretti entrare carichi di masserizie, bauli e altro.
"Ma ... cos'altro è arrivato? In questa casa non entra più nulla!"
Sento dei passi alle spalle, li riconosco, sono quelli di mio fratello. "Michele, sai se lu Padrun ha fatto acquisti?"
"Non mi pare proprio Madamina! E poi ... cosa potrebbe mai acquistare? Qui c'è di tutto!"
"Oramai non mi stupisce più niente. Andiamo a vedere!"
"Andiamo Michele!"
Ci avviciniamo ai carretti, scendono alcuni uomini, li osservo. Sono sporchi di polvere, sembrano dei corrieri o qualcosa di simile.
"Chi siete? E cosa volete?!" Domando decisa, qui la governante sono io.
"Veniamo da Parigi o meglio da Palazzo Jarjayes, dobbiamo consegnare due letti al Generale Jarjayes. E' qui vero?"
"Due letti? Ma ... perché?!! Comunque si ... questa è la sua casa! Oh Signur, ci mancavano giusto altri due letti!!!"
"Quindi possiamo scaricarli! Dove li dobbiamo portare?"
"Eh ... veramente non lo so ... intanto metteteli nella stanza accanto all'atrio! Poi, cercherò di capire per chi sono ... Uhm ... Michele, magari vai a chiedere a Monsieur Andrè ... o al Padrun!"
"Vado! Corro!" Rispondo mentre mi affretto ad entrare nel palazzo. Mi scontro contro qualcuno, cado.
"Michele ma cosa fai?!"
"Signore!! Cercavo giusto Voi! Ci sono dei carretti con dei letti, nel cortile! Dicono che arrivano da Parigi! Voi ... Voi forse ne sapete qualcosa?!"
"Letti?! Io aspetto solo il mio! ... Finalmente è arrivato il mio letto, quello nuovo, usato solo qualche mese ... e soprattutto sottratto alle prodezze di Joséphine e Charles!"
"Beh ...si, lo so ... comunque sono due letti, a quanto pare! Forse volete controllarli?!"
"Ma certo!" dico uscendo fuori in tutta fretta. "Non vorrei che forse sorto un equivoco."
Vedo arrivare a passo veloce e deciso il Padrun. "Oh Signur ... guardate cosa hanno appena consegnato!!"
"Uhm ... no ... io aspettavo il mio letto. Ma fatemi vedere Giovanna!" Mi avvicino ai carretti, osservo il primo. "Uhm ... si, questo è il mio letto ... portatelo di sopra, nella mia stanza!", poi mi avvicino all'atro carretto, osservo il contenuto, lo riconoscerei tra tutti. E' il talamo del mio erede, quello che scelsi personalmente per mio figlio. "E' quello di mio figlio!! Probabilmente avrà avuto la mia stessa idea ... il proprio letto è qualcosa di ... privato!! Ah ... il mio Oscar ... un vero Jarjayes!!"
Poi vedo in lontananza arrivare Jean, il mio valletto.
"Oh!! Signor Generale! Ma quello ... è il Vostro letto! Mi occuperò personalmente della sua sistemazione!"
"Ehm ... perfetto. Grazie Jean! ... Coff coff ..."

Che imbarazzo, Jean continua a guardarmi con bramosia, è giunta l'ora che mi occupi della sua situazione sentimentale, gli troverò un uomo.

"Di nulla, Signore! Per Voi questo e altro! E ... l'altro letto? E' quello di madame Oscar?!"
"Si, occupati anche del letto di mia figlia! Chiama i rinforzi, ecco magari fatti aiutare da Alain e ... e da Mario, si, Mario! Anche quel ragazzo è piuttosto forzuto!"

Ho osservato Mario, è un poco strano, credo che abbia i stessi gusti di Jean. Magari si potrà innamorare e ... si, si, appena avrò un poco di tempo disponibile, parlerò con lui.


"Certo Signore! Provvedo subito a chiamare i rinforzi!" Rispondo allegro mentre mi allontano a piccoli passi, uno avanti all'altro.

