IV

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Cammino spedita verso casa, quando arrivo Madison è li e sono felice di avere un po' di tempo da condividere con lei.

"Ho una sensazione oggi, è grande e mi riempie di aria il corpo, capisci cosa intendo?" Mi dice Madison dopo avermi salutata. È in cucina che mangia una tazza di macedonia credo.
"Tipo che succederà qualcosa, ne sono convinta. Il problema è che vivo con te quindi non so se riguarda me o te, quindi fammi sapere ok? Scrivimi" dice seguendomi in tutte le stanze.

Mi spoglio e rimando in biancheria intima.

Ho imparato a non ridere più delle pazzie che le vengono in testa, le sorrido e annuisco, chissà cosa mai potrà accadere.

"Cosa credi che dovrei mettere?" Le chiedo. Lei è sempre bellissima e azzecca ogni outfit con l'evento. Ha un senso di stile e di bellezza innato.

"Sono certa che non ti staccherai dai tuoi stivali da cowboy quindi potresti mettere quel vestitino bianco con il doppio tessuto così sembri elegante ma stai al caldo e una giacca o anche una felpa, tanto esci con Ethan no?"

Mi metto a ridere. So che ormai non sopporta più i miei texani e allo stesso tempo non le va più a genio Ethan. Comunque ha avuto una buona idea sull'outfit. Non voglio essere troppo elegante e quel vestitino è perfetto.

Sono le sei e mezzo e Madison ha appena finito di sistemarmi il viso con un lieve strato di make-up.

"Non baciarlo, lascialo un po' in sospeso" scherza lei. O forse no.

Le lascio un bacio sulla guancia e la saluto.
Mentre scendo le scale mi torna quell'emozione mix agitazione che avevo questo pomeriggio a lezione. Non mi ha detto dove andiamo, solo di esser pronta per le sei e trenta e io non ho fatto molte domande. So che ceneremo in un posto non troppo elegante e che più tardi ci raggiungono i suoi amici. Non mi da fastidio, anzi, mi aiuta un po' a calmare i nervi perché se le cose dovessero essere imbarazzanti o strane dopo così tanto tempo so che entro una certa ora non saremo più soli.

Quando esco dall'edificio la sua macchina è parcheggiata dall'altro lato della strada. Abbassa il finestrino e mi sorride con gli occhi che brillano. Mi sento già più tranquilla solo con quel gesto. Attraverso la strada dopo aver guardato che non passasse nessuna macchina, lui scende dalla sua e mi abbraccia quando sono vicina. Mi bacia la fronte e mi scruta per un po'.

"Sei davvero bella" dice accompagnandomi dal lato dei passeggeri per aprirmi la porta.

"Grazie" salgo sull'auto con il sorriso e le guance rossastre.

Fa lo stesso e partiamo.
Mi avvisa che ci sara una mezz'oretta di strada e che posso scegliere la musica se voglio. Lascio la riproduzione casuale della sua playlist perché ogni volta che mi viene proposto di mettere una canzone puntualmente non ho la minima idea di quale sia la mia preferita o che cosa ascolto in generale. In più qualche volta mi viene la paranoia di mettere canzoni "sbagliate" che non piacciono a nessuno e magari si sentono in obbligo di ascoltarla e onestamente credo non ci sia niente di peggio di ascoltare brutta musica per un lungo tratto. Non credo di avere pessimi gusti nell'ambito musicale, comunque preferisco astenermi.

"Come già avrai immaginato questa cena, oltre a volerti vedere e sapere cosa hai fatto e come hai passato quest'estate, è il mio più grande scusa per non essermi fatto vedere più. Ho trovato un nuovo lavoro come ti avevo accennato e mi ha davvero tolto tutto il tempo libero. Non mi aspetto che tu mi accolga a braccia aperte perché sono passati tanti mesi ma voglio che tu sappia che ci tengo davvero a te e i mesi passati insieme sono stati importanti"

Dice di punto in bianco, tutt'un fiato.
Non mi aspettavo sinceramente che aprisse quest'argomento, o almeno non subito.

"Non ti devi scusare Ethan. Onestamente mi sono chiesta spesso che fine avessi fatto però non ti devi preoccupare, anche io ho avuto parecchio da fare col lavoro"

Can we surrender?Where stories live. Discover now