Osservo Jean mentre si allontana in tutta fretta, sculetta ma! ... Povero me! Meglio che mi affretti a trovargli marito!


Osservo il valletto del Padrun, questo Jean è davvero strano. "Signore, se non avete più bisogno io ... andrei ... anche se Jean ... è proprio strano, non trovate?!"
"Giovanna, possibile che tu trovi che tutto e tutti siano strani in questa casa? Io trovo che Jean sia molto ma molto simpatico!" Sento giungere alle spalle la voce del re.
"Io credo ca Jean, meglio chiamarlo Giuan, sia na femminuccia e si sia innamorato di Vuje, Generà!" Lu mio cumpare scoppia a ridere.
"Ah ah ah ah ..."
Mi volto e dico: "Uè Cumpà Claudio ma che cosa tieni da ridere?! Giannino in realtà è una Giannina, lo si vede a un miglio di distanza!"
"Ah ah ah ..."
"Ridi, ridi!"
"Ah ah ah ... Scusate Maestà ma io rido non per Voi ma per mio nipote che oltre ad avere una chiattona come spasimante ... ah ah ah ... quella Madame Battista, ha anche Jean ... ah ah ah .... Jean ah ah ah .... nipote ammetto che sai fare colpo: na chiattona e una femminuccia! Ah ah ah ..."
"Eh Claude ... tu tieni ragione!! Tuo nipote è un uomo che attira ... gli uomini sbagliati!! Ah ah ah ah!! AAAHHHHHH!! Claude .... questa notte Carulì ed io abbiamo prodotto l'alleanza!!"
Ascolto le parole del re e di mio zio, sbotto furioso: "Ehi ma come potete burlarvi di me in questo modo?! Zio Claude forse a corte nessun uomo Vi ha mai corteggiato?"
"Certo che no, Augustin! Io mi faccio corteggiare solo dalle donne!! Anzi ... è ora che io trovi una bella femmina con cui ... condividere certe passioni! Non so se mi spiego .... ih ih ih!"
"Se Vi serve una moglie, Vi rivolgete a un esperto matrimoniale."
"Una moglie? No no no!!! Augustin! IO NON MI SPOSERO' MAI!!!! Ricordatelo!!"
"Ah già ... come darVi torto!? Avete già generato e Vostro figlio ti soddisfa più del dovuto, vero?"
"Mio figlio ... ih ih ih ... inutile negarlo! E' proprio uno Jarjayes! Un vero stallone! Un animale da riproduzione!"
"Già ... proprio come te!" Sento la voce del Re intromettersi nella nostra conversazione.
"Ehi voi avite sentito cosa ho detto?! Ho posseduto Carulina e l'alleanza con quei scurnacchiati dei tedeschi è fatta!"
"Maestà con tutto il rispetto ma come fate ad essere tanto sicuro che presto l'imperatrice Vi darà un figlio?"
"Uè Generà, nel mio regno mi chiamano lu Guappo da monta, un colpo solo e zac è fatta! ... Anzi mi chiamano anche lu stallone del regno delle due Sicilie! ih ih .... "
"Beh ... sappiate che io non sono da meno! L'unico problema è che io ... produco solo femmine ... Oh però ... con l'ultima sono andato ben vicino all'obbiettivo!! Ah ah ah ... tra Oscar e Andrè ... il maschio è Oscar, senza ombra di dubbio."
"Oh beh invece lu sottoscritto sa fare di tutto! Maschi e femmine! Ih ih ih ... Generà avite imparà da me ahhh se solo Vi avessi incontrato prima! Avreste avuto un ottimo maestro!"
"Uhm ... e ... potreste istruire ... il mio stallone da riproduzione?! Certo, ora ha già operato ... ma io vorrei avere tanti nipotini, maschi!"
"State tranquillo! ... Ad Andrea ci penserò io!"
"Ottimo Maestà!!"






Rientro dal balcone, vedo mia moglie seduta sul sofà mentre sfoglia un giornale. Mi guarda con la coda dell'occhio e domanda: "Perché hai quella faccia scura? ... Ti è forse successo qualcosa?"
"Io?"
"Tu tu .... allora Reynier?"
"Ho osservato qualcosa di alquanto strano ..."
"Strano? Uhm ... Reynier, cosa ci sarebbe di strano? A me questo castello piace molto ... ed anche tu!" Aggiungo ammiccante mentre ripenso alle magnifiche notti trascorse insieme, alle sue mani, ai suoi muscoli, alle sue labbra...
Arriccio il muso, mi appoggio con tutte e due le mani al mio bastone e continuo: "Veramente in questo palazzo di stranezze ne accadono tante. Poco fa sono arrivati su due carri ben due letti come se qui non ce ne fossero abbastanza ma non è questo che mi da pensiero ma il valletto di mio figlio."
"Il valletto di Augustin? Uhm ... non credo di conoscerlo ... in ogni caso ... cosa avrà mail di strano da darti dei pensieri? Farà il suo lavoro, immagino anche bene. E tanto dovrebbe bastarti, non trovi?!" Aggiungo mentre poso il giornale sul tavolino.
"E' strano, quell'uomo è molto strano! ..."
"Strano ... cosa significa strano? Su ... sii più preciso, Reynier!"
"Ho notato che possiede movenze alquanto femminili e poi ho avuto la sensazione che ci fosse troppa confidenza tra lui e mio figlio ..."
"COSA?!! Tu ... tu ... non starai insinuando che ... che ... ad Augustin piacciano gli uomini, spero!!! Ah ah ah ah!!" Poi scoppio a ridere al solo pensiero.
Arriccio le ciglia e ribatto: "Ridi, ridi pure ma non è un'eventualità da scartare ..."

Osservo mio marito, tutto serio ed impettito, convinto di quello che dice.

"Ah certo ... dopo quarant'anni di matrimonio e sei figlie ..." Aggiungo con tono ironico mentre trattengo a stento una risata.
"Appunto! Ben sei FIGLIE! Tutte femmine. Questo non ti fa pensare ad altro? Beh a me si! .... Guarda Armand, lui ha avuto ben 2 maschi e alla sua età ha messo incinta nuovamente la moglie e non mi meraviglierei se avesse un altro maschio."
"Innanzi tutto Anna è molto più giovane di Armand ... e di Marguerite. E mia nipote ha avuto ben sei gravidanze tutte ravvicinate! Ti rendi conto?!!! Tu sei tutto matto, sappilo!"
Mi avvicino a mia moglie, le tolgo il giornale di mano, la guardo dritto negli occhi e con tono grave continuo: "Molti uomini anche se con tendenze particolari hanno moglie e figli, soprattutto figlie perché non possono e non riescono a generare maschi a causa della loro condizione ambigua ... doppia! Adesso capisci?" domando scocciato, possibile che Lorene non comprenda questa ovvietà?
"No che non capisco! Da quello che mi ha raccontato Marguerite .... Augustin è maschio ... molto maschio!!"
"Oh ma allora non hai compreso!? Ti ho già spiegato che molti uomini si camuffano dietro il matrimonio per non screditarsi e proliferano solo femmine perché non hanno gli attributi per generare un maschio!" Mi strappo con forza la parrucca e la getto via dal balcone. "Ho visto come quel valletto si atteggiava con Augustin. E' evidente che gli piace e se assume quel genere di atteggiamento significa che è stato incoraggiato da Augustin!"
"Oh Signore .... tu sei impazzito! Comunque, se hai dei dubbi circa la virilità di tuo figlio ... non ti resta che chiedere a Marguerite ..."
"Ma prima lo chiederò a lui!"

TOC TOC

"Ah ... fa come desideri!" Rispondo mentre sento bussare alla porta. "Ed ora chi sarà mai?!! Reynier ... va a vedere!"
Spalanco la porta, ho di fronte il valletto di mio figlio e in malo modo domando: "Che cosa vuoi?"

Vedo il vecchio Padrone guardarmi con alterigia, mi fa paura, balbetto: "Pa .. Pa ... Padrone, Vi ... Vi ... desidera il Pa ... Padrone, cioè il Generale Vostro figlio ..."
"Invece di mandare te perché non ha incaricato un altro servitore di avvisarmi?"
"Ma ... Ma ... io ... non so ... ma perché poi?! Io sono il valletto del Generale Augustin ..."
"Augustin?! E da quanto in qua chiami per nome mio figlio?"
"Ma ... ma ... non pensate male, io ... l'ho chiamato così per distinguerlo da Voi perché anche Voi siete un Generale ... Generale Jarjayes ..." sussurro spaventato.
"Dove si trova mio figlio?"
"Ne ... nella sua stanza. Po ... Posso andare?"
"SPARISCI!" Urlo furioso.

Questo valletto ha rovinato mio figlio, lo ha corrotto e portato sulla cattiva via. Ma ci penserò io, a lui!

"Si ... sissignore!" Dico correndo in tutta fretta.
Osservo il valletto, sta correndo come se fosse una femmina, guardo mia moglie. "È inaudito! Ho ragione IO! Quell'uomo è un sodomita e ha una tresca con mio figlio! Ahhhh ma Augustin adesso mi sentirà!"
"Inaudito! Inaudito! Nella famiglia Jarjayes non ci sono mai stati sodomita ma solo amatori!"
Sospiro alle parole di mio marito e mormoro: "Sigh ... e che amatore sei stato stanotte! Reynier, stanotte dobbiamo ripetere tutto e quando dico tutto, è tutto! Indosserò un'altra vestaglia, quella rossa ..."
"Lorene, non è il momento di dire sciocchezze! Vado da mio figlio!"
"Beh ... se vai da tuo figlio per discutere questioni legate al casato ... dovresti chiamare anche SUO figlio, non trovi?!"
"Suo figlio chi? Augustin ha solo figlie!"
"Ma Oscar, ovviamente!! E magari anche Andrè ... visto che lo ha adottato, o sbaglio?!" domando con tono impertinente sotto lo sguardo stupito di mio marito.
"Ma cosa c'entrano quei due?! Questi sono affari miei e di MIO figlio! ... Beh, almeno fino a questo momento pensavo di aver generato un maschio! ... Temo che l'unico maschio sia quello spretato di Armand!"
"Oh Reynier ... smettila di dire idiozie! Va da lui e porta con te Oscar! In fondo ora è lei l'erede! Ed il buon nome del casato a lei interessa senza dubbio!!"
"Smettila di dire idiozie! Devo parlare con Augustin da solo!" ribatto mentre lascio la stanza. Percorro il corridoio, vedo un gran trambusto, la servitù si da un gran da fare per portare i letti al piano superiore, vedo André e mio figlio occuparsi della questione, urlo a gran voce: "AUGUSTIN VIENI IMMEDIATAMENTE QUI!"
"Oh ... e adesso cosa vorrà mio padre? Oramai è talmente vecchio che ... che ... è uguale a nonno Augustin!! Andrè! Occupati tu di tutto e ... non prendere esempio da lui!!"
"Sissignore!"

Vedo mio figlio venire verso di me con lentezza ... ecco lo sapevo, la malattia del suo valletto l'ha contagiato. "MUOVITI! MUOVITI! MI SEMBRA DI AVERE UN SOLDATO APPENA ARRUOLATO! VELOCEEEE ..."
"Si Padre!!! Ma si può sapere che fretta avete mai?!!" Borbotto mentre mi avvicino scocciato. E' diventato un vecchio brontolone impiccione!
"Debbo parlati! Andiamo nello studio!" rispondo deciso.
"Si, andiamo nel MIO studio!! Sgrunt!" Mi avvio a passo veloce, seppure scocciato, e apro la porta dello studio.
Entro e ordino: "Chiudi la porta!"
"Si, certo Padre. Voi intanto accomodatevi ... ma da questo lato della scrivania! Quello ..." aggiungo indicando la mia poltrona "é il mio lato!" Poi osservo la macchia di inchiostro, la famosa macchia di inchiostro.
Afferro per il bavero mio figlio e togliendogli quasi il fiato digrigno: "E adesso confessa! Dimmi cosa c'è tra te e il tuo valletto! Siete amanti? E da quanti anni? E prima di lui chi c'è stato nella tua vita?! ... AVANTI DEPRAVATO, PARLA!"

Sento le mani di mio padre su bavero della mia giacca, seppure anziano ha ancora una certa forza, forse dettata dalla follia. Si si, è senza dubbio un folle.

"COSA?!!!! DICO, MA SIETE FORSE IMPAZZITO?!!! IO AMO LA MIA MARGUERITE!!! SOLO LEI!!!" rispondo furioso.

Mio padre deve essere impazzito, completamente impazzito!

"Non prendermi in giro, non prendermi in giro! Ho visto te e quel ... valletto da strapazzo. Non puoi negare che a quell'uomo tu ..... tu gli piaci!" stringo ancora di più il bavero. "PARLA!!"
"Argh!! Purtroppo .... l'ho scoperto anche io ... da qualche mese! Ma pare che tutto il palazzo lo sapesse!"
"TUTTI TRANNE TE, VERO?"
"E ... esatto, Padre!! COFF COFF!!"
"BUGIARDO! E dimmi perché quel letto? Forse lì sopra ci sono i vostri ricordi?"
"COSA?!!! No no no!! Assolutamente no!! Quel letto ... quello è L'UNICO letto che Joséphine non ha ... utilizzato! L'ho fatto fare da pochi mesi ... è un letto nuovo, intonso! Solo la mia Marguerite ed io ... non so se mi spiego!!"
"Maledetto bugiardo, traditore e sodomita! Ecco perché mi hai dato solo nipoti femmine! A te piacciono gli uomini!"
"SODOMITA?!!! IO?!!! AH no!! Voi siete impazzito!! Si si ... alla Vostra età siete impazzito! Sarà demenza senile, immagino!!"
"Sarò anche avanti con gli anni ma la mia vista è perfetta! Ti ho visto con il valletto, gli sorridevi e lui ... lui ... ahhhh che disgrazia!" lo spingo via con tutte le mie forze, lo vedo indietreggiare, Augustin cade sul sofà in malo modo. "Non è possibile, sei caduto sulla poltrona proprio come cadono le donne! AHHHH che disgrazia! Povero me, POVERO MEEEEE ..."
"Eh basta Padre!!! A me piace solo Marguerite!!! Vedete di mettervelo bene in testa!!!!!" Urlo furioso, mio padre è impazzito, non ho alcun dubbio.
"Marguerite è sempre stata una copertura, a te piacciono gli uomini, confessa! Ti lascerò andare via solo quando avrai detto la verità!"
"Ma questa è la verità!! Cosa posso farci IO se Jean ... Jean ... è ... attratto da ... da me! Accidenti, faccio persino fatica a dirlo!"
"AHHHH DUNQUE L'AMMETTI!?"
"COSA?!!!" Urlo sull'orlo della follia. "Questa conversazione è assurda, assolutamente assurda, totalmente assurda!"
"E non fingere con me!" con il bastone picchio forte la spalliera della sedia fino a spaccarla. "Maletto! A causa della tua deviazione, i Jarjayes non hanno avuto un maschio!"
"Ma io non ho nessuna deviazione!!!" Sbotto scocciato. Tutta colpa di Jean, ma io lo avevo detto che non lo volevo più intorno, ma Marguerite no ... lei è caritatevole! E pure Oscar ... niente! HO dovuto tenerlo al mio servizio.
" ... Uhm ... Marguerite ..." lo guardo severamente sentenzio: "Va via, SPARISCI!"
"Ah no. Andate VOI via, questo è il mio studio!"
"SI! Ebbene me ne andrò io!" ribatto mentre lascio lo studio per cercare mia nuora.
"Oh, evviva!! Finalmente solo, nel MIO studio, con la MIA scrivania ... e la famosa macchia! Ah, chissà se avranno concepito qui il nostro erede!?"



Reggia di Venaria, Buon compleanno Generale

Generale: "Marguerite .... guarda! Indossiamo degli abiti quasi normali!! Però non siamo nel nostro tempo ... chissà quale scherzo terribile ci hanno preparato le due arpie!"
Marguerite: "Augustin, possibile che tu pensi sempre male!? Qualsiasi cosa ci avranno riservato le nostre simpaticissime Arpie, dobbiamo semplicemente cogliere l'attimo."

Generale "Uhm ... cogliere l'attimo ... la fai facile tu! Quelle due saranno capaci di farci precipitare negli inferi! Potrebbero fare aprire una voragine qui, adesso, sotto i miei piedi, pur di farmi un dispetto!"
Marguerite: "Sei catastrofico!"

Generale "Affatto! Comunque ... sei bellissima con questo abito! Sembri ... ringiovanita!"
Marguerite: "Verresti dire che ormai sono vecchia?! Augustin possiedi il tatto di un elefante!"

Generale "Ma no!!! Intendo dire che .... che ... mi ricordi la prima volta che ti ho vista! Ricordi il giorno del tuo debutto in società? Ecco ... indossavi un abito simile a questo!"
Marguerite: "Lo so, lo so, caro! Stavo scherzando."

Generale "Si certo ... qui tutti scherzate con la mia pelle!! Vieni, andiamo. Si sente della musica di là!"
Marguerite: "Come sei permaloso! Su dai, andiamo!"

Generale: "Ecco andiamo ... e speriamo che vada tutto bene! Io, di quelle due piume dispettose, proprio non mi fido!"
Marguerite: "Esagerato!"
Generale: "Esagerato? Io? MAI!! Ed ora vieni, entriamo ... magari potremmo ballare un poco ... è un esercizio che non svolgiamo più da quanto?!!"
Marguerite: "Colpa tua. Pensi a tutto tranne che a me!"

Generale: "Ah no! Vieni .... balliamo!!"
Marguerite: "E va bene, balliamo! Ma guarda Augustin! Ci sono tutte le nostre figlie e anche le nipotine! Non ti sembra un ballo delle debuttanti? Però ... non riconosco il luogo! Secondo te dove siamo?"
Generale: "Siamo ... alla Reggia della Venaria, mia cara! Nella galleria di Diana! Hai visto? Questa volta sono io ad essere informato ... e non le due arpie!"
Aizram: "Solo perché NOI abbiamo deciso."
Generale: "Eccole!! Sentivamo proprio la vostra mancanza ... vero Marguerite?!"
Marguerite: "Io sento sempre la loro mancanza, sono così simpatiche!"
Generale: "Simpatiche? Bah ... ARPIE!! Cosa significa tutto ciò?!"
Aizram: "Semplice, visto che Voi non VI decidete a trovare dei fidanzati per le Vostre nipotine, abbiamo deciso di pensarci noi! Un bel ballo in loro onore! Ah ... vi prenderanno parte tutti i migliori partiti della nostra penisola!!"
Generale: "Oh ma che magnifica idea! ... Arpie tenete da parte questa perchè sarò IO ad attuarla nel prossimo capitolo."
Terry: "Madame ... non possiamo di certo dirvi di no!"
Marguerite: "Grazie! Bene adesso ho voglia di divertirmi, con il Vostro permesso. Augustin, fammi ballare!"
Generale: "Certo Marguerite ... se le due arpie lo permettono, ovviamente!"
Arpie: "Prego!"
Marguerite: "Grazie mie care amiche!! Ma fate ballare anche le nostre figlie?!"
Aizram: "Certo!"

Avventura sulle Alpi - parte secondaWhere stories live. Discover now